de fr it

Johann CasparBluntschli

Ritratto di Johann Caspar Bluntschli. Fotografia anonima, 1875 ca. (Bibliothèque de Genève).
Ritratto di Johann Caspar Bluntschli. Fotografia anonima, 1875 ca. (Bibliothèque de Genève).

7.3.1808 Zurigo, 21.10.1881 Karlsruhe, rif., di Zurigo. Figlio di Hans Caspar, produttore di sapone e candele, e di Katharina Koller. Emilie Vogel, di Zurigo. Dopo aver frequentato le scuole e l'Ist. politico a Zurigo proseguì gli studi a Berlino e Bonn, conseguendo il dottorato utriusque iuris nel 1829. Segr. del governo cant. a Zurigo nel 1830, divenne cancelliere del tribunale distr. e notaio della città dopo la rivoluzione liberale. B. fu inoltre attivo come giornalista e fece parte del Gran Consiglio della città. Dal 1833 professore straordinario e dal 1836 ordinario all'Univ. di Zurigo, insegnò dapprima diritto romano, poi anche diritto germ. e storia del diritto. Fu consulente legale della città. Dal 1837 al 1848 fu deputato liberale conservatore al Gran Consiglio, che presiedette nel 1845. Dopo la sommossa di Zurigo (Züriputsch), alla quale non prese parte di persona, nel 1839 divenne Consigliere di Stato e inviato alla Dieta. Elaborò la legge cant. sulla tutela (1841) e ultimò, a partire dal 1840, il Codice cant. di diritto privato iniziato nel 1835 da Friedrich Ludwig Keller ed entrato in vigore tra il 1853 e il 1855. Nel 1845, dopo la mancata elezione a sindaco nel 1844, diede le dimissioni dal governo cant.

Una cattedra univ. senza possibilità d'impegno politico non soddisfaceva le esigenze di B., che nel 1848 si recò pertanto a Monaco, dove però, a causa dei disordini legati all'affare di Lola Montez, ebbe difficoltà a ottenere la nomina a professore ordinario di diritto germ. e diritto pubblico e non poté essere attivo in ambito politico. Nel 1861, dopo che gli era stato offerto un seggio nella prima Camera del Baden, divenne professore di scienze politiche a Heidelberg. Si pronunciò in favore della Piccola Germania (senza l'Austria). Oppositore dell'ultramontanismo, partecipò alla fondazione dell'Ass. prot. ted. riformatrice, fu più volte pres. del sinodo evangelico generale del Baden ed ebbe un ruolo importante nella massoneria. Il relativo insuccesso politico fu in parte determinato dalla sua aderenza alla filosofia speculativa di Friedrich Rohmer. Raccolse maggiori successi quale storico del diritto, redattore di testi giur. e promotore del diritto intern. La sua storia del diritto zurighese diede nuovi impulsi alla ricerca sul diritto locale. Il suo Codice di diritto privato zurighese è una creazione originale che si colloca fra le codificazioni di impronta austriaca e di ispirazione franc., e costituisce il fondamento di una codificazione sviz. autonoma; il Codice influì sull'interpretazione del diritto fino al Montenegro. B. fu anche membro del comitato di redazione del Codice sviz. delle obbligazioni. Contribuì in maniera determinante alla creazione dell'Ist. di diritto intern. di Gand (1873) e all'elaborazione delle regole relative alla condotta di guerra, incarichi che gli valsero fama intern., attestata dal trasferimento della sua biblioteca all'Univ. Johns Hopkins di Baltimora (Maryland, Stati Uniti).

Riferimenti bibliografici

  • Denkwürdiges aus meinem Leben, a cura di R. Seyerlen, 3 parti, 1884 (con bibl.)
  • F. Meili, J. C. Bluntschli und seine Bedeutung für die moderne Rechtswissenschaft, 1908
  • H. Schulthess (a cura di), Schweizer Juristen der letzten hundert Jahre, 1945, 135-167
  • J. Vontobel, J. C. Bluntschlis Lehre von Recht und Staat, 1956
  • S. D. Schmidt, Die allgemeine Staatslehre J. C. Bluntschlis, tesi di dottorato Colonia, 1966
  • K. Siehr, «J. C. Bluntschli et le droit des conflits de lois dans le Code civil du Canton de Zurich de 1853/55», in Liber Memorialis François Laurent, 1989, 1017-1038
Link
Controllo di autorità
GND
VIAF

Suggerimento di citazione

Bruno Schmid: "Bluntschli, Johann Caspar", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 22.09.2010(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007303/2010-09-22/, consultato il 29.03.2024.