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Obvaldo

Stemma del canton Obvaldo
Stemma del canton Obvaldo […]
Carta oro-idrografica del canton Obvaldo con le principali località
Carta oro-idrografica del canton Obvaldo con le principali località […]

Uno dei quattro Paesi forestali, cantone della Confederazione forse già poco dopo il 1291 e probabilmente prima del 1309 quale parte di Untervaldo. Denominato Unterwalden ob dem Wald o Unterwalden ob dem Kernwald fino al 1798, alla Dieta federale disponeva, insieme a Nidvaldo, di un voto. Durante la Repubblica elvetica formò il distretto di Sarnen nel canton Waldstätten (1798-1803), mentre dal 1803 al 1999 fu un semicantone della Confederazione con il nome di Unterwalden ob dem Wald (denominazione ufficiale italiana Untervaldo Soprasselva). Il nome Obvaldo, in uso da tempo, è divenuto ufficiale con la Costituzione federale del 1999, che peraltro, pur attribuendo a Obvaldo soltanto un seggio al Consiglio degli Stati e mezzo voto cantonale nelle votazioni popolari, non lo qualifica come semicantone. Nome tedesco: Obwalden; nome francese: Obwald; nome romancio: Sursilvania. La lingua ufficiale è il tedesco; il capoluogo è Sarnen.

Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Obvaldo

Superficie (2006)490,5 km2 
Foresta / Superficie boscata197,3 km240,2%
Superficie agricola utile185,8 km237,9%
Superficie con insediamenti15,8 km23,2%
Superficie improduttiva91,6 km218,7%
 Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Obvaldo -  Statistica della superficie

Il nucleo del territorio di Odvaldo comprendeva la valle dell'Aa di Sarnen, dal passo del Brünig fino al lago di Alpnach, e quelle dei suoi affluenti, Grosse Schliere a ovest, Grosse Melchaa e Kleine Melchaa a est (Melchtal), cui si aggiunse nel 1815 l'exclave di Engelberg (comunità di valle ed ex signoria abbaziale).

Struttura demografica ed economica del canton Obvaldo

Anno 18501880a1900195019702000
Abitanti 13 79915 32915 26022 12524 50932 427
Percentuale rispetto alla popolazione totale svizzera0,6%0,5%0,4%0,5%0,4%0,4%
Lingua       
tedesco  15 25414 95821 67623 22429 920
italiano  88254239773329
francese  933113117144
romancio  412282932
altre  13693662 002
Religione, confessione       
cattolicib 13 78315 07815 00921 25623 38225 992
protestanti 162772498271 0182 492
cattolico-cristiani    18414
altri  12241053 929
di cui della comunità ebraica  1 6 5
di cui delle comunità islamiche     51985
di cui senza confessionec     181 212
Nazionalità       
svizzeri 13 77915 20714 78821 45022 91228 573
stranieri 201224726751 5973 854
Anno  19051939196519952005
Occupati nel cantonesettore primario 5 8936 2892 2932 406d2 057
 settore secondario 1 9542 0544 0225 3315 794
 settore terziario 2 1261 9773 2607 9898 319
Anno  19651975198519952005
Percentuale rispetto al reddito nazionale svizzero 0,3%0,3%0,3%0,3%0,3%

a Abitanti e nazionalità: popolazione residente; lingua e religione: popolazione "presente".

b Compresi i cattolico-cristiani nel 1880 e nel 1900; dal 1950 cattolico-romani.

c Non appartenenti ad alcuna confessione o altra comunità religiosa.

d Censimento delle aziende agricole 1996.

Struttura demografica ed economica del canton Obvaldo -  Historische Statistik der Schweiz; censimenti federali; Ufficio federale di statistica

Dalla Preistoria al basso Medioevo

Preistoria e Protostoria

La più antica testimonianza archeologica rinvenuta a Obvaldo è costituita da un microlito (lama a dorso) della fine dell'VIII millennio a.C., portato alla luce nel Brand, presso Lungern. Numerosi reperti isolati risalgono al IV millennio a.C.; l'ascia e le due lame di osso scoperte a Giswil e l'ascia-martello rinvenuta a Wilen appartengono probabilmente alla cultura di Horgen. Questi ritrovamenti indicano che nel IV millennio le valli obvaldesi furono percorse e forse abitate temporaneamente. A tutt'oggi non esistono però prove certe della presenza di un'agricoltura neolitica o di insediamenti permanenti risalenti al IV e al III millennio a.C.

La tomba del Bronzo antico scoperta in località Foribach a Kerns rende plausibile la presenza, tra il 2000 e il 1700 a.C., di un abitato nella zona. L'origine preceltica del toponimo Sarnen induce a supporre l'esistenza di un insediamento dell'età del Bronzo sulle rive del lago di Sarnen. Sono venuti alla luce reperti risalenti al periodo tra il 1500 e il 1100 a.C. (ad esempio asce e pugnali in bronzo), in particolare lungo diverse vie di valico (Frutt, passo del Brünig, passo della Surenen), mentre sono emerse tracce insediative dell'età del Bronzo sul passo del Rengg (Hergiswil NW), poco lontano dall'attuale confine cantonale, nel Brand (presso Lungern) e sul Landenberg. Sul passo del Rengg è inoltre attestato l'allevamento, perlomeno temporaneo, di capre e pecore. È quindi possibile che già nel II millennio a.C. il territorio di Obvaldo fosse sfruttato anche a quote più elevate. La presenza di termini celtici, originari o mediati dal latino, nei toponimi galloromani indica che i Romani furono preceduti da gruppi celtici.

Fibula smaltata con decorazione zoomorfa rinvenuta nella villa romana di Alpnach, risalente alla metà del II secolo d.C. (Historisches Museum Obwalden, Sarnen).
Fibula smaltata con decorazione zoomorfa rinvenuta nella villa romana di Alpnach, risalente alla metà del II secolo d.C. (Historisches Museum Obwalden, Sarnen). […]

Nel 1914-1915 ad Alpnach venne riportata alla luce una villa romana, abitata dalla fine del I secolo d.C. alla seconda metà del III secolo; non è chiaro se parte delle attività proseguirono dopo l'incendio che la distrusse attorno al 270 d.C.

Alto e basso Medioevo

Alcuni reperti del primo periodo alemanno rinvenuti a Sachseln e, soprattutto, la toponomastica (deformazione caratteristica dei nomi di luogo romanzi) attestano che la colonizzazione alemanna di Obvaldo iniziò attorno al 700. Gli Alemanni si stabilirono inizialmente in prossimità dei laghi, mentre i Galloromani, già presenti nella zona, occupavano i pianori situati ad altitudini poco più elevate. Come indicano i toponimi che terminano in -ingen, -wil e -hofen, dall'VIII agli inizi dell'XI secolo gli insediamenti alemanni erano concentrati lungo le rive del lago di Sarnen e sul pianoro di Kerns. I nomi di luogo romanzi, legati alla presenza galloromana, compaiono invece soprattutto nella regione del Pilatus, sulla montagna di Sachseln, nel Melchtal e sul Giswilerstock. Anche la colonizzazione di Obvaldo si presenta quindi come un processo di mescolanza tra Galloromani e Alemanni, in cui i primi, residenti da molto tempo nella regione, divennero sempre più minoritari, fino a fondersi con la popolazione germanica. Gli Alemanni si stabilirono di preferenza in fattorie isolate; queste ultime si trasformarono progressivamente – attraverso spartizioni ereditarie e con l'arrivo di nuovi coloni – in frazioni che, sviluppandosi attorno alla chiesa, divennero poi comunità parrocchiali (Kirchgenossengemeinden).

Probabilmente dal IX secolo Obvaldo fece parte del secondo regno di Borgogna che, dopo la campagna militare dell'inverno 1032-1033, fu attribuito al Sacro Romano Impero dall'imperatore Corrado II il Salico. I conti von Lenzburg, provenienti dall'Argovia, estesero allora la loro influenza al territorio di Untervaldo (inter silvas); fecero costruire una fortezza sul Landenberg e verosimilmente incoraggiarono i dissodamenti che – come indicano alcuni toponimi, specialmente di aree dissodate (Schwand e Schwendi) – proseguirono fino al XV secolo.

La valorizzazione del territorio procedette di pari passo con la formazione delle signorie fondiarie. Accanto a conventi e capitoli (in particolare Sankt Leodegar a Lucerna, dipendente dall'abbazia di Murbach, e il capitolo di Beromünster), si registrò dopo breve tempo la presenza di signori fondiari laici, come i conti von Lenzburg o i baroni von Rotenburg, rispettivamente von Wolhusen. Attorno al 1200 giunsero nella Svizzera centrale famiglie nobili provenienti dal rettorato di Borgogna, all'epoca governato dai von Zähringen, tra cui i baroni von Brienz (i futuri von Ringgenberg) che, accompagnati dai signori von Rudenz, loro ministeriali, oltrepassarono il Brünig per stabilirsi a Obvaldo.

Il convento di Sankt Leodegar – che possedeva fattorie a Sarnen, Giswil e Alpnach – e il capitolo di Beromünster organizzarono le loro proprietà fondiarie, dando importanti impulsi sia allo sviluppo della struttura parrocchiale sia alla graduale definizione dei confini delle parrocchie e delle circoscrizioni per la riscossione della decima; tale processo trovò una prima conclusione nel XII secolo. L'edificio originario della chiesa di S. Pietro a Sarnen (menzionata nel 1036), chiesa madre di Obvaldo, fu costruito nell'VIII secolo (fondamenta di epoca carolingia); la chiesa di Alpnach, dedicata alla Madonna, potrebbe risalire all'VIII o al IX secolo. Le chiese di Kerns, Sachseln e Giswil ottennero i diritti di parrocchia al più tardi nel XII secolo. A Lungern è attestata una chiesa dal 1275 ca.

Il capitolo di Beromünster e Sankt Leodegar si dividevano i diritti di patronato della chiesa di Sarnen. I diritti di patronato di Alpnach furono detenuti dal convento lucernese fino al 1291, quando passarono, insieme a quelli delle chiese di Sachseln e Giswil, agli Asburgo. La chiesa di Kerns rimase proprietà del capitolo di Beromünster, che nel 1358 incorporò anche Sankt Niklausen; nel 1367 i diritti di patronato vennero ceduti al monastero maschile di Engelberg. Il monastero femminile di Engelberg, dal canto suo, acquisì quelli di Lungern già nel 1305. Tutti i diritti di patronato passarono poi alle rispettive comunità parrocchiali (nel 1415 de jure e nel 1460 de facto), costituendo così il cosiddetto patronato popolare.

Potere e politica dal basso Medioevo alla fine del XVIII secolo

Conquista dell'autonomia nel tardo Medioevo

Timbro per sigillo in rame, 1250 ca. (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen).
Timbro per sigillo in rame, 1250 ca. (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen). […]

All'inizio del XII secolo i conti von Lenzburg cedettero gran parte dei beni al capitolo di Beromünster, di loro proprietà. Nel 1210 ca. venne abbandonata la fortezza sul Landenberg; nel XIII secolo i nobili locali e i ministeriali di conventi e di famiglie dinastiche eressero – a scopo di rappresentanza e a fini difensivi – piccole torri fortificate. I Kellner von Sarnen, attestati dalla metà del XIII all'inizio del XIV secolo, risiedevano nella fortezza inferiore di Sarnen, i signori von Hunwil nella loro fortezza a Giswil. Ministeriali del convento di Murbach, degli Asburgo e dei von Wolhusen, i Meier von Giswil vivevano nella fortezza di Rosenberg, situata nel Kleinteil, mentre i signori von Vittringen sono attestati a Lungern quali ministeriali dei von Rotenburg-Wolhusen. Non è chiaro quali possedimenti appartenessero alle rispettive fortezze.

