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Friburgocomune

Veduta della città da est. Cromolitografia realizzata da Alfred Guesdon e Jules Arnout, pubblicata nell'opera La Suisse à vol d'oiseau nel 1857 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Veduta della città da est. Cromolitografia realizzata da Alfred Guesdon e Jules Arnout, pubblicata nell'opera La Suisse à vol d'oiseau nel 1857 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Com. FR, distr. Sarine, capoluogo cant. e distr.; (1162 Fribor, in seguito Friborc, Friborch, Friburch, Friburg, che significa "città franca"; franc. Fribourg, ted. Freiburg, rom. Friburg). Fondata nel 1157 da Berchtold IV von Zähringen su una cresta rocciosa che domina la Sarina, l'attuale quartiere del Bourg, F. divenne città libera dell'Impero dopo le guerre di Borgogna (1478) ed entrò nella Conf. nel 1481 quale "città e Repubblica di F." Cant. e com. furono definitivamente separati nel 1803. Nella città si parlano ted. e franc.

Bastione della fede catt. dal 1524, sede episcopale dal 1615, F. ospita un'Univ. catt. dal 1889 (Università di Friburgo). La città, dotata di una stazione sulla linea Losanna-Berna dal 1862 e collegata all'autostrada dal 1971, dal 2002 è il centro di un agglomerato di più di 70'000 ab., attivi soprattutto nel settore terziario.

Struttura demografica del comune di Friburgo

AnnoFine XIII sec.ca. 145017981811
Abitanti2 000-3 000ca. 6 0005 1176 200
     
Anno18501870a18881900191019301950197019902000
Abitanti9 06510 58112 19515 79420 29321 55729 00539 69536 35535 547
Lingua          
francese  7 5569 70112 35813 52418 28622 43721 24022 603
tedesco  4 5235 5956 6887 1769 63011 1148 2887 520
italiano  943587644646233 4071 7991 359
altre  221404833934662 7375 0284 065
Religione, confessione          
cattolicab8 5549 73110 51213 27017 74619 10025 82635 86329 75024 614
riformata5111 1361 6072 3952 3722 2872 8343 2563 1483 082
altre 37761291751703455763 4577 851
di cui della comunità ebraica  74109121771371156362
di cui delle comunità islamiche       1011 1321 676
di cui senza appartenenzac       1791 6412 843
Nazionalità          
svizzeri8 5749 79411 32114 20816 79819 58827 06932 20827 63225 834
stranieri4911 110874 1 5863 4951 9691 9367 4878 7239 713

a Abitanti: popolazione residente; religione e nazionalità: popolazione "presente".

b Compresi i cattolico-cristiani dal 1888 al 1930; dal 1950 cattolico-romani.

c Non appartenenti ad alcuna confessione o altra comunità religiosa.

Struttura demografica del comune di Friburgo -  Autore; censimenti federali

Dalla Preistoria al Medioevo

Dopo il ritiro dei ghiacciai, la Sarina scavò in profondità nell'arenaria della molassa il suo percorso sinuoso fra le Prealpi e il Seeland. I punti di accesso al fiume, stretto da alte pareti rocciose, sono poco numerosi. F. è ubicata in uno dei rari punti raggiungibili dalle due rive, e dunque adatti alla creazione di un passaggio. Il guado dell'Auge, in seguito sostituito dal ponte di Berna, fu utilizzato dal Mesolitico; risalgono a questa epoca anche reperti in silice rinvenuti a Bourguillon e nella valle del Gottéron. Ritrovamenti sparsi (lama di ascia in pietra, spilla in bronzo) sono testimonianze dell'epoca preromana a partire dal Neolitico. Mancano per contro sul territorio della città medievale tracce di insediamenti anteriori alla fondazione (1157), preistorici, romani o medievali. Secondo il cronista François Rudella, la chiesa di Nostra Signora (fuori le mura) sarebbe più antica della città, ma mancano prove a sostegno di questa tesi. Oltre a monete e a cocci di ceramica sparsi dell'epoca romana, sulla piana di Pérolles sono stati rinvenuti nel 1861 e 1902 resti di edifici romani e, nella stessa zona, tombe dell'alto ME, alcune delle quali contenevano fibbie di cinture del VII sec. Già in epoca romana, una rete di strade locali collegava i dintorni della futura città; il grande asse che si sviluppava lungo l'Altopiano da est a ovest passava però più a nord, attraverso la valle della Broye. Fu solo nel XII-XIII sec. che questa via fu affiancata da un itinerario più a sud che toccava le nuove città fondate dai von Zähringen, Burgdorf, Berna e F.

