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Asino

Particolare della Natività e dell'adorazione dei Magi, olio su tavola di autore anonimo, verso il 1435 (chiesa di Valère, Sion, MV12982_79) © Musées cantonaux du Valais, Sion; fotografia Michel Martinez & Bernard Dubuis.
Particolare della Natività e dell'adorazione dei Magi, olio su tavola di autore anonimo, verso il 1435 (chiesa di Valère, Sion, MV12982_79) © Musées cantonaux du Valais, Sion; fotografia Michel Martinez & Bernard Dubuis. […]

I Balcani e i Paesi mediterranei sono le principali aree di diffusione dell'asino in Europa. Nell'Europa centrale e in Svizzera venne introdotto dai Romani; tuttavia il suo allevamento non è mai stato importante al nord delle Alpi. Da indagini archeologiche a Soletta-Vigier (II/III sec. d.C.) e nell'anfiteatro di Augusta Raurica (III sec. d.C.) sono emersi reperti ossei isolati. Gli scarsi resti dell'epoca romana fanno supporre che in Svizzera l'allevamento del Mulo non vi fosse praticato. Nel ME l'asino trovò impiego limitato nei trasporti (Someggiatura), e diversamente dal cavallo godette di poca considerazione. Per il cronista merovingio Gregorio di Tours, l'asino incarnava l'umiltà e quindi si prestava per essere montato dal clero. In un'illustrazione nel Codice di Manesse appare come animale da soma per un mercante. L'impiego dell'asino e del mulo è pure suggerito da reperti di piccoli ferri da zoccolo rinvenuti nel castello di Scheidegg (nel com. di Gelterkinden), nell'antica Wartburg e a Frohburg; rari sono invece i ritrovamenti ossei (ad esempio nella chiesa dei francescani di Basilea, e forse nel castello di Heitnau). Poiché è difficile distinguere asino, cavallo e mulo dallo scheletro, alcuni frammenti ossei di asino sono probabilmente rimasti non identificati. Gli asini non erano comunque rari in città, dove venivano utilizzati come bestie da soma. All'inizio del XIX sec., a Losanna i mugnai vendevano il latte di asina alle donne sterili e alle puerpere. Dai censimenti fed. del bestiame risulta nel 1876 un effettivo di 2113 capi, sceso a 359 nel 1956 e risalito a 2095 nel 1996; in questa data l'asino era più numeroso nei cant. Berna (528 capi) e Ticino (215), mentre rimase piuttosto raro nella Svizzera centrale. Spesso gli asini venivano allevati come Animali domestici e utilizzati per attività di svago.

Riferimenti bibliografici

  • J. Ewald, J. Tauber, Die Burgruine Scheidegg bei Gelterkinden, 1975, 82
  • J. Schibler, B. Stopp, «Osteoarchäologische Auswertung der hochmittelalterlichen Tierknochen aus der Barfüsserkirche in Basel», in Basel, Barfüsserkirche, Grabungen 1975-1977, a cura di D. Rippmannn, 1987, 331
  • N. Benecke, Der Mensch und seine Haustiere, 1994
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Suggerimento di citazione

Peter Lehmann; Karlheinz Steppan: "Asino", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 04.11.2004(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/041558/2004-11-04/, consultato il 28.03.2024.