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Trasporti pubblici

I trasporti pubblici comprendono tutti i servizi nell'ambito del trasporto di persone e merci e del traffico postale forniti da aziende statali o titolari di una concessione pubblica. Queste imprese, le cui prestazioni sono accessibili a tutti dietro pagamento, si basano sugli obblighi d'esercizio, di trasporto, relativi all'orario e tariffari e sono sottoposte all'alta sorveglianza della Conf. Collegamenti regolari e fermate prestabilite costituiscono ulteriori caratteristiche dei trasporti pubblici. Si suddividono, secondo il Mezzo di trasporto, in Trasporti su ferrovia e su strada (traffico regionale, d'agglomerato e locale) e Navigazione; l'Aviazione in Svizzera non è per contro considerata parte dei trasporti pubblici. Mentre la regalia postale, che regolamenta parte del trasporto passeggeri e il settore della Posta, compete alla Conf. dall'entrata in vigore della Costituzione fed. del 1848, la costruzione e l'esercizio delle Ferrovie passò sotto la vigilanza delle autorità fed. solo con la legge sulle ferrovie del 1872.

Precursori del trasporto pubblico sono considerati i Traghetti, che già nel ME svolgevano un servizio regolare. Sul lago dei Quattro Cant. i diritti di trasporto furono per la prima volta fissati per iscritto con l'arbitrato di Beckenried del 1357. Nel 1544 la Sanct Nicolaus Feeren, la più antica azienda di trasporti ancora esistente in Svizzera all'inizio del XXI sec. (St. Niklausen Schiffgesellschaft), ottenne il diritto di trasportare passeggeri da Lucerna alle località rivierasche del lago dei Quattro Cant. Nel 1734 le poste bernesi introdussero una diligenza tra Berna e Ginevra che offriva posto a quattro persone. Fino ai primi decenni del XX sec. i collegamenti postali mantennero un ruolo di primaria importanza quale mezzo di trasporto pubblico. Nell'anno di maggiore successo, il 1913, erano in esercizio 2231 carrozze e 1059 slitte. Dopo l'inaugurazione del troncone Saint-Louis-Basilea della linea Strasburgo-Basilea della Ferrovia d'Alsazia (1844), nel 1847 entrò in servizio il primo tracciato ferroviario interamente su suolo sviz., quello tra Zurigo e Baden (Spanischbrötli-Bahn). Solo l'approvazione popolare della cosiddetta legge sul riscatto nel 1898 permise la statalizzazione, negli anni successivi, delle cinque compagnie ferroviarie più importanti dal profilo economico e militare. La fondazione delle Ferrovie federali svizzere (FFS) costituì un presupposto essenziale per lo sviluppo del trasporto di massa di merci e persone su distanze più lunghe. Le diligenze postali furono relegate alle linee secondarie e alpine, fino alla loro soppressione definitiva nel 1960.

Nel quadro dell'urbanizzazione nell'ultimo terzo del XIX sec., numerose città sviz. divennero il centro di Agglomerati urbani. Per favorire i collegamenti al loro interno, le autorità promossero i trasporti pubblici. Nel 1862 il primo tram della Svizzera collegò Carouge a Ginevra. Nel 1877 la Compagnie générale des tramways suisses aprì una seconda linea a Bienne (Bözingen-Nidau); fu la prima concessione fed. per una tramvia basata sulla legge fed. sulle ferrovie del 1872. I tram a Ginevra e Bienne erano trainati da cavalli e correvano su binari di ferro; altri erano alimentati a vapore o a pressione (Berna). Il primo tram elettrico entrò in funzione nel 1888 a Vevey, sul primo tratto della prevista linea Vevey-Montreux-Chillon. Su iniziativa delle autorità cant., nel 1895 a Basilea gli omnibus trainati da cavalli furono sostituiti da un tram elettrico. Nel 1930 Ginevra disponeva della rete tramviaria più estesa della Svizzera (110,8 km). Il filobus elettrico dotato di linee aeree, introdotto già nel 1911 sulla linea Friburgo-Posieux, si affermò pienamente solo nella seconda metà del XX sec. Il primo servizio regolare di autobus risale al 1905 (Liestal-Reigoldswil); l'anno seguente entrò in funzione la prima linea di autopostali da Berna a Detligen via Wohlen bei Bern. A causa degli elevati costi di esercizio, lo scetticismo generale nei confronti di questo nuovo mezzo di trasporto rimase però grande: fu solo nel 1919 che venne inaugurato il primo collegamento attraverso un passo alpino, quello del Sempione. Dopo la prima guerra mondiale gli autopostali si imposero tuttavia nei trasporti regionali, soprattutto grazie ai tempi di percorrenza più brevi. La creazione di collegamenti capillari con le aree periurbane verso la fine del XIX sec. rivoluzionò la mobilità individuale, contrariamente alla rete ferroviaria, che seguiva gli itinerari sovraregionali tradizionali. Le nuove reti regionali di trasporto che gravitavano attorno ai centri urbani rispondevano alle moderne esigenze legate al lavoro, al consumo e al tempo libero. Viaggiare divenne parte integrante della vita quotidiana.

