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Appenzello Esterno

Stemma del canton Appenzello Esterno
Stemma del canton Appenzello Esterno […]
Carta oro-idrografica del canton Appenzello Esterno con le principali località
Carta oro-idrografica del canton Appenzello Esterno con le principali località […]

Semicantone della Confederazione dall'8.9.1597 (Land Appenzell der äussern Rhoden), prima unito ad Appenzello Interno nel cantone unico di Appenzello. Il nome ufficiale Kanton Appenzell A. Rh. risale al 1835 (francese Appenzell Rhodes-Extérieures; romancio Appenzell dador); il tedesco è la lingua ufficiale. Come le Costituzioni cantonali precedenti, anche quella in vigore (dal 1995) non designa una capitale; a Herisau hanno sede parlamento, governo e amministrazione centrale, a Trogen tutti gli organi giudiziari e la direzione della giustizia e della polizia. La suddivisione nei tre distretti Vorderland, Mittelland e Hinterland, introdotta nel 1858, è stata soppressa nel 1995.

Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Appenzello Esterno

Superficie (1997)242,9 km2 
Foresta/Superficie boscata82,8 km234,1%
Superficie agricola utile136,3 km256,1%
Superficie con insediamenti20,4 km28,4%
Superficie improduttiva3,3 km21,4%
 Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Appenzello Esterno - Statistica della superficie

Struttura demografica ed economica del canton Appenzello Esterno 1850-1990

Anno 1850190019501990
Abitanti 43 62155 28147 93852 229
Percentuale rispetto alla popolazione totale svizzera1,8%1,7%1,0%0,8%
Linguatedesco 54 57946 70946 269
 francese  777 209 178
 italiano  559 7211 508
 romancio    32   86   91
 altre    34 2134 183
Confessioneriformata42 74649 79739 74830 635
 cattolica (e cattolico-cristiana fino al 1900) 8755 4187 79416 338
 cattolico-cristiana     92   47
 israelita     0   31   44   19
 altre o senza confessione   29   35 2603 532
 di cui senza confessione   2 269
Nazionalitàsvizzeri43 16952 64345 81344 619
 stranieri 4522 6382 1257 610
Anno 1905193919651995
Occupati nel cantonesettore primario6 3608 8492 8122 385a
 settore secondario22 8468 3179 8578 448
 settore terziario4 05415 3396 38912 165
Anno 1965197519851995
Percentuale rispetto al reddito nazionale svizzero0,7%0,7%0,6%0,6%

a Dati del 1996.

Struttura demografica ed economica del canton Appenzello Esterno 1850-1990 -  Ufficio federale di statistica; Ufficio federale dell'agricoltura; Historische Statistik der Schweiz

Dalla separazione alla Repubblica elvetica (1597-1798)

Stato e amministrazione

Dopo l'atto di separazione dell'8.9.1597, firmato grazie alla mediazione di inviati federali, le sei Rhoden esterne di Appenzello, e cioè Urnäsch, Herisau, Hundwil, Teufen, Trogen e Gais, si organizzarono in una nuova entità statale autonoma, confinante a nord con il principato abbaziale di San Gallo, a ovest con il Toggenburgo (anch'esso posto sotto la sovranità abbaziale), a sud con Appenzello Interno e a est con il baliaggio comune del Rheintal. I confini con i territori abbaziali, già tracciati nel XV secolo, e quelli con il Rheintal divennero definitivi fra il 1598 e il 1666; più complesso risultò invece fissare la frontiera con Appenzello Interno: la posizione giuridica dei due conventi femminili di Wonnenstein e Grimmenstein (entrambi in Appenzello Esterno), dei villaggi di Oberegg (AI) e Reute (AR) e dei cosiddetti "beni esentati" (vale a dire terreni appartenenti a forestieri o a membri di una minoranza confessionale) fu infatti oggetto di lunghe discussioni. Nel Vorderland, nel Mittelland e a Stechlenegg (Hundwil), fino al 1851 e, rispettivamente, al 1870, la frontiera tra i due semicantoni fu stabilita sulla base dei confini delle proprietà fondiarie: i terreni appartenenti a cittadini riformati erano parte di Appenzello Esterno, quelli i cui proprietari erano cattolici facevano invece parte del territorio di Appenzello Interno. Nonostante queste eccezioni, il semicantone aveva un territorio compatto e una popolazione omogenea sul piano confessionale e sociale; ciò gli permise di conseguire rapidamente una solida identità politica e giuridica.

L'amministrazione della giustizia riprese, in genere senza modifiche, le norme statutarie contenute nel Codice del 1585 (Silbernes Landbuch). Verso il 1600 venne redatto un Codice di Appenzello Esterno, il Landbuch, che fu oggetto di varie revisioni (1615, 1632 e 1747), ma la prassi giuridica rimase in sostanza vincolata alle antiche tradizioni. Oltre un terzo delle condanne a morte pronunciate tra il 1598 e il 1798 riguardava casi di stregoneria (22) o di sodomia (50). Istituzione centrale indiscussa era la Landsgemeinde; attorno al 1600 gli altri organi politici, simili a quelli dell'altro semicantone, erano il doppio Consiglio o Nuovo e vecchio Consiglio, il Gran Consiglio o Gebotener Rat, il Piccolo Consiglio o Consiglio settimanale, il tribunale dei giurati e il tribunale di bassa giustizia (Gassengericht) che infliggeva ammende per infrazioni minori. La scelta del capoluogo si rivelò difficile, a causa delle rivalità esistenti tra le diverse Rhoden, comunità politiche la cui formazione risaliva al tardo Medioevo e pertanto orgogliose della propria autonomia: nessuna di esse poteva infatti rivendicare una preminenza sulle altre in base alle dimensioni o al peso economico. Grazie alla sua posizione centrale, questo ruolo toccò a Trogen, cui vennero assegnati, con la risoluzione del 22.11.1597, il palazzo del Consiglio e la sede delle esecuzioni capitali (ceppi e patibolo). I processi criminali si tenevano nel nuovo palazzo del Consiglio, che oltre alla sala consiliare ospitava le celle carcerarie, l'ufficio del cancelliere cantonale, la sala degli interrogatori, l'archivio e l'alloggio dell'usciere cantonale. All'ingresso del villaggio furono sistemati il cronicario (ospedale fino al 1795) e le forche del patibolo. Trogen perse gran parte delle sue funzioni di capitale solo nel 1876, quando la sede del governo e del parlamento venne trasferita a Herisau.

Il XVII e il XVIII secolo furono caratterizzati dalla formazione dei comuni. Tra il 1648 e il 1749 nel territorio delle grandi Rhoden si costituirono 20 comuni autonomi, detti parrocchie (Kirchhören), dotati di ampie competenze. Ogni singolo comune era retto da un Consiglio, alla cui guida si alternavano il primo e il secondo "capitano" o sindaco; il numero dei Consiglieri era compreso tra sei e 24 e variava a seconda delle dimensioni e dell'importanza del comune. Questo organo, che esercitava il potere esecutivo e giudiziario, aveva un numero di membri compreso tra sei e 24 persone, che erano nel contempo membri delle autorità cantonali. In questo periodo i nuovi comuni del Vorderland (tranne Lutzenberg) si separarono dalle rispettive chiese madri nel Rheintal.

Nel 1647 l'animosità fra le Rhoden situate rispettivamente a destra e a sinistra della Sitter, inaspritasi con la scissione del cantone di Appenzello, portò all'istituzione di un "doppio regime" che si protrasse fino al 1858: ad eccezione del cancelliere e dell'usciere, le altre cinque cariche cantonali (Landamano, Vicelandamano, tesoriere, capitano e alfiere) furono occupate contemporaneamente da due titolari che si alternavano nell'esercizio delle loro funzioni; le due regioni del semicantone nominavano ognuna un Piccolo Consiglio di 10-20 membri. Il doppio Consiglio, composto da 87-100 membri, era la massima assemblea consiliare con poteri legislativi e normativi. Il Gran Consiglio (30-37 membri), suprema istanza giudiziaria e organo esecutivo, si occupava degli affari correnti; nel XVIII secolo ne facevano parte i dieci alti funzionari, i due responsabili delle costruzioni, il sovraintendente all'ospedale, i primi "capitani", l'usciere cantonale e il cancelliere cantonale. Il Gran Consiglio si riuniva in genere più volte l'anno a Trogen e Herisau, una volta ogni due anni a Hundwil. I rendiconti annuali venivano presentati nel comune di residenza del Landamano in carica. I due Piccoli Consigli erano essenzialmente organi giudiziari; erano composti da due funzionari cantonali e da vari municipali, cui venivano sottoposte cause penali e civili di bassa giustizia; il Piccolo Consiglio della regione a destra della Sitter si riuniva sempre a Trogen, l'altro lo faceva alternativamente a Herisau, Hundwil e Urnäsch. Il fossato tra le due parti del semicantone si approfondì a partire dal 1714 in seguito alla pace di Rorschach, dagli esiti deludenti per Appenzello Esterno, e sfociò, negli anni 1730, in un grave dissidio di politica interna, il cosiddetto Landhandel. In questa circostanza, la fazione dei "moderati" (Linde), favorevole alla politica delle autorità e alla politica segreta, si oppose a quella dei "duri" (Harte), che rivendicava maggior democrazia e trasparenza; quest'ultima ebbe infine la meglio. Il grave conflitto portò all'allontanamento dal governo di alcune personalità, a un rafforzamento della posizione dell'Hinterland e ad azioni punitive contro gli sconfitti; tuttavia, non venne modificato il carattere ambiguo del regime, oligarchico nonostante la presenza di alcuni elementi propri della democrazia.

