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RudolfBrun

Ritratto di Rudolf Brun realizzato da Johannes Meyer (1655-1712), inciso nel 1696 (Museo nazionale svizzero, documentazione).
Ritratto di Rudolf Brun realizzato da Johannes Meyer (1655-1712), inciso nel 1696 (Museo nazionale svizzero, documentazione).

Menz. per la prima volta nel 1324 a Zurigo, 17.9.1360 . Figlio di Jakob, scoltetto e membro del Consiglio, e di Mechthild. Margaretha Fütschi, figlia di Ulrich, Consigliere. Cavaliere, B. apparteneva a una delle vecchie e nobili fam. di Consiglieri zurighesi. Già nel 1330 si scontrò con il più importante dei suoi futuri oppositori, Rudolf Biber, e fu condannato dal Consiglio a pagare una forte multa. Tre anni più tardi il Consiglio dovette intimargli di saldare definitivamente il debito, il che dimostra la difficile posizione economica di B., cadetto senza diritto alla successione. Fra il 1332 e il 1336 fu membro del Consiglio di Quaresima, entrando pertanto a far parte dell'élite dirigente zurighese, che all'inizio del XIV sec. risultava caratterizzata da un marcato predominio dell'aristocrazia. Una mezza dozzina di fam., in particolare i Bilgeri, dominavano il Consiglio escludendo di fatto le altre, fra cui i B., da ogni decisione. Per porre fine alla perdita di importanza della nobiltà nei confronti delle fam. cittadine, che detenevano la maggioranza nel Consiglio, la minoranza, cui B. apparteneva, strinse un'alleanza con gli artigiani, ai quali era proibito organizzarsi politicamente.

Una riforma monetaria a beneficio della maggioranza del Consiglio fu probabilmente all'origine della Rivoluzione di Brun del 1336, a seguito della quale il numero dei membri del patriziato cittadino (cittadini e commmercianti) presenti in Consiglio fu ulteriormente ridotto. Una rivolta progettata da lungo tempo, visto che i vincitori presentarono immediatamente ai cittadini la prima lettera giurata, una nuova costituzione ispirata a quella di Strasburgo. Tra i suoi aspetti peculiari più importanti vi erano la partecipazione formale - e solo dopo il 1373 anche effettiva - alla politica cittadina da parte degli artigiani, ora organizzati in corporazioni, e l'istituzione della figura del borgomastro, in carica a vita e retribuito. B. ricoprì questa carica dal 1336 al 1360. Per scongiurare il pericolo di un vuoto di potere, furono designati quattro suoi successori, tra cui suo fratello Jakob e il futuro borgomastro Rüdiger Manesse. B. dovette affrontare due tentativi di restaurazione da parte dei suoi avversari: la battaglia di Grinau (1337) e la cosiddetta "notte di sangue" (Mordnacht) di Zurigo del 23/24.2.1350. Riguardo alla politica interna, B. concentrò il potere nelle sue mani. Designando personalmente il collegio incaricato dell'elezione dei Consiglieri, riservò i seggi del Consiglio soprattutto ai B., ai Mülner e ai Manesse. Attraverso un'abile politica matrimoniale fece sì che i Consiglieri cittadini si legassero alla nobiltà di campagna austriaca della Svizzera interna (von Küssnacht e von Hünenberg), del Gaster (von Hofstetten) e dell'Oberland zurighese (von Hinwil); accordando amnistie parziali e concludendo accordi cercò di riportare in città gli esiliati del 1336, per poterne avere il controllo. In ambito ecclesiastico B. usò il suo potere per nominare il figlio Bruno dapprima beneficiario di S. Pietro, di cui egli stesso aveva ottenuto il patronato nel 1345, e poi preposito del Grossmünster (1354), la più alta carica ecclesiastica della città.

Durante il governo di B. si delineò per la prima volta a Zurigo una politica territoriale. Egli cercò di estendere l'influenza della città sulle vie d'acqua: ci riuscì sulla riva sinistra del lago fino a Pfäffikon (SZ) e lungo la Limmat in direzione di Baden, mentre nel 1358 incontrò l'opposizione dei duchi austriaci presso Rapperswil e nella March. In politica estera B. attuò un'intensa strategia di alleanze, legando Zurigo alle città imperiali sveve, a Costanza, Sciaffusa e Basilea, ai Paesi forestali (1351) e all'alleato più potente, i duchi d'Austria (1356). B. ricavò un profitto personale dalla retribuzione della carica di borgomastro - caso unico nella storia di Zurigo - e dall'appoggio dei sovrani austriaci e della loro clientela, che nel 1359 gli valse la posizione di Consigliere segreto retribuito del duca. B. determinò la politica di Zurigo per un quarto di sec., rafforzandone l'indipendenza e i privilegi di libera città imperiale.

Riferimenti bibliografici

  • A. Largiadèr, Bürgermeister R. Brun und die Zürcher Revolution von 1336, 1936
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GND
VIAF
Scheda informativa
Appartenenza familiare
Dati biografici Prima menzione 1324 ✝︎ 17.9.1360

Suggerimento di citazione

Martin Lassner: "Brun, Rudolf", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 26.08.2004(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/018053/2004-08-26/, consultato il 18.04.2024.