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Invenzioni

Il termine designa al tempo stesso un'elaborazione della fantasia creativa e l'oggetto o l'opera in cui essa si concretizza, in particolare le scoperte tecniche. Fino al XVIII sec. le invenzioni derivarono spesso dall'esperienza pratica (acquisita da artigiani o attraverso lavori di "bricolage"), in seguito furono in misura sempre maggiore frutto dello sviluppo e della Ricerca scientifica.

La Svizzera, Paese di inventori

Macchina idraulica costruita nel 1747 da Johann Jakob Wirz per rifornire d'acqua gli stabilimenti di candeggio di Zurigo-Enge; veduta laterale (scala in piedi e pollici) realizzata con un disegno a penna di Johann Felix Corrodi (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Macchina idraulica costruita nel 1747 da Johann Jakob Wirz per rifornire d'acqua gli stabilimenti di candeggio di Zurigo-Enge; veduta laterale (scala in piedi e pollici) realizzata con un disegno a penna di Johann Felix Corrodi (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Per brevetti registrati, la Svizzera si colloca in una posizione di primo piano. L'elevato numero di brevetti è però anche riconducibile alla relativa semplicità della procedura sviz. di deposito di un brevetto, che non prevede nessun esame materiale preliminare. In Svizzera sono state brevettate numerose piccole innovazioni, mentre sono state rare le scoperte pionieristiche. Nel XIX sec. la meccanica di precisione, altamente sviluppata, e l'Orologeria furono alla base di numerose invenzioni, quali ad esempio i cosiddetti androidi (robot giocattolo dalle sembianze umane) o il primo orologio da tasca con ricarica automatica. A inventori sviz. si devono molte importanti innovazioni che contribuirono a migliorare il settore dell'Industria delle macchine (telaio per la tessitura dei nastri di seta, macchina da ricamo con navetta, otturatore Martini-Henry-Stutzer ecc.). A causa della ristrettezza del mercato e di un'industria poco incline a lanciarsi in progetti innovativi, le invenzioni sviz. sovente non vennero sfruttate sul piano commerciale o furono realizzate solo all'estero, come ad esempio la fibra sintetica, la catena della bicicletta, la macchina a vapore a due pistoni, il motore a scoppio per automobili, la turbina idraulica o, nel XX sec., l'orologio a diapason.

Nell'Industria dei generi voluttuari e alimentari, le novità nell'ambito della produzione resero le invenzioni indispensabili allo sviluppo del settore, permettendo loro di affermarsi con più facilità: il Cioccolato al latte, il dado da brodo, gli alimenti pronti per neonati e nel XX sec. il caffè solubile (Nescafé) ebbero diffusione mondiale.

Significative invenzioni sviz. del XX sec. furono, tra l'altro, la cerniera a lampo, la chiusura a strappo e l'orologio al quarzo. Invenzioni di fondamentale importanza furono realizzate spec. dall'Industria chimica, i cui innovativi laboratori di ricerca e di sviluppo consentivano di studiare in modo mirato nuovi procedimenti e prodotti. La sintesi delle vitamine e l'insetticida DDT derivano da invenzioni sviz. Tuttavia dal decennio 1990-2000 anche questo settore lamenta nel campo della Biotecnologia e della tecnologia genetica la dipendenza quasi totale da invenzioni provenienti dagli Stati Uniti. Nuovi farmaci e prodotti agroalimentari vengono acquisiti attualmente dall'industria chimica rilevando aziende di sviluppo più piccole e innovative.

Promozione delle invenzioni e della ricerca

L'industria svolge un ruolo centrale sia nella creazione sia nella realizzazione delle invenzioni. Mentre è sempre stato messo in rilievo l'alto livello tecnologico dell'industria sviz., l'importanza delle invenzioni per lo sviluppo dell'economia pubblica non è stata oggetto di dibattito fino alla fine del XX sec. Le misure statali per promuovere le invenzioni sono state di conseguenza poco incisive.

Lo Stato può sostenere le invenzioni promuovendo la ricerca e lo sviluppo, proteggendo le invenzioni con brevetti e sostenendo industrie innovative. L'impegno attivo dello Stato in questo campo è però modesto. Dal 1943 la Conf. sostiene inoltre la ricerca industriale attraverso la commissione per il promovimento della ricerca scientifica (più tardi commissione per la tecnologia e l'innovazione). Si tratta però di uno strumento da sempre molto contestato, in particolare dall'industria chimica, fino agli anni 1980-90 contraria al sostegno alla ricerca applicata da parte dello Stato, cui non voleva concedere l'accesso ai propri laboratori di ricerca e di sviluppo. L'assenza dello Stato in ampi settori della ricerca applicata e la specificità del sistema di formazione, che genera una forza lavoro in prevalenza mediamente qualificata ma solo in pochi casi di primissimo livello, favoriscono la concentrazione dei mezzi sulle invenzioni di miglioramento. In campi importanti dell'alta tecnologia vengono raramente depositati brevetti sviz.