Pur essendo eletti dal popolo, gli alti funzionari cantonali e i membri dei Consigli cantonali e comunali esercitavano infatti il potere in modo chiaramente autoritario. Le assemblee consiliari, i cui effettivi vennero ridotti nel XVII secolo, prendevano la maggior parte delle decisioni senza consultare l'elettorato. Il diritto di iniziativa rimase un diritto della Landsgemeinde, ma venne esercitato solo in pochi casi perché fu soggetto a una rigorosa regolamentazione. Gli stretti intrecci fra le autorità cantonali e quelle comunali condizionavano la vita politica: sia nei Piccoli Consigli sia nel Gran Consiglio dominavano i rappresentanti dei comuni, le assemblee comunali erano dirette da un alto funzionario cantonale, i sindaci costituivano i due terzi del Gran Consiglio e nella Landsgemeinde godevano di un posto riservato. Malgrado la preoccupazione costante di rappresentare adeguatamente ogni regione nonostante la posizione preponderante di Trogen e Herisau, per tutto l'ancien régime il potere politico nei comuni rimase nelle mani di poche famiglie; alcune di esse furono rappresentate nel Landrat da loro esponenti sull'arco di intere generazioni.

Il sistema politico di Appenzello Esterno attorno al 1750
Il sistema politico di Appenzello Esterno attorno al 1750 […]

Il bilancio cantonale, modesto vista l'esiguità dei compiti statali, si chiudeva generalmente in attivo; dal 1603 al 1687 il patrimonio statale si moltiplicò per 11, raggiungendo la somma di 137'495 fiorini. Poiché il cantone non riscuoteva né dazi né imposte, le principali fonti di entrate erano costituite da ammende, pensioni, rendite di capitali e diritti di detrazione. I comuni, che disponevano di capitali ed entrate finanziarie proprie, acquisirono progressivamente importanza quali pubblici fornitori di servizi: provvedevano ai costi della scuola, della Chiesa e della pubblica assistenza, mentre allo Stato competevano la difesa del territorio, la costruzione dei ponti e le cure ospedaliere. Tra le voci di spesa statali, circa la metà era costituita da indennizzi di vario genere a funzionari e da spese specificatamente legate all'amministrazione.

Gli affari militari erano considerati compito statale, ma anche in questo ambito un ruolo importante era demandato ai comuni e all'iniziativa privata. In caso di pericolo, le autorità formavano un Consiglio di guerra, fissavano l'ordinamento militare, organizzavano posti di guardia e ispezioni, nominavano i quadri dell'attiva e dal 1656 scelsero due comandanti cantonali (Landmajore). Alle compagnie ordinarie dell'attiva e della riserva si affiancarono, nel XVIII secolo, diversi Corpi franchi privati.

Nel quadro della Confederazione Appenzello Esterno agiva in stretto contatto con i cantoni riformati, in particolare con Zurigo. Appenzello, cantone periferico e dalla potenza trascurabile, ulteriormente indebolito dalla divisione in due semicantoni, aveva scarso influsso sulla politica federale: alla Dieta il suo voto contava solo nei rari casi in cui i due semicantoni, quasi sempre schierati su posizioni contrapposte, agivano invece in accordo; i delegati di Appenzello Esterno assunsero talvolta il ruolo di mediatori in caso di conflitto. Quale cantone sovrano partecipava al governo del baliaggio comune del Rheintal; tra il 1597 al 1798 ne designò per sei volte il balivo. In genere, Appenzello Esterno riuscì a risolvere i problemi di vicinato sorti con Appenzello Interno e con la città e il principato abbaziale di San Gallo per lo più autonomamente, stipulando trattati. Sul piano delle alleanze, Appenzello Esterno ebbe a lungo rapporti esclusivi con la Francia; solo dal 1690 i suoi abitanti furono autorizzati ad arruolarsi quali mercenari negli eserciti di altri Stati (Olanda, Prussia, Austria, Inghilterra, Regno di Sardegna).

Popolazione, economia e società

Verso il 1800 Appenzello Esterno era il cantone svizzero con la maggiore densità demografica. Nonostante le numerose epidemie di peste, già nel XVI secolo aveva conosciuto una forte crescita della popolazione. Tra il 1597 e il 1794 il numero degli abitanti raddoppiò, passando da 19'000 a 39'000; l'aumento della popolazione riguardò soprattutto i comuni posti sulla destra della Sitter, che fino alla fine del Medioevo avevano invece visto una minore concentrazione demografica. Nuove epidemie negli anni 1611-1635 provocarono cali demografici, che furono tuttavia compensati dalla forte eccedenza di nascite registrata prima del 1600. Grazie allo sviluppo della produzione e del commercio delle tele di lino, dal 1667 al 1734 il tasso medio di crescita annuo della popolazione raggiunse la quota eccezionale dell'8,3‰; dal 1734 al 1794, a causa delle annate difficili intorno al 1740 e della carestia del 1771, l'incremento annuo della popolazione subì una notevole flessione e si assestò intorno al 2,2‰, per quanto vi fosse stato un miglioramento economico dovuto alla fioritura del settore cotoniero. Questa evoluzione, caratterizzata da un forte incremento demografico nei secoli XVII-XVIII e pertanto anomala rispetto alla maggioranza delle regioni svizzere, va dunque ricondotta alla protoindustrializzazione; a partire dal 1700 si accompagnò a un aumento della mobilità interna, tale per cui, in alcuni comuni, la quota dei dimoranti (cioè abitanti provenienti da altri comuni) già verso il 1800 aveva raggiunto il 30%. Poco numerosi erano invece gli immigrati da altri cantoni, che erano esclusi dall'acquisto di terreni e tenuti a pagare una forte tassa per ottenere la cittadinanza. Vere e proprie ondate migratorie si verificarono solo in tempi di crisi; se si eccettua la spedizione per l'America del 1736, in maggioranza gli emigranti che lasciavano Appenzello Esterno si dirigevano nelle regioni germanofone fra Alsazia e Prussia.

Durante l'ancien régime, Appenzello Esterno era integrato in una regione economica di cui facevano parte le città e gli Stati intorno al lago di Costanza, caratterizzata da strette interrelazioni e dalla ripartizione geografica delle attività. L'abolizione dei vincoli feudali attraverso il riscatto, nel XVI secolo, degli oneri fondiari e personali, e l'assenza di dazi interni, imposte, limitazioni del diritto di domicilio (per i cittadini del cantone) e di rigide regolamentazioni nei settori artigianale o agricolo si rivelarono importanti fattori propulsivi per una precoce industrializzazione, che venne ulteriormente favorita dalla prossimità di una città come San Gallo. Nel XVI e XVII secolo il commercio delle telerie, settore dominante dell'economia della regione, era interamente controllato da mercanti sangallesi, ma a partire dal 1670 ca. la campagna appenzellese acquisì una crescente importanza rispetto alla città, grazie all'incremento della produzione, all'apertura di nuove fiere e ai primi commercianti locali di tessili prodotti a domicilio. Attorno al 1740 in tutto Appenzello Esterno si diffuse la lavorazione del cotone e l'industria a domicilio conobbe un notevole sviluppo; questa attività segnò l'inizio di una nuova fase di espansione economica, che favorì l'integrazione della regione nel mercato europeo e l'introduzione di nuovi settori di produzione, come la ricamatura a mano e la stampa di tele indiane. Fino alla comparsa della filatura meccanica su telai inglesi, nel 1790 ca., la produzione tessile locale si basò quasi interamente sul lavoro manuale svolto a domicilio. Nella misura in cui l'industria tessile si andava progressivamente sviluppando, il servizio mercenario perse importanza. Nel settore agricolo, la conversione dalla cerealicoltura, già poco diffusa, all'allevamento del bestiame e alla coltivazione del lino accrebbe la dipendenza della regione dall'importazione di cereali dalla Svevia. Nel Vorderland, se si eccettuano le aziende viticole del Kurzenberg, dominava l'economia di sussistenza praticata dai piccoli contadini. L'agricoltura commerciale, molto presto orientata verso l'allevamento di bestiame da ingrasso e la produzione lattiera e contraddistinta da una particolare divisione del lavoro tra contadini e alpigiani, era invece diffusa specialmente nell'Hinterland. Un terzo dei contadini era in grado di produrre per il mercato (ingrasso di vitelli acquistati nel Vorarlberg e vendita di capi da macello e latticini a San Gallo). Una certa importanza avevano anche la vendita di legname da costruzione, di potassa e di carbone di legna e l'estrazione di salnitro. Gli artigiani, fra i quali si distinguevano per la loro non comune maestria i carpentieri, si concentravano nei villaggi, dall'economia molto fiorente nel XVIII secolo. Polo principale dell'artigianato locale era Herisau, che dal 1680 conobbe un notevole sviluppo; nella località vi erano sette corporazioni di mestiere, oltre a molti artigiani che esercitavano la loro professione liberamente. Il numero e la durata dei mercati aumentò grazie alla concessione di nuove autorizzazioni e all'introduzione di nuove fiere dei tessili a Trogen (1667), Herisau (1706) e Speicher (1750) e di mercati di granaglie e di filati. Mercati settimanali e fiere annuali furono creati a Heiden nel 1685 e a Teufen nel 1728; fiere annuali vennero inoltre introdotte a Urnäsch, Trogen, Hundwil nel 1726, a Wolfhalden/Tobel nel 1727, a Gais nel 1754, a Bühler nel 1777 e a Schwellbrunn nel 1793.

