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Industria della paglia

Nell'età moderna, la lavorazione della paglia era praticata in alcune aree rurali della Svizzera come i Freie Ämter, il distr. della Sense, la valle Onsernone, il cant. Vallese e l'Unterland zurighese (soprattutto nel Rafzerfeld). Fu soprattutto nella parte sudorientale dell'odierno cant. Argovia, nei Freie Ämter, che essa assunse una notevole importanza economica. Questa attività in origine fu praticata da fam. di Tauner, che producevano cappelli di paglia per uso personale e per la comunità locale.

Dal registro dei censi del convento femminile di Hermetschwil risulta che dal 1664 alcuni Tauner pagarono i loro tributi tra l'altro con cappelli estivi (Schinhüte). Si trattava di cappelli di paglia a tesa larga e con un piccolo cocuzzolo, indossati originariamente da contadine e contadini durante il lavoro nei campi. Ornati con nastri di cotone, nel XVIII sec. divennero un copricapo diffuso anche tra le donne di città.

A Wohlen (AG), nel XVIII sec. Tauner divenuti commercianti passarono al Verlagssystem. Essi intensificarono il commercio di cappelli e altri prodotti realizzati con l'intreccio della paglia, estendendo il loro raggio d'azione all'Europa e, dopo il 1820, ad altri continenti. A partire dal 1800 le imprese promossero la divisione del lavoro e iniziarono a reclutare manodopera femminile anche al di fuori delle aree di produzione tradizionali (Freie Ämter, valle della Reuss e Seetal). Alcune fasi della lavorazione si svolgevano tra l'altro nell'Entlebuch, nella regione di Lindenberg (Baviera) e nella Foresta Nera.

Un'operaia prepara la guarnizione dei cappelli di paglia in un'azienda a Dottikon. Fotografia di Anton Krenn, 1927 (Fotostiftung Schweiz, Winterthur) © Fotostiftung Schweiz.
Un'operaia prepara la guarnizione dei cappelli di paglia in un'azienda a Dottikon. Fotografia di Anton Krenn, 1927 (Fotostiftung Schweiz, Winterthur) © Fotostiftung Schweiz. […]

Attorno alla metà del XIX sec., la lavorazione della paglia visse un periodo di fioritura: nel 1857, in un periodo in cui la produzione nelle fabbriche iniziò a subentrare a quella a domicilio, nel solo cant. Argovia ca. 24'000 lavoratrici a domicilio e almeno altrettante in altri cant. erano attive per gli esportatori di Wohlen. A esse andavano aggiunti 4400 operaie e operai di fabbrica impiegati nel settore. Nei villaggi attorno a Wohlen (tra l'altro Dottikon, Fahrwangen, Meisterschwanden) sorsero numerose fabbriche dedite alla trasformazione della paglia. Nel 1900, nel cant. Argovia avevano sede più di 100 imprese del settore, di cui 31 a Wohlen. Nel XX sec., le esportazioni arrivarono fino al 98% della produzione. Ditte commerciali di Wohlen disponevano di filiali a Firenze, Vienna, Parigi, Londra, New York e di una rete di agenti in vari Paesi.

Tanto a domicilio quanto nelle fabbriche, la produzione si svolgeva prevalentemente nel semestre invernale, in vista della stagione estiva. Alle fluttuazioni stagionali si aggiungevano quelle congiunturali e quelle legate alle mode. Nelle fabbriche la manodopera era composta per due terzi da donne, ognuna delle quali sorvegliava fino a cento trecciatrici. Nell'industria della paglia, i salari risultavano inferiori a quelli del settore tessile. Solo nel 1946 i lavoratori riuscirono a ottenere un contratto collettivo di lavoro simile a quello in vigore per l'industria tessile.

Nel corso del tempo mutarono anche le materie prime impiegate, le tecniche di produzione e i prodotti realizzati. All'inizio del XIX sec., la paglia di frumento importata prese il posto della paglia di segale locale; inoltre vennero introdotti nuovi materiali come la rafia, la canapa e il crine di cavallo, che rese per la prima volta possibile l'utilizzo di telai. Dato che dopo il 1900 le materie prime sintetiche e semisintetiche (Fibre artificiali e sintetiche) iniziarono a prendere il sopravvento sulla paglia, l'Ass. degli industriali della paglia argoviesi, fondata nel 1890, nel 1916 assunse la denominazione di Federazione dei produttori argoviesi di cappelli intrecciati, e nel 1972, quando i cappelli ormai non erano più di moda, quella di Federazione dei produttori argoviesi di articoli di paglia intrecciata (sciolta nel 1974).

Per il successo nel campo della moda risultò determinante soprattutto lo sviluppo del candeggio e della Tintoria. Inizialmente la paglia veniva sbiancata nei campi, poi si passò all'utilizzo dello zolfo. Introdotta nel 1810, in origine la tintura era possibile solo in nero (a colori dal 1828). Dal 1850 a Wohlen e nei com. limitrofi sorsero varie tintorie, autonome o aggregate alle aziende.

Oltre a cappelli e altri prodotti intrecciati, dal XVIII sec. vennero fabbricati anche capi riccamente rifiniti, come la pianeta realizzata nel 1750 nel convento di Hermetschwil (oggi esposta nel Museo della paglia di Wohlen). Nel XIX sec. gli accessori per cappelli a forma di fiore divennero il principale prodotto d'esportazione. Negli anni 1850-60 ebbero un peso rilevante anche le passamanerie fabbricate con telai a mano e i pizzi a tombolo in crine di cavallo, prodotti nella regione dei Monti Metalliferi e ornati a Wohlen con decorazioni in paglia finemente lavorate. Dal 1880 crebbe l'importanza dei cappelli intrecciati prodotti meccanicamente. Dopo il 1965, le vendite diminuirono nettamente. Dal 1991 nei Freie Ämter vi è un'unica azienda ancora attiva nella produzione di articoli intrecciati.

Riferimenti bibliografici

  • A.-M. Dubler, J. J. Siegrist, Wohlen, 1975, 523-590
  • AA.VV., Strohzeiten, 1991 (con bibl.)
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Suggerimento di citazione

Dieter Kuhn: "Industria della paglia", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 02.07.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/013968/2012-07-02/, consultato il 28.03.2024.