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Rock e pop

Secondo "megaconcerto" all'Hallenstadion di Zurigo (1968) © KEYSTONE/Photopress.
Secondo "megaconcerto" all'Hallenstadion di Zurigo (1968) © KEYSTONE/Photopress. […]

Nata nei Paesi anglofoni negli anni 1950-60 e basata su elementi derivanti dal blues, dal rhythm and blues e dal rock'n'roll, la musica rock si diffuse in Svizzera alcuni anni più tardi. I "megaconcerti" all'Hallenstadion di Zurigo tenuti nel 1967 dal gruppo britannico dei Rolling Stones e nel 1968 da Jimi Hendrix, sfociati in disordini, costituirono le prime pietre miliari. Presto nacque un vivace movimento con propri punti di incontro, media e piccole case discografiche.

Secondo "megaconcerto" all'Hallenstadion di Zurigo (31.5.1968) © KEYSTONE/Photopress.
Secondo "megaconcerto" all'Hallenstadion di Zurigo (31.5.1968) © KEYSTONE/Photopress. […]

Les Sauterelles con Toni Vescoli vennero considerati i Beatles sviz. Il gruppo Krokodil, fondato da Düde Dürst e Hardy Hepp, univa invece elementi blues e psichedelici. I Minstrels e i Rumpelstilz, formatisi attorno al cantante e paroliere Polo Hofer, furono negli anni 1970-80 gli artefici dei primi successi del rock in dialetto svizzeroted., che più tardi divenne il marchio distintivo di un rock specificamente sviz., che ebbe Berna quale centro nevralgico. Il cantautore bernese Mani Matter fu un'importante figura d'integrazione di questo genere, come dimostra il disco omaggio Matter Rock (1992), con cover delle sue canzoni. Oltre a Hofer produssero con successo brani in dialetto tra l'altro i gruppi Patent Ochsner e Züri West. Negli anni 1980-90 ebbero successo a livello intern. il gruppo hard rock solettese Krokus e gli zurighesi Dieter Meier e Boris Blank degli Yello, che attraverso la loro dance-beat sperimentale sfruttavano le possibilità di computer e campionatore. Proveniente dalla scena punk e wave sviz., il gruppo femminile Kleenex (dal 1980 Liliput) registrò successi in Gran Bretagna. Stephan Eicher, che affonda le proprie radici nella scena punk bernese, si affermò nell'area francofona. Alla fine degli anni 1980-90 i friburghesi Young Gods acquisirono notorietà intern. come esponenti dell'Industrial Rock; all'inizio del XXI sec. i ticinesi Gotthard fecero lo stesso come gruppo hard rock. A metà degli anni 1990-2000 l'argoviese René Baumann (noto come DJ Bobo) riuscì a imporsi nelle classifiche intern. Il gruppo hip hop Sens Unik è originario della Svizzera franc.; oltre la scena hip hop si sono distinti Bligg (Marco Bliggensdorfer), Greis (Grégoire Vuilleumier) e Stress (Andres Andrekson).

Manifesto per un'esposizione al Museo delle arti decorative di Losanna nel 1978, realizzato dal grafico Werner Jeker (Biblioteca nazionale svizzera).
Manifesto per un'esposizione al Museo delle arti decorative di Losanna nel 1978, realizzato dal grafico Werner Jeker (Biblioteca nazionale svizzera). […]

La Rote Fabrik di Zurigo, aperta nel 1980, divenne presto un importante centro della scena rock sviz. Grazie alla diffusione massmediatica e alla commercializzazione, dagli anni 1980-90 la musica rock e pop è divenuta un fattore economico centrale quale parte integrante della cultura popolare e giovanile (Gioventù, Musica, Radio). L'agenzia di eventi musicali Good News di André Bechir è leader del settore a livello sviz. e all'inizio del XXI sec. organizzava ca. 100 manifestazioni con 600'000-800'000 spettatori ogni anno. A partire dalla rivista giovanile Pop, fondata a Zurigo nel 1965, Jürg Marquard creò un gruppo mediatico intern. Grandi festival di musica che propongono concerti rock hanno luogo tra l'altro a Berna, Frauenfeld, Montreux, Nyon e San Gallo. Anche gli stadi di calcio sviz. ospitano regolarmente concerti di grandi star intern. della musica rock e pop. Alcune città come Basilea, Berna, Lucerna e Zurigo offrono premi, borse di studio e contributi alla produzione.

Riferimenti bibliografici

  • AA. VV., «Rock und Chanson», in Musikleben in der Schweiz, a cura di D. Rosset, 1991
  • Action Rock-Guide, 1996-1997
  • S. Mumenthaler, BeatPopProtest, 2001
  • C. Merki (a cura di), Musikszene Schweiz, 2009
Completato dalla redazione
  • Grand, Lurker; Tschan, André P. (a cura di): Heute und danach. The Swiss Underground Music Scene of the 80's, 2012.
  • Künzli, Stefan: Schweizer Rock-Pioniere. Eine Spurensuche in den rebellischen Gründerjahren, 2021.
  • Amacher, Urs: Der Pop Pot Club 68. Das legendäre Musiklokal für die Jugend in Olten von 1968 bis 1972, 2022 (20232).
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Suggerimento di citazione

Christoph Ballmer: "Rock e pop", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 05.01.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/024568/2012-01-05/, consultato il 16.04.2024.