Lo sviluppo economico fu accompagnato da mutamenti sociali. L'élite economica dominò comunque sempre anche la vita politica: se fino al 1650 il potere era detenuto da alcuni gruppi di Herisau, Gais, Urnäsch e Trogen, che avevano avuto un ruolo importante in campo militare, alla fine del XVII secolo esso passò al gruppo dei commercianti di telerie. Lo sviluppo del ramo cotoniero consentì l'ascesa sociale di nuove figure, legate alla produzione e al commercio di stoffe, e favorì pertanto la formazione di un'élite allargata e proveniente dalle diverse regioni del cantone. Alla vigilia della Rivoluzione elvetica il ceto alto di Appenzello Esterno era costituito da ricchi mercanti e fabbricanti, uomini di mondo abituati a viaggiare e proprietari di sontuose dimore; del ceto superiore facevano parte anche alcuni grandi contadini, piccoli commercianti, maestri artigiani, mugnai, medici e osti. Il ceto medio comprendeva piccoli fabbricanti, lavoratori indipendenti, artigiani, personale sanitario, pastori riformati, allevatori proprietari di un'azienda propria (Hämet) e alpigiani che possedevano numerosi capi di bestiame. Il ceto inferiore era composto quasi esclusivamente da persone che lavoravano in ambito tessile; al vertice vi erano piccoli contadini e operai (soprattutto tessitori) dotati di piccole proprietà, mentre la fascia inferiore, il gruppo più numeroso in assoluto, comprendeva le famiglie di tessitori che possedevano solo una casa modesta, i lavoratori a domicilio, senza abitazione propria e interamente dipendenti dal lavoro salariato, un gran numero di domestici e infine gli operai degli opifici addetti alla rifinitura dei prodotti tessili.

Chiesa e cultura

Nel semicantone di Appenzello Esterno, nato in seguito a contrasti confessionali, i rapporti fra Chiesa e politica erano molto stretti sia a livello comunale sia a livello cantonale. Quando, nel 1599, in seguito al cosiddetto affare Tanner, Appenzello Esterno si costituì quale Stato indipendente e riforato, la prima conseguenza pratica fu l'espulsione della minoranza cattolica; questo particolare statuto venne difeso ostinatamente fino a XIX secolo inoltrato. Zurigo era il centro di riferimento sia sul piano politico, per consigli e protezione, sia in materia religiosa: Appenzello Esterno si allineava alle posizioni assunte dalla città di Zwingli, che fino al 1700 ca. inviò nel cantone pure qualche predicatore. Nel XVIII secolo iniziarono ad affermarsi i pastori locali, da cui in alcuni casi ebbero origine vere e proprie dinastie. Designati dai comuni, in genere i pastori erano mal pagati e quindi costretti a integrare le entrate con l'insegnamento, il piccolo commercio, il lavoro artigianale a domicilio o attività pubblicistiche; ad alcuni di essi — Bartholomäus Anhorn (il Vecchio), Bartholomäus Bischofberger e Gabriel Walser — si devono i primi trattati sulla natura e la storia del Paese. Ad Appenzello Esterno vi erano due istituzioni ecclesiastiche parallele: il sinodo sangallese, fondato nel 1544 e di cui fino al 1757 fecero parte pastori appenzellesi e sangallesi, e un sinodo appenzellese, costituitosi nel 1602 e in seguito sottoposto al controllo dello Stato. I "mandati cantonali", insieme di norme relative alla disciplina ecclesiale, emanate in genere dal doppio Consiglio e lette dal pulpito, costituiscono la migliore testimonianza dell'influsso dell'autorità politica sulla Chiesa. Intorno al 1600 venne istituito un Concistoro o tribunale matrimoniale cantonale, i cui canoni rimasero in vigore dal 1655 al 1816, al quale vennero affiancati tribunali comunali incaricati di tutelare la moralità; queste istanze vennero soppresse solo nel 1875. Le disposizioni di matrice religiosa contenute nel Codice cantonale (Landbuch) trovarono un complemento importante in un'ordinanza ecclesiale (la Kirchenordnung der christlichen Gemeinden des Lands Appenzell der Usseren Roden), varata nel 1689 dopo annose dispute, che in base al vecchio principio dell'autonomia parrocchiale riconosceva a ogni comune il diritto di mantenere le proprie usanze religiose tradizionali.

Nel XVI secolo con il movimento anabattista emersero le prime tendenze religiose non conformiste; ulteriori riserve nei confronti dell'ortodossia riformata si manifestarono più tardi all'interno di correnti pietiste cui aderirono alcuni pastori e nella sopravvivenza di usi e tradizioni osteggiate in quanto ritenute pagane o cattoliche, come i cortei mascherati di S. Silvestro (Silvesterklausen) e altri rituali carnevaleschi, le sagre (Kilbi) o le feste sugli alpi (Alpstubeten). Nel XVIII secolo esercitarono una certa attrattiva varie sette e movimenti separatisti. L'insegnamento scolastico, limitato alle nozioni di catechismo e alle materie religiose, e la frequenza regolare al servizio divino costituivano nel XVII secolo il solo nutrimento intellettuale del popolo, del tutto privo di altri stimoli culturali.

Concerto in famiglia; dettaglio di un dipinto sulle ante di un organo domestico realizzato nel 1811 da un artigiano appenzellese (probabilmente di Herisau o di Heiden) per la famiglia Schweizer-Preisig (Museo nazionale svizzero, Zurigo, LM-20848).
Concerto in famiglia; dettaglio di un dipinto sulle ante di un organo domestico realizzato nel 1811 da un artigiano appenzellese (probabilmente di Herisau o di Heiden) per la famiglia Schweizer-Preisig (Museo nazionale svizzero, Zurigo, LM-20848).

A partire dal 1750, grazie alla diffusione delle idee illuministe e alla nascita dei circoli dei cosiddetti "patrioti" delle società economiche, gli esponenti della nuova borghesia rurale che vi facevano riferimento iniziarono ad animare la vita pubblica. Vennero promosse campagne per migliorare le costruzioni stradali, la scuola, la difesa e la pubblica assistenza; nel 1798, cinque dei 20 comuni di Appenzello Esterno disponevano di un ospizio per indigenti o di un orfanotrofio. Inoltre, furono avviate numerose iniziative in ambito culturale, attraverso la fondazione di circoli letterari (Lectur-Gesellschaft, sorta a Herisau verso il 1776 e dotata di una biblioteca pubblica), società musicali (come quella di Herisau, nata verso il 1776) o corali (Monatsgesang, fondato a Trogen nel 1766), o la pubblicazione dell'Appenzeller Kalender. Nella seconda metà del XVIII secolo mutò anche l'aspetto dei villaggi: a Trogen e a Herisau vennero erette costruzioni in pietra, mentre in tutti i centri sorsero le nuove residenze dei fabbricanti, con tetto a padiglione o frontone arcuato; diverse chiese vennero ampliate. A ciò si aggiunse il turismo a scopo di cura, sviluppatosi a partire dal 1750, che contribuì alla scoperta dell'Appenzello quale Arcadia alpina e Paese ideale di liberi pastori da parte di letterati e viaggiatori stranieri, tra cui Salomon Gessner, Johann Michael Afsprung e Johann Gottfried Ebel.

Il cantone nel XIX e XX secolo

Stato e comuni

Tra il 1798 e il 1803, quando i due semicantoni di Appenzello furono riuniti nel cantone elvetico del Säntis, la politica interna fu dominata da disordini e interventi esterni. Già nel 1797, il vivace dibattito interno aveva portato alla decisione di sottoporre a revisione il testo costituzionale. I principali promotori del nuovo orientamento furono lo stampatore di tele indiane Hans Konrad Bondt, filorivoluzionario, e il fabbricante cotoniero Johann Ulrich Wetter, di Herisau. La tradizionale divisione fra le due parti di Appenzello Esterno si manifestò nuovamente: nell'aprile del 1798 la Landsgemeinde a sinistra della Sitter si pronunciò per la Costituzione elvetica, mentre la Landsgemeinde a destra del fiume confermò la propria fedeltà alla vecchia forma istituzionale. Dopo la precipitosa fuga delle autorità conservatrici all'inizio di maggio, i comuni si diedero nuovi organi direttivi; tre amministrazioni distrettuali vennero create a Herisau (Hinterland), Teufen (Mittelland) e Wald (Vorderland). In un primo momento, sei dei 14 rappresentanti del Säntis al Gran Consiglio e al Senato Elvetico provenivano dal rivoluzionario Hinterland. Ben presto gli oneri militari (1799-1802) produssero un deterioramento del clima politico e delle condizioni di vita; nell'agosto del 1802 i fautori del vecchio ordinamento poterono dunque definitivamente riconquistare il potere.

Gli anni dal 1802 al 1818, durante i quali fu in carica il Landamano Jacob Zellweger, furono segnati da un lato da tendenze restauratrici, dall'altro da insoliti tentativi di riforma: il ripristino del canton Appenzello con l'Atto di mediazione (1803) segnò un ritorno al vecchio sistema politico e a condizioni di governo autoritarie; tuttavia dal 1805 al 1810 si ebbero importanti riforme in campo scolastico, militare, stradale, monetario e sanitario. La "quasi Costituzione" del giugno 1814, varata nell'ambito del Patto federale ma non approvata dal popolo, rimase in vigore fino al 1834; la carta rifletteva in sostanza lo status quo, in quanto designava Trogen e Herisau come capoluoghi, ignorava del tutto il diritto di iniziativa e sottolineava l'autonomia dei comuni.

