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Moratcomune

Comune del canton Friburgo, capoluogo del distretto Lac, situato sulla riva meridionale del lago di Morat, tra la valle della Broye e il Grosses Moos, aggregatosi nel 1975 con Burg bei Murten, nel 1990 con Altavilla, nel 2013 con Büchslen, nel 2016 con Courlevon, Jeuss, Lurtigen e Salvenach e nel 2022 con Clavaleyres, Galmiz e Gempenach. La cittadina di Morat si trova su un terrazzo a 20 m sopra la riva. Muntelier fece parte del comune fino al 1533, Meyriez fino al 1536. Prima attestazione: Muratum (515). Nome tedesco: Murten; nome italiano desueto: Morato. Popolazione: ca. 840 abitanti nel 1428, ca. 790 nel 1558/1559, ca. 750 nel 1657, 1011 nel 1811, 2137 nel 1850, 2645 nel 1900, 3106 nel 1950, 5578 nel 2000, 7700 nel 2010, 5991 nel 2010, 8143 nel 2020.

 

Preistoria e antichità

Le testimonianze archeologiche più antiche rinvenute a Morat risalgono al Mesolitico (dall'8200 al 5500 a.C.). Si tratta di microliti di selce scheggiata impiegati come utensili o armi scoperti in prevalenza nelle depressioni paludose a est della città (soprattutto a Morat-Combette e Morat-Ober Prehl). Sebbene le collezioni di diversi musei svizzeri registrino complessi di reperti neolitici provenienti da stazioni palafitticole, la documentazione relativa a questi scavi è pressoché inesistente, a tal punto che risulta difficile stabilire l'esatta ubicazione delle stazioni, perché distrutte o sepolte in seguito alle numerose trasformazioni cui sono state sottoposte le sponde del lago. Tra i siti neolitici spiccano quello di Morat-Segelboothafen, che figura fra le 56 stazioni palafitticole svizzere iscritte nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco, e quello di Pantschau, scoperto nel 2009. Sia per questo periodo (dal 4000 al 2200 a.C.), sia per l'età del Bronzo (dal 2200 all'800 a.C.), gli scavi condotti tra il 1976 e il 1995 nell'ambito della costruzione dell'autostrada A1 hanno permesso di localizzare diversi insediamenti (Morat-Pré de la Blancherie per il Neolitico e il Bronzo medio; Morat-Löwenberg, Morat-Ober Prehl e Chantemerle 1 per il Bronzo recente e finale). Grazie a queste ricerche sistematiche, cui sono succeduti puntuali interventi preventivi, è stato possibile colmare parzialmente le lacune cronologiche. Fra le necropoli, la più importante è quella di Morat-Löwenberg, dove sono state scoperte tombe a inumazione e a incinerazione che coprono un periodo di oltre un millennio, tra il Bronzo medio e la cultura di La Tène. I ritrovamenti più consistenti risalgono tuttavia alla prima età del Ferro (cultura di Hallstatt). Se si eccettuano le sepolture sotto tumulo di Morat-Löwenberg e della foresta di Murtenwald, le vestigia dell'età del Ferro sono piuttosto scarse. Si possono menzionare alcuni isolati oggetti hallstattiani e una tomba a incinerazione risalente al periodo lateniano finale a Morat-Combette. Per l'epoca romana, sono stati scoperti i resti di una grande villa della fine del I-inizio del II secolo d.C. nel sito di Morat-Combette mentre un tratto di via romana è stato portato alla luce a Morat-Löwenberg.

Medioevo ed epoca moderna

Signoria e amministrazione

Nel 1013 re Rodolfo III di Borgogna soggiornò con la sua corte a Morat. Nella lotta per l'eredità di Rodolfo, Oddone II di Blois occupò nel 1032 le località fortificate di Morat e Neuchâtel, ma dopo un assedio fu costretto a cederle all'imperatore Corrado II. In seguito Morat venne distrutta. Nel 1079 fu donata, insieme ad altri beni, da re Enrico IV al vescovo di Losanna. La città, fondata negli anni 1170 o 1180 da Berchtold IV, conte von Zähringen, o da Landri de Durnes, vescovo di Losanna, è designata come tale la prima volta nel 1238. Si alleò con Friburgo nel 1245 e con Berna nel 1335. Nel 1255 Morat si mise sotto il protettorato del conte Pietro II di Savoia. Quando Filippo I di Savoia si rifiutò di cedere Morat, re Rodolfo d'Asburgo si impossessò della città, che considerava proprietà regia. Alla morte di Rodolfo, Amedeo V di Savoia riuscì nuovamente ad appropriarsene, ma poi la restituì a re Alberto. I Savoia acquistarono nel 1310 città e signoria per 4000 marchi d'argento; da allora Morat rimase proprietà savoiarda. Nel 1471 Morat prestò omaggio al conte Jacques de Romont, a cui la duchessa Jolanda di Savoia aveva ceduto città e signoria. Jacques de Romont fu un alleato di Carlo il Temerario, ciò che servì da pretesto a Berna e Friburgo per occupare Morat il 14 ottobre 1475 (guerre di Borgogna).

