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Hans-RudolfMerz

10.11.1942 Herisau, riformato, di Beinwil am See. Consulente aziendale, politico radicale di Appenzello Esterno, Consigliere agli Stati e Consigliere federale.

Il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz durante la conferenza stampa del 13 marzo 2009 a Berna sulla collaborazione internazionale in materia di reati fiscali. (KEYSTONE / Peter Schneider, immagine 65894708).
Il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz durante la conferenza stampa del 13 marzo 2009 a Berna sulla collaborazione internazionale in materia di reati fiscali. (KEYSTONE / Peter Schneider, immagine 65894708). […]

Hans-Rudolf Merz è il maggiore dei tre figli di Adolf Merz, fabbricante tessile, e di Hedwig-Emma nata Brand, assistente di direzione. Dopo le scuole primaria e secondaria a Herisau e quella cantonale a Trogen (dal 1957), studiò economia all'Università di San Gallo, dove fu influenzato in particolare da Walter Adolf Jöhr e fece parte della società studentesca Emporia-Alemannia San Gallensis. Assistente all'istituto di economia finanziaria e diritto finanziario (1967-1969), conseguì il dottorato nel 1971. Nel 1968 sposò l'artista Roswitha Katharina Schüller, figlia di Wilhelm Schüller, pittore di insegne e artista pittore, e di Anna nata Schüffler. Tagliatrice tessile (1962-1964) nella camiceria dei genitori di Merz, dopo un perfezionamento, la futura moglie vi lavorò come modellista dal 1966 fino al matrimonio, da cui nacquero tre figli maschi.

Merz assunse il primo incarico pubblico come giudice comunale di Herisau (1967). Dal 1969 al 1974 fu segretario della sezione sangallese del Partito radicale democratico (PRD) e direttore dell'Associazione delle industrie di Appenzello Esterno. Mentre era presidente della società di pattinaggio di Herisau (1969-1982), nel 1973 venne aperto il locale centro sportivo, di cui fu responsabile operativo fino al 1974. Nel 1972 presiedette il consiglio comunale di 31 membri di Herisau, eletto ad interim in vista della revisione totale del regolamento comunale, funzione che lasciò nel 1973 dopo l'accettazione della riforma da parte dei votanti. Reclutato da Ernst Mühlemann, Merz fu vicedirettore (1974-1977) del centro di formazione aperto dall'Unione di banche svizzere (UBS) nel castello di Wolfsberg a Ermatingen, dove nel 1976 conobbe Stephan Schmidheiny. Per il gruppo Eternit di quest'ultimo fu poi attivo come consulente aziendale, specialmente in Medio Oriente, Sudafrica e America latina (1977-1989). Specializzatosi nel selezionare e far crescere dirigenti e nello sviluppo d'impresa, dal 1983 al 1999 Merz fu titolare di un proprio ufficio di consulenza. Nell'esercito raggiunse il grado di maggiore.

Fino al 2003 ebbe numerosi mandati in consigli di amministrazione di industrie e aziende di servizio svizzere, ottenuti in parte grazie alla mediazione di Hans Ulrich Baumberger, tra cui Huber + Suhner AG a Herisau (1987-2003), Schweizerische Industrie-Gesellschaft (SIG) a Neuhausen am Rheinfall (1989-2001) e le assicurazioni Helvetia Patria a San Gallo (2001-2003 presidente del consiglio di amministrazione). Nel 1993 divenne presidente del consiglio di amministrazione della Banca cantonale di Appenzello Esterno con il compito di risanare l'istituto. Spinse la trasformazione della banca di Stato in una società per azioni e, insieme a Marianne Kleiner-Schläpfer, alla fine del 1995 fu responsabile della sua vendita all'UBS, suo precedente datore di lavoro. L'operazione, che suscitò diverse critiche, diede tuttavia a Merz la notorietà per compiere una carriera politica sul piano nazionale. Nel 1996 insieme all'imprenditore Heinrich Tanner, figlio di Eugen Tanner, istituì a Herisau la fondazione a scopo benefico Steinegg e la Steinegg Holding AG, che raggruppava due imprese insediate nel capoluogo, AG Cilander e Hänseler AG. Nel 1977 Hans Alder, Baumberger, Merz e Tanner diedero vita alla fondazione per il folclore appenzellese (Stiftung für appenzellische Volkskunde), la cui collezione si trova in particolare nel museo etnografico di Appenzello (Appenzeller Volkskunde-Museum) a Stein, di cui Merz fu presidente dal 1989 al 2003.

