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EmilWelti

23.4.1825 Zurzach, 24.2.1899 Berna, riformato, di Zurzach. Giurista, politico argoviese di area radicale, Consigliere di Stato, Consigliere agli Stati e Consigliere federale.

Ritratti di Emil Welti e Karoline Welti-Gross, dipinti nel 1887 da Karl Stauffer-Bern. Olio su tela, 85,5 x 66 cm ciascuno (Aargauer Kunsthaus, Aarau, Legat Dr. Welti-Kammerer, Inv. Nr. 698 e 699; fotografie Jörg Müller).
Ritratti di Emil Welti e Karoline Welti-Gross, dipinti nel 1887 da Karl Stauffer-Bern. Olio su tela, 85,5 x 66 cm ciascuno (Aargauer Kunsthaus, Aarau, Legat Dr. Welti-Kammerer, Inv. Nr. 698 e 699; fotografie Jörg Müller).

Emil Welti era il figlio maggiore di Jakob Friedrich Welti e di Barbara nata Fischhaber, che al momento del matrimonio nel 1824 passò dalla confessione cattolica a quella riformata. Suo padre fu municipale e presidente del tribunale distrettuale di Zurzach e per decenni deputato al Gran Consiglio argoviese nonché membro del tribunale cantonale; suo nonno, Abraham Welti, durante l'Elvetica fece parte dell'Assemblea nazionale e della Consulta. Emil Welti crebbe a Zurzach con tre sorelle e cinque fratelli, tra cui Johann Jakob Welti. Nel 1853 sposò Karoline Gross, figlia di Ulrich Gross, oste e municipale di Zurzach; la coppia ebbe due figli, Friedrich Emil e Luise Mathilde Welti.

Dopo la scuola elementare riformata e la scuola secondaria a Zurzach, dal 1840 Welti frequentò il liceo ad Aarau, conseguendo la maturità nel 1844, e in seguito studiò diritto a Jena e Berlino fino al 1847. Lo stesso anno ottenne il brevetto di avvocato e aprì un proprio studio a Zurzach. Volontario nell'esercito della Dieta federale durante la guerra del Sonderbund, non fu tuttavia mai coinvolto direttamente nelle azioni belliche. Incaricato dal governo argoviese, nell'autunno 1848 fu segretario dell'autorità inquirente contro il Consiglio di guerra del Sonderbund.

Welti compì una rapida ascesa politica. Eletto presidente del tribunale distrettuale di Zurzach dal Gran Consiglio argoviese nel 1852, nel 1856 divenne Granconsigliere e poco dopo entrò nel governo cantonale. Durante i dieci anni del suo mandato fu tre volte Landamano (1858-1859, 1862-1863 e 1866). Direttore del Dipartimento di giustizia (1856-1862), fu responsabile dell'introduzione di un nuovo Codice penale e di un nuovo Codice di procedura penale nonché della costruzione del penitenziario di Lenzburg (diritto penale). La parificazione giuridica degli ebrei argoviesi, per cui si era impegnato, non poté essere pienamente realizzata. A capo del Dipartimento dell'educazione (1862-1866) varò una nuova legge scolastica che introdusse l'obbligo scolastico per tutti i bambini e ragazzi dai sette ai quindici anni e migliorò la retribuzione degli insegnanti (scuola). Parallelamente fece carriera nell'esercito: primo tenente (1854), capitano (1856), maggiore di fanteria (1858) e comandante di battaglione al servizio del canton Argovia (1860), nel 1861 entrò nello Stato maggiore generale quale tenente colonnello e nel 1866 fu promosso a colonnello.

Dal 1857 al 1866 fu deputato al Consiglio degli Stati (Assemblea federale), che presiedette nel 1860 e 1866. Per tutta la vita ebbe ottimi rapporti con esponenti di tutti gli schieramenti politici. Si distinse quale esperto di politica militare ed estera, competente anche nelle questioni di bilancio e di ricorso. Durante l'affare della Savoia (1860) e i disordini delle elezioni per il Consiglio di Stato ginevrino (1864), Welti fu commissario della Confederazione a Ginevra (interventi federali).

Dal 1860 Welti era considerato un possibile candidato per il Consiglio federale. Per i radicali, desiderosi di sostituire i magistrati di lungo corso con nuove leve, Welti era l'alternativa all'Argoviese Friedrich Frey-Herosé, eletto nel 1848 nel primo governo federaleSe in occasione delle elezioni del 1860 Welti dichiarò che non avrebbe accettato un'eventuale elezione, nel 1863 si presentò contro Frey-Herosé, ma perse di misura al quarto turno. Tre anni dopo quest'ultimo annunciò le proprie dimissioni e l'8 dicembre 1866 Welti fu eletto in Consiglio federale al primo turno con 103 schede (maggioranza assoluta 80); ottennero altri voti Wilhelm Mathias Naeff (24) e Samuel Schwarz (18).