Gli abitanti di Sarnen (de Sarnon locorum homines) sono documentati per la prima volta quale comunità di valle (universitas secondo il diritto canonico) in una bolla pontificia del 1247 che li scomunicava, insieme alla popolazione di Svitto, per aver appoggiato l'imperatore Federico II ed essersi così sottratti all'autorità del loro signore legittimo, Rodolfo d'Asburgo-Laufenburg. Nel 1257 i conti Goffredo, Rodolfo ed Everardo d'Asburgo cedettero, tramite un contratto basato sul diritto feudale, i propri possedimenti untervaldesi ai loro seguaci Ulrich von Alpnach, Heinrich von Kerns, Burkhard von Zuben, Konrad von Einwil, Walter von Oberdorf, Heinrich im Feld e Rudolf, Ammann (minister) di Sarnen. Oltre a citare gli esponenti dell'élite locale attivi a metà del XIII secolo, questo documento menziona i beni fondiari appartenenti agli Asburgo-Laufenburg, amministrati dal cellario di Sarnen. L'acquisto da parte degli Asburgo dei diversi titoli signorili detenuti dall'abate di Murbach nei cosiddetti territori superiori (oberen Landen) nel 1291 determinò la parificazione di tutti gli abitanti di una giurisdizione, ciò che potrebbe aver costituito un passo decisivo verso la formazione della comunità di valle (universitas vallis). Grazie alle carte di franchigia concesse a Untervaldo da re Enrico VII, nel 1309 la comunità di valle ottenne l'immediatezza imperiale e l'affrancamento da ogni giurisdizione esterna, ad eccezione di quella regia. Nel 1315 gli «abitanti e Confederati» (lantlüte und eidgenoze) di Untervaldo conclusero un'alleanza (patto di Morgarten) con Uri e Svitto; è lecito supporre che Svitto abbia avuto un ruolo determinante nella sua stesura (patti federali).

Libro bianco di Sarnen, aperto, redatto attorno al 1470 dal cancelliere Hans Schriber (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen).
Libro bianco di Sarnen, aperto, redatto attorno al 1470 dal cancelliere Hans Schriber (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen). […]
Libro bianco di Sarnen, chiuso, con rilegatura originale, redatto attorno al 1470 dal cancelliere Hans Schriber (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen).
Libro bianco di Sarnen, chiuso, con rilegatura originale, redatto attorno al 1470 dal cancelliere Hans Schriber (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen).

All'inizio del XIV secolo i diritti signorili detenuti dai von Wolhusen e dai loro successori legali, i duchi d'Austria, passarono in feudo ai nobili von Rudenz e von Hunwil, che si stabilirono nella regione. I Kellner von Sarnen, influenti nella seconda metà del XIII secolo, verosimilmente abbandonarono la vita politica dopo il 1307; il loro ritiro potrebbe essere legato alla conquista della fortezza inferiore di Sarnen, episodio menzionato nel Libro bianco di Sarnen. Quest'ultimo fornisce anche interessanti informazioni sulla politica delle alleanze dal punto di vista dei cantoni rurali. I potenti signori von Hunwil, imparentati con le dinastie dei von Strättligen e dei von Ringgenberg, ebbero un ruolo di primo piano nella prima metà del XIV secolo. Ricorrendo a mezzi diplomatici, tra il 1330 e il 1350 ridussero progressivamente l'influenza degli Asburgo, inizialmente ancora significativa, limitandola a una vaga sovranità feudale; nel contempo riuscirono ad appropriarsi dei diversi diritti sul territorio obvaldese. Durante la Dieta (Lehenstag) di Zofingen, tenutasi nel 1361, i von Hunwil ricevettero in feudo dall'Austria la giurisdizione (Meieramt) di Giswil, mentre i von Rudenz ottennero la curtis di Alpnach. Il forte influsso esercitato dai signori von Hunwil, detentori della carica di Landamano dal 1328, suscitò un'opposizione in seno all'élite contadina agiata; intenzionata da tempo a estendere i propri pascoli in direzione dell'Entlebuch (attraverso il Glaubenberg e Mariental) e dell'Oberhasli (passando dal passo del Brünig), quest'ultima era anche disposta, a differenza dei von Hunwil, a rompere le relazioni con Berna e gli Asburgo. Due tribunali arbitrali confederali, presieduti da parenti dei von Hunwil, posero fine a queste ambizioni nel 1381, durante l'affare di Ringgenberg e in occasione di un conflitto di marca relativo alle zone di alpeggio a ovest di Giswil. Poco dopo, la Landsgemeinde del 1382, riunitasi a Wisserlen, decise di escludere per sempre le famiglie von Hunwil, von Tottikon e von Waltensberg dalle cariche pubbliche, dal Consiglio e dai tribunali. Lo stesso anno ai forestieri e ai conventi venne vietata l'acquisizione di proprietà fondiarie a Obvaldo.

Nel secondo e terzo quarto del XIV secolo le nuove élite rurali, interessate soprattutto a riscattare i diritti signorili e di decima, avevano probabilmente ancora collaborato strettamente con i von Hunwil, al fine di arginare l'influsso asburgico. Questi grandi contadini erano a capo delle comunità per lo sfruttamento dei beni comuni (Teilsamen), corporazioni locali che si consolidarono alla fine del XIV e nel corso del XV secolo; erano inoltre rappresentati nelle comunità parrocchiali (Kilchgänge) e nelle strutture amministrative regionali in via di formazione. Le sei comunità parrocchiali locali designavano i Consiglieri e i giudici (cariche attestate dal 1352), scegliendoli verosimilmente tra i contadini agiati; nel 1387, ad esempio, a Sarnen e Kerns si contavano sei Consiglieri, mentre a Sachseln, Alpnach, Giswil e Lungern quattro, alcuni dei quali rivestivano anche la funzione di giudice in seno al tribunale dei Sette (autorità giudiziaria inferiore) delle loro rispettive località. Al di sopra di qualsiasi istanza consiliare o giudiziaria si collocava la Landsgemeinde, documentata dal 1373, che eleggeva il Landamano probabilmente già dal tardo XIV secolo.

Dalla fine del XIV secolo il tribunale dei Quindici si occupò delle cause civili più importanti; costituiva inoltre l'istanza d'appello per le sentenze emesse dai tribunali dei Sette delle sei comunità parrocchiali. Rinnovato ogni anno, era composto da 14 giudici, che si riunivano, quando necessario, sotto la presidenza del Landamano in carica. Le due grandi comunità parrocchiali eleggevano ognuna due giudici, le quattro piccole uno ciascuna; ognuna delle sei comunità parrocchiali ne nominava inoltre uno, scelto al di fuori dei rispettivi Consigli.

Incisione sul fodero della spada del Landamano, risalente alla fine del XV secolo (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen; fotografia Stephan Wagner).
Incisione sul fodero della spada del Landamano, risalente alla fine del XV secolo (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen; fotografia Stephan Wagner). […]

Nella giurisdizione (Meieramt) di Giswil, venduta dai signori von Hunwil ai parrocchiani di Giswil verso il 1400, sussistevano ancora antichi diritti signorili; questi ultimi furono soppiantati dalla piena sovranità giurisdizionale che, attraverso un apposito privilegio (1415), venne conferita a Obvaldo da re Sigismondo. In base a un arbitrato, nel 1432 gli abitanti di Giswil dovettero così cedere l'alta giustizia al Landamano di Obvaldo. Il palazzo del Consiglio costruito nel 1415 e la spada da cerimonia del Landamano costituivano i simboli della sovranità cantonale.

Dalla metà del XIV secolo al 1798 Obvaldo rivendicò una rappresentanza di due terzi per tutte le questioni concernenti l'intero territorio di Untervaldo; Obvaldo occupava pertanto il seggio alla Dieta federale due anni (consecutivi) su tre, Nidvaldo soltanto ogni tre anni.

Croce espiatoria con l'immagine di Cristo per il Landamano Dionys Heinzli, 1486 (Historisches Museum Obwalden, Sarnen).
Croce espiatoria con l'immagine di Cristo per il Landamano Dionys Heinzli, 1486 (Historisches Museum Obwalden, Sarnen). […]

L'élite rurale giunta al potere nel 1381/1382 era interessata non solo a un'estensione dei propri alpeggi nei territori vicini, ma anche a un'espansione verso sud, determinante per il commercio di bestiame con l'Italia settentrionale (il cosiddetto Welschlandhandel). Nel 1403 Uri e Obvaldo occuparono la Leventina nell'ambito delle campagne transalpine; re Sigismondo estese poi l'alta giustizia di Obvaldo anche a quest'ultima regione (1415). Nel 1419 la città di Bellinzona passò sotto il dominio di Uri e Obvaldo. Sconfitti nella battaglia di Arbedo, essi persero tutte le loro conquiste, così come i territori acquisiti dal 1410 nella val d' Ossola, ambita da Obvaldo sin dal XIV secolo perché prolungava la via attraverso i passi del Brünig, del Grimsel e del Gries. Il trattato di pace del 1426 tra i Confederati e Milano (primo capitolato di Milano) fu completato dall'accordo commerciale, concluso a Briga nel 1427, tra Obvaldo e Milano, che regolava il traffico commerciale attraverso il passo del Gries e la val d'Ossola e dal quale Obvaldo trasse notevoli vantaggi.

Dopo le guerre di Borgogna, Obvaldo tentò di nuovo di estendere il proprio territorio; il Landamano Heinrich Bürgler cercò di sottrarre l'Entlebuch a Lucerna (affare Amstalden, 1478), ma il suo tentativo fallì. Questo episodio provocò ulteriori dispute con gli altri Confederati e gli Asburgo (affari Mötteli e Koller). A differenza di Svitto e Uri, Obvaldo non riuscì ad ampliare il proprio territorio nel tardo Medioevo.

Il potere dei notabili in epoca moderna

Disegno a penna acquerellato tratto dalla cronaca di Johannes Salat e recante anche la sigla («HS») di quest'ultimo, 1534 (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen).
Disegno a penna acquerellato tratto dalla cronaca di Johannes Salat e recante anche la sigla («HS») di quest'ultimo, 1534 (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen). […]

Nel periodo delle tensioni confessionali con Zurigo, la Landsgemeinde di Obvaldo prese posizione contro la Riforma. Dopo la Disputa di Baden (1526), anche a Obvaldo i fronti si delinearono chiaramente: convinto sostenitore della fede cattolica, Obvaldo si schierò contro i cantoni riformati. Ne derivarono alcuni conflitti militari, tra cui la spedizione attraverso il passo del Brünig del 1528 (descritta da Johannes Salat), volta a incoraggiare la difesa della fede cattolica nell'Oberhasli. I Bernesi riuscirono a respingere l'attacco, che fu una delle cause della prima guerra di Kappel (1529). Dopo la vittoria cattolica ottenuta a Kappel nella seconda guerra e la seconda pace nazionale (1531), Obvaldo seguì una linea fortemente controriformistica, in particolare fornendo truppe durante le guerre ugonotte e, dal XVI al XVIII secolo, stipulando patti e alleanze con la corona francese e quella spagnola. Nel XVIII secolo soprattutto le famiglie Stockmann e von Flüe, influenti sul piano politico, assunsero un orientamento filofrancese.

