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Costanzacittà

Veduta da nord ovest di Costanza e del Reno. Disegno a penna acquerellato realizzato da J. B. Lob, 1806 (Rosgartenmuseum, Costanza).
Veduta da nord ovest di Costanza e del Reno. Disegno a penna acquerellato realizzato da J. B. Lob, 1806 (Rosgartenmuseum, Costanza).

Capoluogo distr. del Baden-Württemberg (D), al confine con la Svizzera, situato sulle due rive del Reno alla sua uscita dal lago di Costanza. Pop: 5446 ab. nel 1604, 7366 nel 1855, 25'477 nel 1900, 45'052 nel 1950, 76'084 nel 1992, 80'162 nel 2002.

Verso il VI-VII sec., una sede episcopale fu fondata o trasferita da Vindonissa nel diroccato castrum tardoromano di Constantia (le fortificazioni venute alla luce nel 2003 risalgono al IV sec.). Tuttavia la città si sviluppò assumendo una propria configurazione topografica a partire dal mercato antistante la cattedrale; da qui la città si estese fino al XIV sec. verso sud, lungo una strada romana. Nonostante non facesse legalmente parte del circostante territorio della Turgovia, C. rimase fino agli inizi del XX sec., per lo meno sul piano economico, una sorta di tacito capoluogo del cant. elvetico. Sul piano politico, la cittadinanza iniziò a imporsi nell'ambito delle agitazioni legate alla lotta per le Investiture, acquistando la propria autonomia rispetto al vescovo, signore cittadino, con l'istituzione del privilegio fiscale da parte di Enrico VI (1192).

Dopo la battaglia di Schwaderloh (1499), con l'autorizzazione dei Confederati donne e preti della città di Costanza andarono alla ricerca dei loro morti e feriti. Illustrazione nella Luzerner Chronik di Diebold Schilling, 1513 (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung, Eigentum Korporation Luzern).
Dopo la battaglia di Schwaderloh (1499), con l'autorizzazione dei Confederati donne e preti della città di Costanza andarono alla ricerca dei loro morti e feriti. Illustrazione nella Luzerner Chronik di Diebold Schilling, 1513 (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung, Eigentum Korporation Luzern).

Nei primi decenni del XIII sec., la costruzione di importanti terrapieni permise alla città lacustre di svilupparsi non solo verso sud, ma anche verso est e il com. ottenne il diritto di elezione di un Consiglio. Nel XIII sec. C. divenne un centro sempre più importante del commercio di telerie nella Germania meridionale, e nel 1312 perno della Lega delle città bodaniche. A partire dal 1372 la città si trasformò da vescovile e quasi imperiale in città imperiale a pieno titolo; fino alla metà del XVI sec. il Consiglio della città dovette continuamente destreggiarsi fra la sempre più potente Conf. da un lato e gli Asburgo e le leghe cittadine dall'altro (Lega di Costanza, 1385). Se la designazione di C. a sede del concilio ecumenico del 1414-18 (Concilio di Costanza) attesta l'alta considerazione in cui era tenuta la città, il coinvolgimento nelle guerre di Appenzello (1401-06), nella Vecchia guerra di Zurigo (1443-50), nella guerra dei Plappart (1458) e nella conquista dell'adiacente Turgovia (1460) rese però sempre più precaria la situazione della città. E ciò a partire soprattutto dal 1417, quando C. ottenne l'alta giustizia sulla Turgovia e dal 1449 il baliaggio di Eggen. La speranza di poter costituire un proprio territorio in virtù di tali diritti fallì nel 1498, quando la città si vide costretta ad aderire alla Lega sveva e quindi a contrapporsi alla Conf. Con la guerra di Svevia scoppiata nel 1499 e la vittoria dei Conf. nella battaglia di Schwaderloh, svoltasi alle porte della città, C. si vide infine divisa dalla Conf. dal confine tracciato lungo le mura cittadine. In seguito alla separazione, l'economia subì un forte declino nella seconda metà del XV sec.

