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Grächen

Com. VS, distr. Visp; (1210: de Grachan; 1250: de Granges). Stazione turistica situata nella valle della Vispa, attorniata da una fitta foresta (Grächerwald). G. è situato su un terrazzo posto nel prolungamento del ghiacciaio di Ried, che si estende per 5 km da Ried a Bärgji e a tratti ha un'ampiezza di 1 km. Pop: 338 ab. nel 1850, 389 nel 1900, 665 nel 1950, 1254 nel 2000. Sono stati rinvenuti utensili e oggetti per la caccia e per la guerra dell'età del Bronzo e una tomba di epoca romana. Una cappella, edificata nel 1433 e dedicata a S. Giacomo, fu abbandonata nel XVII sec. in seguito alla costruzione di una nuova chiesa. Nel 1750 G. si separò dalla parrocchia di Stalden e divenne indipendente. L'agricoltura, incentrata sulla coltivazione della patata, della segale e dell'orzo, conobbe periodi difficili, spec. nella prima metà del XVII sec., quando i cereali non riuscirono a raggiungere la maturazione a causa dell'estrema calura. Nella seconda metà del XVIII sec. la pop. cadde in uno stato di grande indigenza a causa della neve, del gelo e dei temporali che distrussero le colture. La regione di G. è riconosciuta come la più arida del Vallese e, addirittura, delle Alpi. La vicinanza del ghiacciaio permette tuttavia un'ampia distribuzione dell'acqua attraverso condutture idriche (bisses). Collegato al fondovalle da una strada costruita nel 1953, il villaggio punta sul turismo fam., sia invernale (sci alpino e di fondo, pattinaggio) sia estivo (passeggiate ed escursioni). Nel 2003 si sono registrati ca. 400'000 pernottamenti negli alberghi, chalet e appartamenti della stazione turistica (60% in inverno). Il più celebre ab. originario di G. è l'umanista Thomas Platter, il cui ricordo è perpetuato in un piccolo museo.

Riferimenti bibliografici

  • Bulletin de la Murithienne, 69, 1952, 104-113
  • A. L. Schnidrig, Grächen, 1952
  • S. Fux, Familien- und Dorfchronik von Grächen, 1900-2000, 2001
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Classificazione
Entità politiche / Comune

Suggerimento di citazione

Rachel Siggen-Bruttin: "Grächen", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 17.07.2007(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002807/2007-07-17/, consultato il 28.03.2024.