Dalla fine del XV secolo durante la Landsgemeinde di maggio venivano nominati i Consiglieri (Kirchenräte): le due grandi comunità parrocchiali (Sarnen e Kerns) ne designavano ognuna 15, le quattro piccole (Sachseln, Alpnach, Giswil e Lungern) sette ciascuna. Alla Landsgemeinde di S. Martino, che si riuniva nel mese di novembre, venivano attribuite le cariche speciali di tesoriere (preposto alle finanze), di avogadro ecclesiastico (amministrazione delle chiese parrocchiali e delle cappelle) e di responsabile dell'assistenza ai poveri (Spendvogt). Un usciere e un viceusciere garantivano il collegamento tra il Consiglio e i membri della comunità. Ogni comunità parrocchiale (Kilchgang) disponeva di un proprio tribunale dei Sette, istanza civile le cui sentenze potevano essere contestate soltanto se il valore in causa superava una certa somma.

Il sistema politico di Obvaldo nel XVIII secolo
Il sistema politico di Obvaldo nel XVIII secolo […]

La Landsgemeinde si riuniva a Sarnen; dal 1647 si tenne l'ultima domenica di aprile. Erano autorizzati a parteciparvi tutti gli abitanti di sesso maschile a partire dal quattordicesimo anno di età. Tra i suoi compiti figurava l'elezione del Landamano in carica, in genere scelto a rotazione tra i quattro ex Landamani. Seguivano, in ordine gerarchico, il Vicelandamano (eletto dal 1630 ca.), il tesoriere e il responsabile delle costruzioni (menzionato la prima volta nel 1564), che entravano automaticamente a far parte del Consiglio della propria comunità parrocchiale. Accanto alle sette funzioni civili, vi erano cinque cariche militari: i due vessilliferi (attestati dal 1622), i due Landeshauptmänner (capitani generali, documentati dal 1597) e l'alfiere, incaricato di portare la bandiera untervaldese. Complessivamente la Landsgemeinde attribuiva quindi 12 cariche. I loro detentori (magistrati supremi), denominati Ringherren, rispettivamente Landesvorgesetzte in epoca moderna, erano tuttavia meno numerosi, a causa del cumulo delle funzioni civili e militari; la carica di alfiere era ad esempio sempre detenuta da un Landamano. Fino alla fine del XVIII secolo i due intendenti dell'arsenale furono designati dal Gran Consiglio (Landrat); in seguito furono eletti dalla Landsgemeinde (il primo intendente dal 1803, il secondo dal 1811) e anch'essi figurarono tra i Ringherren. La funzione di primo intendente dell'arsenale era generalmente ricoperta da un Landamano; dal 1804 unicamente la carica di alfiere rimase legata a una funzione civile.

Il Gran Consiglio (Consigli) era costituito dai 58 Consiglieri delle comunità parrocchiali e dai Ringherren. Per formare il doppio e il triplo Consiglio, ogni membro si faceva accompagnare da uno rispettivamente due uomini; dal 1785 questi ultimi vennero eletti dall'assemblea della rispettiva comunità parrocchiale.

I Ringherren decidevano quale dei tre Consigli convocare. Non esistevano né regole per la ripartizione dei compiti amministrativi né una separazione dei poteri. I Ringherren e i tre Consigli servivano anche da tribunali penali; i casi venivano attribuiti all'uno o all'altro in funzione della loro gravità. L'imposizione della pena di morte era di competenza del triplo Consiglio, al quale la Landsgemeinde aveva ceduto l'alta giustizia nel 1629. Dal 1612 al 1877 Obvaldo ebbe un proprio carnefice.

Famiglie dirigenti di Obvaldo dal XV al XVIII secolo
Famiglie dirigenti di Obvaldo dal XV al XVIII secolo […]

La suddivisione dei Ringherren attesta la concentrazione del potere nelle mani di poche famiglie. Nel XVII secolo i Wirz contarono sei Landamani, in carica come Ringherren per un totale di 92 anni. Nel XVIII secolo vi furono 24 Landamani: i von Flüe ne annoverarono sei (in carica 105 anni), gli Stockmann quattro (64 anni), i Bucher quattro (84 anni), gli Imfeld di Sarnen due (36 anni) e i Wirz, che avevano perso la loro posizione di preminenza, due (soltanto 12 anni).

Nei quattro baliaggi italiani (Locarno, Lugano, Mendrisio e Vallemaggia) e nei cinque baliaggi comuni tedeschi (Baden, Freie Ämter, Frauenfeld, Rheintal e Sargans), i balivi erano designati a turno, ogni due anni, da uno dei cantoni sovrani. Obvaldo si attribuiva due terzi dei posti che spettavano a Untervaldo, Nidvaldo solo un terzo. Nel XVIII secolo i balivi obvaldesi furono 25; la scelta della Landsgemeinde cadde su tre membri del Gran Consiglio, tre cancellieri, tre alfieri, due responsabili delle costruzioni, cinque tesorieri e nove ex Landamani. Il potere rimaneva accentrato nelle mani di poche famiglie: i von Flüe di Sachseln annoverarono sei balivi, i Bucher di Kerns quattro, gli Imfeld di Sarnen tre e gli Stockmann tre. All'esame dei conti dei baliaggi italiani la Landsgemeinde inviava il Landamano uscente, a quello dei baliaggi tedeschi il nuovo Landamano in carica, accompagnato da un Ringherr o da un membro del Gran Consiglio.

Le leggi di Obvaldo (Landesartikel) vennero raccolte nei Codici (Landbücher) del 1525/1526 e del 1635 (diritto territoriale). Nel 1792 si procedette a una revisione del testo, che fu strutturato in modo più chiaro.

Per gli uomini dai 16 ai 60 anni il servizio militare era obbligatorio; l'incorporazione dei giovani, che occupavano i posti lasciati vacanti nelle compagnie, si teneva in maggio nelle rispettive comunità parrocchiali. Obvaldo era in grado di mobilitare 30 compagnie di 90 uomini; per le spedizioni militari disponeva di due drappelli di 200 uomini, preceduti da un vessillifero e comandati da un capitano generale. Nel 1755 i due drappelli accorsero a sostegno degli alleati urani contro i ribelli nel corso della rivolta della Leventina; nel febbraio del 1798, al momento dell'invasione francese, un drappello fu inviato in aiuto a Berna. I due reparti obvaldesi potevano essere mobilitati insieme a un drappello nidvaldese; in tal caso le truppe marciavano dietro le insegne di Untervaldo, portate dall'alfiere. Nel XVIII secolo ciò avvenne un'unica volta, durante la seconda guerra di Villmergen (1712). Il vessillo untervaldese e la carica di alfiere spettavano a Obvaldo; Nidvaldo designò il capitano generale comune fino al 1768, quando rifiutò di giurare fedeltà al vessillo cantonale e rivendicò la propria autonomia militare.

Società, economia e cultura dal basso Medioevo al XVIII secolo

Popolazione e insediamento

Avviati nell'XI secolo, i dissodamenti si intensificarono notevolmente a cavallo tra il XIV e il XV secolo, non da ultimo in seguito ai commerci con l'Italia. Nel XV secolo si erano già formati i villaggi più importanti con le loro frazioni. Anche se nel XVI-XVII secolo si registrò una densificazione degli insediamenti, documentata dai toponimi legati a nuove aree dissodate, a Obvaldo rimasero predominanti l'insediamento sparso e la fattoria isolata.

In assenza di studi demografici e di stime, è difficile fornire cifre sulla popolazione nel Medioevo e in epoca moderna; verosimilmente dal tardo Medioevo il numero degli abitanti subì poche variazioni. I primi dati statistici indicano che i sei comuni di Obvaldo contavano 8885 abitanti nel 1743 (secondo le liste parrocchiali dei comunicandi e dei non comunicandi) e 10'580 nel 1799.

Economia

Edificio G 7 nel sito di Müllerenhütte a Melchsee-Frutt, 1997 (Fotografia Jakob Obrecht, Füllinsdorf).
Edificio G 7 nel sito di Müllerenhütte a Melchsee-Frutt, 1997 (Fotografia Jakob Obrecht, Füllinsdorf). […]

Per soddisfare la crescente domanda di bovini, cavalli e prodotti agricoli da parte delle città della Lombardia e in parte anche di quelle venete e del Piemonte, l'élite rurale intensificò l'economia alpestre. Scavi archeologici compiuti sulla Frutt (Müllerenhütte, 1997) attestano gli ampliamenti apportati a piccole baite alpine dopo il 1400. Nel contempo il ceto dirigente cercò di rendere sicure le esportazioni verso l'Italia, conquistando territori lungo le strade dei passi e adottando una politica commerciale attiva a sud delle Alpi (commercio di bestiame).

L'aumento delle esportazioni di formaggio verso sud, iniziato nel XV secolo, è ben documentato nel XVI secolo dalla contabilità dell'abbazia di Engelberg. Nel XVI secolo si produceva già un formaggio grasso a pasta dura, a lunga conservazione, che presentava tutte le caratteristiche dello Sbrinz (detto anche Spalenkäse). Fino al XIX secolo per le esportazioni di formaggio si privilegiò la via Brünig-Grimsel-Gries, che conduceva nella val d'Ossola, più diretta rispetto alla strada del San Gottardo; la lacunosità delle fonti non consente di accertare in quale misura ciò valesse anche per il commercio di bestiame. Dall'Italia si importavano vino e cereali. In epoca moderna, soprattutto durante la stagione invernale, mulattieri obvaldesi trasportavano sale proveniente dal Salzkammergut e dal Tirolo verso il Simmental, la regione di Saanen (con cui Obvaldo aveva stretti rapporti dal XV secolo) e quella dell'alto Lemano, dalla quale tornavano con carichi di vino.

L'estrazione di minerale ferroso sull'Erzegg (Frutt), attestata dal 1426, si interruppe attorno al 1450, quando un'epidemia di peste colpì operai e imprenditori. L'attività riprese solo tra il 1551 e il 1568 grazie a una società che beneficiava di un feudo ereditario. Il periodo più redditizio ai fini estrattivi iniziò nel 1620, sotto la direzione di imprenditori (Bergherren) obvaldesi. La miniera conobbe la fase di maggiore sviluppo durante la prima guerra di Villmergen, finalizzando l'estrazione e la lavorazione del minerale ferroso alla produzione di armi. Tuttavia cessò definitivamente le attività già nel 1689, a causa di una cattiva amministrazione.

Gli artigiani obvaldesi erano riuniti in una confraternita simile a una corporazione. Dal XVI secolo il governo emanò in loro favore prescrizioni, che nel XVIII secolo costituivano già una forma embrionale di diritto del lavoro: i commercianti erano tenuti a versare retribuzioni adeguate e a tenere una contabilità corretta, gli artigiani a produrre manufatti di qualità. Calderai e lattonieri erano tenuti a richiedere un permesso di lavoro e a utilizzare solo materiale locale per la fabbricazione dei loro prodotti in rame.

