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Céligny

Com. GE, enclave nel cant. Vaud; comprende il villaggio di C. che domina il lago e il vallone di Brassus, e l'enclave della Grande e della Petite Coudre. Le sponde del lago sono state realizzate a partire dalla fine del XIX sec.; (1163: Siliniacum). Pop: 312 ab. nel 1850, 390 nel 1900, 415 nel 1950, 633 nel 1990, 599 nel 2000.

Piano in prospettiva cavaliera di Céligny. Disegno a penna e acquerello realizzato attorno al 1550 (Archives d'Etat de Genève; fotografia A. & G. Zimmermann).
Piano in prospettiva cavaliera di Céligny. Disegno a penna e acquerello realizzato attorno al 1550 (Archives d'Etat de Genève; fotografia A. & G. Zimmermann). […]

Nel lago e nelle tombe a ovest del villaggio sono stati rinvenuti oggetti dell'età del Bronzo; inoltre sono state ritrovate importanti vestigia di un insediamento romano, in particolare dei frammenti di acquedotto e di mosaici, e tombe risalenti verosimilmente all'epoca burgunda. Le tombe erano situate a un livello inferiore della villa romana, che dipendeva dalla contea Equestre. Dal XIV sec. il vescovo di Ginevra deteneva su C., riunito alla castellania (mandement) di Peney, diritti eminenti, quali il diritto di alta giustizia, di banno e di riscossione dell'imposta dagli ab. del villaggio. Altri diritti di natura economica appartennero ai nobili di C. o all'abbazia di Bonmont. Nel 1469 il vescovo Giovanni Ludovico di Savoia accordò franchigie agli uomini dei mandement di Jussy, Thiez e Peney, mettendoli al sicuro dall'arbitrio degli ufficiali. I membri della comunità di C. godettero anche della protezione del duca di Savoia, ottenuta nel 1441 in cambio di un beneficio e rinnovata nel 1490. Questo impegno in favore del duca venne rivendicato nel 1536 dai Bernesi, che avevano ripreso i diritti del duca di Savoia sul Paese di Vaud, alimentando così il contenzioso con Ginevra fino al trattato di Losanna (1564). Nel 1536 i procuratori degli ab. di C. prestarono un giuramento di fedeltà alla signoria di Ginevra, subentrata al vescovo. C. venne riunito alla castellania di Peney poi, nel 1547, formò una castellania con Genthod. I limiti territoriali del com. vennero aspramente negoziati con Berna, che rifiutò di cedere il corridoio di Bogis-Bossey che separava l'enclave di C. da quella dei due Coudres. I conflitti di giurisdizioni e di confini si susseguirono fino all'accordo formalizzato nel 1726. I confini attuali tra i cant. Vaud e Ginevra sono stati fissati dalla legge ginevrina del 1953, modificata nel 1971 dopo la costruzione dell'autostrada. I due cant. si sono accordati circa la ripartizione dei compiti relativi alla distribuzione dell'acqua e dell'elettricità, alla depurazione delle acque, alla polizia e al mantenimento delle strade e ad altre questioni di vicinato. Un curato è menz. a C. dal 1275. La parrocchia rif. data del 1536. Il tempio, antica chiesa romanica di S. Martino, è bruciato nel 1991. I lavori di restauro e di scavo intrapresi dal 1991 al 1994 hanno rilevato l'esistenza di una villa del IV-V sec., a sua volta sostituita da due chiese in legno; da una di queste ha avuto origime l'attuale chiesa, riaperta nel 1993. Un tempo com. esclusivamente viticolo, C. è divenuto alla fine del XX sec. principalmente residenziale.

Riferimenti bibliografici

  • G. Fatio, Céligny, 1949
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Entità politiche / Comune

Suggerimento di citazione

Catherine Santschi: "Céligny", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 05.07.2005(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002892/2005-07-05/, consultato il 28.03.2024.