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Ferrovie federali svizzere (FFS)

Le FFS sono una soc. anonima a statuto speciale di proprietà della Conf. All'inizio del XXI sec. la loro quota di mercato nel traffico su rotaia si aggirava attorno all'87% per il trasporto di persone e al 90% nel settore merci. Le FFS gestiscono una rete ferroviaria lunga quasi 3000 km. Se, da una parte, dal 1975 sono state costruite nuove importanti tratte, prevalentemente nel quadro del progetto Ferrovia 2000 (concluso nel 2004), dall'altra, soprattutto dal 1994, è stato soppresso il trasporto di persone su singole linee e sono state abbandonate diverse linee secondarie.

Manifestino vodese anonimo in vista delle votazioni sul referendum del 20.2.1898 (Collezione privata).
Manifestino vodese anonimo in vista delle votazioni sul referendum del 20.2.1898 (Collezione privata). […]

Le prime ferrovie, nate in seguito a iniziative private o cant. e poi riunite nelle FFS, furono confrontate fin dall'inizio con una situazione finanziaria instabile, determinata dalle ingenti spese per la costruzione delle linee di base e dalla concorrenza fra i cant. interessati e i finanziatori it., franc. e ted. originata dalla scelta dei tracciati. La depressione, che durò dal 1873 al 1895 ca., fece definitivamente maturare la disponibilità alla nazionalizzazione di una parte delle Ferrovie. Dopo un'accanita campagna referendaria, l'idea di una ferrovia fed., ancora rifiutata a metà del XIX sec., riuscì a imporsi. La fondazione delle FFS fu decisa dal popolo il 20.2.1898 con l'accettazione del referendum sulla legge fed. concernente l'acquisto e l'esercizio di strade ferrate per conto della Conf., nonché l'ordinamento dell'amministrazione delle FFS, detta anche legge sul riscatto. Le cinque maggiori compagnie ferroviarie e diverse ferrovie minori private furono progressivamente statalizzate e riunite nelle FFS: nel 1902 la Ferrovia centrale svizzera, la Ferrovia del Nord-Est e le Ferrovie svizzere unite, nel 1903 la Ferrovia del Giura-Sempione. A queste si aggiunsero in seguito la Ferrovia del Gottardo (1909) e le ferrovie Giura-Neuchâtel (1913), della valle della Töss (1918), del Seetal (1922) e Uerikon-Bauma (1948). Insieme alla Giura-Sempione venne rilevata la ferrovia del Brünig e con la Nord-Est la flotta del lago di Costanza.

Riorganizzazione e ampliamento delle infrastrutture (1902-1918)

L'attività imprenditoriale delle FFS fu in un primo tempo largamente condizionata dalle considerevoli dimensioni del risanamento con cui erano confrontate. La contabilità venne centralizzata e le regole furono uniformate. Con la creazione dei consigli circondariali, le amministrazioni delle vecchie compagnie private furono subordinate alla direzione generale, al consiglio di amministrazione e, di conseguenza, alle autorità fed. Fatta eccezione per le linee del Gottardo e, in parte, del Giura-Sempione, le installazioni erano in pessime condizioni. Le cosiddette somme di riscatto superarono del 20% ca. il preventivo, sebbene quest'ultimo fosse già del 10% superiore alla stima del valore reale degli impianti. La messa in funzione di locomotive più potenti e più pesanti richiese notevoli interventi infrastrutturali. Il risanamento delle maggiori stazioni e l'ampliamento della rete con il raddoppio della linea in alcuni settori si rivelarono costosi. La linea del Sempione, iniziata dalla Compagnia del Giura-Sempione e contraddistinta dal traforo del Sempione, all'epoca il più lungo del mondo (il raddoppio fu completato nel 1922), fu la prima a essere portata a termine dalle FFS (1906). Le FSS iniziarono inoltre a sostituire il materiale rotabile, fino ad allora costituito da una varietà di piccole serie di veicoli, con grandi serie standardizzate.

Centralizzazione ed elettrificazione (1919-1944)

Le Châtelard (comune di Finhaut): centrale elettrica ad alta caduta costruita dalle FFS, con condotta forzata proveniente dalla diga di Emosson (Historisches Archiv ABB Schweiz, Baden).
Le Châtelard (comune di Finhaut): centrale elettrica ad alta caduta costruita dalle FFS, con condotta forzata proveniente dalla diga di Emosson (Historisches Archiv ABB Schweiz, Baden). […]

Nel periodo fra le due guerre l'amministrazione fu centralizzata e la rete venne elettrificata. L'apparato burocratico, definito ben presto con scherno "ipertrofia direttoriale", fu semplificato. Il numero dei consiglieri di amministrazione fu ridotto di tre quarti e lo stato maggiore dei direttori generali dimezzato. L'ex amministrazione della Ferrovia centrale, ubicata a Basilea, fu assegnata alla sede di Lucerna nel 1923, il circondario di San Gallo alla direzione di circondario di Zurigo. Negli anni precedenti la prima guerra mondiale, le ditte MFO e BBC avevano proceduto, a proprio rischio, all'elettrificazione di una singola linea delle FFS. Per l'ulteriore elettrificazione della rete le FFS avevano optato inizialmente per l'elettronica trifase della ferrovia del Sempione e non per quella monofase alternata più promettente sviluppata dalla MFO, cui si erano rivolte durante la prima guerra mondiale in concomitanza con la diminuzione delle risorse di carbone. Nel periodo interbellico l'elettrificazione fu portata avanti senza sosta nonostante la situazione congiunturale instabile e un indebitamento crescente. Le FFS costruirono proprie centrali elettriche (Piotta, Amsteg, Barberine), commissionarono lo sviluppo di nuovi tipi di locomotive e accelerarono la realizzazione degli impianti delle linee di contatto. Attorno alla metà del XX sec. la rete delle FFS poteva vantare un grado di elettrificazione unico al mondo: il 99,5%.

