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Chablais

Lo C., il cui nome deriva dal lat. classico caput lacus (o caput laci, in un testo dell'826), che a sua volta risale al celtico Pennelocus, designò in un primo tempo la regione situata nei pressi del "capo" del lago Lemano, e in seguito tutta la sua riva meridionale. Il territorio, che in origine dipendeva dall'abbazia di Saint-Maurice, passò sotto il controllo dei Savoia quando nel 1032 Umberto Biancamano divenne conte dello C. Nel XIII sec. lo C. divenne un baliaggio (con sede a Chillon) la cui frontiera occidentale coincideva lungo la riva nord con il fiume della Veveyse, e lungo la riva sud con Evian. Alla fine del XIII sec. questo "vecchio C." fu annesso alla regione compresa tra la Dranse e l'Arve ("nuovo C.").

Nel 1475 una parte dello C. venne conquistata da Berna e diede origine al baliaggio (gouvernement) di Aigle (l'attuale C. vodese). Il restante del baliaggio finì nelle mani dei Bernesi e dei Vallesani nel 1536. La Dranse segnò la frontiera tra il baliaggio bernese di Thonon e i baliaggi vallesani di Evian (eccetto Maxilly, il cui signore aveva già prestato giuramento a Berna), di Saint-Jean d'Aulps e di Monthey. Quando, nel 1559, il duca Emanuele Filiberto recuperò una parte dei suoi Stati, avanzò pretese sul Paese di Vaud avvalendosi dell'ordine di restituzione intimato a Berna dalla Dieta imperiale del 1542. Isolata sul piano diplomatico, Berna restituì il Pays de Gex e lo C. con il trattato di Losanna (1564), che entrò in vigore nel 1567. Il trattato di Thonon (1569) tra il Vallese e la Savoia ridisegnò la frontiera vallesana arretrandola fino alla Morge di Saint-Gingolph, mentre Monthey restò vallesano. Nel 1589 si riaccese la guerra tra Ginevra e la Savoia. I Ginevrini e gli Svizzeri presero Thonon e Ripaille. La pace del 1593 favorì la riconquista catt. dello C. occidentale.

Lo C. fece parte del Dip. franc. del Monte Bianco (1792-98), poi di quello del Lemano (1798-1813). Nel 1814, dinanzi alla riluttanza di Luigi XVIII a cedere alcuni com. del Pays de Gex, si propose, per rompere l'isolamento di Ginevra, di collegarla al Vallese con un lungo corridoio lungo la riva meridionale del Lemano. Il secondo trattato di Parigi (1815) risolse la questione assegnando Versoix alla Svizzera. Nel 1816 Ginevra ricevette dalla Sardegna 27 com., fra cui, per quel che riguarda lo C., il litorale che andava da Vésenaz a Hermance (Communes réunies). Lo C. venne incluso nella zona neutralizzata della Savoia settentrionale e una piccola zona franca venne istituita nelle immediate vicinanze della frontiera; Saint-Gingolph ne costituì una seconda nel 1829 (Zone franche). Nel 1834 qualche centinaio di rifugiati, quasi tutti Polacchi, ispirati da Giuseppe Mazzini, tentarono, attraverso i cant. Vaud e Ginevra, un'"invasione" del ducato che fallì miseramente.

Nel 1859 il Dip. politico fed., che intravedeva dei pericoli nella cessione della Savoia alla Francia, reclamò lo C. e il Faucigny. Il progetto era quello di creare uno o due nuovi cant.; la Savoia settentrionale e il Faucigny sarebbero stati annessi a Ginevra, lo C. al cant. Vaud. Nelle regioni coinvolte si formò un movimento in favore di un'annessione alla Svizzera, e una petizione raccolse, in 23 com. su 60, 13'651 firme, di cui 2513 nello C. La Francia rispose promettendo di creare una grande zona franca comprendente tutta la Savoia settentrionale, e la contropetizione "Francia e Zona" ottenne nello C. 1200 firme. Nel plebiscito dell'aprile del 1860 la Francia vinse con ampio margine, tranne a Saint-Gingolph, dove prevalsero le astensioni (affare della Savoia). La storia dello C. segue da allora quella della Savoia. Nel luglio del 1944, quando i Tedeschi incendiarono la parte franc. di Saint-Gingolph, i suoi ab. (500 persone ca.) si rifugiarono nella parte sviz. Le relazioni economiche dello C. con la Svizzera, a eccezione di Ginevra, sono modeste. La ferrovia che univa Evian a Saint-Gingolph, costruita nel 1886, è caduta in disuso; dagli anni 1950-70 i Savoiardi non attraversano più il lago per partecipare alla scartocciatura e alla vendemmia. Nel 2000 è stato rifiutato il progetto di un traghetto Ouchy/Losanna-Evian.

Riferimenti bibliografici

  • C. Gilliard, «La conquête du Chablais par les Bernois en 1536», in RSS, 40, 1931, 193-205
  • L. Monnier, L'annexion de la Savoie à la France et la politique suisse, 1932
  • A. Dufour, La seigneurie de Genève et la Maison de Savoie, 4, 1958
  • A. Donnet, «L'occupation du Chablais oriental par les Valaisans (1536-1569)», in Vallesia, 15, 1960, 155-177
  • P. Waeber, La formation du canton de Genève 1814-1816, 1974
  • H. Beaud, J. Y. Mariotte, Le Chablais, 1980
  • G. Delaloye (a cura di), Un Léman suisse: la Suisse, le Chablais et la neutralisation de la Savoie, 1476-1932, 2002
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Suggerimento di citazione

Jean-Jacques Bouquet: "Chablais", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 23.04.2009(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007039/2009-04-23/, consultato il 29.03.2024.