Contestualmente alla crescita economica, al progresso tecnico e al conseguente benessere di ampie fasce della pop., nella seconda metà del XX sec. la Motorizzazione crebbe in maniera repentina. Il traffico motorizzato privato di persone e merci fece concorrenza ai trasporti pubblici, che persero rapidamente la loro posizione dominante; ciò costrinse tra l'altro all'abbandono di linee ferroviarie poco redditizie. Il massiccio utilizzo dei mezzi di trasporto individuali, che divennero il vettore principale per gli spostamenti dei Pendolari, creò presto nuovi problemi, dato che le infrastrutture urbane si rivelarono inadeguate. Tramite piani globali dei trasporti (Politica dei trasporti), negli anni 1950-70 le città cercarono di migliorare la situazione. L'inquinamento acustico e dell'aria, ma soprattutto una nuova sensibilità ecologica (Ecologia), portarono a una rivalutazione dei trasporti pubblici dagli anni 1980-90. Oltre al continuo ampliamento della rete, al costante rinnovamento del materiale rotabile e a un maggiore comfort, nel 1982 venne introdotto l'orario cadenzato: nella fascia diurna nelle stazioni venivano garantite partenze ogni 30/60 minuti, creando così i presupposti per il progetto Ferrovia+Bus 2000, che si poneva come obiettivo di ridurre al di sotto dell'ora i tempi di percorrenza tra i grandi centri della Svizzera e la cui prima tappa fu messa in atto con successo nel dicembre del 2004. I trasporti pubblici locali sono finanziati dalle città e dai com. degli agglomerati urbani (eccezionalmente con contributi cant.); dal 1996 Conf. e cant. versano indennità per tutti i vettori di trasporto regionali. Il traffico ferroviario di persone e merci a lunga distanza e quello turistico devono invece autofinanziarsi. Nonostante l'ampliamento delle prestazioni, nel 2007 su un totale di oltre 110'000 milioni di passeggeri-km (numero di viaggiatori moltiplicato per itinerario medio in km) la parte dei trasporti pubblici ammontava a soli 22'973 milioni, pari al 20,9% del volume totale.

Le due fasi di espansione dei trasporti pubblici alla fine del XIX e XX sec. coinvolsero oltre 100 aziende del settore a livello locale, regionale e nazionale, un numero molto elevato rispetto all'estero. Ciò rese necessario un coordinamento della catena dei trasporti, la comunicazione congiunta degli orari in forma cartacea o su internet e accordi sulle tariffe. Dal 1857 esiste il cosiddetto trasporto diretto (all'epoca introdotto dalla Ferrovia del Nord-Est e dalle Ferrovie sviz. unite), che prevede un unico biglietto valido per tutto il percorso, acquistabile ovunque, indipendentemente dalle compagnie di trasporto utilizzate. Dal 2005 la gestione del trasporto diretto compete all'Unione dei trasporti pubblici, fondata nel 1889, di cui dal 1999 fanno parte anche le FFS e AutoPostale Svizzera SA. Su iniziativa degli utenti professionalmente attivi, nel 1898 venne introdotto l'abbonamento generale, valido per 15 ferrovie, che sostituì provvisoriamente l'abbonamento metà prezzo creato nel 1891. La sua validità venne progressivamente estesa: nel 2009 è stata per la prima volta oltrepassata la soglia di 400'000 abbonamenti generali in circolazione. Anche grazie alla consistente riduzione di prezzo decisa dal parlamento nel contesto del dibattito sulla protezione dell'Ambiente (1986), le vendite dell'abbonamento metà prezzo, reintrodotto nel 1918, hanno superato i 2 milioni di esemplari la prima volta nel 1991 e poi regolarmente dal 2006. Nel 1987 nella regione di Basilea venne istituita la prima comunità tariffaria, quella della Svizzera nordoccidentale. Nella maggior parte degli agglomerati urbani vennero in seguito create altre comunità tariffarie regionali, con abbonamenti annuali e mensili a prezzi vantaggiosi; oltre agli abbonamenti, sono venduti sempre più anche biglietti singoli. Sulla scia dell'esempio zurighese (dal 1990), si registra inoltre un'evoluzione dalle comunità tariffarie alle comunità di trasporto, dove l'offerta, l'informazione ai clienti e la pubblicità sono coordinate a livello centrale.

Riferimenti bibliografici

  • T. Frey, L. Vogel, “Und wenn wir auch die Eisenbahn mit Kälte begrüssen …”, 1997
  • A. Waldis, Merk-Würdiges zu Wasser, zu Land und in der Luft, 2003
  • U. Haefeli, Verkehrspolitik und urbane Mobilität, 2008
  • G. Ploujoux, Histoire des transports publics dans le canton de Genève, 2010-, 1-
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Suggerimento di citazione

Caroline Beglinger: "Trasporti pubblici", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 19.06.2015(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007965/2015-06-19/, consultato il 29.03.2024.