Con la nascita di società di lettura, associazioni culturali o di utilità pubblica e con la creazione di diversi giornali prese avvio, attorno al 1820, la Rigenerazione, che dopo la prima pubblicazione dei conti dello Stato (1827) e del vecchio Landbuch (1828) sfociò in un movimento a favore della Costituzione. Varata nel 1834 nel solco dell'evoluzione politica della Confederazione, la nuova Costituzione fu oggetto di varie revisioni totali (1858, 1876, 1908), che ampliarono gradualmente i diritti fondamentali e procedettero a una separazione dei poteri, sciogliendo gli stretti legami fra Stato e Chiesa.

Il ritorno delle truppe a Herisau nel 1847 dopo la guerra del Sonderbund. Incisione di Johannes Weiss (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv; fotografia Nicolas Bouvier).
Il ritorno delle truppe a Herisau nel 1847 dopo la guerra del Sonderbund. Incisione di Johannes Weiss (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv; fotografia Nicolas Bouvier).

L'epoca della Rigenerazione risvegliò in ampie fasce della popolazione l'interesse per gli affari federali. Durante i disordini legati alla scissione del cantone di Basilea (1831-1833), stampa e popolo appoggiarono la causa di Basilea Campagna; il Landamano Jakob Nagel fu chiamato, in qualità di commissario federale, a fare da mediatore per appianare i conflitti costituzionali scoppiati a Svitto nel 1833; nella guerra del Sonderbund (1847) truppe di Appenzello Esterno combatterono nell'esercito federale. Nel 1848 la Landsgemeinde approvò la nuova Costituzione federale. Diversi uomini politici di Appenzello Esterno parteciparono attivamente alla creazione dello Stato federale, come Johann Ulrich Schiess, che fu cancelliere della Confederazione.

Dopo il 1814 l'organizzazione formale della Landsgemeinde e il suo ruolo di supremo organo legislativo ed elettorale non subirono mutamenti di rilievo; si allargò invece la sua composizione, visto che nel 1849 vi furono ammessi tutti i cittadini (svizzeri) maschi e nel 1990 anche le donne. La Landsgemeinde venne soppressa il 28.9.1997, 400 anni dopo la nascita del cantone, in votazione segreta e dopo una lunga discussione preparatoria. Il sistema dei Consigli e dell'amministrazione fu invece ristrutturato più volte. La Costituzione cantonale del 1858 abolì il "doppio regime"; ai Consigli sostituì una Commissione di Stato (organo esecutivo di sette membri, eletto dalla Landsgemeinde) e introdusse il tribunale d'appello, eletto dalla Landsgemeinde, con sede a Trogen, attuando così finalmente la separazione fra potere esecutivo e giudiziario; istituì inoltre il Gran Consiglio, un organo legislativo con competenze chiaramente definite, di cui facevano parte i membri della commissione di Stato e un rappresentante ogni 1000 abitanti.

Landsgemeinde a Trogen nel 1940 (Museo nazionale svizzero, Zurigo, Actualités suisses Lausanne; fotografia Presse-Diffusion).
Landsgemeinde a Trogen nel 1940 (Museo nazionale svizzero, Zurigo, Actualités suisses Lausanne; fotografia Presse-Diffusion).

Fino al 1877 sussisterono ancora due apparati amministrativi distinti, retaggio del sistema del "doppio regime". Le competenze dei due apparati erano stabilite sulla base sia di criteri di divisione territoriale, sia di competenze specifiche: a Trogen aveva sede la cancelleria statale (Landeskanzlei), diretta dal cancelliere cantonale in quanto attuario della Landsgemeinde e dei Consigli, da cui deriva l'attuale amministrazione della giustizia e della polizia, mentre a Herisau si trovava la più recente cancelleria cantonale (Kantonskanzlei), diretta dal cancelliere del Consiglio, trasformata gradualmente a partire dal 1813 in amministrazione centrale. Designata dalla revisione costituzionale del 1876 quale sede del governo e del parlamento, Herisau divenne di fatto la capitale e il centro dell'amministrazione, mentre Trogen rimase definitivamente sede del tribunale d'appello. La medesima revisione costituzionale modificò anche l'organizzazione giudiziaria: i tribunali matrimoniali furono soppressi, i Piccoli Consigli sostituiti da tre tribunali distrettuali. Le competenze della Landsgemeinde si ridussero notevolmente con l'abolizione del diritto di proposta e l'introduzione dello scrutinio segreto nell'elezione diretta del Consigliere agli Stati. La revisione del 1908 portò a compimento la separazione dei poteri: essa vietava infatti che i membri dell'esecutivo, denominato a partire da questo momento Consiglio di Stato e riorganizzato per dipartimenti, facessero parte anche del parlamento.

Anche dopo la revisione totale del 1995, e fino alla sua soppressione (1997), la Landsgemeinde è rimasta l'organo supremo del semicantone; essa eleggeva i membri del governo, il Landamano, i giudici d'appello, il rappresentante del semicantone al Consiglio degli Stati e i giudici del tribunale amministrativo (istituito nel 1993). La partecipazione politica era consentita anche dall'iniziativa popolare (firme richieste: 300) e dalla "discussione popolare" (Volksdiskussion), che permetteva a tutti i cittadini di Appenzello Esterno di sottoporre per iscritto temi specifici alla Landsgemeinde, dal 1998 al Gran Consiglio.

L'organo legislativo, il Gran Consiglio, è composto da 65 membri. Le circoscrizioni elettorali coincidono con i comuni che stabiliscono in modo autonomo quale sistema elettorale adottare (perlopiù maggioritario). Ogni comune ha diritto ad almeno un seggio. Il parlamento sorveglia l'intera amministrazione cantonale, decide sul preventivo e sul moltiplicatore d'imposta, emana ordinanze, nomina, fra l'altro, i giudici cantonali e quelli del tribunale dei minorenni e adotta progetti (fino al 1997 sottoposti alla Landsgemeinde). L'esecutivo, presieduto dal Landamano, è composto da sette Consiglieri a tempo pieno; dirige un'amministrazione cantonale che dal 1995 è divisa in 12 direzioni e che a quella data contava 382 posti a tempo pieno (escluso il personale ospedaliero). Dal 1974 il tribunale cantonale costituisce la prima istanza per le cause penali e civili; la seconda istanza è costituita dal tribunale d'appello.

La tradizionale autonomia comunale si riflette nelle competenze molto estese di cui godono le comunità locali in materia di pubblica assistenza, Chiesa, scuole, edilizia, tutela e catasto. Fino al 1834 alle assemblee comunali erano ammessi solo i coloro che avevano la cittadinanza del luogo; a partire dal 1908 tali assemblee sono state gradatamente soppresse e in tutti i comuni sono state introdotte elezioni e votazioni a scrutinio segreto. Il municipio (Gemeinderat, inizialmente denominato Hauptleute und Räte) aveva facoltà di pronunciare i giudizi di prima istanza; tale competenza venne abolita nel 1859 in seguito all'istituzione (facoltativa) dei tribunali comunali, soppressi nel 1974. Nel 1908 fu inoltre attribuita all'esecutivo la gestione del comune patriziale; per tradizione, ai comuni patriziali e alle corporazioni comunali spettano diversi compiti pubblici nell'ambito dell'assistenza e delle infrastrutture (rete idrica, energia, strade). Se, prima del 1803, i principali introiti cantonali e comunali erano costituiti da multe, tasse sull'emigrazione, pensioni, lasciti e rendite di capitali, da quella data acquisirono importanza le imposte, inizialmente riscosse solo in singoli casi e legate al patrimonio; solo nel 1946, tuttavia, fu varata la legge che prevede un'imposta basata sulla dichiarazione dei redditi. Allo stesso modo, per lungo tempo mancò una moderna legislazione anche in materia scolastica, di polizia e di sanità. Dopo il 1970, il cantone ha assunto una serie di compiti, particolarmente gravosi, che erano sopportati dai comuni: la polizia (1971), le scuole (1981), la pianificazione territoriale e la polizia edilizia (1985/1986); dal 1993 sono stati cantonalizzati anche gli ospedali regionali di Herisau e Heiden. Anche alcuni importanti settori che riguardano le relazioni tra il cittadino e lo Stato sono stati sottoposti a una regolamentazione unitaria: le leggi sulla procedura amministrativa (1985) e sui diritti politici (1988), l'istituzione del tribunale amministrativo (1993) e la legge sull'informazione (1996).

Il sistema sanitario, soggetto a una regolamentazione di carattere generale solo dal 1965 e caratterizzato dall'autorizzazione all'esercizio libero della medicina, costituì a lungo un caso particolare nel contesto svizzero. Per quanto i medici accademici facessero riferimento a una loro società già dal 1827, e alcuni esponenti della classe medica avessero nel XIX secolo un forte peso politico, la popolazione non accolse mai, nonostante alcune ordinanze ufficiali restrittive, il principio della limitazione della libertà tradizionale di commercio e di industria; la volontà popolare fu confermata dalla legge del 1871 sulla libertà di prescrizione medica. Ciò spiega il successo, ancora attuale, della medicina alternativa (195 guaritori nel 1985), che tuttavia si mosse in parallelo allo sviluppo delle strutture mediche tradizionali, che comprendono gli ospedali distrettuali di Heiden (1874), Trogen (1876) e Herisau (1879) e, dal 1908, una clinica psichiatrica cantonale; nel 1991 il ramo sanitario era il secondo settore del terziario per numero di posti di lavoro (2062). La collaborazione intercantonale ha preso il via, partendo dai settori sanitario e scolastico, nel 1900; in tempi recenti si sono intensificati sia la cooperazione con il semicantone di Appenzello Interno sia, nell'ambito di una politica su scala regionale, gli scambi con la Svizzera orientale e la regione bodanica.

