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Sonderbund

Foglio di propaganda del Sonderbund; litografia realizzata nel 1845 dall'atelier dei fratelli Eglin di Lucerna (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung).
Foglio di propaganda del Sonderbund; litografia realizzata nel 1845 dall'atelier dei fratelli Eglin di Lucerna (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung). […]

Con le riforme costituzionali cant. introdotte nel 1830-31 all'inizio della Rigenerazione, 11 cant. si dotarono di un regime rappresentativo liberale. Nelle battaglie costituzionali successive, la revisione del Patto federale del 1815 tornò in primo piano. Il conflitto tra liberali radicali e conservatori portò alla sottoscrizione di due prime alleanze separate, in cui i contrasti confessionali non ebbero inizialmente alcun ruolo: nel marzo del 1832 sette cant. di orientamento liberale radicale fondarono il Concordato dei Sette; in novembre sei cant. conservatori istituirono la Lega di Sarnen, sciolta dalla Dieta fed. già nell'agosto del 1833, poiché contravveniva alle disposizioni del Patto fed. Nel 1845, quando i sette cant. catt. conservatori di Lucerna, Uri, Svitto, Untervaldo, Zugo, Friburgo e Vallese si riunirono in un'ass. difensiva che si proponeva in primo luogo di salvaguardare la religione catt. e la sovranità cant., i liberali vi videro una nuova alleanza separata, detta in ted. Sonderbund, termine che in seguito si impose. La crisi si aggravò e, nel 1847, sfociò in una guerra civile.

Le origini

In seguito all'affare dei conventi di Argovia (1841-43) i contrasti tra liberali radicali e conservatori si aggravarono e assunsero una dimensione confessionale sempre più netta. I catt. conservatori non si arresero alla violazione dell'art. 12 del Patto fed., che garantiva il mantenimento dei conventi, e nel settembre del 1843 decisero di collaborare più strettamente. La questione dei Gesuiti inasprì il conflitto e rese più marcato il suo carattere confessionale. A Lucerna, dopo la svolta conservatrice democratica del 1841, i sostenitori di Josef Leu, contadino agiato, imposero il richiamo dei gesuiti. I liberali radicali sfruttarono questa decisione sul piano propagandistico e ne fecero una questione di portata nazionale. Le ostilità culminarono nelle due spedizioni dei Corpi franchi (1844-45) che, con l'assassinio di Leu, diedero ai conservatori ulteriori motivi per darsi un'organizzazione più solida.

L'11.12.1845 sette cant. catt. conservatori stipularono a Lucerna un patto di difesa reciproca che prevedeva un Consiglio di guerra, costituito da un delegato per cant., autorizzato a reclutare truppe e a disporne. Questa alleanza, nota con il nome di Sonderbund, aveva un carattere difensivo, ma i poteri straordinari conferiti al Consiglio di guerra violavano il Patto fed. I delegati del Consiglio di guerra elessero il Consigliere di Stato lucernese Konstantin Siegwart-Müller quale loro pres. e il cancelliere lucernese Bernhard Meyer quale segr. Per mobilitare la pop. dei sette cant. si ricorse soprattutto a due argomenti: la difesa della religione catt. e la salvaguardia delle antiche libertà. I catt. conservatori negoziarono con Parigi, Torino e Vienna allo scopo di proteggere i loro interessi.

Verso la guerra civile

Dopo che nel luglio del 1846 l'esistenza del Sonderbund, inizialmente segreta, fu resa pubblica, i liberali radicali si sforzarono di conquistare la maggioranza alla Dieta fed. A Ginevra, nell'ottobre dello stesso anno, una maggioranza radicale guidata da James Fazy si impadronì del potere con la forza. In seguito furono le elezioni cant. sangallesi del maggio del 1847 a polarizzare l'attenzione: se i liberali radicali avessero vinto, avrebbero ottenuto anche la maggioranza nella Dieta fed. Questi ultimi si imposero di misura. La nuova maggioranza liberale alla Dieta fed. annunciò immediatamente la sua intenzione di espellere i gesuiti e sciogliere il Sonderbund. Nel 1847, all'apertura della sessione estiva a Berna, Ulrich Ochsenbein, che in precedenza aveva guidato la seconda spedizione dei Corpi franchi, presentò il programma dei liberali radicali, che non volevano uno Stato unitario come durante la Repubblica elvetica, ma uno Stato fed.

