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Enrico deSacco

ca. 1418, menz. l'ultima volta nel 1479 . Figlio di Giovanni (->). Conte. Dal 1436 risulta fra i pretendenti alla successione ereditaria dell'ultimo conte von Toggenburg. Nel 1437 la comunione ereditaria nobile lasciò al Paese di Svitto la fortezza di Grinau. S. cedette in pegno la propria parte della contea di Uznach a Svitto e Glarona, privilegiando così i cant. rurali rispetto a Zurigo. Con le sue signorie nel Reno anteriore, S. fece parte della Lega Grigia, il cui tribunale nel 1446 gli impose di concedere al Comun grande di Lumnezia-Vals il diritto di proposta per la nomina del balivo (poi di Ammann). Nel 1457, in accordo con gli ab. della Lumnezia, fissò in una legge il divieto all'immigrazione di forestieri. Signore della Mesolcina, cercò di comporre i contrasti con Milano. Nel 1450 si riappacificò con il duca Francesco Sforza in merito alle pensioni e ai privilegi doganali e tranquillizzò i com. della Mesolcina promulgando nuovi statuti (1452). Il suo piano del 1458 di concludere un'alleanza con Milano provocò però tumulti nella Lega Grigia; l'abate di Disentis placò gli animi ottenendo che S. con il com. giurisdizionale della Foppa entrasse a far parte nella Cadi abbaziale; da parte sua S. promise di tenere aperto alla gente della Cadi il proprio castello di Mesocco. Nel 1479 si fece includere nel trattato di pace fra Milano e i Conf.; nello stesso anno cedette le sue signorie al figlio Giovanni Pietro (->).

Riferimenti bibliografici

  • G. Hofer-Wild, Herrschaft und Hoheitsrechte der Sax im Misox, 1949, 52-73, 175
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Scheda informativa
Dati biografici ∗︎ ca. 1418 Ultima menzione 1479

Suggerimento di citazione

Florian Hitz: "Sacco, Enrico de", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 13.01.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/029252/2012-01-13/, consultato il 28.03.2024.