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Luven

Ex comune GR, circolo Ilanz, distretto Surselva (fino al 2000 distretto Glenner), dal 2014 forma con Castrisch, Duvin, Ilanz, Ladir, Pigniu, Pitasch, Riein, Rueun, Ruschein, Schnaus, Sevgein e Siat il comune di Ilanz/Glion; (765: Lobene; fino al 1943 in ted. Luvis). Situato sul versante orientale del Piz Mundaun. Pop: 297 ab. nel 1850, 259 nel 1900, 208 nel 1950, 183 nel 2000. Nella valle Pilac sono state rinvenute tombe a cista (fibula a testa antropomorfa, anello a spirale) dell'epoca di La Tène. Nel 765 sono menz. dei vigneti sottostanti il villaggio. Secondo l'urbario della Rezia curiense, a metà del IX sec. L. era servito da un sacerdote e costituiva una parrocchia; più tardi fu tuttavia unito alla parrocchia di S. Martino di Ilanz. Le rovine della fortezza di Castelberg, dell'omonima fam. nobile, sono situate al di sotto della strada della Lumnezia. Secondo il ruolo vescovile delle entrate del 1290/98 e l'obituario di L., nel ME esistevano 12 fattorie esterne (colonias), tra cui spiccano le curtes di Maséras e Tschuppina. Nel 1488 fu avviata la separazione della chiesa dei SS. Stefano e Florin da Ilanz; il distacco e il passaggio alla Riforma avvennero nel 1526. Nel 1760 il villaggio fu quasi completamente distrutto da un incendio. Attorno al 1900 numerosi ab. di L. emigrarono verso altri Paesi europei e negli Stati Uniti. Nel 2000 oltre due terzi della pop. erano di lingua rom. All'inizio del XXI sec. L. si presentava come una tipica località agricola di montagna. Alcuni ab. (artigiani, commercianti) sono pendolari in uscita verso Ilanz.

Riferimenti bibliografici

  • MAS GR, 4, 1942 (19752), 85 sg.
  • Nies Luven, 1980
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Suggerimento di citazione

Martin Bundi: "Luven", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 12.07.2017(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/001440/2017-07-12/, consultato il 29.03.2024.