Le votazioni su proposte federali e l'evoluzione della legislazione cantonale rivelano l'estrema esitazione di Appenzello Esterno nel seguire la tendenza generale verso una socialità maggiore. Fino al 1960 il quadro politico fu caratterizzato da riserve di orientamento liberale nei confronti di un ampliamento delle attività dello Stato e dall'attaccamento al modello incentrato sulla larga autonomia comunale; il voto alle donne, concesso nel 1972 sul piano comunale, fu introdotto a livello cantonale — anche a causa di timori sulla sorte della Landsgemeinde — solo nel 1989.

Vita politica

Annuncio delle conferenze di Marie Meier-Zähndler e Fritz Platten sul tema "Le donne e la guerra!" a Speicher, pubblicato nel Textilarbeiter, n. 5, 5.3.1915 (Collezione privata). 
Annuncio delle conferenze di Marie Meier-Zähndler e Fritz Platten sul tema "Le donne e la guerra!" a Speicher, pubblicato nel Textilarbeiter, n. 5, 5.3.1915 (Collezione privata).  […]

Le società di lettura (alla Società del sole di Speicher, fondata nel 1820, si affiancarono varie altre società nel XIX e XX secolo) ebbero un importante ruolo nella vita politica di Appenzello Esterno, fortemente decentrata. Una organizzazione mantello, il Volksverein, che si rifaceva a una matrice artigiano-contadina, si formò durante le lotte per la revisione della Costituzione federale del 1874. Nel 1895, visto il rafforzarsi delle tendenze socialiste, aderì con riserva al Partito radicale democratico (PRD) svizzero, che, con le associazioni ad esso legate, dominò il quadro politico fin dal 1900. La comparsa del Partito socialista (PS) fu preceduta da quella della locale Unione operaia (Arbeiterbund o Arbeiterverein), fondata nel 1891 in seguito a precedenti tentativi di organizzazione sindacale; l'Unione operaia aderì al Partito socialista svizzero nel 1902. Nel 1906 e nel 1933 nacquero rispettivamente il Partito democratico e il Partito popolare cattolico, entrambi inizialmente limitati a Herisau. Il movimento svizzero per l'economia libera Freiwirtschaftliche Bewegung ebbe invece successo sul piano cantonale specialmente intorno al 1930; il suo leader, Hans Konrad Sonderegger, fu eletto al Consiglio degli Stati nel 1934. I radicali rimasero comunque la forza più consistente: con una sola eccezione, hanno sempre eletto il Consigliere agli Stati e almeno uno dei due Consiglieri nazionali (tre dal 1881 al 1931). Ancora più notevole è il loro predominio nelle cariche cantonali: anche all'inizio del XXI secolo appartengono al Partito radicale o a gruppi affini ben cinque dei sette membri del governo e circa la metà dei parlamentari. Dopo il 1990 sono sorte in diversi comuni sezioni dell'Unione democratica di centro (UDC), che nel 1995 è riuscita a ottenere, e temporaneamente confermare (1999 e 2015), uno dei due seggi in Consiglio nazionale e dal 1998 è rappresentata anche nel Consiglio di Stato (due rappresentanti dal 2003 al 2015). Come forza tradizionale d'opposizione, invece, ha perso terreno il Partito socialista, che dal 1906 al 1930 disponeva anche di un giornale (Appenzeller Volkswacht). I socialisti hanno perso dal 1983 il loro seggio al Consiglio nazionale, detenuto dal 1908, quando fu deputato il "pastore dei tessitori" Howard Eugster; il numero dei suoi esponenti nel parlamento cantonale non è più aumentato, malgrado dal 1913 abbia conservato senza difficoltà (con l'eccezione di una legislatura, 2003-2007) il suo seggio governativo.

Seggi del canton Appenzello Esterno all'Assemblea federale 1919-2015

 1919192819311947196719791983199119951999200320112015
Consiglio degli Stati
PRD1111111111111
Consiglio nazionale
PRD221111111111 
PS111111       
UDC        11  1
Altri      11     
Totale3322222222111
Seggi del canton Appenzello Esterno all'Assemblea federale 1919-2015 -  Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica

Composizione del Consiglio di Stato del canton Appenzello Esterno 1980-2015

 1980198519901996199719981999200320072015
PRD6666545542
PS1111111 11
UDC     11221
Altri    11   1
Totale7777777777
Composizione del Consiglio di Stato del canton Appenzello Esterno 1980-2015 -  Ufficio federale di statistica

Composizione del Gran Consiglio del canton Appenzello Esterno 2003-2015

 2003200720112015
PRD31262424
PPD2334
PS5456
UDC1181012
PPE 211
Altri16222218
Totale65656565
Composizione del Gran Consiglio del canton Appenzello Esterno 2003-2015 -  Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica

La stampa cantonale risale alla Rigenerazione ed è caratterizzata da numerosi fogli effimeri con tiratura ridotta; l'organo principale è sempre stato l'Appenzeller Zeitung, fondato nel 1828 e letto fino al 1950 da un vasto pubblico anche al di fuori dei confini cantonali.

Periodici nel canton Appenzello Esterno

TitoloDate di pubblicazione
Appenzeller Kalender1722-
Appenzeller Zeitung 1828-
Amtsblatt des Kantons Appenzell Ausserrhoden 1834-
Appenzeller Sonntagsblatt1862-1971 
Säntis 1865-1969
Appenzeller Anzeiger1873-1969
Appenzeller Landes-Zeitung1878-1973
Anzeigeblatt 1901-
Appenzeller Tagblatt1969-1998
Periodici nel canton Appenzello Esterno – Peter Witschi

Popolazione, insediamenti e infrastrutture

Nel 1836 Appenzello Esterno contava 39'789 abitanti, grosso modo la medesima cifra registrata nel 1794. In questo arco di tempo furono determinanti i disordini dell'Elvetica, la crisi economica del biennio 1810-1812, la gravissima carestia del 1816-1817 e un'ondata di rincaro (1830-1831); successivamente alcuni comuni, grazie all'immigrazione, registrarono una crescita accelerata. L'andamento demografico negli anni fra il 1840 e il 1940 fu in gran parte determinato dalle congiunture dell'industria tessile: i periodi di sviluppo furono contraddistinti da alti tassi di matrimoni e di natalità, quelli di crisi dall'emigrazione o da cali nelle eccedenze dei nati sui morti. Fino al 1850 ca. gli emigranti si diressero soprattutto verso l'Alsazia, precocemente industrializzata in campo tessile; dopo due fasi temporanee di partenze per la Russia (1817, 1834), dal 1846 acquisì importanza l'emigrazione verso l'America.

Distribuzione dell'impiego nel canton Appenzello Esterno 1930-1990

Anno19301950197019801990
 D.a%D.%D.%D.%L.b%D.%L.%
Persone attive23 406 21 339 22 765 21 914 18 893 21 406 25 856 
Settore primario3 99917%3 67617%2 74012%2 14910%2 14512%1 8079%1 8127%
Settore secondario13 19256%10 86251%11 61851%9 63844%8 55845%8 40640%9 33336%
Settore terziario6 21527%6 74532%8 36037%9 91746%8 11943%10 94451%13 93254%

a D.: domicilio in Appenzello Esterno

b L.: luogo di lavoro in Appenzello Esterno

Distribuzione dell'impiego nel canton Appenzello Esterno 1930-1990 -  Ufficio federale di statistica

L'incremento demografico, costante e ben distribuito sul territorio, si attenuò dopo il 1860: fra il 1865 e il 1885 si registrò una fase discendente già in sei dei 20 comuni, fra cui la vecchia capitale, Trogen; una fase di sviluppo riguardò invece soprattutto il Vorderland e Herisau, che si stava trasformando in centro industriale. Fino al 1910, anno in cui la popolazione di Appenzello Esterno raggiunse il suo massimo, si registrarono tassi annui di crescita nel complesso leggermente inferiori rispetto alla media svizzera: 2,9‰ dal 1805 al 1850, 6,3 dal 1850 al 1888, 3,2 dal 1888 al 1910. Nella successiva fase di calo demografico (1920-1941), mentre la popolazione anziana in genere non lasciò il cantone, migliaia di giovani lavoratori furono costretti dalla lunga crisi a emigrare in altre regioni della Svizzera o all'estero. Tra il 1887 e il 1938 emigrarono oltremare 3570 persone; fino allo scoppio della seconda guerra mondiale le mete europee più importanti rimasero Francia e Germania, dove molti garzoni e domestiche di Appenzello Esterno trovavano lavoro nell'agricoltura. Negli anni 1939-1948 fecero ritorno in Svizzera ca. 1500 Appenzellesi emigrati all'estero, ma continuò la migrazione interna verso l'Altopiano; nel 1941 solo il 40% dei cittadini di Appenzello Esterno viveva ancora nel cantone. Fra il 1941 e il 1980, con una crescita annua dell'1,6‰, Appenzello Esterno figurò al terzultimo posto nella graduatoria demografica della Svizzera orientale, davanti solo ad Appenzello Interno e Glarona. In seguito alla crescente integrazione nella regione economica di San Gallo e Rorschach, nel dopoguerra si sviluppò un forte pendolarismo in uscita verso le regioni vicine: gli Appenzellesi che lavoravano nel canton San Gallo passarono da 1876 nel 1950 a 4761 nel 1980. Nello stesso arco di tempo si modificò anche la distribuzione confessionale, specialmente a causa della migrazione interna e dell'aumento in percentuale degli stranieri (4,4% nel 1950, 14,7% nel 1970).