I mercenari e gli imprenditori militari assunsero un importante ruolo economico e politico dalla seconda metà del XV secolo, portando ricchezza a Obvaldo. Dall'inizio del XVI secolo il servizio mercenario venne regolamentato ufficialmente; furono stipulate capitolazioni con il re di Francia, il papa (Stato della Chiesa, Santa Sede), il duca di Milano, il doge di Venezia e il re di Napoli. Alcuni membri della famiglia Wirz di Sarnen accedettero alle più alte cariche militari e politiche al servizio della Spagna e dell'Impero; le famiglie di ufficiali Imfeld e von Flüe servirono soprattutto in Francia. Il servizio mercenario in Francia portò tuttavia a una forma di dipendenza politica, come attesta l'opposizione di Obvaldo al Defensionale di Baden verso la fine del XVII secolo. Mercenari obvaldesi parteciparono in particolare alle guerre di religione del XVI secolo in Francia e nei Paesi Bassi e alle campagne veneziane contro i Turchi nel Peloponneso alla fine del XVII secolo. I von Flüe di Sachseln furono gli imprenditori militari di maggiore successo.

Società

Nel XIII-XIV secolo accanto alla bassa nobiltà comparve un'élite locale di grandi contadini che, dopo aver fatto causa comune con cavalieri e ministeriali, prese il potere nel 1381/1382. Grazie a una notevole disponibilità economica, deteneva una posizione dominante in seno alle comunità per lo sfruttamento dei beni comuni (Teilsamen) in via di formazione. La suddivisione di una comunità parrocchiale in unità più piccole, che regolamentavano lo sfruttamento collettivo dei boschi, dei pascoli e degli alpeggi, è attestata la prima volta a Sarnen nel 1390. Le Teilsamen si imposero come entità amministrative di secondo livello, ma non riuscirono a intaccare l'unità delle comunità parrocchiali.

Grazie all'affitto di bestiame (soccida), in particolare di mucche, anche i piccoli contadini avevano lavoro a sufficienza. In origine, il fatto di essere proprietari di un lotto dava diritto al suo pieno sfruttamento; in seguito i nuovi arrivati (Beisassen o dimoranti), che godevano di minori diritti, furono invece sottoposti a restrizioni. Nel corso dei secoli ciò diede origine, nella maggior parte dei comuni, a contrasti tra questi ultimi e i membri di antica data della comunità.

Nel XV-XVI secolo l'élite obvaldese visse un processo di aristocratizzazione. I suoi esponenti si dotarono di blasoni e di titoli baronali; il Landamano Niklaus Imfeld, ad esempio, portò il titolo di cavaliere dal 1548. Nel XVIII secolo una ristretta cerchia di famiglie deteneva una posizione dominante sul piano economico e, grazie al principio della cooptazione, a livello politico. La sua influenza si basava sulla proprietà fondiaria e sul capitale investito nel commercio di bestiame e nel servizio mercenario. Le autorità governavano dispoticamente e agivano spesso in modo arbitrario.

Consolidatosi nel corso del XVI secolo, il potere statale si basava sui tribunali, che erano dotati di vaste competenze e avevano progressivamente esteso il loro influsso a tutti gli ambiti dell'esistenza. I principi clericali della devozione, della moralità e dell'obbedienza divennero norme politiche. Al fine di porre il popolo sotto il proprio controllo, le autorità moltiplicarono le ordinanze e i divieti; vennero emanate leggi suntuarie che condannavano il consumo smodato di alcol, le imprecazioni, il gioco, gli eccessi alimentari, l'abbigliamento indecoroso e non conforme alla condizione sociale, la frequentazione assidua delle osterie e il consumo di tabacco.

Vita religiosa e culturale

Fulcro della vita religiosa fin dal basso Medioevo, le chiese parrocchiali conobbero in epoca medievale una fase di espansione, attestata sia dagli edifici di culto risalenti al tardoromanico e al primo gotico, sia dalle cappelle tardogotiche, come ad esempio l'ossario di S. Michele a Sarnen (con un pregevole soffitto in legno) e la cappella di S. Nicolao a Sankt Niklausen, che presenta preziose pitture murali della fine del XIV secolo. Durante il tardo Medioevo si svilupparono inoltre varie forme di devozione popolare, che si manifestarono nel culto dei santi e delle reliquie nonché nella partecipazione a processioni – tra cui la rogazione della Musegg a Lucerna per la festa dell'Annunciazione (25 marzo) – e ai pellegrinaggi di Einsiedeln e Santiago di Compostella (inventario di beni della confraternita di S. Giacomo a Sachseln). La cappella del SS. Sacramento a Giswil e la leggenda del furto di ostie (fine del XV secolo) attestano la grande importanza del culto eucaristico.

S. Nicolao. Tempera su carta realizzata all'inizio del XVI secolo (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen).
S. Nicolao. Tempera su carta realizzata all'inizio del XVI secolo (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen). […]

Dopo la morte di Nicolao della Flüe, l'eremita del Ranft, futuro patrono della Svizzera – già venerato come un santo mentre era ancora in vita –, Sachseln divenne un luogo di pellegrinaggio molto frequentato. Nel Ranft verso il 1501 fu costruita, in stile tardogotico, la cappella di S. Maria, decorata attorno agli anni 1530-1540 con un ciclo pittorico con storie sulla vita di Nicolao della Flüe (parzialmente conservato). In onore di Carlo Borromeo, che nel 1570 aveva visitato la tomba dell'eremita, fu edificata nel 1618 una cappella sul Flüeli, che si distingue per i suoi arredi interni di grande pregio artistico. La beatificazione di Nicolao della Flüe nel 1649 diede nuovi impulsi alla vita religiosa obvaldese e, soprattutto, ai pellegrinaggi alla tomba dell'eremita. La chiesa parrocchiale e il santuario di S. Teodulo, le cui dimensioni risultavano ormai inadeguate, furono sostituiti da un vasto edificio sacro del primo barocco (1672-1684).

Nel 1615 il monastero delle benedettine di Sant'Andrea, fondato a metà del XII secolo, fu trasferito da Engelberg a Sarnen. Stabilitisi nel capoluogo obvaldese nel 1642, i cappuccini si adoperarono per rafforzare la fede cattolica nello spirito del Concilio di Trento. Nel 1739-1742 venne ricostruita, inglobando alcune parti dell'edificio romanico precedente, la parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo di Sarnen; questo capolavoro rococò – caratterizzato da due campanili disposti in diagonale e coronati da cupole a bulbo – segnò l'architettura della Svizzera centrale. Nel XVII-XVIII secolo furono costruite numerose chiese e cappelle, che hanno caratterizzato il paesaggio obvaldese.

Nel XVII-XVIII secolo a Obvaldo furono attivi alcuni importanti costruttori di organi, tra cui Niklaus Schönenbüel di Alpnach. Obvaldo diede inoltre i natali a cinque eminenti musicisti e compositori: Johann e Johann Chrysostomus z'Bären, organisti di Sachseln, Justus Burach, maestro di cappella dell'abbazia di Einsiedeln, Anton Omlin, maestro di cappella del duomo di Costanza, nonché Niklaus von Flüe, abate di Wettingen. Sebastian Gisig è considerato il principale pittore barocco di Obvaldo. Marianus Rot, Johann Zurfluh e Johann Peter Spichtig, autore di un Dreikönigsspiel (1659), scrissero importanti opere teatrali, di cui curarono gli allestimenti.

Con la Riforma tridentina prese avvio l'istruzione scolastica, incentrata sull'insegnamento della regione. La prima scuola pubblica venne fondata a Sarnen nel 1540. Nel 1573 le autorità obvaldesi stabilirono che ogni comune doveva dotarsi di una scuola, obiettivo raggiunto nel 1639. Data la mancanza di maestri, l'insegnamento era generalmente impartito da un cappellano. Grazie al lascito del gesuita Johann Baptist Dillier, il governo obvaldese fece costruire il collegio di Sarnen (attualmente edificio dell'amministrazione cantonale), dove nel 1752 aprì una scuola latina superiore.

Crocifisso in avorio del 1733 conservato nel palazzo del Consiglio di Sarnen (Fotografia Stephan Wagner, Sarnen).
Crocifisso in avorio del 1733 conservato nel palazzo del Consiglio di Sarnen (Fotografia Stephan Wagner, Sarnen). […]

Lo Stato nel XIX e XX secolo

Storia costituzionale

Sotto l'influsso dei von Flüe, che avevano fatto carriera al servizio della Francia, e della maggior parte degli ecclesiastici, Obvaldo fu il primo cantone della Svizzera primitiva ad accettare la Costituzione elvetica (1.4.1798); in seguito fu però spinto dagli altri cantoni primitivi a resistere contro i Francesi. Dopo la sconfitta, i tre cantoni primitivi e Zugo furono riuniti nel canton Waldstätten, nel quale Obvaldo formava il distretto di Sarnen. La maggioranza degli ex Ringherren e dei Consiglieri si mise a disposizione per la gestione amministrativa locale in seno allo Stato centrale e cercò di soddisfare le richieste delle autorità elvetiche e delle truppe di occupazione francesi.

Oltre a ripristinare l'ordinamento statale e le autorità dell'ancien régime, il capitolo 15 dell'Atto di mediazione (1803) riconosceva la divisione del canton Untervaldo nei due semicantoni di ob dem Wald e nid dem Wald; Obvaldo dovette rinunciare all'antico privilegio di rappresentare i due terzi del canton Untervaldo. I più attivi sostenitori dell'Elvetica persero il favore dei loro concittadini, ma la maggior parte di coloro che erano stati Consiglieri prima del 1798 e funzionari sotto l'Elvetica vennero rieletti dalla Landsgemeinde e dalle assemblee delle comunità parrocchiali. La principale modifica fu l'innalzamento a 20 anni del limite di età per il diritto di voto e per l'obbligo del servizio militare. Venne inoltre revocato il principio della parità di diritti tra gli attinenti locali e i dimoranti (Beisassen).

La Costituzione cantonale del 1816 (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen).
La Costituzione cantonale del 1816 (Staatsarchiv Obwalden, Sarnen). […]

Il Codice cantonale (Landbuch) del 1792 servì da base per la Costituzione cantonale del 1814, la prima elaborata in maniera autonoma, dalla quale furono eliminati tutti i riferimenti ai baliaggi comuni ormai scomparsi. Le competenze amministrative e giudiziarie dei Consigli vennero sistematicamente enumerate. Fu creato un tribunale cantonale, formato dal Gran Consiglio, che si riuniva a porte aperte; esso approvava lasciti e disposizioni testamentarie. I tribunali dei Sette e quello dei giurati (ex tribunale dei Quindici), presieduto dal Landamano, vennero mantenuti; quest'ultimo contò, dopo l'annessione di Engelberg a Obvaldo in qualità di «piccolo comune» (1816), complessivamente 16 giudici.

Alla Landsgemeinde erano ammessi tutti gli abitanti di sesso maschile a partire dal ventesimo anno di età, mentre alle assemblee delle comunità parrocchiali potevano partecipare solo i membri della corporazione comunale. Generalmente la Landsgemeinde eleggeva quale delegato alla Dieta federale il Landamano in carica. Accanto alla Costituzione cantonale, rimase vincolante anche il Codice cantonale del 1792. Le leggi e le ordinanze apparvero dapprima in un foglio ufficiale (dal 1854) e poi nella collana Landbuch für den Kanton Unterwalden ob dem Wald (dal 1899), che sostituì le raccolte di leggi pubblicate a scadenze irregolari (dal 1853).

Nel 1815 la valle e l'abbazia di Engelberg, sottoposte alla politica restauratrice di Nidvaldo dal 1803, si unirono a Obvaldo, di cui divennero il settimo comune. Gli atti di riunione del 19 e del 24.11.1815 garantirono in parte gli antichi diritti di Engelberg e dell'abbazia.

