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Bourg-Saint-Pierre

Com. VS, distr. d'Entremont, situato presso la frontiera italo-sviz.; si compone di B., dell'ospizio del Gran San Bernardo e della frazione di Allèves, disabitata dalla fine del XIX sec.; (1125: Burgus Sancti Petri; antico nome ted.: Sankt Petersburg). Pop: 305 ab. nel 1850, 400 nel 1870, 355 nel 1900, 227 nel 1950, 524 nel 1960, 212 nel 2000. Tappa obbligata sulla strada del Mont-Joux, aperta nel IV sec. a.C., B. fu probabilmente abitato dall'epoca romana. Un monastero-ospizio (abbazia di S. Pietro del Mont-Joux) è menz. dall'812/820; devastato a più riprese, perse importanza dopo il 1050 a favore del nuovo ospizio del Gran San Bernardo. Alla metà dell'XI sec., i conti di Savoia si impossessarono della località, alla quale accordarono franchigie e privilegi per il trasporto attraverso il passo, in cambio dell'apertura e della manutenzione della strada. Dopo la conquista da parte degli ab. dell'alto Vallese (1475), B. ottenne dal vescovo di Sion il mantenimento del diritto di sosta e il monopolio della manutenzione delle strade (viérie), perso nel 1809; il com. trasse in seguito vantaggi dall'incremento di traffico con l'introduzione della libertà di commercio.

Dal XIII sec. B. divenne borgo fortificato, difeso dai castelli di Quart e di Allinges, distrutti nel 1475. Tra il 1475 e il 1536 fece parte del governo del basso Vallese, poi di Saint-Maurice (1536-1798). Il primo santuario, eretto probabilmente nell'VIII sec., venne distrutto dai Saraceni nel X sec. (forse verso il 940). Hugues, vescovo di Ginevra (ca. 993-1020), ricostruì la chiesa verso l'anno Mille. Nel 1739 venne costruito l'attuale edificio barocco accanto all'antico campanile romanico. B., località di montagna situata a 1632 m in un clima rude, le cui terre rimasero perlopiù incolte, ha beneficiato soprattutto del transito. Con l'apertura del tunnel del Sempione (1906) e la modernizzazione dei mezzi di trasporto agli inizi del XX sec., il com. si è gradatamente spopolato. I lavori per il traforo stradale del Gran San Bernardo (1964), lo sfruttamento del tunnel e il turismo di transito hanno rallentato l'esodo creando nuovi posti di lavoro.

Riferimenti bibliografici

  • L. Blondel, «L'Eglise et le Prieuré de Bourg-Saint-Pierre», in Vallesia, 1, 1946, 21-41
  • L. Moret-Rausis, Bourg-Saint-Pierre, souvenirs d'autrefois et images d'aujourd'hui, 1956
  • L. Quaglia, La Maison du Grand-Saint-Bernard des origines aux temps actuels, 19722
  • L. Quaglia, «Les services du passage du Saint-Bernard établis à Bourg-Saint-Pierre», in Ann. val., 1973, 43-76
  • HS, III/1, 248-252
  • AA. VV., Une région, un passage, 1989
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Suggerimento di citazione

Catherine Raemy-Berthod: "Bourg-Saint-Pierre", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 14.10.2004(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002676/2004-10-14/, consultato il 19.03.2024.