Medioevo e ancien régime

Storia politica

Nel 1156 il duca Berchtold IV von Zähringen perse il rettorato di Borgogna, vedendosi privato di una parte importante della sua influenza nella Svizzera occidentale. La fondazione della città di F. nel 1157 rappresentò un tentativo di affermare il potere del suo casato nella regione Aar-Sarina. La località prescelta poteva essere facilmente fortificata ed era collocata in una posizione favorevole dal profilo delle vie di comunicazione. Il retroterra offriva inoltre buone prospettive di sviluppo. Altri elementi favorevoli erano l'esperienza in ambito amministrativo della nobiltà locale e le competenze artigianali e commerciali dei cistercensi della vicina abbazia di Hauterive.

Prima di entrare nella Conf. nel 1481, per tutto il tardo ME F. dipese da diversi signori: dopo la scomparsa dell'ultimo von Zähringen nel 1218, la città passò per via ereditaria ai von Kyburg, poi venne acquistata dagli Asburgo (1277) e dai Savoia (1452); divenne una città-Stato sovrana dopo le guerre di Borgogna e una città libera dell'Impero nel 1478. F. fu il primo cant. conf. bilingue, ma la sua cancelleria scelse in seguito il ted. come lingua ufficiale.

La situazione marginale di F. all'interno dei possedimenti degli Asburgo, la concorrenza fra questi ultimi e i Savoia, la vicinanza dei Conf. e le loro aspirazioni all'indipendenza favorirono la formazione di una città-Stato. L'acquisizione delle Anciennes Terres, ossia del territorio circostante, poco esteso, era già iniziata nel XIII sec., ma una vera politica territoriale fu avviata solo dopo le guerre di Borgogna, traducendosi in importanti acquisizioni nel XVI sec. In precedenza F. aveva concluso alleanze con le città vicine: Avenches (1239), Berna (1243), Morat (1245). Il sigillo più antico di F. risale al 1225. La città iniziò a battere moneta nel 1435 (in oro nel 1509).

Con una carta di franchigia (Handfeste, nota nella sua versione del 1249) Berchtold IV conferì a F. un diritto civico, che fu alla base dell'org. politica della città nel XIV e XV sec. Il quadro giur. e urbanistico che ne derivò offriva ai cittadini diritti che, nella soc. del XII sec., costituivano privilegi: essi potevano disporre liberamente della propria fortuna, acquisire terre, praticare il commercio e sviluppare un artigianato protoindustriale. Probabilmente la cittadinanza possedette dalla fondazione anche il diritto di eleggere il balivo, chiamato scoltetto, il parroco e il percettore delle tasse doganali. Nel 1308/09, dopo averlo perso per breve tempo, riottenne il diritto di patronato della chiesa parrocchiale di S. Nicola per la rinuncia dei signori della città. Fu l'inizio del cammino verso la Repubblica.

Vessillifero di Friburgo. Disegno riprodotto nella Schweizer Chronik (1576) di Christoph Silberysen (Aargauer Kantonsbibliothek, Aarau, MsWettF 16: 1, p. 299; e-codices).
Vessillifero di Friburgo. Disegno riprodotto nella Schweizer Chronik (1576) di Christoph Silberysen (Aargauer Kantonsbibliothek, Aarau, MsWettF 16: 1, p. 299; e-codices). […]

Una prima raccolta di leggi fu realizzata fra il 1363 e il 1467. Una compilazione sistematica del diritto civico in vigore, denominata Municipale, fu eseguita da Guillaume Techtermann; applicata sia nella città sia nelle Anciennes Terres, comprendeva anche disposizioni di diritto privato. In campo penale, dal 1541 si fece riferimento alla Carolina. Il governo era costituito dal Consiglio dei Ventiquattro o Piccolo Consiglio (menz. dal 1249), presieduto dallo scoltetto (dal 1647 ve ne furono due, che si alternavano alla sua guida), dal Consiglio dei Sessanta (menz. dal 1347) e dal Consiglio dei Duecento (cit. dal 1337). Alla testa di ognuno dei quattro quartieri vi era un alfiere, che in origine era responsabile della sfera militare. Il borgomastro aveva competenze di polizia. La costruzione del nuovo palazzo com. all'inizio del XVI sec. sul sito in cui sorgeva la fortezza dei von Zähringen e in sostituzione di un edificio ubicato presso il coro della collegiata di S. Nicola simboleggiò in maniera evidente la fine del dominio della nobiltà sulla città.

