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Confederazione di Stati

I due termini di conf. di Stati e Stato federale entrarono in uso in Germania all'inizio del XIX sec. Sia in Germania sia in Svizzera divennero lentamente formule che riflettevano un antagonismo politico. Nell'accezione comune, la conf. di Stati si distingue dallo Stato fed. per il suo fondamento giur.: la conf. si basa su un patto la cui modifica necessita dell'approvazione di tutti i membri, lo Stato fed. su una costituzione la cui revisione necessita di una semplice maggioranza qualificata. La conf. di Stati è una collettività che di per sé non ha il carattere di Stato e non può quindi emanare leggi vincolanti per il singolo Stato membro. Delimitare con esattezza i due termini è comunque assai difficile e dunque la validità analitica del concetto di conf. di Stati, così come proposto, è alquanto dubbia.

I testi di diritto pubblico non sono concordi nel considerare la Svizzera tra il 1815 e il 1848 una conf. di Stati nel senso qui esposto. Nel 1824 Hermann Wilhelm Eduard Henke affermò che dopo il 1815 la Conf. costituì una conf. di Stati e non uno Stato fed. Ludwig Snell diffuse ulteriormente questa tesi in un manuale del 1837, in cui formulò pure la definizione del termine. Altro criterio di distinzione che egli aggiunse fu quello delle competenze dell'autorità centrale, molto più contenute nella conf. di Stati che nello Stato fed. Anche nel XX sec. gli studi giur. hanno privilegiato l'idea di una Svizzera dopo il 1815 esplicitamente o implicitamente conf. di Stati; si ritiene infatti che, come avevano già sostenuto nel 1847 le monarchie conservatrici europee e i cant. del Sonderbund, il Patto federale, in ragione della sua natura di diritto intern. pubblico, avrebbe potuto essere modificato solo con il consenso unanime dei 22 cant. I difensori di questa tesi, come Snell, fanno riferimento alla relativa debolezza del potere centrale rispetto all'Elvetica o alla Mediazione. A volte si ricorda inoltre che l'art. 1 del Patto fed. conferiva ai cant. - non alla Conf. - la garanzia reciproca delle proprie costituzioni.

Altre fonti importanti contestano però questa tesi: la Dieta definiva i cant. quali "membri dello Stato fed." già in un decreto del 20.8.1816 e utilizzava i termini "Costituzione" e "Patto fed." indifferentemente e quali sinonimi in uno stesso documento. Già nel XIX sec. la tesi della conf. di Stati trovò opposizione in Simon Kaiser e Johann Jakob Blumer, e anche in Jakob Dubs, secondo cui non si potevano mettere sullo stesso piano l'intreccio di alleanze dell'ancien régime e le forme di unione sorte successivamente. Secondo Dubs la conf. di Stati rappresentava certamente un avvicinamento tra due o più Stati, ma non implicava una fusione; il Patto del 1815 e la Costituzione federale del 1848 fondarono invece entità statali nuove, diverse da quelle degli Stati che le componevano. Per lui il criterio dell'ampiezza delle competenze non permetteva una delimitazione precisa, poiché non esprimeva una "diversità specifica", ma solo un "più o meno", cioè una valutazione quantitativa. Quanto alla questione del fondamento di diritto intern. pubblico, Dubs riteneva che Snell non avesse centrato il cuore del problema; il diritto intern. pubblico regolava le alleanze fra Stati, non la dottrina delle unioni organiche tra Stati, retta dal diritto costituzionale. Anche la Conf. del 1815 aveva la sua "Costituzione", sebbene tale termine venisse per lo più evitato; allo stesso modo lo Stato fed. aveva conservato fino a un certo punto la sua natura contrattuale. Dubs considerava quindi la Conf. del 1815 un'entità mista che conteneva già, in nuce, lo Stato fed. Questa opinione era condivisa da Friedrich Stettler, che nel 1847 evidenziò come il Patto del 1815 avesse rappresentato "per molti aspetti un perfezionamento dei rapporti conf."; di conseguenza la questione della natura giur. di questa complessa entità non aveva una risposta univoca.

Qualunque sia stato il grado di simpatia di Dubs e Stettler per i radicali, e dunque per lo Stato fed., bisogna riconoscere che i loro argomenti in favore della tesi secondo cui la Svizzera del Patto fed. fosse un'entità politica che andava oltre la semplice conf. di Stati sono probanti: tra il 1815 e il 1848 sorsero, per mezzo di Concordati che fissarono il Diritto federale, numerose istituzioni comuni all'insieme della Conf., in cui si trova già formulato il concetto di "cittadinanza sviz.". Il parere dei costituzionalisti del sec. scorso, che riducevano la costruzione politica nata dal Patto fed. ad una conf. di Stati nel senso della definizione riportata in apertura, va perciò rivista.

Riferimenti bibliografici

  • H. W. E. Henke, Öffentliches Recht der Schweizerischen Eidgenossenschaft und der Kantone der Schweiz, 1824
  • L. Snell, Handbuch des Schweizerischen Staatsrechts, 2 voll., 1837-1844
  • F. Stettler, Das Bundesstaatsrecht der Schweizerischen Eidgenossenschaft gemäss den Entwicklungen seit dem Jahr 1798 bis zur Gegenwart, 1847
  • S. Kaiser, Schweizerisches Staatsrecht, 3 voll., 1858-1860
  • J. Dubs, Das öffentliche Recht der Schweizerischen Eidgenossenschaft, parte 2, 1878
  • M. Kopp, Die Geltung des Mehrheitsprinzips in eidgenössischen Angelegenheiten vom 13. Jahrhundert bis 1848 in seiner Bedeutung für die alte Eidgenossenschaft, 1959
  • J.-F. Aubert, Petite histoire constitutionelle de la Suisse, 19793
  • J.-F. Aubert, «De la confédération d'Etats à l'Etat fédéral: le cas de la Suisse», in Rivista di diritto amministrativo e tributario ticinese, 1, 1999, 539-553
  • A. Kölz, Le origini della Costituzione svizzera, 1999 (ted. 1992)
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Suggerimento di citazione

Andreas Kley: "Confederazione di Stati", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 10.01.2013(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/027472/2013-01-10/, consultato il 29.03.2024.