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CesareRossi

21.9.1887 Pescia (Toscana), 9.8.1967 Roma, cittadino it. Socialista, poi sindacalista rivoluzionario e interventista, dal 1915 fu redattore del Popolo d'Italia e nel 1919 aderì al fascismo, divenendo nel 1922 capo dell'ufficio stampa di Benito Mussolini. Coinvolto nell'assassinio di Giacomo Matteotti, pubblicò un memoriale in cui ne addossava la responsabilità al duce (1924) e fu perciò imprigionato. Nel 1926, dopo la sua liberazione, si rifugiò in Francia. Attirato con l'inganno nell'enclave it. di Campione, nell'agosto del 1928 fu arrestato dalla polizia fascista, portato in Italia e condannato a 30 anni di reclusione. Il rapimento di R., seguito da una vivace reazione della stampa sviz., aprì una seria crisi politica fra Berna e Roma; malgrado alcune note di protesta il Consiglio fed. rinunciò però a chiedere all'Italia la restituzione di R.

Riferimenti bibliografici

  • Documenti diplomatici italiani, serie VII, vol. 6, 1967
  • DDS, 9
  • M. Cerutti, Fra Roma e Berna, 1986, spec. 249-261
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Scheda informativa
Dati biografici ∗︎ 21.9.1887 ✝︎ 9.8.1967

Suggerimento di citazione

Mauro Cerutti: "Rossi, Cesare", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 26.11.2010. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/027950/2010-11-26/, consultato il 28.03.2024.