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Reuss

In origine denominata Silenen, la R. è il quarto fiume più lungo della Svizzera (164,4 km); (1296: Rusa; XVI-XIX sec.: a volte Ursa). Nasce presso Hospental, tra i passi della Furka e dell'Oberalp, si immette nel lago dei Quattro Cantoni vicino a Flüelen, da cui defluisce a Lucerna prima di sfociare nell'Aar presso Windisch. Il suo bacino imbrifero, che ha una superficie di 2425 km2, si estende nelle Alpi centrali, nelle Prealpi e nell'Altopiano.

Carta nazionale della Svizzera in scala 1:50'000, stato al 2007 (Ufficio federale di topografia, BA100109).
Carta nazionale della Svizzera in scala 1:50'000, stato al 2007 (Ufficio federale di topografia, BA100109). […]
Il corso della Reuss tra Oberlunkhofen e Hermetswil. Carta orientata in direzione sud ovest realizzata da Hans Conrad Gyger, 1648 (Staatsarchiv Aargau, Aarau, P.01/0163).
Il corso della Reuss tra Oberlunkhofen e Hermetswil. Carta orientata in direzione sud ovest realizzata da Hans Conrad Gyger, 1648 (Staatsarchiv Aargau, Aarau, P.01/0163). […]

Il tratto superiore della R. costituisce il principale corso d'acqua del cant. Uri. Fino ai sec. centrali del ME la gola della R. nella Schöllenen, non essendo percorribile, separò Uri dalla valle d'Orsera. Il fiume segnò spesso il confine di com. e parrocchie durante il loro processo di formazione. La pianura della R. divenne la principale zona insediativa del cant. A causa delle frequenti inondazioni furono creati consorzi privati per la correzione delle acque e un tribunale, menz. la prima volta nel 1493, per il controllo delle opere idrauliche della R. e dello Schächen. Il vecchio Paese di Uri e poi, nel XIX sec., il distr. di Uri contribuirono alla manutenzione dei corsi d'acqua. Nel 1891 la R. divenne di proprietà del cant., che nel 1980 assunse i compiti dei consorzi per la correzione delle acque. La canalizzazione del fiume, che avvenne in due fasi - dapprima tra il ponte di Attinghausen e la piana alluvionale (1850-63), poi nella zona della foce (1900-12) -, permise di estendere le superfici coltivabili. Nella piana alluvionale entrambe le rive del fiume furono bonificate durante la prima metà del XX sec. Grazie alla trasformazione della zona della foce (1985), si è nuovamente formato un delta naturale. Dopo la rottura degli argini provocata dall'inondazione del 1987, tra Attinghausen e Flüelen venne realizzato un progetto di protezione contro le piene (1995-99). Nel 1875 nella Schöllenen fu creata, per la costruzione della galleria del San Gottardo, una piccola centrale elettrica, cui seguirono le grandi aziende elettriche di Amsteg (delle FFS, 1921), Wassen (1949) e Göschenen (1962). Dal 1891 i detriti trasportati dalla R. (ca. 100'000 m3 all'anno) sono sfruttati industrialmente nel bacino del lago di Uri.

Lungo il corso inferiore della R., tra Lucerna e lo sbocco del fiume nell'Aar (nei pressi di Windisch), si susseguono tre tratti vallivi simili a bacini (ex laghi glaciali), cioè Dietwil-Oberrüti, Sins-Hermetschwil ed Eggenwil-Stetten (AG). Gli antichi punti di transito del fiume coincidevano con delle morene terminali, mentre i villaggi sorgevano in corrispondenza di morene laterali sovrastanti il fondovalle (un tempo paludoso). Dal 1291 la valle della R., unitamente a tutte le regalie sul fiume, appartenne alla signoria asburgica. Soltanto sotto il dominio conf. (dal 1415) la linea mediana del fiume divenne progressivamente un confine tra diverse entità territoriali: nel 1429 tra Lucerna (Merenschwand) e Zurigo (Maschwanden), più tardi tra baliaggi conf. (Freie Ämter e contea di Baden) e tra Zugo e Zurigo. Berna (Königsfelden) conservò la sua sovranità originaria su entrambe le rive. Dal 1803 il tratto inferiore della R. si trova nel cant. Argovia; nella parte superiore le vecchie delimitazioni si trasformarono in frontiere cant. I confini dei villaggi della valle della R. non furono definiti dal fiume fino a XIX sec. inoltrato: ancora attualmente esistono terreni com. e privati sulle due sponde della R.

