Strumento musicale costituito da una cassa di risonanza trapezoidale in legno di conifera e da corde metalliche (fino a 25 cori di 5 corde). Già nel XVI sec. queste erano suddivise da un ponticello in due sezioni suonabili. Il salterio moderno ha due ponticelli, uno per i cori pari e uno per quelli dispari. Nella Svizzera orientale le corde vengono battute con due martelletti (o plettri) diritti, nel Vallese con martelletti a forma di "s". In Svizzera il salterio è attestato per la prima volta nel 1447 nel libro del Consiglio di Zurigo; la più antica raffigurazione è considerata quella di una vetrata bernese del 1504 (oggi conservata presso il Museo nazionale sviz.). Il salterio più antico conservato fu costruito nel 1679 a Boltigen (oggi proprietà privata). Fatta eccezione per il Ticino, il salterio fu uno strumento molto apprezzato nella musica da ballo in tutta la Svizzera; all'inizio del XXI sec. era ancora presente nelle orchestre d'archi appenzellesi e del Toggenburgo e nella musica popolare vallesana. Dagli anni 1970-80 gode di nuova considerazione da parte dei musicisti. Insegnato presso le scuole di musica dal 1989, dagli anni 1990-2000 compare anche nella musica di genere etnico-classico.
Dama di corte mentre suona il salterio. Dettaglio della vetrata ornata di stemmi del donzello bernese Sebastian vom Stein, 1504 (Museo nazionale svizzero, LM-6237).
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Riferimenti bibliografici
- B. Bachmann-Geiser, Die Volksmusikinstrumente der Schweiz, 1981, 55-60
- A. Salzmann, Das Hackbrett im Wallis, 1989
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