La nobiltà locale conservò il diritto di sedere nel Consiglio, ma dal 1404 la carica di alfiere le venne preclusa. I rappresentanti più influenti appartenevano alle fam. Maggenberg, Düdingen (de Duens)/Velga, Faucigny (tutte estinte alla fine del ME), Montenach, Englisberg e Praroman. L'artigianato, il commercio e il servizio mercenario portarono ricchezza e potere politico a fam. - quali i Rich, Mossu, Gambach (tutte e tre estinte nel XV sec.), Lombard, Techtermann, Gottrau, Lanthen-Heid, Affry, Diesbach (trasferitasi da Berna), Reyff, Weck, Von der Weid e Fégely - che nel XV e XVI sec. acquisirono il titolo nobiliare e nel XV sec. diedero origine al patriziato cittadino. I Maggenberg annoverarono cinque scoltetti fra il XIII e il XV sec., i Düdingen/Velga dieci scoltetti e sei borgomastri nel XIV-XV sec., i de Praroman sette scoltetti e cinque borgomastri nel XV-XVI sec. Un simile dominio fam. sulle cariche più importanti non si ripropose durante l'ancien régime.

Le fam. che si erano arricchite grazie al commercio e all'artigianato e che nell'ultimo terzo del XV sec. avevano diretto la vita politica friburghese ressero le sorti della Repubblica ancora per diversi sec. Nel 1627 si riservarono il diritto di voto e di eleggibilità al Consiglio e, seguendo l'esempio del patriziato cittadino di Berna e Soletta, si costituirono in oligarchia. Questo colpo di Stato accentuò ulteriormente le tendenze restrittive già manifestatesi nel XIV-XV sec., ad esempio con l'istituzione della Camera segreta. Il governo patriziale approfittò della ricostruzione in stile goticizzante del coro della collegiata di S. Nicola (1627-31) per raffigurare il proprio potere attraverso l'incisione dei blasoni dei suoi membri sulle chiavi di volta. La Costituzione del 1627 rimase in vigore fino al 1798. Dopo l'affare Chenaux (1780-84) il numero delle fam. del patriziato passò da 77 a 100.

Popolazione, economia e società

Il punto di forza di F. nel ME era l'artigianato. La prosperità e la crescita demografica spinsero la città nel XIII-XIV sec. a ingrandirsi; l'autorizzazione a occupare e fortificare la riva destra della Sarina fu concessa nel 1253. Dato che le attività artigianali necessitavano di acqua, lungo il fiume sorsero nuovi quartieri (Auge, Neuveville, Planches); il borgo si sviluppò però presto anche attorno al quartiere del Bourg (rue de Morat, de Lausanne e de Romont). Nella valle del Gottéron (fuori le mura) e lungo la Sarina si trovava attorno al 1350 una trentina di istallazioni idrauliche (mulini, follatrici, magli, segherie, fucine). Dopo un ultimo ampliamento verso nord e ovest attorno al 1400, la città dispose di spazio sufficiente fino all'arrivo della ferrovia e all'industrializzazione dalla metà del XIX sec. F. contava dai 2000 ai 3000 ab. alla fine del XIII sec., ca. 6000 attorno al 1450 (le perdite dovute alla peste nera del 1348-49 furono compensate con gli immigrati provenienti dalle campagne e dai piccoli borghi vicini), 5117 nel 1798 e 6200 nel 1811. Lo sviluppo demografico fra il XVI e il XVIII sec. non è stato ancora studiato.

La concia e la produzione di panni, e in misura minore la metallurgia, costituivano nel ME la base della ricchezza di F.; praticate secondo metodi protoindustriali, furono orientate verso l'esportazione dalla metà del XIV sec. La massima espansione del settore fu raggiunta nel 1435, quando furono realizzati 14'000 drappi. Dopo numerose crisi, la produzione di panni e cuoio subì un crollo nella seconda metà del XVI sec., in seguito al quale fu limitata al mercato interno. Numerosi fattori sono responsabili di questo cambiamento. In primo luogo, le corporazioni, prive di peso politico ma con un ruolo importante sul piano economico, sociale e religioso, si rifiutarono di passare a produzioni nuove e più rispondenti alla domanda del mercato. In secondo luogo, le materie prime, lana e pelle, iniziarono a mancare dalla metà del XV sec. in seguito al passaggio dall'allevamento ovino a quello bovino. In terzo luogo, i mercanti, arricchitisi, entrarono nella classe dirigente. Infine, la struttura sociale ed economica della città si modificò anche a seguito della formazione del patriziato nel XV sec. I membri di quest'ultimo abbandonarono il commercio e l'artigianato, acquistarono terre, così come faceva l'antica aristocrazia (peraltro esclusa dalle principali cariche pubbliche), e si procurarono titoli nobiliari; si ritiene oggi che nel XVII e XVIII sec. il patriziato ricavasse i due terzi del proprio reddito dalle sue proprietà terriere. Questa evoluzione andò di pari passo con l'ampliamento dei territori soggetti nel XV e XVI sec., che richiesero un apparato amministrativo più ampio, e con la conclusione di alleanze a lungo termine con sovrani stranieri, spec. con il re di Francia. Il patriziato si impegnò a fornire a questi ultimi truppe in cambio di pensioni versate alla Repubblica e a qualche fam. Le fam. patrizie fornivano gli ufficiali, quelle cittadine e soggette i soldati.