Gruppo di case nei pressi di Urnäsch. Fotografia di Dany Gignoux, 1978 (Bibliothèque de Genève).
Gruppo di case nei pressi di Urnäsch. Fotografia di Dany Gignoux, 1978 (Bibliothèque de Genève). […]

Un vecchio articolo del Codice cantonale, che autorizzava chiunque a costruire secondo il proprio desiderio sulle sue proprietà, rimase in vigore in quasi tutte le località fino a XX secolo inoltrato, se si eccettuano alcune restrizioni (legge sulle strade e sulle assicurazioni, ordinanze antincendio). Mentre dopo il 1800 il numero degli insediamenti isolati registrò un debole aumento, fra il 1860 e il 1915 villaggi e frazioni conobbero un intenso sviluppo edilizio (6102 edifici abitati nel 1836, 7828 nel 1880, 9406 nel 1920, 9976 nel 1960, 12'511 nel 1980), cui corrispose un calo del tasso di occupazione; dal 1960 mostrano un dinamismo straordinario, in questo senso, in particolare i comuni vicini a San Gallo.

Durante l'ancien régime lo Stato era tenuto ad assicurare unicamente la manutenzione dei ponti e dei loro accessi; la manutenzione delle poche strade importanti classificate giuridicamente come statali incombeva ai rispettivi confinanti. Tra il 1800 e il 1870 la maggioranza di tali strade (adatte solo a pedoni, animali da soma, slitte e piccoli carri) fu sostituita da vie di comunicazione transitabili in ogni stagione. Negli anni 1800-1850 gli investimenti privilegiarono gli assi stradali in direzione di San Gallo, del Rheintal e del Toggenburgo, finanziati soprattutto con capitali privati e pedaggi; nel 1851 la legge sulle strade consentì di realizzare la Mittellandstrasse, grande arteria di attraversamento del cantone. Fra il 1870 e il 1914 i tre distretti furono collegati da linee ferroviarie a San Gallo o alle altre linee delle FFS (Ferrovie appenzellesi, ferrovie di montagna Rorschach-Heiden e Rheineck-Walzenhausen, Ferrovia di Trogen). A partire dal 1920, in parallelo allo sviluppo della motorizzazione, le strade cantonali vennero ampliate e potenziate (166 km nel 1881, 230 nel 1980); anche le zone con insediamenti isolati furono raggiunte dalla rete stradale e dall'elettricità. Sull'onda del boom di costruzioni stradali, fra il 1850 e il 1875 si sviluppò una fitta rete di corse postali a regia federale, con sei stazioni principali dotate di telegrafo già nel 1867.

Costruzione del viadotto sulla Glatt a Herisau per la linea ferroviaria lago di Costanza-Toggenburgo. Fotografia del 10.7.1908 (Museum Herisau).
Costruzione del viadotto sulla Glatt a Herisau per la linea ferroviaria lago di Costanza-Toggenburgo. Fotografia del 10.7.1908 (Museum Herisau). […]

L'approvvigionamento energetico, basato in un primo tempo sul legname e sulla forza idrica, fu assicurato dal 1860 in qualche singola azienda dal carbone (macchine a vapore); all'officina del gas di Herisau (1867) fecero seguito dal 1890 alcune centrali elettriche. Dal 1914 l'energia elettrica è fornita dalle Forze motrici di San Gallo-Appenzello; gli anni 1980 sono stati contraddistinti dall'ammodernamento di diverse piccole centrali e dalla realizzazione di progetti energetici rispettosi dell'ambiente.

Economia

Per lungo tempo lo Stato non intervenne nella vita economica; solo dopo il 1850 le autorità si preoccuparono di un suo rafforzamento attraverso la fornitura di infrastrutture. La popolazione, attiva soprattutto nel settore tessile, risentiva delle fluttuazioni congiunturali di agricoltura e commercio, strettamente legate fino al 1850; in precedenza, in epoca protoindustriale, l'economia locale gravitava essenzialmente attorno alla regione bodanica, come dimostra il sistema dei pesi e misure e il persistere dell'uso del fiorino. Il principale strumento finanziario era costituito dai cosiddetti Zedel (o Zettel), titoli ipotecari a tasso fisso e liberamente commerciabili; questo antico sistema di credito rimase in uso anche dopo l'entrata in vigore del Codice civile svizzero. Anche se dal 1819 cominciarono ad operare le prime casse di risparmio locali, la piazza finanziaria di San Gallo rimase praticamente senza concorrenza fino al 1866, quando venne fondata la Banca per Appenzello Esterno (inglobata dalla Società di banca svizzera nel 1909); al 1875 risale invece l'apertura della Banca cantonale. Nel corso degli anni 1990 si è registrata una importante ristrutturazione del sistema bancario: le piccole casse di risparmio si sono unite, la rete di filiali ha subito una forte contrazione e la Banca cantonale, alle prese con una difficile situazione finanziaria, è stata assorbita dall'Unione di banche svizzere (1996).

Agricoltura e foreste

L'agricoltura, incentrata sull'allevamento bovino, fino al 1840 conservò le strutture tradizionali; la sua produttività aumentò dopo il 1860 grazie alle misure di promozione dell'allevamento, dell'alpicoltura e della produzione casearia introdotte in modo esemplare da imprenditori come Emmanuel Meyer e Ulrich Zellweger, e in seguito diffuse da associazioni contadine e sostenute dal cantone e dalla Confederazione. Con la prima esposizione cantonale di bestiame (1846) si impose la scelta di favorire la razza bruna alpina e contrastare l'importazione di razze straniere. Fra il 1866 e il 1906 il patrimonio bovino passò da 14'963 capi a 22'332, quello suino da 2643 a 11'333; l'effettivo bovino medio delle ca. 3000 aziende contadine, sempre più indebitate, passò così da 4,8 a 7,5 unità. Nel Vorderland diminuì la viticoltura e si sviluppò invece la frutticoltura, importante già in precedenza. Attorno al 1865 la produzione di latticini iniziò ad essere praticata nei caseifici di villaggio (già 31 nel 1908), piuttosto che sugli alpeggi; nel 1946 i caseifici si specializzarono nella produzione del formaggio con il marchio Appenzeller. Dopo una parziale espansione della superficie agraria negli anni tra le due guerre, le aziende contadine diminuirono costantemente per una serie di motivi (possibilità sempre minori di praticare attività collaterali e integrative, invecchiamento dei proprietari, ricomposizioni parcellari favorite dal cantone): il calo è stato del 16% dal 1939 al 1955, del 20% dal 1955 al 1965 e del 43% dal 1965 al 1990. Mentre tra il 1930 e il 1980 il numero di coloro che lavoravano nell'agricoltura è sceso da 9242 a 3831, la superficie media delle aziende (sempre più spesso in affitto) è salita dai 4,1 ettari del 1929 ai 10,3 ettari del 1990. A questa data il primario contava 1844 posti di lavoro (9,7% del totale); le aziende agricole erano 1317, con un effettivo medio di 27 bovini.

I boschi, da sempre proprietà di privati e caratterizzati da un elevato frazionamento, furono soggetti fin dal 1720 a un costante ed eccessivo sfruttamento. Alla base di ciò vi erano diversi fattori: la crescita demografica, le necessità dell'edilizia, le continue esportazioni di legname, il forte fabbisogno energetico delle aziende di finissaggio; verso il 1850 i boschi non coprivano ormai che il 16% ca. della intera superficie cantonale. La situazione mutò in positivo, ma tardivamente, nel 1837 con la nascita della Società di selvicoltura di Herisau, associazione forestale che si sforzò — poi seguita da altre istituzioni — di acquistare in blocco le aree boschive non salvaguardate per sottoporle a una gestione controllata. Un rapporto sulle foreste commissionato dal governo (1859) diede il via ai provvedimenti statali: credito per acquisti fondiari e vivai forestali (1861), assunzione di un forestale cantonale (1878), soppressione dei diritti di transito per gli animali da pascolo (1887), messa sotto protezione dell'intera area boschiva (1902), adozione di una legge forestale moderna (1983). Attualmente i boschi (per tre quarti di proprietà di privati) ricoprono 7430 ettari, pari al 30% della superficie cantonale.

Industria a domicilio e fabbriche

Nonostante la comparsa precoce di numerose filande meccaniche e di innovazioni (telaio Jacquard perfezionato), Appenzello Esterno non conobbe l'evoluzione propria di una zona tipicamente industriale: l'industria tessile, che dominò durante il XIX secolo, dopo una fase iniziale parzialmente caratterizzata dalla presenza di stabilimenti, si sviluppò soprattutto nella produzione domestica o in piccole aziende. Nel 1830 ca. la tessitura di mussola, che prima era l'attività principale, fu sostituita dalla tessitura a punto piatto, concentrata quasi interamente in Appenzello Esterno (4088 telai nel 1889) ed esercitata soprattutto nell'Hinterland e nel Mittelland; ancora nel 1913, prima della sua definitiva crisi, questo ramo occupava 3100 persone, ossia il 44% dei lavoratori a domicilio. Dopo il 1840 si affermò nel Kurzenberg la tessitura di garze in seta, utilizzate nell'industria molitoria. Intorno al 1907 la Dufour & Cie di Thal (SG) e altre case d'esportazione davano lavoro a 1415 tessitori nel Vorderland; la produzione, da allora controllata da due grandi aziende, a partire dal 1950 fu trasferita in fabbriche di Wolfhalden e di Heiden.