La situazione cittadina conobbe una svolta con l'affermarsi della Riforma, a partire dal 1519. Il vescovo e il capitolo del duomo lasciarono la città nel 1526 e la sede episcopale fu trasferita a Meersburg. C. stipulò trattati di Comborghesia cristiana con Zurigo (1527) e Berna (1528). Le intense relazioni con Zurigo, Basilea e Strasburgo fecero di C. un centro della Riforma nella Germania meridionale, ma al tempo stesso esposero la città a nuove difficoltà. Nel 1548 il Consiglio dovette cedere a tutte le richieste dell'imperatore e arrendersi in modo incondizionato alla casa austriaca degli Asburgo. Da città imperiale, C. fu ridotta allo statuto di città austriaca. L'elite rif., tuttavia, abbandonò la città prima dell'arrivo delle truppe di occupazione austriache e si rifugiò per lo più in Svizzera. C. fu di nuovo convertita al cattolicesimo, benché fino al XVII sec. permanesse un nucleo di prot., che trovò appoggio nei com. rif. della vicina Turgovia.

Dopo la normalizzazione della vita politica cittadina verso il 1560, la città riconquistò il proprio ruolo di centro commerciale preminente nella regione del lago. La guerra dei Trent'anni e l'occupazione - peraltro fallita - da parte degli Svedesi nel 1633 indebolirono però di nuovo la forza economica della città. Le trattative segrete con i Conf., volte all'ottenimento di protezione, rimasero infruttuose. Con la pace di Vestfalia del 1648, C. diventò città di confine. Nella prima metà del XVIII sec. la vita economica, politica e culturale subì una forte stagnazione. Perfino l'insediamento promosso da Giuseppe II a partire dal 1784 dei "fabbricanti ginevrini", sfuggiti ai moti delle Rivoluzioni ginevrine, non produsse alcun miglioramento decisivo.

Formulario commerciale della ditta Zollikofer & Enderlin attorno al 1830, con una veduta litografata della città (Rosgartenmuseum, Costanza).
Formulario commerciale della ditta Zollikofer & Enderlin attorno al 1830, con una veduta litografata della città (Rosgartenmuseum, Costanza). […]

Il nuovo ordine europeo instaurato da Napoleone I comportò non solo la fine del dominio austriaco su C. e l'annessione della città al Baden (1805-06), ma anche la soppressione della sede vescovile (1821). Il progetto di incorporare C. alla Conf., incoraggiato soprattutto dal Landamano turgoviese Joseph Anderwert, fallì al congresso di Vienna nel 1815. L'ultimo resto dell'antico baliaggio di Eggen che la città riuscì a mantenere è il Tägermoos, un podere situato in territorio sviz., ma coltivato dagli orticoltori del quartiere suburbano di Paradies. Una convenzione stipulata nel 1831 riconobbe alla città il diritto amministrativo sul terreno. Nella seconda metà del XIX sec. C. conobbe un forte sviluppo economico, determinato in larga misura dal turismo. La linea ferroviaria Romanshorn-Kreuzlingen fu prolungata fino a C. nel 1871. Tra il 1893 e il 1937 Kreuzlingen e numerosi com. turgoviesi situati sulle rive dei laghi superiore e inferiore furono allacciati alla rete del gas di Costanza. L'apertura della linea ferroviaria C.-Wil (SG) risale al 1911. Nel 1914 C. fu integrata nella rete dell'alta tensione delle Forze motrici della Svizzera nordorientale e nel 1927 fu introdotta la linea del bus Kreuzlingen-C. Le due guerre mondiali e il periodo nazionalsocialista, per contro, resero nettamente sensibile il confine che divide C. dalla Svizzera. In tempi recenti, grazie alla fondazione dell'Univ. nel 1966, la città ha acquistato un ruolo culturale di spiccato interesse anche per la Svizzera orientale.

Riferimenti bibliografici

  • AA.VV., Geschichte der Stadt Konstanz, 6 voll., 1989-1995 (rist. 1996-)
  • R. Seuffert, Konstanz, 2003
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Suggerimento di citazione

Helmut Maurer: "Costanza (città)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 30.10.2008(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007046/2008-10-30/, consultato il 29.03.2024.