La città di Morat e i villaggi sotto la sua giurisdizione. Dipinto a olio realizzato da Gabriel Gruner, 1747 (Museum Murten; fotografia Gerhard Howald).
La città di Morat e i villaggi sotto la sua giurisdizione. Dipinto a olio realizzato da Gabriel Gruner, 1747 (Museum Murten; fotografia Gerhard Howald). […]

Dopo l'occupazione da parte di Carlo il Temerario e la battaglia di Morat del 22 giugno 1476, Morat e Lugnorre divennero, fino alla fine dell'ancien régime, baliaggio comune di Berna e Friburgo (baliaggio Morat). La città riuscì tuttavia a conservare i suoi antichi diritti. Berna e Friburgo nominavano in alternanza uno scoltetto, in carica per cinque anni, che presiedeva il Consiglio, il tribunale e il Concistoro. Sul modello dell'Äusserer Stand bernese, nella seconda metà del XVI secolo a Morat fu costituito l'Äusseres Regiment.

In seguito all'invasione francese del 3 marzo 1798, Morat fu attribuito al canton Friburgo. La città perse i propri privilegi nei confronti della campagna. Dopo il 1798 gran parte della cittadinanza riformata era di orientamento liberale o radicale e si trovò spesso in contrasto con la maggioranza cattolica conservatrice di Friburgo.

Chiesa

La parrocchia di Morat comprende a tutt'oggi ampie parti dell'antica signoria. Su pressione di Berna, nel 1530 Morat aderì alla Riforma, dopo che il predicatore Guillaume Farel aveva promosso la nuova fede. Nel tardo Medioevo la cappella mariana, attestata dal 1381 e situata in città, fu preferita alla parrocchiale di S. Maurizio a Muntelier (in disuso nel XVII secolo). Ricostruita tra il 1681 e il 1682 (torre) e nel 1710 (navata), dal 1762 vi si tengono le funzioni in lingua tedesca (da cui la denominazione di chiesa tedesca). La cappella dell'ospedale – fondato nel 1239 per i bisognosi ai margini meridionali della città – intitolata a S. Caterina, fu demolita tra il 1475 e il 1476 durante i preparativi per la guerra e più tardi ricostruita all'interno delle mura cittadine. Serve da luogo di culto per la comunità francofona (chiesa francese). Al confine orientale di Morat nel 1885 fu realizzata la chiesa di S. Maurizio, in stile neogotico, quale parrocchiale per la nuova parrocchia cattolica.

Economia e trasporti

La città deve la propria ricchezza, che dalla metà del XVII secolo ha determinato la ricostruzione di praticamente tutte le case borghesi, alla sua funzione di centro amministrativo e regionale per l'artigianato e il commercio (dal 1685 ogni anno si tenevano quattro fiere) e alla sua funzione di sosta bernese sulla via verso il Paese di Vaud. Da questo punto di vista, erano importanti sia la strada attraverso la valle della Broye, sia la via fluviale sulla Broye verso Yverdon, in particolare per il trasporto di vino e di grano.

Morat ottenne il permesso di formare delle corporazioni da Berna e Friburgo già nel 1584, ma fu solo nel 1731 che bottai, fabbri e carpentieri costituirono un'unica corporazione cittadina. I mestieri specializzati (armaioli, orefici e fonditori di stagno) spesso erano rappresentati con un solo maestro. L'insediamento artigianale sorto alla fine del XVII secolo sulla Ryf, all'inizio del XIX secolo ospitava tra l'altro una fabbrica di laterizi e un birrificio (birra).

L'industrializzazione iniziò a Morat all'inizio degli anni 1850, quando Etienne-Ovide Domon vi fondò una fabbrica di orologi (orologeria), più tardi trasferita a Muntelier. Sulla Ryf la famiglia Petitpierre gestì dal 1831 al 1901 una distilleria di assenzio e Oskar Roggen fabbricò una bevanda simile al vino dal basso contenuto alcolico, prodotta con uva dal 1888 al 1913. Dal 1855 Morat dispone di un proprio giornale, il Murtenbieter. Nel corso del XX secolo nella località si insediarono altre industrie, soprattutto dei settori della meccanica di precisione, dell'elettronica e dell'alimentazione: nel 1938 la Roland Murten AG (prodotti da forno e aperitivi), nel 1945 la Rastawerk AG (termosifoni e mole, cessazione dell'attività nel 2003), nel 1949 la Saia (interruttori a tempo, oggi Saia Burgess), nel 1954 la Derac SA (juke-box, cessazione dell'attività nel 1961), nel 1957 la Selecta (ristorazione automatica) e nel 1970 la Fribosa (fabbrica di attrezzi). Nel 1973 le Ferrovie federali svizzere (FFS) acquistarono dalla famiglia de Rougemont l'antica dimora patrizia di Löwenberg (castello e parco) per insediarvi un centro di formazione. La viticoltura, praticata su entrambe le rive del lago di Morat, dalla seconda guerra mondiale è concentrata nella regione del Mont Vully.