Chiesa e cultura

Le chiese e i conventi erano l'espressione più visibile della ricchezza della città. La posizione di F. alla frontiera di due culture fu un elemento arricchente per l'architettura, la scultura e la pittura, che vissero un periodo di splendore nel XIV, XV e nella prima metà del XVI sec. La collegiata di S. Nicola, fondata dai von Zähringen e consacrata nel 1182, fu acquistata dalla cittadinanza nel 1308/09 e passò al cant. nel 1798. L'edificio attuale, una basilica a pilastri altogotica con campanile a portico, fu costruita per iniziativa della cittadinanza in diverse tappe fra il 1283 e il 1490. Il Consiglio vi istituì un capitolo collegiale nel 1512, attirando chierici istruiti e musicisti quali Hans Kotter e Johannes Wannenmacher.

Particolare della veduta della città da sud realizzata da Grégoire Sickinger, offerta ai signori di Friburgo nel 1582 (Musée d'art et d'histoire Fribourg).
Particolare della veduta della città da sud realizzata da Grégoire Sickinger, offerta ai signori di Friburgo nel 1582 (Musée d'art et d'histoire Fribourg). […]

Fondato da Jakob von Riggisberg nel 1256, il convento dei francescani ospitò importanti eruditi (fra cui Friedrich von Amberg e Jean Joly), che dalla fine del XIV sec. contribuirono alla creazione di una biblioteca. Il convento era molto legato al Consiglio, che vi depositava il proprio archivio (fino al 1433) e vi alloggiava i propri ospiti; la sua chiesa era inoltre luogo di riunione per l'assemblea com. Il convento degli agostiniani, sorto a metà del XIII sec. nel quartiere dell'Auge, beneficiò del sostegno della fam. Velga, la più potente nella F. del tardo ME. Il monastero femminile di La Maigrauge, costruito fuori le mura e menz. per la prima volta nel 1255, aderì all'ordine cistercense nel 1262.

Dal 1299 sono attestate anche beghine, che inizialmente vivevano sole o in piccoli gruppi, ma che dalla seconda metà del XIV sec. si riunirono in case più grandi, prima di scomparire all'inizio del XVI sec. A F. vi erano anche seguaci dei Valdesi, originari di fam. importanti (Mossu, Praroman, Studer); furono condannati in occasione di processi (1399, 1430) che prefigurarono direttamente la caccia alle streghe.

La principale istituzione sociale era l'ospedale cittadino, fondato alla metà del XIII sec. Destinato all'assistenza ai poveri, in origine era ubicato al margine del quartiere del Bourg, vicino alla vecchia chiesa di Nostra Signora, utilizzata come cappella dell'ospedale. Attraverso i suoi doni (pane, carne, panni, scarpe), la confraternita del S. Spirito sosteneva i poveri non ospedalizzati. Queste due istituzioni possedevano ingenti fortune, i cui amministratori venivano eletti il 24 giugno come gli altri funzionari della città.

I gerosolimitani accoglievano i pellegrini e i viaggiatori nella loro casa dell'Auge (1224); nel 1259 si trasferirono alla Planche supérieure, dove costruirono una commenda dotata di ospedale, chiesa e cimitero. La chiesa divenne parrocchiale nel 1511, dopo la separazione dalla parrocchia di Tafers. Il lebbrosario si trovava fuori le mura, a Bourguillon; sorto alla metà del XIII sec., comprendeva due cappelle, di cui una è conservata. Dedicata alla Madonna, è una meta di pellegrinaggio regionale.

