RuthDreifuss

9.1.1940 San Gallo, senza confessione, di Endingen. Economista, sindacalista, politica socialista ginevrina, Consigliera federale, prima presidente della Confederazione.

Ruth Dreifuss, prima presidente della Confederazione, pronuncia la sua allocuzione del primo agosto davanti alle telecamere della televisione svizzera. Il discorso fu registrato l'8 luglio 1999 sulle rive del lago di Bienne (KEYSTONE / Lukas Lehmann, immagine 1629128).
Ruth Dreifuss, prima presidente della Confederazione, pronuncia la sua allocuzione del primo agosto davanti alle telecamere della televisione svizzera. Il discorso fu registrato l'8 luglio 1999 sulle rive del lago di Bienne (KEYSTONE / Lukas Lehmann, immagine 1629128).

Figlia di Sidney Dreifuss, commerciante, e di Jeanne nata Bicard, segretaria, Ruth Dreifuss crebbe a Berna (1942-1945), poi a Ginevra. Jean-Jacques Dreifuss, professore di medicina all'Università di Ginevra, è suo fratello maggiore. Dal XVII secolo i Dreifuss risiedettero a Endingen, uno dei pochissimi luoghi nella Confederazione in cui gli ebrei erano autorizzati a stabilirsi (giudaismo). Originari dell'Alsazia, i Bicard si insediarono in Svizzera dopo il 1871. Responsabile del Comitato ebraico d'assistenza ai rifugiati di San Gallo, tra il 1938 e il 1939 Sidney Dreifuss collaborò con Paul Grüninger nell'accoglienza clandestina di profughi. Dopo il diploma alla scuola di commercio nel 1958, Ruth Dreifuss frequentò la scuola di studi sociali di Ginevra dal 1959 al 1961. Ottenuta una maturità commerciale con una formazione parallela alla professione nel 1967, concluse gli studi all'Università di Ginevra con una licenza in scienze economiche (matematica) nel 1970. Non si sposò e non ebbe figli. Fu redattrice del settimanale Cooperazione (1961-1964), assistente sociologa al Centro psicosociale universitario di Ginevra (1965-1967), poi assistente alla facoltà di scienze economiche e sociali dell'Università di Ginevra (1970-1972). Collaboratrice scientifica del Servizio della cooperazione tecnica (dal 1977 Direzione della cooperazione allo sviluppo e dell'aiuto umanitario) presso il Dipartimento politico (dal 1979 Dipartimento federale degli affari esteri, DFAE) dal 1972 al 1981, supervisionò diversi progetti in America latina, in Africa e ad Haiti e collaborò ai lavori che condussero all'adozione nel 1976 della legge federale sulla cooperazione allo sviluppo e l'aiuto umanitario internazionali.

Designata segretaria centrale dell'Unione sindacale svizzera (USS) nel 1981, fu responsabile dei rapporti con i sindacati della Svizzera romanda, della promozione della parità tra uomo e donna, delle assicurazioni sociali e del diritto del lavoro. Inoltre rappresentò i lavoratori e le lavoratrici della Svizzera in seno all'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). Membra del Partito socialista (PS) dal 1964, fu consigliera comunale di Berna dal 1989 al 1992. Candidata socialista nel canton Berna nel 1991, non fu eletta al Consiglio nazionale. In seguito alle dimissioni di René Felber dal Consiglio federale, il 3 marzo 1993 la maggioranza di destra dell'Assemblea federale elesse il socialista Francis Matthey al posto di Christiane Brunner, unica candidata presentata dal gruppo socialista, vittima di una violenta campagna ai suoi danni; messo sotto pressione del suo partito, Matthey rinunciò alla carica. Proposta dal gruppo socialista insieme a Brunner, il 10 marzo Dreifuss fu eletta al terzo turno con 144 voti. La sua elezione fu possibile solo dopo che ebbe trasferito il suo domicilio legale da Berna a Ginevra. Il divieto di avere due Consiglieri federali domiciliati nello stesso cantone fu poi abrogato nella Costituzione federale del 1999.

L'elezione di Ruth Dreifuss in Consiglio federale nell'edizione principale del telegiornale della televisione della Svizzera francese del 10 marzo 1993 (Radio Télévision Suisse, Ginevra, Play RTS).
L'elezione di Ruth Dreifuss in Consiglio federale nell'edizione principale del telegiornale della televisione della Svizzera francese del 10 marzo 1993 (Radio Télévision Suisse, Ginevra, Play RTS). […]