Morat era situata sulla trasversale est-ovest, utilizzata sin dall'epoca romana, che conduceva da Brugg/Windisch a Ginevra. Anche il collegamento stradale costruito da Berna fra il 1740 e il 1790, che collegava Zurigo rispettivamente Zurzach a Ginevra, passava da Morat. Il canton Friburgo fece costruire due strade tra la capitale e Morat, la prima via La Sonnaz-Courtepin-Courgevaux (dal 1814), la seconda via Salvenach-Gurmels-Düdingen (1859-1868). La decisione, influenzata da Friburgo, di privilegiare il tracciato della linea ferroviaria tra Berna e Losanna che passava da Friburgo invece che da Morat (1856), mise la città temporaneamente in una situazione sfavorevole dal profilo dei trasporti. Il collegamento di Morat alla rete ferroviaria avvenne nel 1875-1876 con la realizzazione della linea Palézieux-Morat-Lyss, nel 1898 con la linea Friburgo-Morat e nel 1903 con quella tra Morat e Ins. Morat fu collegata a Neuchâtel grazie a un batello a vapore (dal 1835). L'ospedale di Bon-Vouloir (successore dell'ospedale di S. Caterina), aperto nel 1867 a Meyriez, fu trasformato negli anni 1920 in ospedale distrettuale. Il turismo, sviluppatosi in concomitanza con le festività per i 400 anni della battaglia di Morat (1876), ebbe inizialmente un carattere marcatamente patriottico. All'inizio del XXI secolo le visitatrici e i visitatori erano attratti in particolare dall'aspetto pittoresco della cittadina e dal lago. L'industria alberghiera e la gastronomia avevano un ruolo importante per l'economia del comune.

Insediamento

Pianta della città realizzata nel 1734 dal geometra Johann David Vissaula (Stadtarchiv Murten; fotografia Gerhard Howald).
Pianta della città realizzata nel 1734 dal geometra Johann David Vissaula (Stadtarchiv Murten; fotografia Gerhard Howald). […]

Delle mura cittadine, commissionate nel 1238, si sono conservati l'intero impianto e resti di muro. Le torri di Avenches e di Ryf furono demolite poco dopo il 1798. Non si procedette ad altre demolizioni per mancanza di denaro. Nel 1912 il muro di cinta di Morat fu posto sotto protezione federale. La struttura urbana, sviluppata sul modello di lottizzazione dei von Zähringen, sopravvisse al grave incendio del 1416. Durante la fase di ricostruzione della via principale, le facciate delle case furono innalzate al livello delle arcate odierne. Il castello di Morat, fondato da Pietro II di Savoia, acquisì il suo aspetto attuale fra il 1255 e il 1300; oggi vi ha sede l'amministrazione distrettuale.

Il bagno pubblico sul lago (1829) venne ampliato con una piscina aperta (1974) e una coperta (1977, bagni termali). La nuova scuola, realizzata dal 1836 secondo il progetto del giovane architetto locale Johann Jakob Weibel davanti alla torre inferiore (oggi torre di Berna), è considerata il primo edificio pubblico della Svizzera costruito nello stile monacense dell'arco a tutto sesto. Altrettanto eccezionale è la piazza antistante la torre di Berna fuori le mura cittadine, anch'essa progettata da Weibel. Il risanamento delle cloache attraverso la realizzazione di canali di scolo coperti avvenne nel 1893. Nello stesso tempo fu canalizzata l'acqua potabile e portata nelle case private. L'illuminazione delle strade, dapprima a olio, passò poi al petrolio (1865), al gas (1876) e infine all'elettricità (1900). La prima correzione delle acque del Giura comportò un abbassamento del livello lacustre, ragione per cui nel 1893 fu realizzato un nuovo porto. Il mulino cittadino sulla Ryf, restaurato nel 1976-1978, ospita il Museo storico. L'incremento demografico rese necessaria la costruzione di nuove abitazioni ai margini della cittadina, accuratamente pianificate (1853, 1893 e 1908, quartiere nuovo; 1906, Längmatt; 1929 e 1948, intero territorio comunale) e in parte realizzate. Dagli anni 1950 tuttavia i principi di pianificazione urbanistica non sono praticamente più stati rispettati. In occasione dell'Expo 64 a Losanna fu costruita la strada di circonvallazione, prevista già nella pianificazione del 1929. Il tratto autostradale Löwenberg-Greng dell'autostrada A1 fu realizzato in vista dell'Expo.02 (esposizioni nazionali), a cui Morat partecipò quale cosiddetta Arteplage con il monolite progettato da Jean Nouvel.

Riferimenti bibliografici

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Suggerimento di citazione

Hermann Schöpfer; Denis Ramseyer: "Morat (comune)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 25.10.2022(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/001014/2022-10-25/, consultato il 29.03.2024.