Benché sensibile ad alcune idee umaniste e riformatrici, F. restò fedele al cattolicesimo. Rifiutando la Riforma, il Consiglio isolò la città e i territori soggetti, interamente circondati (ad eccezione dei suoi accessi sul lago di Neuchâtel) da territori bernesi che avevano aderito alla nuova fede. La politica del Consiglio fece di F. un bastione della Controriforma. La Riforma catt., che ebbe inizio negli anni 1580-90, condusse a un notevole sviluppo culturale: oltre ai gesuiti, che con il sostegno delle autorità e sotto la direzione di Pietro Canisio nel 1582 fondarono il collegio Saint-Michel, si stabilirono a F. i cappuccini (1608), le cappuccine a Montorge (1621), le orsoline (1634) e le visitandine (1635); il numero delle sedi conventuali aumentò di più del doppio. I vecchi edifici furono adattati alle nuove disposizioni religiose e rinnovati nelle loro strutture. L'ospedale cittadino fu trasferito fra il 1680 e il 1700 dalla piazza di Nostra Signora alla strada che porta attualmente il suo nome. I nuovi e imponenti edifici occuparono soprattutto terreni periferici della città (spec. nelle rue de Morat, de Lausanne e de l'Hôpital). Il convento di Montorge fu costruito all'interno delle mura, ma in una zona fino ad allora priva di edifici.

Scienze e lettere restarono appannaggio dei conventi fino alla fine del XVI sec., anche se la Handfeste del 1249 menz. un maestro di scuola ed esistono ordinamenti scolastici del XV sec. Mancano per contro testi letterari anteriori al 1400 e ai primi cronisti. La principale cronaca friburghese fu redatta da François Rudella negli anni 1560-70. Su iniziativa dei gesuiti, nel 1585 si stabilì a F. lo stampatore Abraham Gemperlin, che aprì una tipografia statale dedita in particolare all'edizione di opere religiose. Alcune cartiere erano in funzione già dal XV sec. lungo i corsi d'acqua prossimi alla città. I gesuiti organizzavano anche spettacoli teatrali edificanti; costruirono inoltre la cappella di Loreto alla porta di Bourguillon, sulla sponda scoscesa della Sarina, che testimonia un senso molto it. della messa in scena e della monumentalità.

Il vescovo di Losanna, la cui diocesi, dopo la Riforma, si era sostanzialmente ridotta ai territori soggetti di F., si stabilì nella città nel 1613, creando scontento sia nel Consiglio sia nel clero locale. Durante la conquista del Paese di Vaud (1536), il Consiglio si era infatti impossessato di Bulle, che apparteneva al vescovo, mentre il capitolo di S. Nicola, esente dall'autorità episcopale, aveva ripreso l'amministrazione delle parrocchie rimaste catt. Inizialmente non fu risolta che la questione legata a Bulle: il Consiglio pagò un indennizzo, versando da allora una rendita al vescovo.

La fondazione e la prosperità dei conventi così come la presenza del vescovo avvantaggiarono gli artigiani e gli artisti; la reputazione di architetti, scultori, pittori, orafi, fonditori di campane, stagnini, maiolicai e produttori di carte da gioco superò i confini regionali. Numerosi maestri provenivano dalla Germania meridionale. I Reyff, architetti e scultori del patriziato cittadino, costituivano un'eccezione; a loro si devono i conventi delle orsoline e delle visitandine, in uno stile architettonico del protobarocco ricco di fantasia, e la cappella di Loreto.

Durante l'epoca moderna il franc. si affiancò progressivamente al ted. quale lingua ufficiale: gli affari dei sudditi francofoni e germanofoni erano trattati nelle rispettive lingue, così come risulta dai manuali del Consiglio. Il servizio straniero fece del franc. la prima lingua di cultura di F.

Architettura urbana

Estensione della città fortificata di Friburgo fino al 1400
Estensione della città fortificata di Friburgo fino al 1400 […]

Il quartiere del Bourg, costruito secondo il sistema insediativo tipico delle fondazioni dei von Zähringen, fu diviso in lotti secondo un piano ortogonale, ripreso in occasione degli ampliamenti (rue de l'Hôpital, rue des Alpes e forse rue de Romont). Altrove la topografia impedì questa regolarità. Durante il dominio dei von Kyburg sorsero piazze triangolari nell'Auge, nella Planche supérieure e nel Court chemin. Il sistema dei muri tagliafuoco risale al XIII-XIV sec. Ca. 200 facciate gotiche si sono conservate soprattutto nei quartieri dell'Auge e della Neuveville. Le fontane e i canali di evacuazione attestati dalla fine del XIV sec. furono utilizzati fino alla posa di una rete idrica moderna negli anni 1870-80. La costruzione dei ponti nel XIII sec. costituì la premessa per l'ampliamento della città: il ponte di Berna è rimasto fino a oggi un ponte coperto in legno, quelli del Milieu e di S. Giovanni furono sostituiti da costruzioni in tufo negli anni 1720 e 1746. Le fortificazioni (XIII-XV sec.) conservate rappresentano il più vasto complesso di architettura militare medievale della Svizzera: del muro di cinta abilmente eretto nel territorio fluviale esistono ancora 14 torri, un grosso bastione del XV sec. e ca. due km del muro di cinta. Nel XVII sec. le tensioni sociali e confessionali, così come lo sviluppo dell'artiglieria, furono all'origine di lavori di ampliamento; i bastioni progettati non furono per contro realizzati.