In Consiglio federale Dreifuss succedette a Flavio Cotti alla guida del Dipartimento federale dell'interno (DFI), cui erano affidati la politica universitaria (università), la ricerca scientifica, le assicurazioni sociali, la sanità e, fino al 1997, l'ambiente. Sotto la sua guida fu conclusa la decima revisione dell'assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS): l'inserimento di un diritto alla rendita indipendente dallo stato civile e di accrediti per compiti educativi e assistenziali migliorò la posizione delle donne, a fronte però di un innalzamento della loro età pensionabile a 64 anni (in vigore dal 2005). Sotto la sua direzione entrò inoltre in vigore la legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal, 1996). In seguito alla bocciatura in votazione popolare nel 1999 di un progetto promosso da Dreifuss, l'assicurazione maternità fu introdotta nel 2004, dopo il suo ritiro dal Consiglio federale. In ambito culturale, si impegnò in favore della diversità linguistica (plurilinguismo; revisione nel 1996 dell'articolo 116 sulle lingue della Costituzione del 1874; articolo 70 della Costituzione del 1999) e dell'introduzione di un articolo costituzionale sulla cultura (articolo 69 della Costituzione del 1999; politica culturale). La lotta contro l'epidemia di Aids fu accompagnata da una riforma della politica in materia di droghe, fondata sul sistema dei quattro pilastri (prevenzione, terapia, riduzione dei danni e repressione), che autorizzò la distribuzione di eroina sotto controllo medico e portò alla revisione della legge federale sugli stupefacenti (adottata in votazione popolare nel 2008). Sotto la guida di Dreifuss, la Svizzera partecipò appieno ai programmi dell'Unione europea (UE) in materia di formazione e ricerca. La Consigliera federale sostenne inoltre la creazione della Commissione federale contro il razzismo (1995) e contribuì attivamente alla soluzione della questione degli averi ebraici non rivendicati delle vittime della Shoah e all'analisi storica del ruolo della Svizzera durante la seconda guerra mondiale (commissione Bergier). Vicepresidente del Consiglio federale nel 1998, nel 1999 divenne la prima presidente della Confederazione.

Intervista di 50 minuti con la Consigliera federale Ruth Dreifuss, registrata il 21 aprile 1995 a Berna su pellicola 16 mm in bianco e nero dall'associazione Films Plans-Fixes. Intervista di Joëlle Kuntz, video di Willy Rohrbach, suono e montaggio di Nag Ansorge (Association Films Plans-Fixes, Losanna, n. 1125).
Intervista di 50 minuti con la Consigliera federale Ruth Dreifuss, registrata il 21 aprile 1995 a Berna su pellicola 16 mm in bianco e nero dall'associazione Films Plans-Fixes. Intervista di Joëlle Kuntz, video di Willy Rohrbach, suono e montaggio di Nag Ansorge (Association Films Plans-Fixes, Losanna, n. 1125). […]

Dopo le sue dimissioni alla fine del 2002, assunse diversi mandati sul piano internazionale nell'ambito dell'accesso ai medicamenti. Impegnata in favore dei diritti umani specialmente in seno alla Commissione internazionale contro la pena di morte e alla Commissione globale sulle politiche della droga, fu particolarmente coinvolta nella difesa dei diritti degli stranieri, dei profughi e dei sans-papiers. In un periodo caratterizzato dalla recessione e dall'aumento della disoccupazione, difese quale Consigliera federale le conquiste dello Stato sociale, promosse la parità tra uomo e donna e si guadagnò il rispetto dell'Assemblea federale per il suo pragmatismo. Le fu spesso rimproverato l'aumento dei costi della sanità, malgrado l'introduzione della LAMal, mentre sul piano internazionale le fu riconosciuto il suo ruolo di pioniera in materia di politiche della droga. Femminista convinta (femminismo), Dreifuss fu uno dei pochi membri del Consiglio federale a non aver fatto parte in precedenza dell'Assemblea federale. Prima donna socialista e prima persona di origine ebraica eletta nel governo svizzero, fu insignita dei dottorati honoris causa dell'Università di Haïfa (1999), dell'Università ebraica di Gerusalemme (2000), dell'Università di Friburgo (2006) e delle Università di Neuchâtel e Berna (2022).

Riferimenti bibliografici

  • Dipartimento federale dell'interno (a cura di): Points forts du mandat de la Conseillère fédérale Ruth Dreifuss, 2002. 
  • Fischli, Isabella Maria: «Dreifuss ist unser Name». Eine Politikerin, eine Familie, ein Land, 2002.
  • Späti, Christina: «Ruth Dreifuss», in: Altermatt, Urs (a cura di): Das Bundesratslexikon, 2019, pp. 632-637.
  • Breger, Jennifer: «Ruth Dreifuss», in: Shalvi/Hyman Encyclopedia of Jewish Women. Jewish Women's Archive, consultato il 30.6.2022.
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Suggerimento di citazione

Michaël Flaks: "Dreifuss, Ruth", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 23.11.2022(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/028730/2022-11-23/, consultato il 16.04.2024.