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Schönenwerdcapitolo

Capitolo di canonici regolari, poi secolari, nel com. di S. situato su una collina a est del villaggio sopra l'Aar. Dapprima appartenente alla diocesi di Costanza, dal 1828 fu attribuito a quella di Basilea. Il capitolo è menz. la prima volta in un documento del 15.3.778, in cui il vescovo Remigius di Strasburgo donò alla sua chiesa vescovile di S. Maria tra gli altri il piccolo monastero di S. (monasteriolum, quod dicitur Werith). La prima fondazione del capitolo avvenne forse nella seconda metà del VII sec. ad opera di Eticho, duca d'Alsazia, o dei suoi discendenti, la seconda forse attorno alla metà dell' VIII sec. su iniziativa del vescovo Rapert di Arles, che lo avrebbe donato a Remigius. Patroni del capitolo erano S. Maria e i SS. Leodegario (patrono degli Eticoni) e Trofimo, primo vescovo di Arles.

Veduta da est del capitolo. Disegno a penna tratto da un quaderno di schizzi del 1758 di Emanuel Büchel (Kunstmuseum Basel, Kupferstichkabinett, Sammlung Falkeisen; fotografia Martin Bühler).
Veduta da est del capitolo. Disegno a penna tratto da un quaderno di schizzi del 1758 di Emanuel Büchel (Kunstmuseum Basel, Kupferstichkabinett, Sammlung Falkeisen; fotografia Martin Bühler). […]

La trasformazione in un capitolo di canonici secolari, avvenuta nel corso del XII sec., era conclusa all'inizio del XIII sec.; il nome S. si diffuse dal XV sec. Il capitolo apparteneva in origine al vescovo e al capitolo cattedrale di Strasburgo. Il vescovo deteneva anche i diritti di patronato e agiva come protettore del capitolo. Prima del 1418 la nomina dei canonici competeva di norma al capitolo stesso, dopo il concordato di Costanza (1418) in alternanza alla Santa Sede e al capitolo. Il concordato di Vienna del 1448 conferì a Roma la designazione del preposito e l'assegnazione dei canonicati vacanti nei mesi dispari (in quelli pari la competenza rimase al capitolo). Dal 1512 il Consiglio di Soletta nominò tutti i canonici, dopo il 1519 anche il preposito. L'avogadria ecclesiastica, esercitata fino al XIII sec. dagli Asburgo probabilmente in qualità di feudo vescovile, attorno alla metà del XIII sec. passò come feudo minore ai baroni von Gösgen e, dopo la loro estinzione in linea maschile, ai baroni von Falkenstein. Nel 1415, durante la conquista dell'Argovia da parte dei Conf., il capitolo fu dato alle fiamme da Hans von Falkenstein per punire i canonici per essersi rifugiati nelle fortezze austriache. Al termine della conquista Berna, quale successore legale dei diritti dei von Falkenstein, pose il capitolo sotto la propria protezione ma in seguito a un arbitrato nel 1419 rese l'avogadria ecclesiastica alla fam. Nel 1458 Thomas von Falkenstein vendette a Soletta la signoria di Gösgen, cui era attribuita anche l'avogadria ecclesiastica su S. Nel 1623 il Werderamt venne incorporato al baliaggio di Olten, ma il capitolo rimase sotto la protezione del balivo di Gösgen, che agiva per conto del governo di Soletta.

Durante il XIV e il XV sec. al capitolo furono incorporate le parrocchie di Gretzenbach e Leutwil (1358), Seon (1359), Uerkheim (1407) e Oberkappel-Kestenholz (1429). Nel 1498 S. acquisì i diritti di patronato di Starrkirch-Dulliken dal capitolo di Beromünster. Dopo la Riforma con un contratto di permuta tra Berna e Soletta le parrocchie di Seon, Uerkheim e Leutwil, che avevano aderito alla Riforma, furono attribuite a Berna, mentre le parrocchie di Olten, Trimbach e Stüsslingen passarono al capitolo. Nel XIX sec. le parrocchie incorporate dovettero essere dotate. Nel XIV e XV sec. i possedimenti del capitolo erano sparsi in una zona che si estendeva dal lago di Hallwil fino a ovest di Olten e da Nottwil a Küttigen; comprendevano inoltre vigneti a Rouffach (Alsazia) e nei suoi dintorni.

Il capitolo era composto dal preposito, che deteneva la bassa giustizia sul villaggio di S., da 12 canonici e da quattro cappellani. I canonici, eletti dal Consiglio di Soletta, non provenivano di norma dalle cerchie più elevate del patriziato cittadino. La prima raccolta di statuti di una certa importanza risale al 1404; fu aggiornata più volte. All'epoca della Riforma la maggior parte dei canonici mantenne la vecchia fede. Nel XVI sec. le autorità religiose e civili dovettero intervenire contro il disordine morale e religioso del capitolo. Nel 1625, in seguito a una visita pastorale del vescovo, S. si dotò di nuovi e più ampi statuti. Durante il Kulturkampf nel 1874 il capitolo venne soppresso e la collegiata divenne proprietà della parrocchia catt.-cristiana di S.

Le parti più antiche della collegiata risalgono al secondo quarto dell'XI sec. La pianta, a tre navate con tre absidi, ma senza navata trasversale, si ispira ai modelli lombardi. Incendiata nel 1388 da truppe bernesi e solettesi, fu ricostruita e, nel 1491, riconsacrata. Nel 1610 venne realizzato il chiostro sul lato meridionale della chiesa. L'attuale campanile, del 1676-79, sostituì due campanili tardogotici. Nel 1759 sotto il preposito Leonz Gugger prese avvio la decorazione della chiesa in stile rococò; i quattro altari datano di quest'epoca. La chiesa del capitolo di S. è considerata la più importante testimonianza del cosiddetto gruppo lombardo in Svizzera.

Riferimenti bibliografici

  • A. Kocher et al. (a cura di), Rechnungen des Stiftes Schönenwerd, 3 voll., 1967-1997
  • HS, II/2, 462-492
  • G. Loertscher, Stiftskirche Schönenwerd, 1988

Suggerimento di citazione

Hellmut Gutzwiller: "Schönenwerd (capitolo)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 23.10.2012(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/012121/2012-10-23/, consultato il 16.04.2024.