"Riproduzione vera e autentica della celebre città cattolica confederata di Friburgo e dei suoi dintorni nell'anno 1606"; veduta della città da sud, incisione su otto lastre di rame realizzata da Martin Martini (Musée d'art et d'histoire Fribourg).
"Riproduzione vera e autentica della celebre città cattolica confederata di Friburgo e dei suoi dintorni nell'anno 1606"; veduta della città da sud, incisione su otto lastre di rame realizzata da Martin Martini (Musée d'art et d'histoire Fribourg).

A eccezione dei conventi di nuova costruzione o rinnovati, durante l'ancien régime e oltre la città conservò la sua struttura medievale, concepita in maniera grandiosa ma frazionata. I patrizi cittadini fecero comunque rinnovare le proprie case, che si concentravano soprattutto nei dintorni del palazzo com. (Grand-Rue, rue de Morat, rue de Lausanne). Jean Ratzé diede un esempio particolarmente precoce di un nuovo tipo di casa, erigendo dal 1581 il palazzo della rue de Morat, edificio isolato ispirato al modello lionese (oggi sede del Museo d'arte e di storia). La Grand-Rue, nello stile del Settecento franc., è la via aristocratica per antonomasia; dietro alle belle facciate, che dividono in maniera spesso raffinata gli spazi, gli interni sono in genere decorati secondo un gusto franc., reinterpretato secondo lo spirito della Germania meridionale. Una parte degli edifici che danno sulla Sarina fu rinnovata in stile Reggenza, sobrio ed elegante, dopo l'unico grande incendio che colpì la città (1737). Attorno al 1700 lo scoltetto François-Philippe de Lanthen-Heid fece costruire al di là della porta di Morat il castello di campagna della Poya; questa villa in stile palladiano, che non aveva uguali a quell'epoca nemmeno in Francia, fu il più prestigioso fra tutti i castelli di campagna (ca. 200) che i patrizi cittadini friburghesi fecero edificare nei dintorni della città per trascorrere l'estate e organizzare ricevimenti.

Anche durante l'epoca moderna la città si occupò della manutenzione di strade, fontane, sistema di evacuazione delle acque residue, mura, torri e porte della cinta già esistenti. Attorno al 1550 cominciò a sostituire le semplici fontane in legno del XIV-XV sec. con bacini ottagonali arricchiti di statue in stile rinascimentale. Fra i nuovi edifici, che sorsero in ultima analisi per consentire allo Stato di darsi una migliore pianificazione e un'organizzazione più rigorosa, vi furono il grande granaio della Planche (1708-09), il palazzo com. (1730-31), la cancelleria (1734-37), la scuola di diritto (1762-67, oggi Albertinum) e il posto di guardia vicino al palazzo com. (1782). Gli interni del palazzo furono rinnovati nel 1775-76 dai migliori artisti della città; i costi furono coperti essenzialmente con i proventi dei territori soggetti, che, dedotti gli onorari dei balivi, finivano per lo più (fino al 95%) nelle casse dello Stato. Ciò spiega anche il contrasto fra lo splendore della città e la povertà della campagna.

XIX e XX secolo

Vita politica

La fine del regime patriziale è legata alla Rivoluzione franc. La città e Repubblica di F. capitolò il 2.3.1798 davanti alle truppe franc.; la città fu così costretta a rinunciare alla sovranità sulle campagne e smise di essere una città-Stato. Le leggi del 13 e 15.2.1799 istituirono, oltre a un com. patriziale, un com. politico, le cui autorità furono elette nella primavera del 1799 da tutti i cittadini attivi.

L'elezione della municipalità si svolse nel maggio 1799 e il primo eletto fu Jean (de) Montenach, ex pres. del governo provvisorio. L'amministrazione era divisa in sette uffici: contabilità (finanze), alloggi (militare), orfani, soccorso agli indigenti, censimento, polizia generale e procura (servizio giur.). La municipalità fu confrontata fin dall'inizio con difficoltà finanziarie e con numerosi conflitti di competenza con la Camera amministrativa (autorità del cant.) e la Camera di maneggio (com. patriziale). L'Atto di dotazione dell'8.10.1803 conferì validità giur. alla separazione dei beni fra città e cant.

Durante la Mediazione, dato che il cant. F. era uno dei cant. direttori, la città fu capitale della Svizzera nel 1803 e 1809. Dal 1803 al 1847 il consiglio municipale, conservatore, fu composto esclusivamente da cittadini di F. Dal 1847 con l'avvento del regime radicale tutti i cittadini sviz. residenti a F. poterono prendere parte alle assemblee elettorali. Un legislativo com. (consiglio com.) vigilava sull'operato dell'esecutivo (municipio) dal 1865.

