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Pittura di storia

La pittura di storia ha per oggetto la rappresentazione di eventi storici di particolare importanza. Rivolta al vasto pubblico, mira a esprimere la coscienza identitaria di un gruppo, per esempio di una cittadinanza o una nazione.

Alla fine del ME e soprattutto in epoca moderna, nei palazzi com., nelle costruzioni a carattere difensivo e sui ponti comparvero dipinti incentrati sulla storia patria, sovente accostati a rappresentazioni cristiane. Un suggestivo esempio di adesione alla storia cristiana e al tempo stesso alla storia nazionale è costituito dai cicli pittorici della Hofbrücke e della Kapellbrücke a Lucerna. Esplicitamente autorizzata da Giovanni Calvino, la pittura di storia si sviluppò con continuità anche nei cant. rif.

Combattimento eroico di Uli Rotach durante la battaglia dello Stoss nel 1405. Gouache realizzata nel 1829 da Ludwig Vogel (Collezione privata).
Combattimento eroico di Uli Rotach durante la battaglia dello Stoss nel 1405. Gouache realizzata nel 1829 da Ludwig Vogel (Collezione privata). […]

Nel XVIII e nella prima metà del XIX sec. la pittura di storia beneficiò di nuovi impulsi dalla rilettura della storia nazionale, reinterpretata come un processo evolutivo, orientato verso il progresso. Principale fonte di ispirazione furono i modelli letterari e la loro trasposizione nella stampa d'arte. Per gli illuministi la pittura di storia e il Monumento, strettamente correlati, rappresentavano elementi centrali del discorso patriottico. Le imprese eroiche degli antenati e le antiche virtù borghesi erano considerate esempi da prendere a modello. A causa della mancanza di committenze pubbliche, questi assunti trovarono però soltanto parziale applicazione.

Solo dopo la nascita dello Stato fed., nella seconda metà del XIX sec., la pittura di storia conobbe un periodo di grande fioritura, che trovò espressione soprattutto nelle scene di battaglia. Lo Storicismo stimolò l'interesse per la rappresentazione realistica e dettagliata di episodi salienti della storia sviz. Gli affreschi di Ernst Stückelberg per la cappella di Tell e la Fuga di Carlo il Temerario di Eugène Burnand suscitarono una vasta eco anche al di fuori degli ambienti artistici. In Svizzera, a differenza di quanto avvenne negli altri Paesi, gli eventi della storia recente non furono quasi mai presi a soggetto. Accanto ai temi nazionali, la pittura di storia si ispirò agli avvenimenti cant. e com. La tipologia dei dipinti variava dalle opere di piccolo formato riprodotte negli almanacchi ai Panorami monumentali, che divennero vere e proprie attrazioni pubbliche. Nelle Acc. di belle arti del XIX sec. la pittura di storia era considerata il genere artistico più importante e come tale assunse un ruolo centrale nella formazione degli artisti.

Una sintesi dei principali temi nazionali è riportata nelle tavole di Karl Jauslin raccolte nel volume Bilder aus der Schweizergeschichte (1896), ripubblicate in innumerevoli varianti e stampe diffuse anche nelle scuole. La celebrazione pittorica del patriottismo raggiunse il culmine nell'ambito delle grandi feste, in particolare con le decorazioni effimere che ornavano i padiglioni e i tableaux vivants che accompagnavano i cortei e i Festspiele (Feste federali).

Verso la fine del XIX sec. lo storicismo perse la sua forza persuasiva e, di riflesso, anche il concetto di pittura di storia entrò in crisi. All'accurata ricostruzione dei fatti subentrò una messinscena priva di coordinate temporali, che privilegiava la componente emotiva. Gli affreschi di Ferdinand Hodler per la sala d'armi del Museo nazionale, costruito nel 1898, segnarono la rottura definitiva con la tradizione della riproduzione fedele. Dopo la prima guerra mondiale la pittura di storia trovò espressione spec. in grandi affreschi pubblici che evocavano un passato eroico, rivisitandolo in chiave attuale. Le opere risalenti al periodo interbellico sono strettamente correlate al movimento della Difesa spirituale. Già all'epoca si impose però il film di soggetto storico, molto amato dal pubblico, che relegò in secondo piano la pittura di storia.

Nel secondo dopoguerra la pittura di storia ebbe un ruolo marginale. La storia non costituiva più la principale fonte di ispirazione per gli artisti e gli studiosi non auspicavano più una trasposizione artistica degli eventi storici di maggiore rilievo. Solo nelle riproduzioni che ornano le aule scolastiche la pittura di storia sopravvive in una versione modernizzata.

Riferimenti bibliografici

  • F. Zelger, Heldenstreit und Heldentod, 1973
  • Zeichen der Freiheit, cat. mostra Berna, 1991
  • AH, 10
  • F. Haskell, Le immagini della storia, 1997 (inglese 1993)
  • T. W. Gaehtgens, U. Fleckner (a cura di), Historienmalerei, 1996
  • S. Germer, M. F. Zimmermann (a cura di), Bilder der Macht - Macht der Bilder, 1997
  • Von Anker bis Zünd, cat. mostra Zurigo, Ginevra, 1998
Link

Suggerimento di citazione

François de Capitani: "Pittura di storia", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 07.12.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/024481/2012-12-07/, consultato il 18.04.2024.