Le nouveau Conseil fédéral. Ritratto di gruppo del Consiglio federale per l'anno 1873 tratto da La Suisse illustrée. Journal pour la famille, n. 3, 18 gennaio 1873, p. 31. Incisione su legno della Xylographische Anstalt Buri e Jeker (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).
Le nouveau Conseil fédéral. Ritratto di gruppo del Consiglio federale per l'anno 1873 tratto da La Suisse illustrée. Journal pour la famille, n. 3, 18 gennaio 1873, p. 31. Incisione su legno della Xylographische Anstalt Buri e Jeker (Biblioteca nazionale svizzera, Berna). […]

Membro del governo federale dal 1867 al 1891, dopo il 1870 si affermò come magistrato forte, capace di trovare la maggioranza necessaria all'approvazione dei propri progetti. A più riprese (1869, 1872, 1876, 1880, 1884 e 1891) fu inoltre presidente della Confederazione, carica che all'epoca non veniva assegnata secondo il principio di anzianità o a turno; le elezioni equivalevano a una prova di popolarità, che Welti riuscì a riportare sei volte. Negli scontri politici del 1872 e 1874 sulla revisione della Costituzione federale Welti si profilò come fautore della centralizzazione dell'esercito e del diritto, imponendosi gradualmente sul suo antagonista, il federalista Jakob Dubs; nel 1872 quest'ultimo uscì quindi dal Consiglio federale. Durante lo stesso periodo, nel Kulturkampf assunse una posizione conciliante.

Fino al 1875 Welti diresse il Dipartimento militare. Dando seguito a una sua richiesta, nel 1868 il Consiglio federale decise di dotare le truppe di fanteria del fucile a ripetizione Vetterli come arma di ordinanza. Il merito principale di Welti fu la trasformazione delle forze militari composte da contingenti cantonali in un esercito federale, armato e istruito in maniera uniforme. Già nel 1868 presentò un progetto per una nuova organizzazione delle truppe. Nella guerra franco-prussiana (1870-1871), caratterizzata da tensioni tra Welti e il generale Hans Herzog, le problematiche della difesa nazionale emersero chiaramente, rafforzando la posizione di chi chiedeva la centralizzazione degli affari militari (milizie cantonali). L'esercito federale concepito da Welti fu in gran parte realizzato con la revisione della Costituzione del 1874.

Con alcune brevi interruzioni, dal 1877 al 1891 Welti diresse il Dipartimento delle poste e dei telegrafi, rinominato nel 1879 Dipartimento delle poste e delle ferrovie. Nell'anno in cui fu a capo del Dipartimento di giustizia e polizia venne ratificato il diritto delle obbligazioni svizzero (1881).

Già nel 1869, durante il suo primo mandato di presidente della Confederazione, Welti si era occupato della questione della ferrovia attraverso le Alpi. Quale presidente della prima conferenza internazionale del Gottardo ebbe un ruolo determinante nella decisione dell'Italia e degli Stati tedeschi di sostenere la costruzione della ferrovia del Gottardo e nella stipulazione dei relativi accordi internazionali (politica estera). Membro della Commissione del Gottardo composta da tre Consiglieri federali, Welti riuscì inoltre a far ottenere alla Confederazione e ai cantoni il diritto di codecisione nell'impresa ferroviaria. Nel 1878 difese con vigore i crediti supplementari chiesti da quest'ultima, contribuendo in modo decisivo alla sua salvezza.

Ritratto fotografico di Emil Welti. Carte de visite dell'atelier di Emil Nicola-Karlen a Berna, 1880 ca. (Burgerbibliothek Bern).
Ritratto fotografico di Emil Welti. Carte de visite dell'atelier di Emil Nicola-Karlen a Berna, 1880 ca. (Burgerbibliothek Bern).