Dopo l'annessione di Engelberg, la Costituzione subì alcuni adattamenti (1816). Nel 1829 i diritti popolari furono limitati e i cittadini non poterono più presentare le loro mozioni direttamente alla Landsgemeinde. Dopo la sconfitta del Sonderbund (1847), i vincitori liberali radicali ottennero con la forza l'abolizione della funzione di alfiere e delle cariche a vita e l'introduzione di mandati a tempo determinato. Si trattava di una reazione al potere per certi versi dispotico esercitato dal Landamano Nikodem Spichtig negli anni 1830 e 1840, che aveva portato Obvaldo ad aderire alla Lega di Sarnen e al Sonderbund. Dopo la sconfitta, Spichtig si ritirò da tutte le cariche.

Veduta dalla strada Sarnen-Stalden verso il lago di Sarnen e il passo del Brünig. Gouache realizzata attorno al 1800 da Johann Heinrich Bleuler (Stiftung Meinrad Burch-Korrodi, Sarnen; fotografia Stephan Wagner).
Veduta dalla strada Sarnen-Stalden verso il lago di Sarnen e il passo del Brünig. Gouache realizzata attorno al 1800 da Johann Heinrich Bleuler (Stiftung Meinrad Burch-Korrodi, Sarnen; fotografia Stephan Wagner). […]

Obvaldo dovette accettare suo malgrado la Costituzione federale del 1848, che aveva respinto a grande maggioranza. La nuova Costituzione cantonale del 1850 abolì le cariche militari conferite dalla Landsgemeinde e istituì un governo formato da 13 membri, di cui almeno uno per comune. Il Landamano e il Vicelandamano erano nuovamente eleggibili solo dopo un intervallo di un anno; ne risultò una quasi regolare alternanza tra i detentori di queste due cariche. La separazione dei poteri fu definita in modo più preciso e il tribunale dei giurati venne sostituito da un tribunale cantonale, ridimensionato dal punto di vista numerico. Dalla Costituzione elvetica venne ripresa la separazione delle comunità parrocchiali in comune politico e comune patriziale. L'elezione dei deputati al Gran Consiglio e al triplo Consiglio (il doppio Consiglio era stato soppresso) rimase a lungo pressoché preclusa agli ex dimoranti (con l'eccezione di Alpnach). La Costituzione cantonale contemplava un nuovo elenco di libertà individuali, in conformità alla Costituzione federale, e un articolo sull'uguaglianza giuridica. Alcune revisioni parziali permisero di eliminare le contraddizioni esistenti tra la Costituzione cantonale e quella federale.

Con la revisione totale della Costituzione cantonale nel 1867, i riformati ebbero la possibilità di disporre di proprie scuole (nel 1850 la confessione cattolica era già stata riconosciuta come religione di Stato). La separazione tra i poteri esecutivo e giudiziario fu attuata in maniera più coerente. La nuova organizzazione giudiziaria prevedeva a livello comunale uffici di conciliazione e sul piano cantonale tribunali di prima istanza in materia civile, penale e di polizia (subordinati al tribunale d'appello); un'ulteriore novità era costituita dalla Corte di cassazione e di revisione. La Landsgemeinde rimase l'organo legislativo supremo. Oltre a continuare a eleggere il Consiglio di Stato, ridotto a sette membri (la rappresentanza di ogni comune venne abbandonata), nominava ora anche i membri e la presidenza del tribunale d'appello. Alla Landsgemeinde furono inoltre attribuite alcune competenze finanziarie. Il Gran Consiglio e il triplo Consiglio furono sostituiti da un parlamento cantonale ampliato a 80 membri – ripartiti tra i comuni (ognuno dei quali formava una circoscrizione elettorale) proporzionalmente al numero dei loro abitanti –, di cui facevano parte anche i Consiglieri di Stato.

Fino alla revisione costituzionale del 1902, Obvaldo ebbe un regime di impronta patriarcale. Introdotta nel 1829, la limitazione dei diritti popolari fu revocata dalle Costituzioni del 1867 e del 1902; tutte le proposte indirizzate per iscritto al Landamano da un cittadino dovevano essere sottoposte alla Landsgemeinde. Dal 1902, su richiesta di almeno 400 cittadini, fu possibile lanciare un referendum legislativo. Negli anni seguenti vennero presentati diversi referendum o iniziative, che furono in parte approvati. Il movimento dei diritti popolari raggiunse l'apice nel 1909, quando fece adottare una disposizione che permetteva a 1200 cittadini di esigere che le revisioni costituzionali fossero decise tramite voto segreto. Con l'introduzione del voto alle urne per i progetti costituzionali, fiscali e di legge (1922), il ruolo della Landsgemeinde si indebolì ulteriormente.

La lotta per l'estensione dei diritti popolari fu all'origine della creazione del Partito popolare liberale (1908); già nel 1873, dopo il rifiuto della revisione della Costituzione federale, si era costituita un'effimera associazione liberale. Nel 1919 anche i conservatori fondarono un partito, dal quale i cristiano-sociali si separarono nel 1956 per formare un proprio schieramento politico. Nel 1997 il gruppo «Obvaldo democratico», creato nel 1992, si trasformò in Partito socialista. La sezione cantonale dell'Unione democratica di centro risale al 1999, quella del Partito borghese democratico al 2008.

Seggi del canton Obvaldo all'Assemblea federale 1919-2015

 191919391947195919791991199519992003200720112015
Consiglio degli Stati
PPD1111111    1
PRD       1111 
Consiglio nazionale
PPD111111111   
UDC         1  
PCS          11
Seggi del canton Obvaldo all'Assemblea federale 1919-2015 -  Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica

Composizione del Consiglio di Stato del canton Obvaldo 1920-2014

 19201940195019601974198619942002200620102014
PPD66645342222
PRD11121221122
PCS   11112211
Senza partito     1     
Totale77777775555
Composizione del Consiglio di Stato del canton Obvaldo 1920-2014 -  Ufficio federale di statistica; Staatsarchiv Obwalden

Composizione del Gran Consiglio del canton Obvaldo 1974-2014a

 19741978198219861990199419982002200620102014
PPD2626282528272521232019
PRD1513161214141311101010
PCS87697101081087
Obvaldo democratico     4     
PS      7b8666
UDC       761113
Indipendenti25261      
Gruppo liberoc    5      
Totale5151525255555555555555

a Fino al 1982 sistema maggioritario, dal 1986 sistema proporzionale.

b Inclusa la lista Engelberg democratico.

c Freie Fraktion Obwalden (FFO).

Composizione del Gran Consiglio del canton Obvaldo 1974-2014 -  Ufficio federale di statistica; Staatsarchiv Obwalden

L'ultima revisione totale della Costituzione cantonale (1968) apportò maggiore chiarezza, ma poche innovazioni, se si eccettua quella di demandare all'iter legislativo la regolamentazione di diverse questioni politiche. Eletto con il sistema proporzionale (dal 1984), dal 1989 il Gran Consiglio conta 55 membri. Il suffragio femminile fu introdotto nel 1972, l'abbassamento della maggiore età politica a 18 anni nel 1983. L'abolizione della Landsgemeinde (1998) e la riduzione a cinque membri dell'esecutivo cantonale (2002) hanno segnato la transizione costituzionale verso il XXI secolo.

Amministrazione cantonale

Fino al 1848 le prestazioni dello Stato furono relativamente modeste. Oltre a sorvegliare gli edifici statali (palazzo del Consiglio, arsenali e collegio), il responsabile delle costruzioni doveva unicamente vigilare sullo stato della strada cantonale tra Alpnachstad e il passo del Brünig; per la sua manutenzione, dal 1786 tutti i nuclei familiari erano tenuti ogni anno a prestare una giornata di lavoro o a versare una tassa sostitutiva. Dal 1820 una commissione si occupò delle questioni relative alle strade. La costruzione della strada del Brünig (1860 ca.), sovvenzionata dalla Confederazione, e di quella verso Engelberg (1870 ca.) comportò spese considerevoli per Obvaldo. All'inizio degli anni 1930 il cantone iniziò ad asfaltare le strade. La realizzazione dell'A8 attraverso il Brünig, nel quadro della rete delle strade nazionali, fu avviata nel 1966.

Malati, detenuti e indigenti erano accolti nell'ospizio e nel ricovero per poveri a Sarnen, i cui capitali di fondazione venivano gestiti da due membri del Gran Consiglio (il sovrintendente all'ospedale e il responsabile del cronicario). Nel 1856 furono trasferiti nel nuovo ospedale di Sarnen, dove nel 1884 venne edificato anche un penitenziario.

Nel XVIII secolo i contratti per la fornitura del sale e i conti della regalia del sale erano sottoposti a Consiglieri, sotto la sorveglianza del Gran Consiglio. La regalia del sale fu amministrata da un membro del governo (appaltatore dei sali) dal 1785 fino al 1942, quando venne integrata nel Dipartimento delle finanze. Fino al 1798 e dal 1803 al 1850 le finanze dell'arsenale «superiore» furono gestite dal primo intendente (fino al 1798 detto Oberzeugherr), quelle dell'arsenale «inferiore» dal secondo intendente (fino al 1798 denominato Unterzeugherr). Quest'ultimo era inoltre responsabile dei conti del nuovo collegio di Sarnen (dal 1752), cui si aggiunse nel 1804 l'amministrazione del fondo diocesano.

Lo scarso volume delle attività statali può essere tra l'altro dedotto dai conti della tesoreria. Nel 1700 le indennità per la partecipazione alle sedute e le spese amministrative ammontavano a 2500 fiorini ca., cifra che raddoppiò entro il 1850. I lavori di cancelleria furono svolti da un'unica persona fino al 1709, quando venne designato un secondo collaboratore; solo dopo la metà del XIX secolo furono assunti altri due impiegati di cancelleria. Nel XVIII secolo i principali introiti della tesoreria derivavano – oltre che dalle multe e dagli interessi di rendite fondiarie –, dalle pensioni militari e dalla partecipazione ai conti amministrativi dei baliaggi tedeschi; le ultime due fonti di entrata vennero meno nel 1798. Da allora importanti introiti provennero dalle imposte sul consumo di alcolici e dai dazi. Con la nascita dello Stato federale scomparvero i dazi, così come le meno redditizie regalie delle polveri e delle poste. Imposte cantonali sulla sostanza venivano prelevate solo occasionalmente (imposte di guerra) per coprire grossi deficit del tesoro pubblico o per rimborsare prestiti. La Costituzione cantonale del 1867 creò le premesse per l'introduzione delle imposte dirette sul reddito e sulla sostanza; la prima legge tributaria fu emanata nel 1870. Inizialmente le imposte cantonali venivano percepite per periodi limitati ed erano soprattutto destinate a finanziare le correzioni dei corsi d'acqua; dal 1912 le crescenti uscite statali resero necessaria una riscossione annuale dell'imposta.

L'incremento delle attività statali, dovuto in parte alla legislazione federale, è attestato dal numero degli impiegati cantonali, che aumentò malgrado l'abolizione di alcune funzioni (personale doganale, messo cantonale e responsabile della stazione di sosta). I dipartimenti creati nel 1868 occupavano un ispettore forestale, un ingegnere cantonale, i docenti della scuola cantonale e, quali collaboratori, altri impiegati amministrativi. Il numero dei dipendenti cantonali passò da 20 nel 1889 a 325 nel 2000. Un altro indice è costituito dalle uscite statali: le spese ordinarie, che nel 1860 ammontavano a 24'000 frs., nel 2000 superavano i 200 milioni di frs.