Concorrenza del traffico individuale e misure di privatizzazione dal 1944

"Svizzero, sostieni le tue ferrovie; Sì il 21 gennaio". Manifesto in vista della votazione del 21.1.1945 concernente la legge federale sulle FFS, realizzato da Bernhard Reber (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).
"Svizzero, sostieni le tue ferrovie; Sì il 21 gennaio". Manifesto in vista della votazione del 21.1.1945 concernente la legge federale sulle FFS, realizzato da Bernhard Reber (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).

La legge fed. sulle FFS del 1944 rese possibile una procedura di liquidazione unica di tutti i debiti, la creazione di un capitale di dotazione e l'adozione di misure di risanamento; tutto ciò contribuì al raggiungimento di risultati d'esercizio soddisfacenti fino alla fine del decennio 1960-70. Malgrado i grandi investimenti nelle stazioni più importanti, nelle stazioni di smistamento, nella modernizzazione dei percorsi e del materiale rotabile, la quota della ferrovia nei Trasporti diminuì rapidamente a favore del traffico su strada, le cui sovvenzioni da parte dello Stato erano da due a cinque volte superiori. Le ulteriori sovvenzioni erogate per concedere ribassi sulle tariffe, l'orario a cadenze regolari, il progetto Ferrovia 2000 e le ferrovie veloci permisero di recuperare parte del traffico viaggiatori a partire dal 1987; l'offerta nel traffico merci locale subì per contro una notevole riduzione. L'attenzione fu sempre più focalizzata sul traffico merci combinato strada-ferrovia (ad esempio dal 1985 con l'azienda di trasporti a collettame Cargo Domicilio, venduta nel 1996) e sull'ampliamento delle linee di transito (nuove trasversali ferroviarie alpine NTFA in realizzazione dal 1992, progetto di collaborazione con le ferrovie statali it. nel settore dei trasporti). La legge sulle ferrovie, sottoposta a revisione nel 1996, esonerò la Conf. e le FFS da obblighi nei confronti del traffico regionale. Nelle regioni scarsamente popolate, prive del sostegno finanziario di com. e cant., questa modifica portò, dopo un decennio di ampliamenti delle prestazioni, a una brusca inversione di rotta. Un'ulteriore revisione della legge sulle ferrovie trasformò le FFS da Regia federale in soc. anonima a statuto speciale a partire dall'1.1.1999. I dispositivi di riforma connessi a questa modifica di status hanno aperto la via alla privatizzazione e sono volti a promuovere la concorrenzialità delle FFS in un mercato europeo e sviz. liberalizzato.

FFS in cifre 1903-2010

AnnoViaggiatori (cifre arrotondate)Lunghezza media del tragitto (in km)Merci (1 000 t)Impiegati (media annuale)Saldo attivo (in milioni di franchi)
190350 011 00020,98 91625 102-0,1
191080 625 00025,013 14234 9857,9
191391 649 00025,114 61537 6831,6
191686 991 00021,515 26635 300-18,7
191868 585 00023,513 26934 614-54,8
192180 681 00022,412 03138 426-72,5
1925101 828 00023,416 43735 4571,5
1929126 550 00023,219 27633 53215,0
1936106 933 00024,712 80429 253-67,7
1941143 435 00026,623 31332 07118,5
1945204 883 00027,613 33634 966-25,6
1946206 446 00026,416 88236 47225,4
1957219 309 00030,726 04840 45525,2
1958221 626 00031,224 20740 6699,9
1964248 043 00034,336 44643 41719,3
1973223 903 00037,547 64440 909-92,6
1975210 563 00037,934 47540 867-622,8
1978203 443 00039,839 89638 003-622,6
1980216 302 00042,446 27038 367-593,5
1983217 182 00041,441 53039 099-431,7
1986228 467 00040,845 12737 010-356,8
1990244 400 00045,051 83037 9643a
1995253 200 000b46,347 35033 529-496a
2000286 800 000b44,860 50028 272146a
2003250 300 000c49,154 78028 70725a
2010347 100 00050,550 00028 143298a

a Introduzione nel 1987 di un nuovo contratto di prestazione: i bilanci presentati dopo il 1990 possono essere confrontati con quelli degli anni precedenti solo in misura limitata.

b Senza la navigazione del lago di Costanza.

c Nel 2003 le FFS hanno modificato il sistema per il conteggio dei propri utenti.

FFS in cifre 1903-2010 -  Historische Statistik der Schweiz; Rapporto di gestione delle FFS, 2000, 2003 e 2010

Riferimenti bibliografici

  • FFS Historic
  • Ein Jahrhundert Schweizer Bahnen, 1847-1947, 5 voll., 1947-1964
  • Rapporti di gestione delle FFS, 1957-
  • AA. VV., Schienennetz Schweiz, 1980 (19983)
  • P. Bairoch, «Les spécificités des chemins de fer suisses des origines à nos jours», in RSS, 39, 1989, 35-57
  • H. von Arx et al. (a cura di), La saga ferroviaria della Svizzera, 1996
  • G. Hürlimann, "Die Eisenbahn der Zukunft": Automatisierung, Schnellverkehr und Modernisierung bei den SBB 1955-2005, 2007
Link

Suggerimento di citazione

Hans-Peter Bärtschi: "Ferrovie federali svizzere (FFS)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 27.11.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/042003/2012-11-27/, consultato il 29.03.2024.