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Uruguay

Carta di situazione Uruguay © 2010 DSS e cartografia Kohli, Berna.
Carta di situazione Uruguay © 2010 DSS e cartografia Kohli, Berna.

I coloni spagnoli si stabilirono nella regione dell'attuale U. nel XVII sec., soprattutto per assicurare la loro supremazia nei confronti dei Portoghesi. Solo dal 1777 la regione fece ufficialmente parte della Spagna e del vicereame del Rio de la Plata. Lo Stato nazionale odierno, che prese nome dal fiume U., nacque nel 1830. Da allora questo Stato cuscinetto dovette sempre cercare di affermarsi nei confronti dei grandi Stati confinanti, il Brasile e l'Argentina. Dalla fine del XIX sec. l'U. è chiamato la Svizzera dell'America del sud, a causa delle sue piccole dimensioni, della mancanza di risorse naturali, della sua pop. prevalentemente di origine europea e del suo sistema democratico relativamente stabile. Durante i suoi due mandati (1903-07, 1911-15), il pres. José Batlle y Ordóñez si ispirò alla Costituzione sviz., che del resto servì anche da modello alla nuova Costituzione uruguaiana del 1919. Dal 1973 al 1984 una brutale dittatura militare interruppe la democrazia. Nel 2004, il pres. Tabaré Vázquez nel suo discorso di investitura dichiarò di voler nuovamente trasformare l'U. nella Svizzera dell'America del sud. La Conf. nominò un viceconsole in U. già nel 1859, poi un console nel 1864. Durante la prima guerra mondiale difese gli interessi dell'Impero ted. in U. e quelli uruguaiani in Germania. La Svizzera aprì l'odierna ambasciata a Montevideo nel 1947; l'U. ha un'ambasciata a Berna.

L'emigrazione sviz. verso l'U. non ebbe la stessa importanza di quella verso l'Argentina. La città di Nueva Helvecia (oggi Colonia Suiza) fu fondata da coloni sviz. nel 1862-63. Nel 1860 la banca basilese Siegrist & Fender vi acquisì proprietà terriere, che rivendette soprattutto a coloni della Svizzera ted. Il buon centinaio di fam. sviz. emigrate in U. ricevette prestiti statali e attrezzi agricoli come aiuto iniziale. Gli Svizzeri svilupparono l'economia lattiera e introdussero la produzione di formaggio. Dalla fine degli anni 1880-90 sempre più Ticinesi, attivi tra l'altro nella costruzione, si stabilirono in U. Gli immigrati sviz. fondarono org. di mutuo soccorso in ambito sociale e sanitario e in particolare soc. di tiro come a Nueva Helvecia, Montevideo, Paysandú e Minas. Inizialmente queste ass. servirono anche a difendere gli interessi degli Svizzeri contro i gauchos, che ai nuovi arrivati contendevano terreni e proprietà. Soprattutto a Nueva Helvecia i legami storici con la Svizzera contribuirono a plasmare l'identità locale e regionale. Il ricordo degli antenati sviz. è tenuto vivo dal circolo Centro Helvético, da gruppi di danza, cori, monumenti e dalla festa del primo agosto, celebrata dagli anni 1970-80. Nel 2009 i cittadini sviz. residenti in U. erano 994. Dopo il colpo di Stato militare del 1973 alcuni oppositori del regime riuscirono a raggiungere la Svizzera, dove ottennero asilo politico. Nel 2009, 350 Uruguaiani risiedevano in Svizzera. Nel 1944 alcuni immigrati sviz. e discendenti di immigrati fondarono la Camera di commercio Svizzera-U., allo scopo di rafforzare i rapporti commerciali bilaterali, tradizionalmente buoni. L'U. è un piccolo ma interessante partner economico per la Svizzera. Le esportazioni sviz. verso l'U. superano di gran lunga le importazioni e consistono soprattutto in prodotti farmaceutici, orologi e macchine di alta tecnologia. Gli investimenti sviz. in U. hanno interessato soprattutto l'industria alimentare. Dal 1976 il gruppo Nestlé è presente nel Paese, dove è attivo sul mercato del cacao e del caffè. Dal 1923 Svizzera e U. hanno sottoscritto sei accordi bilaterali, fra cui uno sulla protezione degli investimenti (1988).

Riferimenti bibliografici

  • Documentazione del DFAE
  • J. C. F. Wirth, Colonia suiza hace ochenta años, 1944
  • A. M. Tomeo F., Suiza en Paysandú, 2004
  • S. Ziegler, Suizos en Uruguay, 2006

Suggerimento di citazione

Thomas Fischer: "Uruguay", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 14.01.2014(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/003400/2014-01-14/, consultato il 28.03.2024.