Società, economia e cultura nel XIX e XX secolo

Popolazione e insediamento

Obvaldo contava 10'580 abitanti nel 1798/1799, 13'799 nel 1850, 15'260 nel 1900, 22'125 nel 1950 e 32'427 nel 2000. Il tasso medio di incremento demografico, pari al 4,2‰ tra il 1798 e il 1910 e al 6,4‰ dal 1910 al 1990, è inferiore a quello nazionale nei medesimi due periodi (6,7‰ rispettivamente 7,3‰). A Obvaldo si registrò un calo della popolazione del 2,9‰ negli anni 1850 e del 2,4‰ nel periodo 1880-1888. Tra il 1868 e il 1900 emigrarono in America 1815 persone.

Nel 1743 i due «grandi» comuni di Sarnen e di Kerns contavano 2730 rispettivamente 1820 abitanti; tra i quattro «piccoli» comuni, il più popolato era Sachseln (1292 abitanti), seguito da Alpnach (1135 abitanti), Giswil (1040 abitanti) e Lungern (868 abitanti). Nel 1850 si rinunciò alla distinzione tra «grandi» e «piccoli» comuni. Nel 2004 Alpnach (5156 abitanti) aveva superato Sachseln (4456 abitanti) e quasi eguagliato Kerns (5236 abitanti), mentre Giswil (3420 abitanti) ed Engelberg (3493 abitanti) erano pressoché alla pari; Sarnen (9445 abitanti) e Lungern (1956 abitanti) continuavano a occupare il primo rispettivamente l'ultimo posto.

Nel 1850 nei comuni abitavano in grande maggioranza cittadini del luogo. Solo ad Alpnach i dimoranti (818), ossia i cittadini originari di altri comuni obvaldesi, prevalevano sugli attinenti locali (556). Sempre ad Alpnach, dove contadini bernesi avevano acquistato molti beni fondiari, gli abitanti provenienti da fuori cantone (248) erano il 16,5% della popolazione, mentre nell'insieme del cantone raggiungevano appena il 5%. La situazione mutò con la libertà di domicilio garantita dalla Costituzione federale del 1848; già nel 1900 il 25% degli abitanti di Obvaldo era costituito da cittadini svizzeri originari di altri cantoni. La libertà di domicilio favorì anche l'insediamento di riformati e stranieri.

Nella seconda metà del XX secolo l'attività edilizia modificò l'aspetto dei villaggi rurali obvaldesi; nelle zone industriali furono creati spazi per lo sviluppo economico, mentre i quartieri residenziali vennero ingranditi. A Obvaldo, soprattutto nella regione tra Alpnach e Sarnen, si stabilirono pendolari in uscita verso i centri economici di Lucerna, Zugo e Zurigo.

Sviluppo demografico del canton Obwaldo 1850-2000

AnnoAbitantiPercentuale di stranieriPercentuale di cattoliciPercentuale di protestantiPercentuale di persone di età superiore ai 59 anniPeriodoCrescita complessivaaSaldo naturale relativoaSaldo migratorioa
185013 7990,1%99,9%0,1% 1850-1860-2,9‰-0,7‰-2,2‰
186013 3760,7%99,3%0,7%8,3%1860-18707,7‰9,1‰-1,4‰
187014 4430,8%97,5%2,5%8,8%1870-18806,3‰9,5‰-3,2‰
188015 3290,8%98,2%1,8%10,9%1880-1888-2,4‰4,7‰-7,1‰
188815 0433,0%97,8%2,2%12,0%1888-19001,2‰6,7‰-5,5‰
190015 2603,1%98,4%1,6%12,5%1900-191011,8‰11,9‰-0,1‰
191017 1614,7%97,0%3,0%11,5%1910-19202,3‰9,2‰-6,9‰
192017 5673,6%97,3%2,6%9,9%1920-193010,0‰10,1‰-0,1‰
193019 4015,4%95,8%3,9%10,2%1930-19414,3‰10,1‰-5,8‰
194120 3402,6%95,7%3,9%12,2%1941-19509,4‰14,3‰-4,9‰
195022 1253,1%96,1%3,7%12,3%1950-19604,5‰12,6‰-8,1‰
196023 1355,3%96,0%3,8%13,0%1960-19705,8‰11,8‰-6,0‰
197024 5096,5%95,4%4,2%16,5%1970-19805,4‰6,7‰-1,3‰
198025 8656,8%92,1%5,4%18,2%1980-199011,5‰6,7‰4,8‰
199029 0258,6%88,0%7,2%18,1%1990-200010,8‰4,4‰6,4‰
200032 42711,9%80,2%7,7%18,2%    

a Tasso medio di incremento annuo.

Sviluppo demografico del canton Obwaldo 1850-2000 -  Censimenti federali; Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica

Economia

«Lattaio di Sarnen». Gouache realizzata da Ludwig Vogel attorno al 1850 (Stiftung Meinrad Burch-Korrodi, Sarnen).
«Lattaio di Sarnen». Gouache realizzata da Ludwig Vogel attorno al 1850 (Stiftung Meinrad Burch-Korrodi, Sarnen). […]

A Obvaldo l'agricoltura, l'economia alpestre e la selvicoltura rimasero predominanti fino al XX secolo inoltrato. In seguito all'accresciuta concorrenza, derivata dalle nuove possibilità offerte dal trasporto ferroviario, negli anni 1870 l'esportazione di formaggio verso l'Italia subì un netto calo. La Banca cantonale, fondata nel 1886, era tenuta per legge a sostenere l'economia locale, tra l'altro aiutando i piccoli contadini indebitati ad ammortizzare i loro debiti fondiari (indebitamento agricolo). Al fine di incoraggiare l'economia agricola, il governo promulgò un'ordinanza sull'allevamento (1891) e una legge sull'agricoltura (1893).

Nella seconda metà del XIX secolo si svilupparono l'industria di trasformazione del legno e, soprattutto a Engelberg, il settore del turismo. Quest'ultimo fu favorito dall'apertura delle ferrovie del Brünig (1888) e del Pilatus (1889) e della linea ferroviaria Stans-Engelberg (1898). Nel 1893 una funicolare rese accessibile lo Stanserhorn che, nell'arco di un secolo, divenne una delle mete privilegiate dagli abitanti di Untervaldo (dopo il Pilatus). Alla fine del XX secolo il turismo invernale, grazie alle note stazioni sciistiche di Engelberg, Melchsee-Frutt e Lungern-Schönbühl, aveva acquisito maggiore importanza rispetto a quello estivo.

Dalla fine del XIX secolo fino alla seconda guerra mondiale, gli abitanti di Obvaldo praticarono la lavorazione della paglia, dapprima a domicilio e poi in fabbrica. Fondata ad Alpnach nel 1903, la cava di pietra Guber riuscì a superare un periodo di crisi grazie a una nuova società di gestione. Dal 1888 furono costruite centrali elettriche, dapprima da privati, poi dai comuni di Kerns, Sarnen e Alpnach e infine dal cantone; nel 1980 quest'ultimo riacquistò, gestendola in proprio, la centrale del lago di Lungern, realizzata nel 1921 dalle Forze motrici della Svizzera centrale.

Assemblaggio di una casa prefabbricata della Holzbau AG Lungern. Fotografia scattata dopo il 1926 (Kantonale Denkmalpflege Obwalden, Sarnen) © Holzbau AG Lungern.
Assemblaggio di una casa prefabbricata della Holzbau AG Lungern. Fotografia scattata dopo il 1926 (Kantonale Denkmalpflege Obwalden, Sarnen) © Holzbau AG Lungern. […]
Prospetto della fabbrica Holzbau AG Lungern, 1932 (Kantonale Denkmalpflege Obwalden, Sarnen) © Holzbau AG Lungern.
Prospetto della fabbrica Holzbau AG Lungern, 1932 (Kantonale Denkmalpflege Obwalden, Sarnen) © Holzbau AG Lungern.

Fino al 1950 le autorità obvaldesi promossero solo in maniera limitata l'industria; in seguito puntarono su una diversificazione economica e si adoperarono per favorire l'insediamento di nuove imprese. Una vetreria si trasferì di nuovo fuori cantone, ma altre aziende, attive nell'industria alimentare (Familia a Sachseln) e delle materie plastiche (Sarna a Sarnen) nonché nella costruzione di apparecchi (Maxon a Sachseln), si svilupparono fino a espandersi all'estero; si affermarono inoltre numerose piccole imprese operanti nei settori elettrico e automobilistico e nella produzione casearia. Nel 2005 il settore primario offriva ancora il 13% dei posti di lavoro nel cantone, il secondario il 36% e il terziario il 51%. Dato che lo sviluppo economico di Obvaldo risultava inferiore a quello nazionale e il gettito fiscale rimaneva debole, all'inizio del XXI secolo il governo e il popolo hanno optato – al fine di attirare imprese e contribuenti provvisti di forti capitali – per una graduale revisione della legge tributaria, che comprendeva l'introduzione della cosiddetta flat rate tax, con aliquota unica e proporzionale (2008).

Distribuzione dell'impiego nel canton Obvaldo 1860-2000a

AnnoSettore primarioSettore secondarioSettore terziariobTotale
18604 45557,6%1 86224,1%1 41318,3%7 730
1870c3 92860,6%1 89129,2%66310,2%6 482
1880c4 03358,9%2 09230,5%72610,6%6 851
18883 65955,2%1 57623,8%1 39421,0%6 629
19003 40148,5%2 18531,2%1 42520,3%7 011
19103 32844,5%2 16929,0%1 98626,5%7 483
19203 70649,0%1 79823,8%2 06027,2%7 564
19303 16737,6%2 80233,3%2 45229,1%8 421
19413 30238,5%2 59530,2%2 68931,3%8 586
19503 01733,6%3 13834,9%2 83731,5%8 992
19603 06332,4%3 86040,9%2 52726,7%9 450
19702 22421,1%4 26440,4%4 06038,5%10 548
19801 90016,2%4 57539,1%5 22844,7%11 703
19901 42210,0%4 95634,9%7 82655,1%14 204
2000d1 0926,3%5 06929,5%11 03464,2%17 195

a Fino al 1960 senza le persone occupate a tempo parziale.

b Il dato (che comprende le persone "senza indicazione") risulta dalla deduzione delle persone attive nei settori primario e secondario dal totale complessivo.

c Popolazione "presente".

d I dati del censimento federale del 2000 sono paragonabili solo in parte a quelli precedenti, visto l'alto numero di "senza indicazione" (2'316).

Distribuzione dell'impiego nel canton Obvaldo 1860-2000 -  Censimenti federali; Historische Statistik der Schweiz

Società

Nella prima metà del XIX secolo la maggioranza della popolazione di Obvaldo era povera; il calo della richiesta di mercenari e il successivo divieto del servizio mercenario (1859) aggravarono le condizioni di molti indigenti. Nel 1800 a Sachseln il 24% dei 263 proprietari di case e terreni avevano un patrimonio inferiore a 1000 frs., il 40% a 2000 frs.; i tre proprietari fondiari più ricchi possedevano tra i 20'800 e i 22'200 frs. Nello stesso periodo a Giswil 700 abitanti su 1033 erano considerati indigenti. La situazione migliorò almeno in parte con l'adozione della legge sui poveri (1851), che affidava l'assistenza degli indigenti ai comuni, sgravando le famiglie. In vari comuni sorsero degli orfanotrofi, che divennero superflui solo dopo la seconda guerra mondiale, tra l'altro in seguito all'introduzione nel 1948 dell'Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS).