Hans-Rudolf Merz, presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Helvetia Patria, durante la conferenza stampa dell'assicurazione, il 4 aprile 2003 a Zurigo (KEYSTONE / Dorothea Müller, immagine 12873090).
Hans-Rudolf Merz, presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Helvetia Patria, durante la conferenza stampa dell'assicurazione, il 4 aprile 2003 a Zurigo (KEYSTONE / Dorothea Müller, immagine 12873090). […]

Candidato apartitico sostenuto dall'Unione democratica di centro (UDC), dal Partito popolare democratico (PPD), da singole sezioni del PRD e dall'Unione delle arti e mestieri di Appenzello Esterno, nell'aprile 1997 Merz fu eletto al Consiglio degli Stati (Assemblea federale). In questa prima, e pure ultima, elezione alla Camera alta svoltasi da 120 anni in occasione di una Landsgemeinde, Merz si impose su Hans Höhener, Landamano in carica e candidato ufficiale del PRD. Fece parte delle Commissioni della politica estera e della politica di sicurezza nonché della Delegazione delle finanze del parlamento, presiedette la Commissione delle finanze (2001-2003) e fu vicepresidente della delegazione presso l'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Propostosi quale presidente del PRD, nel novembre 2002 ritirò la propria candidatura poiché alcuni suoi mandati nei consigli di amministrazione, tra cui la presidenza di quello della Anova Holdig AG, rilevata da Stephan Schmidheiny, erano ritenuti critici; quale membro di consigli di amministrazione e consulente, Merz era legato a diverse imprese che avevano collaborato con il regime dell'apartheid in Sudafrica, nonostante le sanzioni internazionali.

Il 10 dicembre 2003 Merz fu eletto in Consiglio federale al secondo turno con 127 su 239 voti, a scapito di Christine Beerli, Consigliera agli Stati bernese e presidentessa del gruppo parlamentare PRD, che raccolse 96 schede. Dal suo predecessore Kaspar Villiger rilevò il Dipartimento federale delle finanze (DFF), a cui era interessato anche Christoph Blocher, eletto lo stesso giorno nel governo federale. Da subito, l'obiettivo primario di Merz fu il risanamento delle finanze pubbliche e inizialmente la crescita economica favorì la sua politica di abbassamento della quota di incidenza della spesa pubblica e delle imposte. Grazie a diverse revisioni di legge e a due programmi di sgravio riuscì a frenare l'indebitamento ed entro il 2010 il debito della Confederazione fu ridotto di quasi 20 miliardi di franchi. Dopo anni di preparativi e in concerto con i cantoni, sotto la sua egida nel 2008 fu inoltre introdotta la nuova perequazione finanziaria (NPC). Rieletto brillantemente nel 2007 (213 voti su 233), dal 2008 Merz fu confrontato con la crisi economica e finanziaria globale, che toccò anche l'UBS. Quando nel settembre 2008 gli esponenti della Banca nazionale svizzera (BNS) e della Commissione federale delle banche gli comunicarono che la Confederazione avrebbe probabilmente dovuto impiegare 60 miliardi di franchi per salvare la grande banca, il Consigliere federale ebbe un arresto cardiaco e dovette essere sostituito dalla collega Eveline Widmer-Schlumpf che, grazie all'elargizione di aiuti statali, riuscì a evitare il crollo di UBS. Tornato in carica all'inizio di novembre, nel 2009 Merz fu presidente della Confederazione come previsto.

Servizio sul cosiddetto affare libico attorno al presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz nell'edizione principale del telegiornale della televisione della Svizzera tedesca del 21 agosto 2009 (Schweizer Radio und Fernsehen, Zurigo, Play SRF).
Servizio sul cosiddetto affare libico attorno al presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz nell'edizione principale del telegiornale della televisione della Svizzera tedesca del 21 agosto 2009 (Schweizer Radio und Fernsehen, Zurigo, Play SRF). […]

La crescente pressione internazionale sul segreto bancario svizzero culminò nel 2009 con la consegna alle autorità finanziarie e giudiziarie degli Stati Uniti di dati di clienti dell'UBS relativi a fondi non dichiarati al fisco e con l'allestimento da parte dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) di liste grigie e nere di Stati non sufficientemente cooperativi nella lotta all'evasione fiscale. In reazione, nel marzo 2009 il Consiglio federale decise di adottare gli standard dell'OCSE per quanto concerne l'assistenza amministrativa in materia fiscale, compiendo quindi il primo passo verso l'abolizione del segreto bancario. Le commissioni della gestione delle due Camere federali criticarono la gestione del DFF durante la crisi finanziaria e nel 2010 Merz istituì la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI).