Toccò a Meyer, portavoce dei delegati del Sonderbund, rispondere alle parole di Ochsenbein. Egli esaltò il principio della sovranità cant. e ribadì il punto di vista catt. conservatore: senza le violenze dei Corpi franchi, non vi sarebbe stato alcun Sonderbund. Meyer pretese inoltre che ogni cambiamento fondamentale varato dalla Dieta fosse deciso all'unanimità e non a maggioranza. Le probabilità di giungere a un accordo furono poche fin dall'inizio. Basandosi su diversi art. del Patto fed., i delegati liberali radicali erano dell'avviso che una maggioranza di 12 voti fosse sufficiente per dichiarare illegale il Sonderbund. Il 20.7.1847 la Dieta fed. ne decise lo scioglimento. I cant. catt. conservatori inviarono una nota di protesta.

Dato che alcuni delegati liberali radicali non avevano ricevuto istruzioni in merito al ricorso alla forza contro il Sonderbund, le discussioni vennero interrotte. In precedenza la Dieta era però riuscita ad assestare un primo colpo al Sonderbund, approvando l'espulsione dei gesuiti dalla Svizzera. Durante la pausa che seguì, i governi dei cant. del Sonderbund si fecero conferire, per decisione della Landsgemeinde o per votazione, poteri illimitati così da poter organizzare un'eventuale difesa militare. Il 16.10.1847 il Consiglio di guerra del Sonderbund mobilitò le sue truppe. Anche il campo avverso si preparò allo scontro: tutti i cant. liberali radicali - compresi quelli catt. liberali o a maggioranza catt. liberale, ossia Soletta, Ticino e San Gallo - approvarono il ricorso alla forza, se necessario, per far applicare la decisione della Dieta fed. Basilea Città e Neuchâtel (cant. rif. conservatori) così come Appenzello Interno (cant. catt. conservatore) restarono neutrali.

L'evoluzione della situazione in Svizzera fu seguita con attenzione in Europa. Le grandi potenze si consideravano garanti del Patto fed. e, come i cant. del Sonderbund, ritenevano che una sua revisione dovesse essere decisa all'unanimità. Già in occasione delle spedizioni dei Corpi franchi del 1844-45 si era presentata la possibilità di un intervento straniero. Il Sonderbund cercava aiuti dall'estero, ma esitava a chiedere alle potenze un'azione militare, dato che la maggior parte dei suoi dirigenti era consapevole delle conseguenze imprevedibili di un'occupazione straniera. In Prussia, Austria e Francia, i governi temevano le ricadute contagiose di una vittoria dei liberali radicali in Svizzera ed erano quindi disposti a fornire al Sonderbund armi e denaro.

La guerra

La guerra del 1847 - Friburgo. Olio su legno di Claude Bulliard, 1847 (Musée gruérien, Bulle).
La guerra del 1847 - Friburgo. Olio su legno di Claude Bulliard, 1847 (Musée gruérien, Bulle). […]

Il 18.10.1847 i lavori della Dieta fed. vennero ripresi. La mobilitazione di truppe nella Svizzera centrale inquietava i cant. liberali radicali confinanti, che spiegarono a loro volta alcuni battaglioni. Anche San Gallo si decise a compiere questo passo, ma dovette confrontarsi con la ribellione di una parte delle milizie, favorevole ai catt. conservatori. La maggioranza liberale radicale della Dieta fed. reagì il 24 ottobre, mobilitando 50'000 uomini per ristabilire l'ordine. Già il 21 ottobre aveva nominato Guillaume-Henri Dufour, rif. ginevrino di orientamento conservatore moderato, a generale delle truppe fed. L'ordine di mobilitazione della maggioranza della Dieta non costituiva una dichiarazione diretta di guerra contro il Sonderbund, anche se i delegati di quest'ultimo lo interpretarono in questo modo. Dopo aver letto una nota di protesta, abbandonarono la Dieta il 29 ottobre. Una conferenza di conciliazione proposta da Basilea Città non sortì risultati.

Lo svolgimento del conflitto

Benché alcuni delegati raccomandassero un rapido intervento militare, Johann Ulrich von Salis-Soglio, conservatore rif. grigionese e comandante in capo dell'esercito del Sonderbund, esitò, preferendo evitare un conflitto. Ciononostante il Consiglio di guerra presieduto da Siegwart-Müller decise di marciare sul Ticino e aprì le ostilità il 3 novembre sul passo del San Gottardo. L'obiettivo era rovesciare i radicali in Ticino e assicurare i rifornimenti di viveri e armi attraverso l'Italia settentrionale controllata dagli Austriaci. L'attacco al Ticino screditò la pretesa del Sonderbund di essere un'alleanza difensiva. Dopo alcuni successi iniziali, l'offensiva si arenò però nei pressi di Biasca.