Il governo cant. (Consiglio di Stato) destituì l'esecutivo com. negli anni 1847, 1858 e 1874. Nei periodi 1871-79 e 1886-1903 i catt. conservatori dovettero cedere la maggioranza in consiglio com. all'opposizione radicale e liberale, il cui organo di stampa era Le Bien public. Il partito liberale radicale fu creato nel 1895. Un circolo socialista, fondato nel 1904, fece la sua comparsa in consiglio com. e nel municipio nel 1907. Dal 1894 il municipio viene eletto in base al sistema proporzionale; il sindaco, in passato scelto dal Consiglio di Stato, viene nominato dai suoi colleghi. Nel 2001 il numero dei seggi nell'esecutivo è stato ridotto da nove a cinque, tutti a tempo pieno: due erano rappresentanti del partito popolare democratico, due dei socialisti e uno dei radicali. Il consiglio com. ha presentato per la prima volta una seppur limitata maggioranza di sinistra.

Nel 2002 dieci com. della Grande F. si sono costituiti in agglomerazione, il cui statuto è in corso di preparazione.

Economia e società

Prima del 1870 l'economia di F. era dominata dall'artigianato. Nel 1845 una persona attiva su quattro era impiegata quale domestica. Nel 1876 gli indigenti costituivano quasi il 20% degli ab. di F., mentre 829 cittadini su 3510 (cioè il 23,6%) erano iscritti all'assistenza. Il limitato numero di ist. bancari - la Cassa di risparmio della città di Friburgo (1829) e una Cassa del commercio e dell'industria (1840) - permette di affermare che attorno al 1850 a F. non vi era una vera e propria organizzazione del credito.

Manifesto della Cardinal nel 1905, al momento dell'apertura del nuovo birrificio nei pressi della stazione ferroviaria (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).
Manifesto della Cardinal nel 1905, al momento dell'apertura del nuovo birrificio nei pressi della stazione ferroviaria (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).

Nel 1869 le pessime finanze cittadine spinsero il com. a vendere i propri boschi. L'ingegnere neocastellano Guillaume Ritter propose allora la creazione di una regia, la Soc. delle acque e delle foreste, e costruì sulla Sarina la diga della Maigrauge. La centrale idraulica forniva energia a una segheria e a una fabbrica di vagoni situate sulla pianura di Pérolles. Nel giro di pochi anni la Soc. creò una decina di aziende e 800 posti di lavoro, prima di fallire nel 1875. L'industrializzazione proseguì nel settore alimentare. Nel 1877 Paul-Alcide Blancpain acquistò nel quartiere della Neuveville un birrificio che nel 1890 prese il nome di Brasserie du Cardinal, ampliata nel 1904-05 nei pressi della stazione. Assieme alla Brasserie Beauregard, fondata nel 1883, formò la Sibra Holding SA (1970), in seguito assorbita da Feldschlösschen (1991) e Carlsberg (2001). Un altro esempio di sviluppo industriale è quello della fabbrica di cioccolato Villars.

La città si trasformò nel XIX sec. Capolavoro della tecnica del ponte sospeso, il Grand Pont fu inaugurato nel 1834 (smantellato nel 1924); nel 1840 fu invece aperto il ponte sospeso del Gottéron. Durante il ventennio 1830-50 furono demolite le porte occidentali e una parte delle mura. La costruzione del viadotto di Grandfey rese possibile il collegamento con la linea ferroviaria Losanna-Berna (1862). La città "moderna" iniziò a svilupparsi attorno alla stazione, sorta nel 1872-73. Nel 1880 la parte bassa della città fu collegata al nuovo quartiere dalla Route-Neuve, cui nel 1899 si aggiunse la funicolare Neuveville-Saint-Pierre. Il quartiere di Les Places si modernizzò nel 1863 a seguito della trasformazione dell'antico edificio della scuola di diritto (1767) in albergo (oggi Albertinum, sede dei domenicani) e della costruzione del palazzo della posta (1900). Gli anni 1890-1900 furono caratterizzati da un rapido sviluppo e dallo spostamento del centro di gravità cittadino verso la stazione e la pianura di Pérolles. F. si estese soprattutto in direzione ovest, grazie anche agli ampi terreni che Villars-sur-Glâne le cedette nel 1903-06. Fra il 1890 e il 1910 sorsero i quartieri di Alt, Beauregard, Gambach e Pérolles, cui fecero seguito dopo la prima guerra mondiale quelli di Vignettaz e Daillettes; furono costruiti quasi 400 nuovi immobili. Il ventennio 1890-1910 rappresentò un periodo di sviluppo incontestabile. La prima sede della Banca dello Stato risale al 1905, l'edificio principale della Biblioteca cant. e univ. al 1910. Furono realizzate anche nuove strade quali la route des Alpes (1903-08), innovativa perché progettata sul fianco di un pendio, e il boulevard de Pérolles (ca. 1900).

