prima del 1460 probabilmente a Hagenau (Alsazia), 3.11.1515 (?) Lucerna. Appartenente a una fam. di scrivani e cronisti della Svizzera nordoccidentale. Figlio di Johannes (->). Nipote di Diebold (->). Ricevette una prima formazione scolastica probabilmente a Hagenau, dove suo padre era ancora attivo nel 1467, poi studiò verosimilmente a Pavia. Nel 1476-77 prese parte alla spedizione di Nancy. A causa della sua vita sregolata fu imprigionato e processato a Lucerna. Divenne sacerdote al più tardi nel 1481, anno in cui partecipò anche alla Dieta di Stans in veste di accompagnatore di suo padre. È attestato anche come notaio pubblico. I Consigli di Lucerna gli attribuirono delle prebende della cappella di S. Pietro (1483 e 1496) e la prebenda laica del capitolo di Sankt Leodegar (1483), con cui dovette provvedere ai suoi parenti. Dal 1497 fu interprete, poi agente e relatore segreto del duca di Milano Ludovico Sforza. Sostenitore del partito imperiale, nel 1507 fu invitato da Massimiliano I alla Dieta imperiale di Costanza. Tra il 1512 e il 1515 fu di nuovo al servizio degli Sforza a Milano.
Fu autore di una cronaca illustrata di Lucerna conclusa nel 1513, che propone una storia della città dalle origini e di tutta la Conf. a partire dalla guerra di Sempach (1386). Dalle guerre di Borgogna (1474-77), parla delle fluttuazioni politiche, a tratti importanti, tra i diversi partiti della Conf., orientati agli interessi degli Stati vicini. Secondo una recente ipotesi di Peter Rück, la cronaca sarebbe un'opera incompiuta e rappresenterebbe solo il secondo volume di una cronaca della Conf. che avrebbe dovuto contarne tre, caratterizzata essenzialmente dalla figura di Massimiliano I. Questa consisterebbe in un assemblaggio di due testi di S.: un rapporto delle sue esperienze come agente imperiale e una cronaca illustrata della Conf. commissionata nel 1509 dal Consiglio di Lucerna e forse dall'imperatore stesso. L'intenzione di S. sarebbe stata quella di rivisitare la cronaca di Petermann Etterlin, rivalutando il ruolo della Svizzera centrale rispetto alla Svizzera borgognona, e di far rientrare la Conf. nella sfera di influenza del Sacro Romano Impero e degli Asburgo.
S. realizzò di mano propria - detta mano A - gran parte delle illustrazioni, qualitativamente migliori di quelle create da una mano B, non ancora identificata. Si distinguono per la vivacità e la spontaneità del tratto e costituiscono una testimonianza unica della vita dell'epoca.