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JacobBernoulli

27.12.1654 Basilea, 16.8.1705 Basilea, rif., di Basilea. Figlio di Nicolaus, commerciante, Granconsigliere e giudice, e di Margarethe Schönauer. Judith Stupan, di Basilea. Magister artium nel 1671, ottenne la licenza in teol. a Basilea nel 1676; nello stesso periodo e da autodidatta studiò matematica, contro il volere del padre. Scoprì le scienze naturali cartesiane e la matematica contemporanea quando era ancora precettore a Ginevra e in Francia (1676-80) e durante un viaggio di formazione in Olanda, Inghilterra e Germania (1681-82). Dal 1683 diede lezioni private di fisica sperimentale a Basilea. Dopo alcune pubblicazioni sulla compressibilità dell'aria e sul centro di irraggiamento dell'oscillazione, gli fu attribuita (1687) la cattedra di matematica di Basilea, che mantenne fino alla morte (gli succedettero il fratello Johann (->) fino al 1748, e il figlio omonimo di questi (->) fino al 1790). A partire dal 1689 pubblicò a Basilea cinque dissertazioni sulle serie infinite, che B. applicò soprattutto alla quadratura e rettificazione delle curve, servendosi della cosiddetta disequazione di B. ("bernoulliana") e trasformando per la prima volta l'induzione completa in un processo dimostrativo sistematico generale. Dal 1684, assieme al fratello Johann, si dedicò a una personale e pionieristica reinterpretazione del calcolo infinitesimale, in particolare dell'opera di Gottfried Wilhelm Leibniz, che lo portò a numerose scoperte (per esempio, theorema aureum per il raggio di curvatura del 1691). A partire dal 1690 uscirono i suoi lavori di geometria differenziale, ad esempio sulla spirale parabolica e logaritmica, sulla curva catenaria, velaria e lintearia, isocrona e brachistocrona e sulla cosiddetta equazione differenziale di B. Nel 1691 utilizzò per primo in una pubblicazione il termine "integrale", coniato a Basilea e ripreso da Leibniz. Nel 1692, in seguito alla disputa con il fratello Johann a proposito del problema della brachistocrona, gettò le basi del calcolo delle variazioni (distribuzione statistica di B.). Divenne membro delle Acc. delle scienze di Parigi (1699) e Berlino (1701). Nel diario che tenne a partire dal 1677 (Meditationes, solo in parte pubblicato) registrò le proprie scoperte scientifiche; qui figurano i lavori preparatori della trattazione sistematica del calcolo delle probabilità, con tra l'altro l'introduzione dei cosiddetti numeri di B. e la prima enunciazione della legge dei grandi numeri, ancora oggi fondamentale nella statistica. Rimase invece incompiuta la progettata Ars conjectandi, uscita postuma a Basilea nel 1713. Le ricerche sulla forma di una trave carica lo portarono a elaborare la teoria sistematica dell'elasticità, con cui gettò le premesse per la soluzione di numerosi problemi della tecnologia moderna. Piuttosto introverso e negli ultimi anni cagionevole di salute, B. ebbe solo pochi allievi, fra cui il fratello Johann, il nipote Nicolaus (->) e il basilese Jacob Hermann. Ebbe scambi epistolari con il fratello Johann, Leibniz e Nicolas Fatio de Duillier.

Riferimenti bibliografici

  • Ars conjectandi, 1713
  • Opera omnia, 1744
  • Die Werke von J. Bernoulli, 6 voll., 1969- (apparsi: voll. 1-4)
  • Die Streitschriften von J. und Johann Bernoulli, 1991
  • Der Briefwechsel von J. Bernoulli, 1993
  • Poggendorff, Hwb., 7a, 75-77
  • DSB, 2, 46-51
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Scheda informativa
Appartenenza familiare
Dati biografici ∗︎ 27.12.1654 ✝︎ 16.8.1705

Suggerimento di citazione

Fritz Nagel: "Bernoulli, Jacob", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 11.06.2004(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/023988/2004-06-11/, consultato il 19.03.2024.