In alcuni comuni gli alpigiani, che facevano parte della comunità dei contadini, si organizzarono in associazioni o confraternite già nel XVII secolo. I primi statuti degli alpigiani di Sarnen risalgono al 1882. Nonostante l'evoluzione del contesto economico, all'inizio del XXI secolo esistevano ancora delle società di alpigiani. La loro tradizionale sagra (Älplerkilbi), cui partecipavano le figure mascherate dell'«uomo selvaggio» (Wildma) e della «donna selvaggia» (Wildwyb), coinvolgeva però soltanto una minoranza della società obvaldese.

Operaie della fabbrica di cappelli Georg Meyer AG a Sarnen, 1967 ca. (Fotografia Christof Hirtler, Altdorf).
Operaie della fabbrica di cappelli Georg Meyer AG a Sarnen, 1967 ca. (Fotografia Christof Hirtler, Altdorf). […]

Nel corso del XX secolo la posizione sociale della donna mutò profondamente. A cavallo tra il XIX e il XX secolo le donne, attive nell'industria della paglia a domicilio, contribuivano al reddito familiare. In seno ad associazioni di madri cattoliche, potevano agire a favore della Chiesa e della politica familiare. Nel 1929 Rosalie Küchler-Ming si impegnò sul piano nazionale per il suffragio femminile, senza tuttavia suscitare grande interesse presso le cittadine e i cittadini obvaldesi. Anche la Costituente del 1947 attribuì poca importanza alla questione. Nel 1961 a Obvaldo venne fondata una sezione dell'Unione svizzera delle donne cattoliche che però, in occasione della revisione della Costituzionale cantonale del 1968, non si pronunciò a favore dell'introduzione del suffragio femminile. Quando ottennero il pieno diritto di voto e di eleggibilità (1972), le donne obvaldesi erano già socialmente emancipate.

Le prime società di tiro furono fondate alla fine del XVII secolo. Nel 1860 il semicantone contava 36 associazioni, tra cui sei società musicali e 11 di tiro (dieci comunali e una cantonale, fondata nel 1852). La società obvaldese degli ufficiali fu creata nel 1856, quella dei sottufficiali prima del 1885.

Il Brünigschwinget, concorso di lotta svizzera organizzato sul passo del Brünig. Fotografia scattata nel luglio del 2013 da Robert Diller (Organisationskomitee Brünigschwinget).
Il Brünigschwinget, concorso di lotta svizzera organizzato sul passo del Brünig. Fotografia scattata nel luglio del 2013 da Robert Diller (Organisationskomitee Brünigschwinget). […]

Nella seconda metà del XX secolo vennero fondate numerose associazioni aconfessionali, in particolare sportive (calcio, pallavolo e unihockey), per le quali i comuni misero a disposizione infrastrutture appropriate. L'organizzazione di importanti competizioni a livello nazionale e cantonale stimolò la pratica dello sport nel cantone. Dal 1904 le associazioni di lotta svizzera obvaldesi e nidvaldesi organizzano, insieme alla sezione della valle dell'Hasli, il noto concorso di lotta svizzera sul passo del Brünig. Avviato alla fine del XX secolo, il progetto denominato Obwaldner Sportvalley, che prevedeva una vasta offerta di attività sportive ed escursionistiche, ha avuto scarso successo.

Cultura e istruzione

Il primo giornale di Obvaldo fu l'Amts-Blatt des Kantons Unterwalden ob dem Wald, la cui pubblicazione iniziò nel 1854 (Obwaldner Amtsblatt dal 1936). Nel 1862 il Consigliere agli Stati Nicolaus Hermann lanciò la Obwaldner Wochenzeitung (Obwaldner Zeitung dal 1865 al 1873) nel tentativo di avvicinare il semicantone allo Stato federale. Per contrastare il foglio liberale di Hermann, nel 1870 il Landamano Simon Etlin fondò il giornale cattolico conservatore Obwaldner Volksfreund. Pubblicato a Lungern da Gottfried Burch (dal 1923), l'organo cattolico conservatore Anzeiger für Lungern und Umgebung (Obwaldner Zeitung und Anzeiger für Lungern nel 1927-1930, Obwaldner Zeitung tra il 1931 e il 1946 e Lungerer Bote dal 1947 al 1972) si fuse nel 1972 con l'Obwaldner Volksfreund, dando vita all'Obwaldner. Dal 1975 l'Associazione per la stampa di Lungern pubblicò una gazzetta di informazione destinata alla parte superiore di Obvaldo (D'r Lungerer, dal 1981 Obwaldner Wochenblatt). Inizialmente edito quale organo indipendente a Giswil (1893-1898) e poi a Sarnen (1898-1909), il giornale Der Unterwaldner divenne nel 1908 portavoce del partito popolare liberale obvaldese. Dopo aver rilevato il Nidwaldner Bote (1909), fu pubblicato a Stans dai liberali di entrambi i semicantoni. Nel 1980 venne assorbito dal Luzerner Tagblatt, che in seguito si unì al Vaterland (1991), dando origine alla Luzerner Zeitung. Dal 1993 la casa editrice della Neue Luzerner Zeitung dà alle stampe sia la Obwaldner Zeitung (Neue Obwaldner Zeitung dal 1996; tiratura: 6054 esemplari nel 2008) sia l'Obwaldner Wochenblatt (4512 copie nel 2008, chiuso nell'agosto del 2009). Nel 2016 la Neue Luzerner Zeitung e la Neue Obwaldner Zeitung cambiarono i rispettivi nomi in Luzerner Zeitung e Obwaldner Zeitung.

La vita culturale di Obvaldo è caratterizzata su tutto l'arco dell'anno da varie usanze di origine ecclesiastica o profana, in parte ripristinate dopo essere cadute in disuso. Le più note sono il canto della Stella il 6 gennaio (in passato canto per il Nuovo Anno), la distribuzione di piccoli pani speciali il 3 febbraio, giorno di S. Biagio (Bläsimutschli), la processione e il pane di S. Agata il 9 febbraio, gli spettacoli teatrali popolari durante il periodo di carnevale (derivati dalle sacre rappresentazioni dei secoli passati), la processione notturna prima del Venerdì santo (Römern), il pellegrinaggio a Einsiedeln all'inizio di maggio, l'estivazione e la discesa dagli alpeggi, la sagra alpigiana (Älplerkilbi) e i cortei di S. Nicolao attorno al 6 dicembre.

Dal XIX secolo compagnie filodrammatiche allestiscono regolarmente pièce di teatro popolare. Gli allievi del collegio di Sarnen e della scuola abbaziale di Engelberg nonché le società teatrali di Sarnen, Sachseln e Giswil mettono in scena anche rappresentazioni di particolare impegno. Heinrich Federer e Rosalie Küchler-Ming scrissero opere a carattere regionale; Hedwig Egger-von Moos, Margarete Haas e Julian Dillier pubblicarono testi letterari in dialetto. Karl Imfeld è autore di poesie, testi in prosa e traduzioni in dialetto nonché di un dizionario del dialetto di Obvaldo.

Alfred Leonz Gassmann compilò una raccolta dei canti popolari locali. Ruedi Rymann fece conoscere in tutta la Svizzera lo jodel obvaldese (Schacher Seppli). Josef Garovi e Caspar Diethelm furono importanti compositori. Robert Barmettler, autore del canto S'Landidörfli del 1939, August Wirz e Francesco Raselli composero soprattutto musica bandistica. Leo Kathriner, insegnante di organo al Conservatorio di Friburgo, scrisse un metodo per organo. L'abbazia di Engelberg possiede il più grande organo della Svizzera (costruito nel 1875, modernizzato nel 1924-1926 e nel 1992-1993). Nei comuni sono attivi cori di jodel, corali religiose, scuole e società di musica nonché società corali che animano la vita musicale obvaldese. Dal 1957 un gran numero di bande musicali (Guggenmusiken) movimentano il carnevale. Nel 2006 il cantone, che dal 1985 dispone di un ufficio della cultura, ha organizzato il primo festival di cultura popolare (Obwald 2006).

Franz Abart, scultore tirolese, Joseph Maria Ettlin e Nikodem Kuster realizzarono a Kerns sculture di soggetto religioso e storico; al loro stile si ispirò Beat Gasser, intagliatore in legno. Xaver Ruckstuhl e Hugo Imfeld furono illustri scultori del XX secolo. Il pittore Franz Andreas Heymann acquisì notorietà grazie ai suoi ritratti e quadri religiosi. Karl Bucher dipinse scene della vita quotidiana contadina. Anton Stockmann diede prova di grande talento eseguendo opere che si collocano nella tradizione dei nazareni e degli impressionisti francesi. Il basilese Emil Schill, che scelse Obvaldo come terra d'elezione, dipinse paesaggi di ispirazione realista, così come Bepp Haas, noto anche per le sue vetrate. Albert Hinter si distinse quale pittore su vetro e grafico. Pregevoli opere grafiche furono realizzate anche da Herbert Matter e Paul Diethelm. Le silografie di Giuseppe Haas-Triverio sono improntate al realismo, mentre i dipinti di Josef von Rotz sono di stile espressionista. Meinrad Burch-Korrodi fu un pioniere dell'arte orafa moderna. Lo scultore Kurt Sigrist ha acquisito notorietà al di fuori dei confini cantonali.

Le testimonianze del passato sono conservate nel Museo storico di Obvaldo a Sarnen (fondato dalla Società di storia e degli antiquari nel 1877), nel Museum Bruder Klaus a Sachseln (allestito nel 1976) – con una sezione dedicata allo scrittore Heinrich Federer e la Collezione Christian Sigrist (miniature raffiguranti la vita contadina) – e nel museo della valle di Engelberg (aperto nel 1988). Dal 1998 l'associazione locale Heimatkundliche Vereinigung  di Giswil si interessa al patrimonio storico del comune. Il più importante documento storico conservato presso l'Archivio di Stato di Obvaldo è il Libro bianco di Sarnen, che contiene una storia della nascita della Confederazione scritta nel 1475 (miti di fondazione). Dal 1980 la biblioteca cantonale, fondata nel 1895, ha sede nella casa Grundacher a Sarnen.

Allievi della scuola abbaziale di Engelberg con un cannocchiale davanti al collegio. Fotografia realizzata il 14.7.1920 (Kloster Engelberg, Stiftsarchiv).
Allievi della scuola abbaziale di Engelberg con un cannocchiale davanti al collegio. Fotografia realizzata il 14.7.1920 (Kloster Engelberg, Stiftsarchiv). […]

La prima legge sulla scuola di Obvaldo (1849) introdusse l'obbligo della frequenza scolastica per sei anni. Attraverso revisioni legislative, la durata dell'obbligo scolastico fu portata a sette (1947), otto (1978) e nove anni (1992). Le scuole dipendono dai comuni. Dal 1935 il cantone iniziò a impegnarsi in favore delle scuole professionali, che dal 1971 gestisce parzialmente in collaborazione con Nidvaldo. La scuola di preparazione alla maturità di Sarnen – dal 1841 diretta da benedettini provenienti dal convento di Muri, soppresso in quell'anno – divenne un liceo cantonale nel 1966. Il liceo del convento di Engelberg, pur essendo privato, è riconosciuto dal cantone; dal 1995 comprende una scuola secondaria per sportivi. Per le scuole specializzate superiori, Obvaldo stipulò concordati con il canton Lucerna. Tra il 2001 e il 2004 il numero degli studenti obvaldesi che seguivano una formazione superiore è aumentato (da 402 a 498), mentre quello degli allievi presenti nelle scuole del cantone ha subito una lieve diminuzione (da 5695 a 5679). Nel 1850 frequentavano le scuole ca. 1200 bambini.

