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Valcolla

Ex comune del canton Ticino e valle, distretto Lugano, dal 2013 aggregato con Bogno, Cadro, Carona, Certara, Cimadera e Sonvico al comune di Lugano. La valle, dai profili scoscesi, si estende per ca. dieci km in direzione sud ovest dalla vetta del monte Gazzirola (2116 m) lungo il corso del fiume Cassarate fino alla sua confluenza con il Capriasca (420 m) e confina con la val Cavargna, in Lombardia, raggiungibile attraverso il passo di San Lucio. Essa comprende gli ex comuni di Bogno, Certara, Cimadera e Valcolla. Quest'ultimo fu istituito nel 1956 con la fusione dei comuni di Colla, Insone, Piandera, Scareglia e Signôra (Bogno, Certara e Cimadera rifiutarono l'aggregazione). Prima attestazione: Colla (1264). Popolazione: (valle) 610 abitanti nel 1591, 1765 nel 1900, 1131 nel 1950, 816 nel 2000; (Colla, Insone, Piandera, Scareglia e Signôra) 1167 abitanti nel 1850, 1088 nel 1900, 687 nel 1950; (ex comune Valcolla) 532 abitanti nel 1960, 558 nel 2000, 601 nel 2010, 630 nel 2012.

Valcolla: carta di situazione 2012 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2022 DSS.
Valcolla: carta di situazione 2012 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2022 DSS.

Dal IX-X sec. la valle, i cui abitati erano probabilmente semplici casolari o stazioni per la transumanza, fece parte della curtis di Sonvico della chiesa (dal 1040 ca. monastero benedettino) di S. Carpoforo di Como. I primi insediamenti documentati, di ab. provenienti dalla castellanza di Sonvico (sul versante sinistro) e dalla Capriasca (su quello destro), risalgono al ME. La valle faceva capo alla pieve di Lugano, salvo Cimadera appartenente dal XVI sec. alla castellanza e alla parrocchia di Sonvico.

Sotto il dominio conf. condivise le sorti del baliaggio di Lugano. Data la sua situazione geografica soffrì spesso l'isolamento, nonostante la relativa prossimità a Lugano. Nel fondovalle, lungo il fiume, si trovavano gli stabili che sfruttavano l'energia prodotta dall'acqua come mulini e magli. Più in alto, in posizione soleggiata, erano situati i villaggi con i campi. Attorno ai 1200 m vi era la zona dei barchi (piccole stalle con il tetto a una falda per pecore e capre), più in alto ancora gli alpi.

Sul passo (1542 m), utilizzato sin dall'epoca romana, sorge, in territorio it., il santuario di S. Lucio, di origini medievali; frequentato dalle pop. di entrambi i versanti, fu luogo di incontro e, talvolta, di scontro tra gli ab. della V. e della val Cavargna. La regione fu zona di contrabbando nonostante l'imponente rete di confine. Dall'epoca moderna i proventi di agricoltura e allevamento furono integrati dall'emigrazione, dapprima stagionale (spec. magnani, categoria professionale che si caratterizzava per l'uso del rügin, gergo dialettale) verso il resto del Ticino o l'Italia, dalla seconda metà del XIX sec. spesso definitiva a nord delle Alpi od oltreoceano. Il legname costituì un'ulteriore importante risorsa economica per la valle; verso la fine del XIX sec. il disboscamento incontrollato causò l'erosione del terreno e frane, tanto che nel 1881 venne attuato un progetto di risanamento forestale. Dalla seconda metà del XX sec. si riscontra una lenta ripresa demografica, favorita anche dal processo di suburbanizzazione dell'agglomerato di Lugano. Dal 1977 al 2011 la V. formò con la Capriasca e la valle del Vedeggio la Regione Valli di Lugano.

Il com. di V. comprendeva Maglio di Colla (823 m), situato al centro della valle, e diversi abitati che si irradiano sul pendio sovrastante, a un'altitudine di ca. 1000 m. Sul piano ecclesiastico, nel 1591 era parrocchia autonoma, cui facevano capo anche Bogno (fino al 1811) e Certara (fino al 1899). La chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo sorge a Colla dove, secondo la tradizione, vi era in precedenza un castello; alcuni oratori si trovano negli altri villaggi. La strada tra Tesserete e Maglio di Colla fu costruita nel 1853, ma molti abitati vennero raggiunti dalla carrozzabile solo attorno al 1940. A Maglio di Colla vi sono l'antica casa com., la scuola elementare dei com. di valle (inizio del XX sec.) e ristoranti, a Colla la casa per anziani.

Riferimenti bibliografici

  • F. Zappa (a cura di), Valli di Lugano, 1990
  • AA. VV., Val Colla, 2005

Suggerimento di citazione

Maurizio Cattaneo; Alberto Gandolla: "Valcolla", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 09.03.2023. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002214/2023-03-09/, consultato il 28.03.2024.