Coppia di tessitori appenzellesi al lavoro. Acquerello di Johannes Schiess, 1830 ca. (ETH-Bibliothek Zürich, Graphische Sammlung; fotografia Peter Guggenbühl).
Coppia di tessitori appenzellesi al lavoro. Acquerello di Johannes Schiess, 1830 ca. (ETH-Bibliothek Zürich, Graphische Sammlung; fotografia Peter Guggenbühl). […]

Dal 1870 al 1920 fu dominante la produzione semimeccanica di ricami, iniziata in Appenzello Esterno con l'apertura di una fabbrica a Herisau (1856). Diffusasi a partire dal 1880 soprattutto nell'Hinterland e nel Vorderland, questa attività raggiunse la sua massima espansione nel 1890 con 2428 macchine e 5181 addetti; nello stesso periodo, il ricamo con divisione grossa degli aghi, praticato quasi esclusivamente da donne a domicilio, dava lavoro nei due semicantoni a 1929 persone, concentrate soprattutto a Walzenhausen. Il solo ramo tessile in cui si affermò la produzione di fabbrica e in cui Appenzello Esterno ebbe il primato su scala nazionale fu l'industria del finissaggio: fra il 1800 e il 1850 le aziende attive nel settore, in prevalenza ancora legate all'agricoltura, erano una trentina. Nel 1843 a Herisau, Gais e Bühler vi erano complessivamente 14 impianti di candeggio, sei di apprettatura e otto tintorie o stamperie. Dal 1864 vennero adottati nuovi procedimenti chimici e meccanici, e ben presto si affermò nelle fabbriche la tendenza a fornire un'ampia gamma di servizi; dal 1880 al 1910 il numero delle aziende diminuì del 28,5%, mentre il personale impiegato aumentò dell'86,5% (1843 dipendenti nel 1910). Tra le ditte di finissaggio della Svizzera orientale, organizzate in cartello dal 1898, fin dopo il 1990 hanno avuto un ruolo di spicco le aziende di Herisau Cilander, Signer AG e Walser AG.

Alla lunga crisi delle vendite di ricami e tessuti, iniziata nel 1920, i responsabili delle imprese, delle banche e dello Stato reagirono ripiegando su un atteggiamento passivo di continua attesa del rilancio e consumando le riserve. Nel solo periodo 1922-1929 i drastici cali di produzione e le chiusure di aziende provocarono la cancellazione di ca. 6000 posti di lavoro; il personale ricamatore, che nel 1923 costituiva il 47,4% della manodopera di fabbrica, scese all'8,4% nel 1929.

Se fra il 1941 e il 1980 sul piano nazionale il settore tessile registrò un calo dall'8,2% al 3,4% nella percentuale degli occupati, in Appenzello Esterno questa industria restò dominante fino al 1980 (82% degli occupati nel 1923, 45% nel 1941, 33% nel 1960, 20% nel 1980, 9% nel 1991); determinanti per la sua tenuta furono — oltre al finissaggio — le nuove aziende, sorte nel periodo tra le due guerre e divenute prospere dopo il 1945, orientate alla produzione di capi di vestiario, calze e tappeti. Dal 1950 hanno acquisito una certa importanza anche l'industria della plastica, quella metalmeccanica ed elettrotecnica, che secondo il censimento delle aziende del 1991 davano lavoro a 2621 persone, prevalentemente in piccole e medie aziende. Attualmente la ditta più importante è la fabbrica di cavi e gomma fondata nel 1892 a Herisau da Gottlieb Suhner (dal 1969 Huber + Suhner).

Turismo, commercio, edilizia

"Visitate l'Appenzello". Manifesto turistico realizzato da Arnold Bossard, 1933 (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).
"Visitate l'Appenzello". Manifesto turistico realizzato da Arnold Bossard, 1933 (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste). […]

Accanto a Gais, già nota per la cura del siero, dal 1830 si affermarono come stazioni termali in particolare Herisau e Waldstatt. A partire dal 1850 si aggiunse una terza stazione climatica e di cura, quella di Heiden, che nel 1914 era già divenuta un centro mondano di vacanze con numerosi alberghi. Il turismo orientato alla clientela internazionale subì un brusco arresto con lo scoppio della prima guerra mondiale; dal 1930 l'ente turistico di Appenzello Esterno si è concentrato con successo sul mercato interno, puntando soprattutto sui campi di vacanza, l'escursionismo e il turismo culturale o legato alla salute.

Nel XIX secolo la quasi totalità degli attivi nel commercio lavorava in negozi locali; dal 1950 ca. prevalgono invece coloro che lavorano fuori cantone. Intorno al 1900 il ramo commerciale, assicurativo e bancario dava lavoro a ca. 1000 persone, specialmente nelle ditte di commercio tessile concentrate a Herisau, Teufen, Speicher, Bühler, Gais, Heiden e Walzenhausen (di cui talune attive su scala mondiale). L'edilizia, florida dopo il 1850 grazie a grandi progetti di costruzione e caratterizzata da molte aziende per la lavorazione del legno, nel 1910 contava 4642 occupati; dal 1960 è salita nuovamente al secondo posto del settore industriale (11,4% nel 1991).

Mutamenti sociali

Nel XIX secolo la principale fonte di reddito era ancora il settore tessile, che nel 1850 dava lavoro a 17'084 persone. La grande maggioranza della popolazione femminile era impiegata nella produzione tessile industriale, che venne regolamentata solo con la legge federale sulle fabbriche (1877) e la legge cantonale sulla tutela delle lavoratrici (1908). L'industria faceva ricorso anche a numerosi fanciulli, sia in fabbrica (469 minorenni in 46 aziende nel 1868) sia a domicilio: nel 1904, su 3554 scolari oggetto di un'inchiesta, il 50% lavorava per 42-63 ore settimanali. La manodopera maschile non costituiva una classe unitaria; i tessitori serici e i ricamatori che lavoravano in proprio si consideravano su un piano un po' più elevato rispetto ai tessitori a punto piatto e agli operai di fabbrica. I dipendenti delle fabbriche (4463 in 211 ditte nel 1885, 5012 in 220 fabbriche nel 1911) rappresentarono costantemente una minoranza (16,4% della pop. attiva nel 1885, 17,3% nel 1910). La classe alta era costituita da commercianti e industriali: fra il 1750 e il 1910, ad esempio, oltre la metà dei sindaci di Herisau e Bühler appartenevano all'una o all'altra categoria. Negli anni d'oro del ricamo a macchina si aggiunsero ai grandi produttori, divenuti il 5% ca. dei capifamiglia con lo sviluppo della tessitura a punto piatto, numerosi piccoli "imprenditori", dallo scarso spirito innovativo e che nella maggior parte dei casi, a differenza dei fabbricanti del XVIII secolo, si rassegnarono a dipendere da case d'esportazione; salvo poche eccezioni, ciò provocò la perdita dell'autonomia di Appenzello Esterno nel commercio tessile internazionale. Dopo il 1820 acquisirono influenza commercianti e industriali di Herisau e imprenditori di Bühler e Lutzenberg, a scapito delle famiglie in precedenza dominanti di Trogen. Solo poche delle ditte esportatrici fondate nel XIX secolo, gestite come imprese familiari, riuscirono a continuare la loro attività nel dopoguerra; ad aprire nuove aziende industriali estranee al ramo dei ricami hanno provveduto altri imprenditori.

Associazioni professionali e di categoria

  Anno di fondazione
Conferenza dei docenti appenzellesi1824 
Società industriale appenzellese 1826 
Società dei medici appenzellesi1827
Società degli ufficiali appenzellesi1856 
Associazione cantonale di agricoltura 1881 
Associazione della tessitura a mano (fabbricanti)1888
Unione cantonale delle arti e mestieri1892
Unione dei tessitori di buratti di seta 1898 
Unione dei tessitori di cotone appenzellesi 1900
Centrale delle associazioni femminili appenzellesi1929
Unione dell'industria di Appenzello Esterno (imprenditori) 1945
Associazioni professionali e di categoria – Peter Witschi

Fino al 1900, tra gli esponenti delle autorità, erano relativamente pochi coloro che provenivano dall'agricoltura; una rappresentanza politica adeguata (tramite maestri artigiani) avevano invece le arti e i mestieri, ben organizzati in associazioni. Le strutture della società locale, rimaste stabili fino al 1880, dopo quella data mutarono radicalmente: da cantone a maggioranza nettamente riformata Appenzello Esterno divenne cantone a confessione mista (93% di riformati nel 1880, 64% nel 1980). Se nel 1880 la maggior parte delle abitazioni coincideva con il posto di lavoro, nel 1980 solo una piccola minoranza degli alloggi conservava questa identità di funzioni; un terzo della popolazione attiva, inoltre, lavorava fuori dal comune di residenza. Nel 1880 il 77% degli abitanti aveva la cittadinanza cantonale e i cittadini originari del cantone risiedevano in maggioranza in Appenzello Esterno; nel 1980 aveva la cittadinanza cantonale solo il 38% della popolazione.

Cultura e formazione

Armadio dipinto in stile impero, decorato nel 1819 da Conrad Starck, nato a Gonten nel 1765 (Museum Herisau; fotografia Bibliothèque de Genève, Archives A. & G. Zimmermann).
Armadio dipinto in stile impero, decorato nel 1819 da Conrad Starck, nato a Gonten nel 1765 (Museum Herisau; fotografia Bibliothèque de Genève, Archives A. & G. Zimmermann).