«Il PS teme perdite fiscali di 40 miliardi di franchi», ritaglio di giornale sulle conseguenze della riforma II dell'imposizione delle imprese (USTR II), varata sotto la responsabilità di Hans-Rudolf Merz, direttore del Dipartimento federale delle finanze (DFF); Tages-Anzeiger n. 58 del 5 marzo 2011, p. 7 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).
«Il PS teme perdite fiscali di 40 miliardi di franchi», ritaglio di giornale sulle conseguenze della riforma II dell'imposizione delle imprese (USTR II), varata sotto la responsabilità di Hans-Rudolf Merz, direttore del Dipartimento federale delle finanze (DFF); Tages-Anzeiger n. 58 del 5 marzo 2011, p. 7 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna). […]

Internamente Merz si trovò in difficoltà nell'estate 2009 a causa del cosiddetto affare libico. Quale presidente della Confederazione aveva tentato da solo di ottenere la liberazione di due cittadini svizzeri, trattenuti in Libia per rappresaglia perché nel 2008 Hannibal Gheddafi, figlio del dittatore Mu'ammar Gheddafi, e sua moglie erano stati fermati a Ginevra. In un diario pubblicato nel 2018, uno degli ex ostaggi riconobbe, tuttavia, che Merz era riuscito a spianare la strada per risolvere l'intricata faccenda. Nello stesso tempo fu offuscato anche l'ultimo successo di Merz, la vittoria di stretta misura nella votazione del febbraio 2008 sulla riforma II dell’imposizione delle imprese. Due ricorsi presso il Tribunale federale fecero presente che nell'opuscolo ufficiale sull'oggetto in votazione le previste perdite fiscali erano state nettamente sottovalutate. Pur accogliendo la critica, concedendo che le informazioni contenute nell'opuscolo non permettevano una decisione informata, nella sua sentenza del 20 dicembre 2011 il Tribunale federale respinse la richiesta di annullare la votazione perché una ripetizione della stessa avrebbe violato la certezza giuridica e il principio di buona fede.

Il 31 ottobre 2010 Hans-Rudolf Merz uscì dal Consiglio federale e da allora non rivestì più incarichi nel mondo economico. Dal 2014 al 2022 fu presidente della Schweizer Patenschaft für Berggemeinden, associazione per il sostegno dei comuni di montagna. Autore di un primo testo letterario nel 1992, per il centenario della morte di Henry Dunant nel 2010 scrisse il libretto per un'opera musicale e nel 2019 un libro sull'intaglio del legno degli alpigiani.

Riferimenti bibliografici

  • Merz, Hans-Rudolf: Finanz- und Verwaltungsvermögen in öffentlich-rechtlicher und wirtschaftlicher Betrachtungsweise (unter besonderer Berücksichtigung der Staatsrechnungen der Kantone), 1971.
  • Merz, Hans-Rudolf: Bis zur Nationalliga. 40 Jahre SC Herisau, 1982.
  • Merz, Hans-Rudolf: Die aussergewöhnliche Führungspersönlichkeit. Essay über Elativität und elative Persönlichkeit, 1987.
  • Merz, Hans-Rudolf: Der Landammann und weitere Erzählungen aus dem Appenzellerland, 1992.
  • Derungs, Gion Antoni; Merz, Hans-Rudolf: Henry Dunant. Ein dramatisches Menschenleben, 2010.
  • Merz, Hans-Rudolf: Senntumsschnitzerei im Appenzellerland und im Toggenburg, 2019.
  • Reichen, Philippe: Härte, Herz und Humor. Hans-Rudolf Merz. Eine Biographie, 2012.
  • Göldi, Max: Gaddafis Rache. Aus dem Tagebuch einer Geisel, 2018.
  • Von Matt, Othmar: «Hans-Rudolf Merz», in: Altermatt, Urs (a cura di): Das Bundesratslexikon, 2019, pp. 688-693.
  • Vatter, Adrian: Der Bundesrat. Die Schweizer Regierung, 2020.
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Suggerimento di citazione

Heidi Eisenhut: "Merz, Hans-Rudolf", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 10.10.2022(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/044859/2022-10-10/, consultato il 28.03.2024.