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Sistema monetario europeo (SME)

Con la costituzione del sistema monetario europeo (SME) nel 1979, il Consiglio europeo perseguì una più stretta collaborazione nel campo della politica monetaria tra i membri della Comunità europea (CE), mirando all'elaborazione di una politica economica, monetaria e finanziaria comune. Le banche centrali degli Stati della CE (dal 1993 dell'Unione europea) che partecipavano allo SME si impegnarono a intervenire sui mercati dei cambi, qualora lo scarto tra le monete superasse il limite consentito dalle bande di oscillazione stabilite. Dal 1958 alla fine del sistema di Bretton Woods la Svizzera aveva preso parte all'accordo monetario europeo, che si prefiggeva la stabilizzazione dei cambi all'interno dell'OCSE. Dopo lo scioglimento di tale accordo (fine del 1972), non partecipò tuttavia al cosiddetto serpente monetario europeo (1972-79), poiché temeva un aumento dell'inflazione. Dal 1979 la BNS contribuì con la propria politica dei cambi alla stabilizzazione del franco sviz. nei confronti delle monete dello SME, continuando però a praticare una politica monetaria autonoma che mirava soprattutto alla stabilità dei prezzi. Nel 1992 reagì alla crisi dello SME, che comportò un elevato afflusso di denaro dal resto dell'Europa, con una riduzione del tasso di sconto. Lo SME cessò di esistere con la nascita dell'Unione monetaria europea e l'introduzione dell'Euro (1999-2002).

Riferimenti bibliografici

  • Rapporti di gestione della Banca nazionale sviz., 1972-1996
  • E. Baltensperger, T. Jordan, Die Schweiz und die Bestrebungen zur Bildung einer Europäischen Währungsunion, 1993
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Suggerimento di citazione

Martin Kloter: "Sistema monetario europeo (SME)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 11.06.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/045180/2012-06-11/, consultato il 17.04.2024.