Nel 1848 il 100% della popolazione di Obvaldo era cattolico, nel 1950 il 96% e nel 2000 l'80%. Fino al 1814 Obvaldo fece parte della diocesi di Costanza. Nel 1819 passò provvisoriamente alla diocesi di Coira. Da allora la questione dell'appartenenza diocesana rimase irrisolta; negli anni 1820 e 1830 le autorità obvaldesi sostennero l'annessione alla diocesi di Basilea, più tardi la creazione di una diocesi per i cantoni primitivi. Istituito nel 1970, il vicariato generale della Svizzera centrale si è trasformato in un vicariato episcopale nel 2008. Nel 2008 il decanato di Obvaldo, creato nel 1971, comprendeva 11 parrocchie. Le associazioni cattoliche giovanili e di adulti conobbero il loro periodo di massima fioritura prima della seconda guerra mondiale. L'incontro del Ranft, dal 1970 organizzato ogni anno dal Blauring e dalla Jungwacht, suscita interesse sul piano nazionale.

Scalinata della torre delle streghe a Sarnen, realizzata dallo scultore Kurt Sigrist, 2009 (Fotografia Stephan Wagner, Sarnen).
Scalinata della torre delle streghe a Sarnen, realizzata dallo scultore Kurt Sigrist, 2009 (Fotografia Stephan Wagner, Sarnen). […]

I primi riformati, provenienti dall'Oberland bernese, si stabilirono a Giswil e ad Alpnach, dove nel 1862 formarono una comunità e aprirono una propria scuola. La comunità evangelica riformata di Obvaldo, che riuniva i sei comuni originari, venne fondata nel 1907, quella di Engelberg nel 1972. I riformati costituivano il 2,2% della popolazione cantonale nel 1888, il 3,7% nel 1950 e quasi l'8% nel 2000. Nella seconda metà del XX secolo a Obvaldo si registrò l'immigrazione di membri di Chiese libere e di musulmani, in particolare provenienti dai Balcani; aumentò inoltre il numero delle persone senza confessione.

Con la progressiva perdita di importanza della religiosità nella società diminuirono i pellegrinaggi ai luoghi di Nicolao della Flüe (a Sachseln e nel Flüeli). Tra il 1947, anno della canonizzazione dell'eremita, e la fine del XX secolo il flusso annuo di pellegrini si ridusse della metà (ca. 100'000 persone).

Riferimenti bibliografici

  • Staatsarchiv Obwalden, Sarnen.
  • Stiftsarchiv Engelberg, Engelberg.
  • Sammlung der Gesetze und Verordnungen des Kantons Unterwalden ob dem Wald, voll. 1-6, 1853-1900.
  • Amts-Blatt des Kantons Unterwalden ob dem Wald, 1854- (diversi cambiamenti di titolo; dal 1979 Amtsblatt des Kantons Obwalden).
  • Amts-Bericht über die Staatsverwaltung und über die Rechtspflege des Kantons Unterwalden ob dem Wald, 1868-1884 (continuato dalle due serie Amts-Bericht über die Staats-Verwaltung des Kantons Unterwalden ob dem Wald, 1903-1970, e Amtsbericht über die Rechtspflege des Kantons Obwalden, 1903-2015).
  • Landbuch für den Kanton Unterwalden ob dem Wald, 1899-1968 (Landbuch des Kantons Obwalden, 1972-1999).
Storiografia
  • Lo studio della storia di Obvaldo secondo criteri scientifici iniziò dopo la metà del XIX secolo con l'edizione dell'antico Codice cantonale (Landbuch), curata da Johannes Schnell e Hermann Christ, e con la pubblicazione del diritto consuetudinario di Engelberg (Talrecht) da parte dello stesso Schnell; apparve inoltre un saggio di Andreas Heusler sulla situazione giuridica nelle terre comuni. Anton Küchler fu autore di studi pionieristici nell'ambito della storia locale (fine del XIX secolo), Robert Durrer in quello della storia dell'arte (inizio del XX secolo). Il padre benedettino Emmanuel Scherer avviò gli scavi nel sito della villa romana di Alpnach (1915-1916). Nella seconda metà del XX secolo Ignaz Hess e Gall Heer si occuparono soprattutto di Engelberg, mentre Ephrem Omlin svolse ricerche prosopografiche sui Landamani e sugli ecclesiastici. Leo Ettlin scrisse la biografia di Johann Baptist Dillier, Rupert Amschwand completò l'opera di Robert Durrer sulle fonti relative a Nicolao della Flüe e Daniel Rogger si interessò all'agricoltura obvaldese nel tardo Medioevo. Niklaus von Flüe, dal canto suo, si dedicò soprattutto ai mutamenti sociali tra la fine del XVIII secolo e la seconda metà del XIX secolo. Ludwig von Moos fu autore di studi sulla storia della Banca cantonale di Obvaldo e sull'evoluzione costituzionale all'inizio del XX secolo; Remigius Küchler curò la pubblicazione dei verbali giudiziari per gli anni 1529-1571 e compì ricerche sulla storia del commercio attraverso la val d'Ossola. Questi lavori furono completati da scavi archeologici condotti dalle Università di Basilea e Zurigo dall'inizio degli anni 1980. Nel 1995 Peter Felder ha presentato un'opera sulla produzione artistica della Svizzera centrale. Nel 2000 Angelo Garovi ha pubblicato la prima sintesi della storia di Obvaldo.
Pubblicazioni in serieOpere a carattere generale
  • Durrer, Robert: Die Kunstdenkmäler des Kantons Unterwalden. Zur Statistik schweizerischer Kunstdenkmäler, 1899 (ristampa 1971).
  • Erziehungsrat des Standes Obwalden (a cura di): Obwaldner Heimatbuch, 1953.
  • Omlin, Ephrem: Die Landammänner des Standes Obwalden und ihre Wappen, 1966.
  • Omlin, Ephrem: Die Geistlichen Obwaldens vom 13. Jahrhundert bis zur Gegenwart, 1984.
  • Felder, Peter: Die Kunstlandschaft Innerschweiz. Zusammenspiel von Landschaft, Geschichte und Kunst, 1995.
  • Garovi, Angelo: Obwaldner Geschichte, 2000.
Preistoria e Protostoria
  • Della Casa, Philippe: «Römische Siedlungsplätze und Verkehrswege in der Innerschweiz», in: Obwaldner Geschichtsblätter, vol. 19, 1990, pp. 217-230.
  • Primas, Margarita: «Neue archäologische Funde am alten Brünigweg», in: Obwaldner Geschichtsblätter, vol. 19, 1990, pp. 207-215.
  • Primas, Margarita; Della Casa, Philippe; Schmid-Sikimić, Biljana: Archäologie zwischen Vierwaldstättersee und Gotthard. Siedlungen und Funde der ur- und frühgeschichtlichen Epochen, 1992.
Medioevo ed epoca moderna
  • Ringwald, Fritz: Wirtschaft und Besiedlung des Kantons Obwalden, 1933.
  • Stettler, Bernhard: «Die Herren von Hunwil im Land Obwalden», in: Der Geschichtsfreund. Mitteilungen des Historischen Vereins der Fünf Orte Luzern, Uri, Schwyz, Unterwalden ob und nid dem Wald und Zug, vol. 126/127, 1973/1974, pp. 5-32.
  • Flüe, Niklaus von: «Wandel in der staatlichen Organisation Obwaldens unter dem Einfluss der Ideen der Aufklärung und der französischen Revolution», in: Obwaldner Geschichtsblätter, vol. 15, 1980, pp. 109-127.
  • Garovi, Angelo: «Bemerkungen über Ehe und Zivilstand im Kanton Obwalden», in: Annuaire de la Société suisse d'études généalogiques, 1985, pp. 45-50 (Rivista dello stato civile, vol. 51, 1983/11, pp. 340-346).
  • Glauser, Fritz: «Von alpiner Landwirtschaft beidseits des St. Gotthards 1000-1350», in: Der Geschichtsfreund. Mitteilungen des Historischen Vereins der Fünf Orte Luzern, Uri, Schwyz, Unterwalden ob und nid dem Wald und Zug, vol. 141, 1988, pp. 5-173.
  • Rogger, Daniel: Obwaldner Landwirtschaft im Spätmittelalter, 1989.
  • Garovi, Angelo: «Das Juliusbanner von 1512», in: Obwaldner Geschichtsblätter, vol. 19, 1990, pp. 237-257.
  • Meyer,Werner: 1291. La storia. Gli albori della Confederazione svizzera, 1990.
  • Garovi, Angelo: «Insignien des Landes Obwalden», in: Forschungen zur Rechtsarchäologie und rechtlichen Volkskunde, vol. 13, 1991, pp. 53-65.
  • Ruckstuhl, Viktor: Aufbruch wider die Türken. Ein ungewöhnlicher Solddienst am Ende des 17. Jahrhunderts. Mit besonderer Berücksichtigung Obwaldens und der Kompanie Schönenbüel, 1991.
  • Küchler, Remigius: «Das Protokoll des Fünfzehnergerichts Obwalden 1529-1549. Teil 1: Regesten der Gerichtsurteile 1390-1529 und Edition des Gerichtsprotokolls für die Jahre 1529-1539 », in: Der Geschichtsfreund. Mitteilungen des Historischen Vereins der Fünf Orte Luzern, Uri, Schwyz, Unterwalden ob und nid dem Wald und Zug, vol. 146, 1993, pp. 151-390.
  • Küchler, Remigius: «Das Protokoll des Fünfzehnergerichts Obwalden 1529-1549. Teil 2: Edition des Gerichtsprotokolls für die Jahre 1540-1549», in: Der Geschichtsfreund. Mitteilungen des Historischen Vereins der Fünf Orte Luzern, Uri, Schwyz, Unterwalden ob und nid dem Wald und Zug, vol. 147, 1994, pp. 93-337.
  • Küchler, Remigius: «Das Protokoll des Fünfzehnergerichts Obwalden 1550-1571» in: Der Geschichtsfreund. Mitteilungen des Historischen Vereins der Fünf Orte Luzern, Uri, Schwyz, Unterwalden ob und nid dem Wald und Zug, vol. 150, 1997, pp. 179-624.
  • Obrecht, Jakob; Meyer, Werner; Reding, Christoph: «Archäologische Untersuchungen von spätmittelalterlichen Alpwirtschaftsgebäuden in Müllerenhütte, Melchsee-Frutt 1997», in: Kultur- und Denkmalpflege in Obwalden, vol. 1, 2000, pp. 24-27.
  • Küchler, Remigius: Obwaldens Weg nach Süden durch Oberhasli, Goms und Eschental, 2003.
XIX e XX secolo
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GND
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Endonimi/Esonimi
Obvaldo (italiano)
Obwald (francese)
Obwalden (tedesco)
Sursilvania (romancio)
Classificazione
Entità politiche / Cantone

Suggerimento di citazione

Angelo Garovi; Niklaus von Flüe: "Obvaldo", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 07.02.2018(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007410/2018-02-07/, consultato il 19.03.2024.