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HeinrichBullinger

Heinrich Bullinger ritratto all'età di 33 anni. Olio su legno attribuito al pittore zurighese Hans Asper (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Heinrich Bullinger ritratto all'età di 33 anni. Olio su legno attribuito al pittore zurighese Hans Asper (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).

18.7.1504 Bremgarten (AG), 17.9.1575 Zurigo, di Bremgarten, dal 1534 di Zurigo. Figlio di Heinrich (->) e di Anna Wiederkehr. (1529) Anna Adlischwyler, già suora del convento di Oetenbach a Zurigo, figlia di Hans, cuoco e oste della sede della corporazione della Cincia. Dopo una formazione di base nella città natale, frequentò la scuola lat. a Emmerich (Reno inferiore), poi studiò dal 1519 al 1522 all'Univ. di Colonia, dove conseguì il titolo di magister artium. L'influsso di maestri umanisti e la lettura delle opere dei Padri della Chiesa e dei riformatori lo allontanarono dalla Chiesa romana. Mentre insegnava presso la scuola del convento di Kappel am Albis (1523-29), divenne un convinto seguace di Ulrich Zwingli e si impegnò a favore del movimento riformatore zurighese attraverso lezioni pubbliche di esegesi, lettere e pubblicazioni (Riforma). Partecipò alla Disputa di Berna (1528) e nello stesso anno fu ammesso al sinodo di Zurigo. Pastore di Bremgarten dal 1529 al 1531, dopo la seconda guerra di Kappel dovette rifugiarsi a Zurigo.

Il 9.12.1531 B. fu chiamato a sostituire Zwingli, caduto in battaglia. Sotto la sua guida la chiesa di Zurigo, provata dagli eventi bellici, si consolidò in breve tempo. Con l'ordinamento sinodale del 1532 (Prädikanten- und Synodalordnung) B. creò una Costituzione ecclesiastica duratura, che fra l'altro regolava in modo chiaro i rapporti fra Chiesa e autorità e disciplinava il sinodo. B. risolse il problema della formazione di nuovi pastori sviluppando il sistema scolastico e incentivando le borse di studio; inoltre conferì prestigio alla scuola zurighese chiamando a insegnare eruditi di provata capacità. Nei confronti dell'autorità politica, B. difese sempre strenuamente gli interessi specifici della Chiesa e dei pastori, fra l'altro con esemplari interventi durante i dibattiti sull'impiego corretto dei beni ecclesiastici. A B., predicatore impegnato, premeva pure in modo particolare difendere la libertà di predicazione.

Dopo il 1531, a differenza di quanto avveniva ai tempi di Zwingli, Zurigo adottò nei confronti della Confederazione una politica di difesa e le possibilità di intervento di B. rimasero limitate. In qualità di consigliere delle autorità, B. si sforzava di preservare per lo meno i beni confessionali. Ma dalle dispute, a volte assai logoranti - come quelle in merito al mandato sulla messa (1532-33), allo scritto polemico di Rudolf Gwalther (Antichrist, 1547), o a una formula di giuramento unitaria in tutta la Confederazione - non derivò alcun beneficio e nel conflitto legato ai rif. locarnesi (1555) B. poté tutt'al più contribuire ad attenuarne le conseguenze. Confrontato con le ripercussioni della Controriforma - la conversione al cattolicesimo nei baliaggi comuni, la caduta di Costanza (1548) o l'affare di Glarona (1559-60) - B. rimase impotente. Tuttavia riuscì, nonostante la forte pressione confederale, a impedire che le Chiese rif. sviz. partecipassero al Concilio di Trento.

B. ebbe un influsso forte e duraturo sul Protestantesimo sviz. ed europeo e il suo contributo all'elaborazione della prima delle Confessioni elvetiche, a Basilea nel 1536, fu determinante. Le trattative di pace con Lutero, rese possibili da Martino Bucero, fallirono definitivamente nel 1538, ma B. riuscì a trovare un accordo con Calvino nel Consensus tigurinus del 1549, incentrato sulla questione della Sacra cena.

Heinrich Bullinger da anziano. Incisione su legno di Bernhard Jobin secondo un ritratto di Tobias Stimmer, pubblicata nel 1570 a Strasburgo (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Heinrich Bullinger da anziano. Incisione su legno di Bernhard Jobin secondo un ritratto di Tobias Stimmer, pubblicata nel 1570 a Strasburgo (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

La voluminosa corrispondenza di B. è una fonte di straordinaria importanza. I 12'000 scritti conservati costituiscono uno dei più esaustivi carteggi tra riformatori risp. eruditi del XVI sec. I corrispondenti - esponenti di quasi tutti i ceti sociali e ambienti culturali, soprattutto pastori, ma pure politici e principi - erano distribuiti, oltre che in tutta la Confederazione, in Alsazia e Germania, in particolare in Inghilterra e Polonia. Ma fu soprattutto la pubblicistica di B. a svolgere un eminente ruolo normativo. Oltre a scritti apologetici e polemici in cui non cessava di prendere le distanze dal cattolicesimo romano, dall'anabattismo e più tardi anche dal luteranesimo, pubblicò numerosi commenti alla Bibbia e raccolte di prediche, e scrisse testi su questioni di ordine pratico come la vita matrimoniale e la cura d'anime agli ammalati. Le opere di B. (124 titoli) uscirono in numerose edizioni quando egli era ancora in vita e furono tradotte in molte lingue. La più famosa - una raccolta di 50 prediche, Decadi, uscita in lat. nel 1549 - trovò diffusione anche oltre i confini europei.

L'influsso durevole di B. ha fatto sì che egli divenisse uno dei padri del protestantesimo rif. La "teol. del patto", di cui è ritenuto il principale ideatore, è ancora presente nella filosofia del diritto pubblico, e la sua dichiarazione del 1566, stampata per desiderio del principe elettore palatino Federico III e passata alla storia come la seconda delle Confessioni elvetiche, divenne il fondamento di fede di molti rif. ed è ancora in vigore in varie chiese dell'Europa orientale. B. acquisì notorietà non solo in campo religioso e teol., ma anche in ambito letterario: con Spiel von der schönen Lucretia apparve pure in veste di drammaturgo, mentre con i suoi scritti di storia sviz. - numerosi studi monografici, dedicati alla storia della Riforma (1564), della Confederazione (1568) e di Zurigo (1573-74) - si distinse come esponente della storiografia profana.

Riferimenti bibliografici

  • H. Bullinger's original publications, a cura di F. Büsser, s.d. (microfilm)
  • H. Bullinger Werke, 1972-
  • Documentazione e fondi presso StAAG, ETH-BIB, StAZ, ZBZ
  • TRE, 7, 375-387 (bibl. fino al 1980)
  • H. U. Bächtold, H. Bullinger vor dem Rat, 1982
  • F. Blanke, I. Leuschner, H. Bullinger, 1990
  • P. Biel, Doorkeepers at the House of Righteousness, 1991
  • C. S. McCoy, J. W. Baker, Fountainhead of Federalism, 1991
  • A. Garcia Archilla, The Theology of History and Apologetic Historiography in H. Bullinger, 1992
  • A. Mühling, H. Bullingers europäische Kirchenpolitik, 2001
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Suggerimento di citazione

Hans Ulrich Bächtold: "Bullinger, Heinrich", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 07.04.2011(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010443/2011-04-07/, consultato il 29.03.2024.