Alla luce degli effetti rovinosi della concorrenza tra le società ferroviarie e di altri problemi, dall'inizio degli anni 1870 Welti propugnò un maggiore controllo sulle ferrovie, preconizzando anche una loro statalizzazione. Nel 1872 difese una nuova legge ferroviaria che trasferì la competenza per il rilascio delle concessioni dai cantoni alla Confederazione e nel 1883 sottopose la gestione finanziaria delle società ferroviarie al controllo dello Stato. Dopo il fallimento delle trattative per l'acquisto della Ferrovia del Nord-Est da parte della Confederazione, Welti cercò di estendere l'influenza di quest'ultima sul settore tramite l'acquisto di azioni. Nel 1890-1891 la Confederazione riuscì ad acquisire partecipazioni nella Ferrovia del Giura-Sempione e gli organi direttivi della Ferrovia centrale svizzera autorizzarono l'acquisto della stessa da parte dello Stato, che deteneva già metà del capitale azionario. L'Assemblea federale approvò la transazione, ma gli oppositori ricorsero al referendum popolare. Il 6 dicembre 1891 i votanti si espressero contro la statalizzazione della Ferrovia centrale. Lo stesso giorno Welti annunciò le dimissioni dal governo federale, convinto di non poter più raggiungere i propri obiettivi in ambito ferroviario. La sua politica fu tuttavia proseguita dal suo successore in Consiglio federale, Josef Zemp, e nel 1898 Welti riuscì ancora a vedere approvato il riscatto delle ferrovie in votazione popolare.

Dopo le dimissioni, Welti divenne vicepresidente del Consiglio del Politecnico federale. Durante tutta la vita si era impegnato per la formazione, aveva imparato l'italiano da autodidatta e compiuto studi di storia del diritto che nel 1866 gli valsero il dottorato honoris causa dell'Università di Zurigo. Cofondatore della Società storica del canton Argovia, occasionalmente fu supplente di lingue antiche al liceo di Berna. Su incarico del Consiglio federale, nel 1892 si recò a Madrid per rinnovare il trattato commerciale con il regno di Spagna. Brillante oratore, già in vita fu paragonato al cancelliere tedesco Otto von Bismarck. Fu insignito della cittadinanza onoraria di Ginevra (1860) e Aarau (1867) e commemorato con un monumento a Zurzach e Aarau, con francobolli e strade a lui intitolate ad Aarau, Berna e Zurigo.

Se nella prima metà del XX secolo la figura di Welti fu ancora oggetto di ammirazione, dagli anni 1940 prevalsero le critiche nei suoi confronti. La ricerca storica dibatté in particolare il ruolo di Welti nella guerra franco-prussiana e la sua relazione con Alfred Escher. Negli anni 1870 la rete politica di Welti e il «sistema Escher» costituivano un influente centro di potere nello Stato federale e i due leader si rispettavano e trattavano da pari. Un presunto deterioramento del loro rapporto legato alle difficoltà finanziarie della Ferrovia del Gottardo che nel 1878 portarono alle dimissioni di Escher da presidente del consiglio di direzione non trova conferma nelle fonti. Anche il coinvolgimento di Welti nello scandalo attorno al suicidio di sua nuora, Lydia Welti-Escher, è controverso. Durante il matrimonio, quest'ultima ebbe una relazione con l'artista Karl Stauffer-Bern, con cui fuggì a Roma, dove lei fu ricoverata in una clinica psichiatrica e lui incarcerato. Per molto tempo si suppose che fosse stato Welti, in veste di Consigliere federale, a far imprigionare Stauffer-Bern; nuovi studi d'archivio dimostrano, invece, che non aveva né voluto né istigato la carcerazione del pittore.

Riferimenti bibliografici

  • Conzemius, Victor (a cura di): Briefwechsel Philipp Anton von Segesser (1817-1888), 9 voll., 1983-2011.
  • Jung, Joseph (a cura di): Digitale Briefedition Alfred Escher, Relaunch Januar 2022.
  • Hunziker, Jakob: Emil Welti im Aargau, 1900 (Argovia, 28).
  • Weber, Hans: Bundesrat Emil Welti. Ein Lebensbild, 1903.
  • Welti, Peter: «Das Weltbild von Bundesrat Emil Welti», in: Argovia, 63, 1951, pp. 5-161.
  • Eggenberger, Peter: Bundesrat Emil Welti. Sein Einfluss auf die Bundesverfassungsrevision von 1874, 1972.
  • Jung, Joseph: Alfred Escher, 1819-1882. Der Aufbruch zur modernen Schweiz, 4 voll., 2006.
  • Jung, Joseph (a cura di): Lydia Welti-Escher. Ein gesellschaftspolitisches Drama. Selbstzeugnisse, Briefe und neue Erkenntnisse, 2008.
  • Arx, Bernhard von: Konfrontation. Die Wahrheit über die Bourbaki-Legende, 2010.
  • Altermatt, Urs; Staehelin, Heinrich: «Emil Welti», in: Altermatt, Urs (a cura di), Das Bundesratslexikon, 2019, pp. 118-124.
  • Aufdermauer, Claudia; Staehelin, Heinrich: Bundesrat Emil Welti. 1825-1899, 2020.
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Suggerimento di citazione

Claudia Aufdermauer: "Welti, Emil", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 26.10.2022(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/003813/2022-10-26/, consultato il 19.03.2024.