Sviluppo dell’area urbana centrale di Friburgo 1850-2000
Sviluppo dell’area urbana centrale di Friburgo 1850-2000 […]
Sviluppo dell’agglomerato urbano di Friburgo dal 1930
Sviluppo dell’agglomerato urbano di Friburgo dal 1930 […]

La rete di distribuzione dell'acqua corrente (12 km) fu completata nel 1878, quella fognaria all'inizio del XX sec. Il telegrafo fu introdotto nel 1852, la prima centrale telefonica fu inaugurata nel 1889, l'illuminazione elettrica entrò in funzione nel 1896 e il nuovo cimitero risale al 1904. Dal 1897 al 1965 i collegamenti cittadini furono garantiti da una rete tranviaria di 6 km, progressivamente sostituita dai filobus, in circolazione dal 1949. Queste trasformazioni furono completate nel XX sec. con la costruzione di una nuova stazione ferroviaria (1929), l'ampliamento dell'Univ. con la sede di Miséricorde (1941) e la ricostruzione di diversi ponti (Pérolles nel 1922, ampliato alla fine del sec.; Zähringen nel 1924, in sostituzione del Grand Pont; Grandfey nel 1927; Gottéron nel 1960). Il centro della città nei dintorni della stazione è stato rimodernato all'inizio del XXI sec.; è inoltre prevista la costruzione del cosiddetto ponte della Poya, che dovrebbe allontanare la circolazione di transito dall'interno della città e dalla cattedrale.

Lo sviluppo economico, ripreso negli anni 1960-70, fu favorito dalla costruzione dell'autostrada A 12 (1971). All'inizio del XXI sec. la maggior parte della pop. attiva era impiegata nel settore terziario.

Formazione, vita religiosa e culturale

Durante l'Elvetica, il canonico Charles-Aloyse Fontaine fu l'anima del Consiglio dell'educazione, istituito al fine di favorire l'alfabetizzazione. Durante la Mediazione, il consiglio municipale affidò al padre Grégoire Girard il compito di dirigere le scuole elementari franc., mentre quelle ted. erano seguite dagli agostiniani. La scuola cant. femminile fu aperta nel 1849. La scuola secondaria professionale maschile, istituita nel 1885, prefigurò quella di arti e mestieri (1898), divenuta scuola tecnica superiore nel 1903.

La collegiata di S. Nicola, elevata al rango di cattedrale nel 1924, è nota per gli organi di Aloys Mooser e le vetrate liberty del polacco Józef Mehoffer. Furono costruiti nuovi edifici di culto quali la chiesa rif. (1875) e le chiese di S. Pietro (1931), Cristo Re (1953), S. Teresa (1966) e S. Paolo (1977).

La stampa d'opinione fece la sua comparsa nel 1830. Negli anni 1848-49 furono fondati i giornali Le Confédéré de Fribourg (organo liberale radicale) e Gazette de Fribourg (conservatrice). Il primo quotidiano friburghese, La Liberté, risale al 1871. Il foglio Freiburger Nachrichten, che nel 1904 prese il posto della Freiburger Zeitung, divenne un quotidiano nel 1915.

Nel 1897 il Museo di storia naturale (1873) fu trasferito a Pérolles, mentre nel 1922 l'antico palazzo Ratzé accolse il Museo d'arte e di storia. L'Espace Jean Tinguely - Niki de Saint Phalle è stato inaugurato nel 1998. F. ospita un festival di musica sacra, gli Incontri intern. del folclore, un festival intern. del film, Cinéplus (dal 1978) e una manifestazione medievale (dal 2001). La cultura contemporanea trova spazio nel Centro di arte contemporanea Fri-Art (1990), la musica rock e punk a Fri-Son.

L'appartenenza a due culture e l'Univ. hanno permesso a F. di avere un ruolo importante di città-ponte e di elemento unificatore all'interno della Svizzera e di acquisire rinomanza intern.

Riferimenti bibliografici

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Suggerimento di citazione

François Guex; Hermann Schöpfer; Alain-Jacques Czouz-Tornare: "Friburgo (comune)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 04.02.2010(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/000953/2010-02-04/, consultato il 28.03.2024.