Il 4 novembre la maggioranza della Dieta fed. approvò lo scioglimento del Sonderbund con la forza. Dufour si impegnò affinché venissero repressi in ogni circostanza i sentimenti di odio verso i cant. del Sonderbund così da evitare di compromettere la futura coesione della Conf. La sua strategia mirava ad agire rapidamente e a evitare perdite umane. Il solo spiegamento massiccio di forze avrebbe dovuto scoraggiare l'avversario. Il piano di Dufour prevedeva di attaccare in un primo tempo Friburgo, isolato a ovest, poi di intervenire contro Lucerna e infine, se necessario, di costringere il Vallese alla capitolazione.

Combattimento tra le truppe della Dieta federale e i soldati del Sonderbund davanti a Meierskappel il 23.11.1847. Litografia a colori realizzata da Heinrich Jenny (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).
Combattimento tra le truppe della Dieta federale e i soldati del Sonderbund davanti a Meierskappel il 23.11.1847. Litografia a colori realizzata da Heinrich Jenny (Biblioteca nazionale svizzera, Berna). […]

Dopo il fallimento dell'offensiva contro il Ticino, il Sonderbund attaccò il Freiamt argoviese. L'impresa fallì a causa dell'insufficiente coordinazione. Per contro, la strategia di Dufour si rivelò vincente: Friburgo fu costretto a capitolare già il 14 novembre. I delegati di Zugo si arresero il 21 senza che alcun distaccamento nemico fosse entrato nel loro territorio. Le truppe fed. diressero la loro seconda offensiva su Lucerna: il loro intento era accerchiare la città il più rapidamente possibile per costringerla a capitolare come era avvenuto con Friburgo. All'alba del 23 novembre, quando il nemico era ormai prossimo a Lucerna, il Consiglio di guerra del Sonderbund e il governo lucernese si ritirarono nel cant. Uri. Lo stesso giorno le truppe della Dieta fed. vinsero le battaglie di Gisikon e Meierskappel.

La fine del Sonderbund

Il Consiglio di guerra del Sonderbund non aveva dato chiare disposizioni al generale von Salis-Soglio, così che il municipio di Lucerna decise presto di consegnare la città alle truppe fed., che si abbandonarono ad alcune azioni di saccheggio. Il 26 novembre il Consiglio di guerra riunito a Flüelen fu sciolto precipitosamente, senza nemmeno una votazione formale. Tra il 25 e il 29 novembre i cant. primitivi e il Vallese si arresero senza combattere, segnando così la fine del Sonderbund.

Austria, Francia, Prussia e Russia il 18.1.1848 presentarono una nota comune con cui minacciavano di intervenire se la Dieta non fosse tornata sulle decisioni relative al Sonderbund e ai gesuiti. La maggioranza vittoriosa della Dieta rispose il 15.2.1848 mostrandosi sicura di sé e protestando contro ogni violazione della propria sovranità. La rivoluzione del febbraio del 1848 in Francia e le sue ripercussioni spec. in Austria impedirono alle grandi potenze di intervenire.

Conseguenze

La breve guerra del Sonderbund, durata 25 giorni, fece meno vittime della seconda spedizione dei Corpi franchi del 1845. Secondo le ricerche più recenti, vi furono 60 morti e 386 feriti nelle truppe della Dieta risp. 33 morti e 124 feriti nell'esercito avversario, per un totale di 93 morti e 510 soldati feriti. Dopo il conflitto, la Dieta addebitò i relativi costi, che ammontavano a 6,18 milioni di franchi (di cui 2,2 milioni furono condonati nel 1852), ai cant. che avevano fatto parte del Sonderbund e a quelli rimasti neutrali.

I capi del Sonderbund, rifugiatisi per lo più all'estero, furono accusati di alto tradimento. Tuttavia il tribunale incaricato di istruire il processo non riuscì a dimostrare che il Consiglio di guerra o i suoi membri avessero preparato un intervento straniero o avessero fatto qualcosa di più che accettare aiuti in armi e denaro. Nel 1855 il processo fu sospeso in ultima istanza senza che nessuno degli imputati fosse stato oggetto di una seria indagine.

