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Domenico EgidioRossi

1.9.1659 Fano (Marche), 19.2.1715 Fano, catt., di Arzo (oggi com. Mendrisio). Figlio di Joseffo, di Fano. Una prima menz. del 1689 documenta la sua presenza nei pressi di Vienna in qualità di pittore quadraturista e poi di architetto al servizio del principe di Liechtenstein. Tra le sue prime opere si annovera il palazzo Caprara a Vienna (1698) per il conte Enea Silvio Caprara. Nel 1692 il conte Hermann Jakob Czernin gli attribuì il controllo sull'attività edilizia della sua fam. in Boemia e in Austria. Nel 1697 entrò alle dipendenze del margravio di Baden-Baden. Tornò in Italia nel 1707, dove lavorò tra l'altro per Francesco Farnese (1712), duca di Parma e Piacenza. Esponente del barocco franco-renano, tra le sue opere più importanti figurano il castello di Rastatt (Baden) e il progetto della sistemazione urbana della città (1697-1707).

Riferimenti bibliografici

  • G. Passavant, Studien über D. E. Rossi und seine baukünstlerische Tätigkeit innerhalb des süddeutschen und österreichischen Barocks, 1967
  • W. E. Stapfel, D. E. Rossi als Architekt des Rastatter Schlosses, 1986
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Suggerimento di citazione

Eliana Perotti: "Rossi, Domenico Egidio", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 24.11.2010. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/024553/2010-11-24/, consultato il 28.03.2024.