Negli anni 1980-90 sono state lanciate diverse iniziative per favorire il sostegno dello Stato alle aziende innovative, che però sono state accolte con molte riserve dall'industria. Un decreto fed. per l'introduzione di una garanzia contro i rischi dell'innovazione è stato combattuto dagli esponenti dell'industria e respinto in votazione popolare nel 1985. Oggi lo Stato cerca di sostenere le invenzioni incoraggiando in primo luogo il trasferimento del sapere dalle univ. all'economia.

Protezione delle invenzioni grazie ai brevetti

Se lo Stato da un lato ha compiuto pochi sforzi per incentivare le invenzioni, dall'altro si è preoccupato di proteggere l'invenzione quale proprietà dell'inventore (Proprietà intellettuale). I primi tentativi di regolamentazione dei brevetti risalgono alla Repubblica elvetica, ma fino al 1887 entrarono in vigore solo leggi di protezione cant., spesso inefficaci. La protezione del brevetto a livello nazionale era ancora vista come un'ingerenza nella libertà professionale che avrebbe potuto alimentare tendenze monopolistiche. Solo nel 1887 fu possibile iscrivere nella Costituzione fed. un articolo sulla protezione delle invenzioni, dei disegni e dei modelli (art. 64). La sua attuazione fu affidata all'ufficio fed. della proprietà intellettuale, fondato nel 1888 (dal 1996 ist. fed. della proprietà intellettuale, istituzione autonoma di diritto pubblico), che si occupava della pubblicazione dei brevetti dopo un controllo preliminare. Caso unico in Europa, la legge fed. prevedeva la possibilità del brevetto solo per le invenzioni che era possibile rappresentare mediante modello, escludendo così le industrie chimica e tessile. Su pressione estera (spec. della Germania e degli Stati Uniti), e poiché nel frattempo l'industria chimica aveva superato la strategia dell'imitazione, la legge fu sottoposta a revisione nel 1907 e venne a cadere la condizione della rappresentazione mediante modello. Divenne quindi possibile brevettare i procedimenti chimici, ma non i composti stessi. Nel corso del XX sec. la protezione dei brevetti fu estesa ad altri settori. Nel 1954 furono incluse nella legge sui brevetti le invenzioni legate alla produzione di alimentari e al finissaggio dei tessuti, mentre i composti chimici, i farmaci e gli alimentari ne rimasero esclusi per rispondere alle esigenze dell'industria. Quest'ultima in effetti riteneva che il segreto di fabbricazione potesse tutelare più efficacemente i suoi interessi rispetto alla protezione dei brevetti, che per quanto garantita dallo Stato, implicava l'obbligo di rendere parzialmente pubblica l'invenzione da proteggere. Oltre all'industria, anche le casse malati furono favorevoli all'esclusione dei medicamenti dalla protezione dei brevetti per consentire la produzione di farmaci di imitazione, meno costosi. Solo nel 1978, con la prima legge sui brevetti senza articoli restrittivi, divenne possibile brevettare farmaci e sostanze chimiche. In tempi recenti si discute l'opportunità di brevettare anche esseri viventi (sementi, organismi geneticamente modificati), come auspicato dall'industria chimica.

In seguito all'intensificazione delle relazioni economiche intern., negli ultimi anni la legislazione nazionale in materia di brevetti è passata in secondo piano. Dopo la creazione di un ufficio brevetti europeo, cui la Svizzera ha aderito nel 1978, il numero di brevetti nazionali è diminuito costantemente, mentre i brevetti europei sono in continuo aumento.

Riferimenti bibliografici

  • «Messaggio del Consiglio federale all'Assemblea federale del 25.4.1950 concernente la revisione della legge sui brevetti d'invenzione del 25.4.1950», in Foglio federale, 1950, 1, 933 (versione disponibile in ted. e franc.)
  • R. Gerster, Patentierte Profite, 1980
  • 100 anni Ufficio federale della proprietà intellettuale, 1988
  • Beiträge der Schweiz zur Technik, 1991
  • AA. VV., Innovationsfähigkeit und Innovationsverhalten der Schweizer Wirtschaft, 1992
  • J. Tanner, «Property rights, Innovationsdynamik und Marktmacht», in Die neue Schweiz?, a cura di A. Ernst, E. Wigger, 1996, 273-303
Completato dalla redazione
  • Chachereau, Nicolas: Les débuts du système suisse des brevets d'invention (1873-1914), 2022.
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Suggerimento di citazione

Niklaus Stettler: "Invenzioni", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 04.12.2006(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/026218/2006-12-04/, consultato il 19.03.2024.