La maggioranza della Dieta fed. inviò rappresentanti nei cant. sconfitti con l'incarico di occuparsi della nomina di nuovi governi e dell'espulsione dei gesuiti. Tranne nel caso di Svitto, i liberali radicali imposero governi di loro gradimento in questi cant. Dal febbraio del 1848 una commissione della Dieta fed. elaborò una nuova Costituzione federale di ispirazione liberale radicale. Nei mesi di luglio e agosto quest'ultima fu accettata dal popolo nella maggioranza dei cant., ciò che la Dieta fed. reputò sufficiente per abrogare il Patto fed. del 1815; i catt. conservatori, che giudicavano legittima solo una revisione accolta all'unanimità, considerarono questa decisione come un atto rivoluzionario. Dato che il Patto del 1815 non conteneva disposizioni sulla sua revisione, la questione rimane controversa.

Contesto e ruolo storico del Sonderbund

Il Sonderbund, come le alleanze separate liberali e conservatrici che l'avevano preceduto, rappresentava una violazione del Patto fed. del 1815. La sua costituzione fu però una reazione comprensibile ad atti illegali quali la soppressione dei conventi e le spedizioni dei Corpi franchi e alla passività dimostrata di fronte ad essi dalla Dieta fed. Il Sonderbund (come l'affare dei gesuiti) fornì un pretesto a quei liberali radicali che ritenevano che, senza un'azione violenta, la struttura politica della Svizzera non potesse essere cambiata. Per questa ragione spinsero il contrasto fino alla guerra civile. Da parte loro, i cant. del Sonderbund si isolarono e accentuarono a tal punto il fattore confessionale che i conservatori rif., che avevano probabilmente posizioni politiche molto vicine alle loro, presero le distanze o si dichiararono neutrali. L'azione dei cant. del Sonderbund era destinata all'insuccesso poiché la maggioranza della loro pop. rifiutava una guerra offensiva fuori dai confini cant., il comando militare non era all'altezza e la coordinazione era insufficiente.

Dopo la fondazione dello Stato fed. la corrente storiografica dominante attribuì a lungo ai liberali radicali, vincitori della guerra del Sonderbund, i meriti di ogni conquista costituzionale in Svizzera come pure dello sviluppo della democrazia diretta. Questa visione unilaterale deve essere completata. Malgrado la sconfitta del Sonderbund, alcune delle sue rivendicazioni furono inserite nella Costituzione fed. del 1848. La maggioranza vincitrice tenne conto dei desideri dei vinti. Essa accolse in particolare la richiesta di rispettare il principio della sovranità cant., sostenuta anche dai liberali moderati. Neanche l'espulsione dei gesuiti può celare il carattere chiaramente federalista del nuovo Stato, che lasciò ai cant. ogni competenza in materia scolastica ed ecclesiastica, istituì un Consiglio degli Stati e introdusse il concetto di maggioranza dei cant. Il Sonderbund contribuì così indirettamente a ostacolare una soluzione centralista e altri sconvolgimenti rivoluzionari, auspicati dai radicali. Nel corso dei decenni seguenti l'egemonia dei vincitori e l'esclusione degli sconfitti fecero posto alla ricerca del compromesso e all'integrazione dei vinti.

Riferimenti bibliografici

  • E. Bonjour, Das Schicksal des Sonderbundes in zeitgenössischer Darstellung, 1947
  • E. Bucher, Die Geschichte des Sonderbundskrieges, 1966
  • J. Remak, A Very Civil War, 1993
  • C. Moos, «Fragen an den Sonderbund», in Gfr., 149, 1996, 83-103
  • M. Jorio, «"Wider den Pakt mit dem Teufel": Reaktion und Gegenwehr der Konservativen», in Im Zeichen der Revolution, a cura di T. Hildbrand, A. Tanner, 1997, 139-160
  • C. Moos, «"Im Hochland fiel der erste Schuss": Bemerkungen zu Sonderbund und Sonderbundskrieg», in Im Zeichen der Revolution, a cura di T. Hildbrand, A. Tanner, 1997, 161-177
  • R. Roca, Bernhard Meyer und der liberale Katholizismus der Sonderbundszeit, 2002
  • P. Du Bois, La guerre du Sonderbund, 2003
Link

Suggerimento di citazione

René Roca: "Sonderbund", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 20.12.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/017241/2012-12-20/, consultato il 28.03.2024.