Per quanto riguarda la Navigazione e la Fluitazione, la R. era considerata una strada dell'Impero e il suo transito era libero. Fu sorvegliata dapprima dall'amministrazione asburgica e poi, dal 1415, dai cant. conf., che nel 1427 sancirono il principio della libera navigazione sul fiume. Fino al 1798 Lucerna e Zugo, i cosiddetti signori della R., furono responsabili del suo controllo e dello sgombero di ostacoli (sbarramenti e dispositivi per la pesca). Il trasporto fluviale da Lucerna a Zurzach (dove si tenevano fiere), a Basilea e oltre fu dato in concessione ai battellieri (Niederwässerer) lucernesi; i loro sei diritti per il trasporto (Schifferrechte) sulla R. erano feudi cittadini. Una volta giunte a destinazione, le imbarcazioni venivano generalmente vendute; solo di rado erano fatte risalire a monte per mezzo di pertiche o alzaie. Nel XVIII sec., a seguito del potenziamento delle strade di transito, la navigazione perse importanza.

Grande rilevanza assunse la navigazione tra le sponde opposte effettuata dai Traghetti pubblici, che beneficiavano di privilegi per il trasporto di persone, bestiame e merci. Durante il ME furono attivi i traghetti di Lunkhofen (menz. nel 1160 ca.), Windisch, Sins, Mühlau, Oberrüti e Dietwil; quello di Lunkhofen, il più importante data la sua ubicazione sulla via di transito tra Zurigo e la Svizzera occidentale, appartenne (così come il primo ponte sulla R. a Lucerna) al convento lucernese di Sankt Leodegar, poi alla città di Lucerna. In seguito vennero costruiti i Ponti di Bremgarten (attorno al 1230), Mellingen (menz. nel 1253) e Gisikon (1432). Poiché i cant. catt. impedirono ai rif. di utilizzare le vecchie vie di transito tra est e ovest (attraverso Bremgarten risp. Baden-Mellingen), dal 1528 Berna ampliò il proprio servizio di traghetto a Windisch, trasformandolo in un collegamento sicuro con Zurigo.

Nei pressi dei traghetti e dei ponti, i detentori delle regalie sulla navigazione fluviale riscuotevano dazi e diritti di salvacondotto. Nonostante le loro resistenze, a causa dell'aumento del traffico entrarono in funzione nuovi traghetti; venne tuttavia costruito un solo ponte di importanza strategico-militare (nel 1640 a Sins su iniziativa di Zugo). Soltanto dopo il 1798 ne furono edificati altri, alcuni dei quali in sostituzione dei servizi di traghetto (tra l'altro a Windisch nel 1799, a Ottenbach nel 1864 e a Mühlau nel 1940). All'inizio del XXI sec. sulla R. esistevano oltre due dozzine di passaggi, tra cui ponti ferroviari e autostradali situati lungo assi di transito est-ovest a Windisch e vicino a Lucerna, ma non nei pressi dei ponti medievali di Mellingen e Bremgarten.

A eccezione dei centri industriali di Bremgarten (dal 1803 sede dell'amministrazione distr.) e Windisch (scuola univ. professionale), la valle della R. ha conservato un carattere agricolo (orticoltura e frutticoltura). Il fondovalle a monte e a valle di Bremgarten era penalizzato dalle inondazioni e dai cambiamenti di corso del fiume (ricco di meandri). Le opere di protezione delle rive realizzate dal XVI sec. migliorarono solo in parte la situazione. Alcuni progetti promossi dalle autorità volti a rettificare il tracciato della R., ad esempio quelli di Hans Conrad Gyger nel 1648 e di Johann Gottfried Tulla nel 1809, non vennero attuati. I lavori di correzione predisposti dal governo argoviese attorno al 1840 non ottennero risultati positivi a lungo termine. Solo dopo il risanamento della valle della R. tra il 1971 e il 1985 - un progetto pionieristico su scala intercant. (con correzione del corso del fiume, opere di bonifica e di dissodamento), realizzato tenendo in considerazione le esigenze dell'industria elettrica e della protezione della natura e del paesaggio -, il fondovalle è divenuto utilizzabile a fini agricoli. Lo sbarramento della R. nei pressi della centrale elettrica di Bremgarten-Zufikon (1893, ricostruita nel 1975) ha dato origine a un bacino artificiale (Flachsee), nota riserva naturale protetta.

Riferimenti bibliografici

  • FDS AG, II/9; II/10
  • A. Schaller-Donauer, Chronik der Naturereignisse im Urnerland 1000-1800, 1937
  • P. Tresch, «Wasserkraftnutzung und Elektrizitätswirtschaft», in Uri, Land am Gotthard, 1965, 385-392
  • AA. VV., Sanierung der Reusstalebene, 1982
  • Die Reussmündungslandschaft am Urnersee, 1984
  • AA. VV., Wasserschloss, 20002
  • A.-M. Dubler, «Reusstal und Reuss als Kommunikations- und Lebensraum», in Strade e storia, 2008, n. 1, 10-15
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Suggerimento di citazione

Anne-Marie Dubler; Hans Stadler: "Reuss", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 23.12.2011(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/008771/2011-12-23/, consultato il 28.03.2024.