Due elementi precipui hanno caratterizzato l'economia, la società, gli insediamenti e la cultura di Appenzello Esterno: da un lato il mondo piuttosto chiuso su se stesso e tradizionalista dei contadini e degli alpigiani, tipico degli insediamenti sparsi delle Prealpi, dall'altro quello orientato verso l'esterno e culturalmente più aperto dei borghesi dell'industria tessile, che si riflette anche nei vari tipi abitativi, dalla grande casa dell'industriale al più modesto alloggio del ricamatore. La prima realtà trova la sua espressione nell'artigianato artistico (pittura contadina, selleria alpigiana, utensili in legno bianco per gli alpeggi), nelle tradizioni musicali (jodel "naturale", formazioni di strumenti a corda ecc.) e in numerose usanze tuttora vive quali ad esempio il Blochziehen, o traino del tronco, i cortei mascherati (Silvesterklausen), la salita all'alpeggio. La vita della borghesia rurale, che prendeva a modello l'aristocrazia cittadina, trovava espressione in abitazioni di prestigio, nei circoli letterari e negli incontri mondani, nella partecipazione a opere di beneficenza e nel gusto per il viaggio. Dal 1820 si diffusero forme comunitarie nuove anche in ambienti più semplici; la società locale, che in precedenza gravitava attorno alle attività religiose, si frammentò così in diversi gruppi d'interesse. Sempre nel 1820, i primi circoli di lettura inaugurarono su vasta scala il "secolo delle associazioni", e in breve tempo si sviluppò in tutti i comuni una ricca offerta di attività associative; Heiden, ad esempio, nel 1865 contava 31 associazioni, Rehetobel 21 nel 1908; ad esse si aggiungevano le associazioni appenzellesi fondate fuori cantone da emigrati.

Associazioni culturali

       Data di fondazione
Società del sole a Speicher1820 
Società patriottica appenzellese1823 
Associazione dei cantori appenzellesi1824
Società cantonale di tiro1826
Società appenzellese di utilità pubblica1832
Associazione degli Appenzellesi a Ginevra1835
Società del Casino di Herisau1836
Società appenzellese di ginnastica1860
Sezione del Säntis del Club alpino svizzero1869
Loggia massonica del Säntis1889
Associazioni culturali – Peter Witschi

Nel solco di Johann Heinrich Pestalozzi, con cui una dozzina di insegnanti di Appenzello Esterno aveva già collaborato, nel 1821 fu aperto a Trogen un istituto privato, in seguito trasformato in scuola cantonale; dal 1907 è la sola scuola del cantone a rilasciare diplomi di maturità. Altri privati fondarono a Herisau, Heiden e Bühler le prime scuole reali, a Trogen una scuola per poveri (1824) e a Gais un istituto magistrale (1833); promosso dalla commissione scolastica cantonale, il sistema scolastico si sviluppò anche grazie alle borse di formazione, ai premi per l'edilizia scolastica ecc. Miglioramenti nell'industria e nell'artigianato si ebbero grazie a società di soccorso e a scuole di perfezionamento (dal 1830), a sussidi per gli esami e per la formazione degli apprendisti (rispettivamente dal 1893 e dal 1897) e all'apertura di una scuola di tessitura (1894-1935). Dal 1972 opera a Herisau una scuola centrale professionale a indirizzo industriale-commerciale. Dal XIX secolo la possibilità per studenti di Appenzello Esterno di accedere a scuole superiori di altri cantoni è regolata da concordati e convenzioni; nel 1953 è stata promulgata una legge sulle borse di studio (poi perfezionata a più riprese).

In campo religioso, continuò a essere dominante la Chiesa cantonale evangelico-riformata (indipendente dallo Stato dal 1877), che in alcune località si divise tra correnti pietiste e di tendenza radicale. La Chiesa, che dal 1977 comprende tutti i comuni appenzellesi eccetto Lutzenberg, è retta da un sinodo il cui organo supremo è il Consiglio ecclesiastico (cinque membri). I cattolici, prima assistiti da sacerdoti di altri cantoni, dal 1867 si organizzarono in comunità parrocchiali; riunite in un'associazione e in genere comprendenti più comuni, erano nove nel 1975. Le parrocchie, appartenenti al decanato di Appenzello, sul piano amministrativo dipendono dalla diocesi di San Gallo. Nel XIX secolo ha fatto la sua comparsa anche la Chiesa evangelico-metodista, con un tempio a Herisau (1892) e uno a Teufen (1910); dopo il 1860, assieme ai movimenti stranieri del Risveglio, hanno assunto una certa importanza le Chiese libere e comunità religiose particolari (battisti, pentecostali, neoapostolici, testimoni di Geova). La Costituzione cantonale del 1995 riconosce come enti di diritto pubblico la Chiesa evangelico-riformata e quella cattolico-romana, e stabilisce la loro autonomia nel regolare le rispettive questioni interne.

La cultura appenzellese fu oggetto di studio a partire dal 1810, soprattutto per iniziativa di singoli storici ed etnologi. Più tardi le ricerche vennero promosse e coltivate da istituzioni quali la Società di utilità pubblica, una sezione della Lega svizzera per la salvaguardia del patrimonio nazionale (Heimatschutz, 1910), associazioni storiche e museali, la Fondazione etnologica (1977) e la Fondazione culturale (1989). Grazie al sostegno di organizzazioni private, fra il 1874 e il 1987 sono stati aperti sette musei di diverso orientamento tematico. A documentare la storia e geografia regionale provvede la biblioteca cantonale di Trogen, succeduta nel 1896 a una collezione privata; nel 1986 la fusione tra gli archivi cantonali di Trogen (Landesarchiv) e di Herisau (Kantonsarchiv) ha dato origine all'archivio di Stato del cantone; la sua sede, a Herisau, ospita anche gli archivi storici comunali.

Dal 1920 l'immagine di Appenzello Esterno è mutata in modo radicale: grazie anche ai movimenti per la tutela del patrimonio e dell'artigianato locale, alle direttive in materia turistica, alla diffusione della medicina alternativa e a un parziale rilancio dell'agricoltura, lo stereotipo precedente del cantone industriale, vivace e progredito è stato sostituito da quello dell'"isola appenzellese" sana e ancora intatta.

Riferimenti bibliografici

  • Appenzeller Brauchtumsmuseum, Urnäsch
  • Appenzeller Volkskunde-Museum, Stein
  • Grubenmann-Museum, Teufen
  • Henry-Dunant-Museum, Heiden
  • Kantonsbibliothek Appenzell Ausserrhoden, Trogen
  • Museum Heiden, Heiden
  • Museum Herisau, Herisau
  • Museum Wolfhalden, Wolfhalden
  • Staatsarchiv Appenzell Ausserrhoden, Herisau
  • B. Bischofberger, Appenzeller Chronic, 1682
  • G. Walser, Neue Appenzeller Chronick, 3 parti, 1740-1831
  • Appenzellisches Monatsblatt, 1825-1847
  • G. Rüsch, Der Appenzeller Chronik vierter Theil, 1772-1798, 1831
  • Verhandlungen der appenzellischen gemeinnützigen Gesellschaft, 1833-1853
  • J. K. Zellweger, Der Kanton Appenzell, 1867
  • G. Rüsch, «Appenzeller Chronik, fünfter Theil, 1798-1822», in Appenzellische Jahrbücher, 37-40, 1909-1912
  • Appenzellische Jahrbücher, 1854- (principale periodico di storia e geografia regionale)
  • H. Wartmann, H. Beerli, Industrie und Handel des Kantons St. Gallen, 5 parti, 1875-1921
  • J. Baumann, Rechtsgeschichte der reformierten Kirche von Appenzell Ausserrhoden, 1898
  • O. Tobler, Entwicklung und Funktionen der Landesämter in Appenzell Ausserrhoden vom Ende des 14. Jahrhunderts bis zur Gegenwart, 1906
  • E. H. Koller, J. Signer, Appenzellisches Wappen- und Geschlechterbuch, 1926
  • Appenzeller Geschichte, vol. 2, 1972
  • Die Kunstdenkmäler des Kantons Appenzell Ausserrhoden, 3 voll., 1973-1981
  • Die Land- und Alpwirtschaft in Ausserrhoden, 1974
  • C. Merz, Die öffentlich-rechtlichen Körperschaften im Kanton Appenzell Ausserrhoden, 1976
  • W. Schläpfer, Pressegeschichte des Kantons Appenzell Ausserrhoden, 1978
  • H. Ruesch, Lebensverhältnisse in einem frühen schweizerischen Industriegebiet, 1979
  • A. Tanner, Spulen – Weben – Sticken, 1982
  • W. Schläpfer, Wirtschaftsgeschichte des Kantons Appenzell Ausserrhoden bis 1939, 1984
  • H. Werder, Zur Aktualdynamik der Kulturlandschaft des Appenzeller Mittellandes, 1984
  • Die Pfarrerschaft der evangelisch-reformierten Landeskirche beider Appenzell, 1991
  • P. Holderegger, Unternehmer im Appenzellerland, 1992
  • P. Witschi, Appenzeller in aller Welt, 1994
  • W. Irniger (a cura di), Kräuter und Kräfte, Heilen im Appenzellerland, 1995
  • P. Kürsteiner, Appenzell Ausserrhoden auf druckgrafischen Ansichten, 1996
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Suggerimento di citazione

Peter Witschi: "Appenzello Esterno", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 25.10.2019(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007476/2019-10-25/, consultato il 28.03.2024.