Comune nel canton Vaud, nel distretto di Broye-Vully, situato sulla riva meridionale del lago di Neuchâtel e comprendente la frazione di Ostende (un tempo Chevrottet). Prima attestazione: Chevroth (1286). Popolazione: 229 abitanti nel 1764, 365 nel 1850, 429 nel 1870, 367 nel 1900, 335 nel 1950, 276 nel 1980, 383 nel 2000, 403 nel 2010.
A Chevroux sono state individuate 12 stazioni palafitticole risalenti al Neolitico e all'età del Bronzo. Quelle di Chevroux-La Bessime e Chevroux-Village, particolarmente ricche di reperti, figurano fra i 56 siti palafitticoli svizzeri iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco. Sono state rinvenute anche alcune tombe di epoca romana. Una torre fortificata altomedievale dominava il lago. Se si eccettuano i legami di dipendenza dal castello di Vaumarcus nel XIV secolo, Chevroux ha sempre fatto parte della signoria di Grandcour. Appartenente al baliaggio bernese di Avenches (1536-1798), il comune era retto da un Consiglio dei Dodici. Dal 1803 al 2006 faceva parte del distretto di Payerne. Sul piano spirituale faceva capo alle parrocchie di Dompierre-le-Grand e di Ressudens; ebbe un pastore vicario dal 1733 al 1845 e un Concistoro. La cappella di S. Giovanni Battista reca ancora gli stemmi della Savoia. Durante il XVIII e il XIX secolo il porto di Chevroux fu un importante luogo di transito di merci. Attorno al 1780 venne aperta una locanda (auberge de l'Ours). Una fabbrica di tela indiana, filiale della Fabrique di Cortaillod, visse il suo periodo migliore fra il 1770 e il 1785. A partire dal XIX secolo l'agricoltura e la pesca furono integrate dall'arboricoltura. Dal 1970 il comune trae sostanziali benefici dal suo porto, fra i più grandi della Svizzera (950 posti, con cantiere navale). Chevroux conta numerose residenze secondarie e un campeggio.