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JacquesGodefroy

Ritratto di Jacques Godefroy proveniente dai Fragmens biographiques et historiques, extraits des registres du Conseil d'Etat, pubblicati a Ginevra nel 1815 (Collezione privata).
Ritratto di Jacques Godefroy proveniente dai Fragmens biographiques et historiques, extraits des registres du Conseil d'Etat, pubblicati a Ginevra nel 1815 (Collezione privata).

13.9.1587 Ginevra, 22.6.1652 Ginevra, rif., di Ginevra. Figlio di Denys (->). 1) (1618) Marie Graffard, figlia di Samuel, membro del Consiglio dei Duecento; 2) (1640) Susanne de Croso, figlia di André, membro del Consiglio dei Duecento. Studiò diritto e storia alle Univ. di Bourges e di Parigi, ottenendo il titolo di dottore in diritto a Bourges. A Heidelberg pubblicò un testo sulla legge delle XII tavole, a Lipsia uno sulla condizione dei pagani sotto gli imperatori cristiani. Nel 1616 tornò a Ginevra, dove diede alle stampe le versioni commentate di Cicerone (1616) e delle leggi di Giuliano e Papiniano (1617). Nel 1619 fu nominato professore di diritto all'Acc. di Ginevra. Eletto al Consiglio dei Duecento (1619), al Consiglio dei Sessanta (1622) e al Piccolo Consiglio (1629), smise di insegnare quando venne nominato segr. di Stato nel 1632. Syndic (1637, 1641, 1645, 1649), fu spesso inviato in importanti missioni diplomatiche nella Conf. (alla Dieta fed. di Baden nel 1641), in Piemonte (1632) e in Francia (1634, 1636, 1643). Riprese l'insegnamento alla fine del suo primo mandato come syndic (1638); parallelamente, in qualità di Consigliere delegato agli affari scolastici, cercò di sviluppare l'Acc. In questo modo G. contribuì da una parte a creare un sistema che prevedeva il ricorso al concorso pubblico nella procedura di nomina dei professori, dall'altra all'associazione in questa procedura di un membro del Consiglio, che partecipava alle delibere della Compagnie des pasteurs. Propose infine senza successo in due occasioni al Consiglio dei Duecento di trasformare l'Acc. in Univ. Professore, magistrato e diplomatico, lasciò anche un'importante serie di opere pubblicistiche e polemiche, fra cui in particolare Mercure Jésuite (Ginevra, 1626-30), una diatriba sul diritto di precedenza (Diatriba de iure praecedentiae, Ginevra, 1627) e i suoi discorsi politici (Orationes politicae tres, Ginevra, 1634). Divenne noto spec. per l'edizione commentata del Codice teodosiano (Codex Theodosianus, Lione, 1665); quest'opera monumentale, alla quale consacrò l'intera attività di ricercatore, illustra il metodo critico dell'umanesimo giur., ereditato da Jacques Cujas, che analizza i testi giur. sulla base della storia e della filologia. Questo metodo e la sua attività diplomatica gli permisero di acquisire familiarità con i documenti di archivio; negli archivi della Repubblica riunì così il materiale che avrebbe dovuto permettergli di scrivere una storia di Ginevra (Mémoires touchant l'Etat et la Ville), che tuttavia non riuscì a elaborare. Lo stesso materiale fu comunque utilizzato da Jacob Spon e Jean-Antoine Gautier per la redazione dei loro testi storici.

Riferimenti bibliografici

  • D.-C. de Godefroy-Ménilglaise, Les savants Godefroy, 1873 (rist. 1971)
  • Histoire de l'université de Genève, 1, 1900, 368-379
  • B. Schmidlin, A. Dufour (a cura di), J. Godefroy (1587-1652) et l'humanisme juridique à Genève, 1991
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Suggerimento di citazione

Alfred Dufour: "Godefroy, Jacques", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 10.06.2005(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/016282/2005-06-10/, consultato il 28.03.2024.