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AntonioArcioni

11.4.1811 Corzoneso, 21.11.1859 Leontica, catt., di Corzoneso. Figlio di Giacomo, proprietario terriero, e di Giuseppina Gatti. (1851) Giulietta Bonavia, di Milano. Entrato al servizio della Spagna nel 1834, combatté contro le truppe carliste; fu insignito di alte onorificenze militari e nel 1844 tornò in patria con il grado di capitano. Nella guerra del Sonderbund comandò una compagnia di cacciatori ticinesi presso Airolo. Repubblicano, nella primavera del 1848 sostenne la rivolta antiaustriaca dei Lombardi con un corpo di ca. 1500 volontari ticinesi, riuscendo a portarsi a ca. 30 km da Trento. Contrasti con il suo superiore lo spinsero a tornare nella valle di Blenio alla fine di aprile del 1848. Con 200 volontari, nell'autunno dello stesso anno intraprese dal Ticino un'avanzata, nel tentativo, peraltro infruttuoso, di raggiungere il lago di Como attraverso la val d'Intelvi. Comandante della Legione dell'emigrazione it., nella primavera del 1849 appoggiò la Repubblica romana. In giugno e luglio, con la Legione che portava il suo nome partecipò alla difesa di Roma; dalle truppe repubblicane fu perciò promosso generale, con effetto retroattivo a partire dal 3.5.1849. Tornato nel Ticino, si dedicò al commercio del legno. Divenne in seguito istruttore cant. delle milizie ticinesi, poi comandante della piazza d'armi di Bellinzona e infine deputato liberale al Gran Consiglio (1855).

Riferimenti bibliografici

  • DBI, 3, 782 sg.
  • R. Arcioni, «Il generale A. Arcioni», in Rivista militare della Svizzera italiana, 39, 1967, 87-111
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Dati biografici ∗︎ 11.4.1811 ✝︎ 21.11.1859

Suggerimento di citazione

Marco Jorio: "Arcioni, Antonio", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 26.11.2002(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/034324/2002-11-26/, consultato il 29.03.2024.